I Love Park arrivano in Svizzera

Un piano comunale approvato dai residenti, un referendum confermativo per rendere operativa la proposta di legge, ed ecco che nella periferia ovest di Zurigo, apre il primo garage del sesso made in Switzerland.  

"Vogliamo regolarizzare la prostituzione, affichè non valga più la legge della giungla. Stiamo cercando di creare una situazione ottimale per la sicurezza e la salute delle ragazze, e sostenibile per i residenti" spiega semplicemente il direttore della divisione Welfare del Governo.

Il drive-in a luci rosse sarà a disposizione di 40 prostitute e dei loro clienti, dalle 19 alle 5 di mattina. L'impianto è accessibile solo agli automobilisti. Superato un cancello, il cliente segue un percorso obbligato, una lingua d'asfalto popolata da lucciole, dove farà la propria scelta e stabilirà un prezzo per le prestazioni. Per consumare il rapporto ci sono gli appositi box con divisori in legno, postazioni per i camper e due spazi chiusi e riservati per i clienti che non vogliono farlo in auto. Non mancano adeguati servizi igenici, nè assistenti sociali impegnati a controllare che tutto si svolga secondo le regole e che le ragazze siano effettivamente libere professioniste, e non schiave del mercato clandestino. Ciascuna ragazza, per esercitare, deve versare circa 5 euro a notte, e deve dimostrare di avere una regolare copertura sanitaria.

Il meccanismo sembra funzionare alla perfezione, come quasi tutto quello che viene dalla austerità elvetica. Il drive-in del sesso prende spunto da progetti analoghi già realizzati in Germania e Olanda, paesi in cui la prostituzione è legalizzata da tempo e la professione del sex worker  è regolamentata da apposite leggi del lavoro.
Vi parlammo tempo fa di una petizione per estendere questa realtà anche in Italia. Peccato che nel nostro Paese i tempi non sembrano ancora essere maturi per una regolarizzazione definitiva del mercato del sesso.
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