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Consenso sessuale e violenza: una nuova legge in Svezia


Attualità 28.05.2018 6   |   Canali: news sesso donne

Consenso sessuale e violenza: una nuova legge in Svezia
"Il sesso deve essere volontario. Se non lo è, allora è ILLEGALE" 

Tenendo bene a mente questo concetto, il Parlamento della Svezia ha approvato una legge che cambierà il modo in cui i reati sessuali sono perseguiti nel paese: il sesso senza una forma esplicita di consenso, fisica o verbale, sarà considerato abuso. La normativa entrerà in vigore dal primo luglio sostituendo la precedente che limitava lo stupro ai casi in cui la vittima fosse stata costretta al rapporto con la forza, con la minaccia o sfruttata per via di uno status psico-fisico vulnerabile. La legge introduce anche due nuove forme di reato: "stupro colposo" e "abuso sessuale colposo", entrambi perseguiti con una pena detentiva massima di quattro anni: sarà dunque passibile di accusa anche chi, pur considerando il rischio che l'altra persona non stia partecipando volontariamente, continua il rapporto. 

"Se una persona vuole impegnarsi in attività sessuali con qualcuno che rimane inattivo o dà segnali ambigui, dovrà scoprire se l'altra persona è disponibile", si legge nel documento pubblicato sul sito del Government Office of SwedenLa passività della vittima dunque, non sarà più considerata una forma di partecipazione volontaria e consapevole nell’atto sessuale.

Se non sei sicuro, fermati! 

Secondo i dati del Consiglio nazionale svedese per la prevenzione del crimine, in 11 anni la percentuale di persone che ha dichiarato di aver subito molestie o abusi sessuali è più che raddoppiata e quasi il 3% dei reati è ascrivibile alla voce stupro. Inoltre, sulla scia del caso Weinstein, la bufera mediatica che ha recentemente travolto Jean-Claude Arnault, magnate svedese accusato di aver molestato almeno 19 donne, tra cui la futura sovrana di Svezia, ha reso necessario un intervento risolutivo da parte degli organi legislativi.  

Normativa trasparente e certezza della pena: lo pretendono gli attivisti del #metoo e lo domandano le donne di tutto il mondo, anche quelle costrette più o meno esplicitamente al silenzio. E' tempo di assumere posizioni inequivocabili e di sostenere attivamente, con interventi adeguati, le donne vittime di abusi e violenza sessuale, ferite nella carne e nell'anima. 

Pertanto la legge svedese - che arriva dopo una lunga campagna di sensibilizzazione mediatica perpetrata da associazioni locali attive nella difesa delle donne - è solo il primo passo di un lungo cammino. L'esperienza scandinava si inserisce infatti in un percorso più ampio, di portata globale, che coinvolge anche i movimenti impegnati sul fronte dell'educazione sessuale orientata al consenso affermativo, cioè reciproco e partecipato. Il discorso supera così le questioni di genere: gli uomini non sono gli unici responsabili, non solo loro sono i carnefici. 

Molti ritengono che l’interesse sessuale sia una manifestazione chiara e inequivocabile, mentre altri sostengono che non sia sempre facile interpretare la volontà del prossimo: entrambe le affermazioni, in apparente contrasto, sono vere. In ogni caso, quando non si ha l'assoluta certezza che il partner sia consenziente all'atto e alle modalità con le quali si svolge, bisogna chiedere esplicita autorizzazione a procedere.

Se non sei sicuro, fermati: per fare del buon sesso, a volte bisogna prendersi del tempo e ritagliarsi spazi di riflessione individuale e di comunicazione interpersonale fondamentali. La violenza, non dimentichiamolo, è una questione che riguarda tutti noi, non solo i diretti interessati.  

 

 

 


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