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Preservativi nel porno? La California vota NO


news 11.11.2016 11   |   Canali: news porno film porno prevenzione hiv preservativi

Preservativi nel porno? La California vota NO

La proposta di legge è stata lanciata dalla AIDS Healthcare Foundation, nella persona del suo presidente Michael Weinstein, e recita più o meno così: 

“La Proposition60 obbliga i produttori di film per adulti a fornire preservativi agli attori. La produzione si impegna a verificare che i preservativi vengano utilizzati durante le scene di penetrazione anale e vaginale. Anche se i preservativi possono non essere visibili nei film distribuiti, i produttori devono poter dimostrare che sono stati utilizzati durante le riprese. I produttori dei film sono inoltre tenuti a sostenere i costi per gli esami medici relativi alle malattie sessualmente trasmissibili.”

Per essere approvata in via definitiva la legge doveva passare al vaglio dell’opinione pubblica che, con un referendum, ha espresso un secco NO (54%) all’introduzione obbligatoria del condom nelle produzioni pornografiche

“E’ una legge tendenziosa, che nasconde un tentativo di boicottaggio dell’industria del porno. Dal 2004 (da quando Darren James contrasse l’HIV sul set ed infettò conseguentemente tre colleghi, n.d.r.) i performer sono regolarmente testati e continuamente sottoposto a controlli medici; non abbiamo bisogno di qualcuno che ci dica cosa fare.“ commenta Chanel Preston, presidente dell’Adult Performer Advocacy Committee, il sindacato americano dei lavoratori dell’hard. La Proposition60 infatti è solo l’ennesimo degli emendamenti di legge che vorrebbero limitare il sesso libero sui set a luci rosse; costrizione che gli addetti ai lavori non condividono affatto, pur essendo ben consapevoli dei rischi che comporta la professione. 

In merito alla vicenda si è espresso anche Rocco Siffredi che in una lunga intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, esprime il suo dissenso:

Era una legge falsa. La questione del preservativo è unicamente una scusa. Da un lato si può pensare che dietro questa legge ci sia una lobby di aziende produttrici di preservativi. Dall’altra c’è una persona che ha dichiarato guerra al porno, Michael Weinstein, che insieme ad altre persone hanno tentato di iniziare una crociata contro la pornografia: avevano anche detto che se i produttori si fossero spostati in Nevada, loro avrebbero le stesse richieste in quello Stato. Una vera e propria battaglia per togliere la libertà di guardare il porno”. 

Il porno-divo ci tiene a sottolineare quanto sia una questione di concetto:

“Guardi, ovunque io vado, nei locali, nelle discoteche, alle feste. Appena mi danno un microfono la cosa che ripeto più spesso è quello di usare il preservativo. Abbiamo ben presente che la vita reale è una cosa seria, ma noi facciamo film. Quello che si aspettano i nostri spettatori non è di vedere quello che avviene nel loro quotidiano, non è il nostro ruolo fare prevenzione. E’ come se lei mi dicesse che in un action movie non devo far vedere le uccisioni o le scene di violenza. Noi sappiamo bene che nella vita reale bisogna prendere le precauzioni, ma i film porno fanno altro. Noi sappiamo che la vita vale molto di più che un rapporto sessuale, ma gli attori hanno un altro ruolo. Perché la gente, quando guarda un film porno, non vuole pensare alla realtà, vuole sognare". 

E ricordiamoci che, per fare porno bisogna seguire delle regole.

“Prima di tutti bisogna essere maggiorenni. Con almeno due documenti che lo provino. Poi bisogna aver effettuato almeno cinque test (Hiv, Clamidia, Gonorrea, Sifilide ed Epatite) da effettuare ogni 21 giorni, negli Stati Uniti ogni 15 giorni. Da fare sempre nello stesso istituto. Noi ne abbiamo uno a Praga, uno a Budapest e uno a San Pietroburgo. Non accettiamo degli esami fatti in istituti privati. Non ricordo che qualcuno in Europa si sia ammalato sul set. Negli Stati Uniti qualche attore si è ammalato perché qualche bastardo che ha preso l’Hiv fuori dal set ha voluto fare la cattiveria di sfogare la sua rabbia contagiando altre persone”. 
Dunque non confondiamo la responsabilizzazione con l'ostruzionismo: più che punire bisognerebbe educare, ovvero garantire l'accesso democratico agli strumenti culurali e ai mezzi tecnici necessari allo sviluppo di una coscienza critica. Quella stessa coscienza che dovrebbe rendere gli adulti ben consapevoli dei rischi del sesso libero e promiscuo. 
 
Che ne pensate, Amici? Sareste favorevoli all'uso del preservativo nel porno?

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