Lui & Lei
A cena con la regina

17.01.2018 |
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"Quella sera gli avevo chiesto di preparare per noi due una cenetta romantica..."
Quando il campanello suonò, stavo seduta in poltrona guardando la tv, mentre mio marito era impegnato nel preparare gli antipasti. Quando gli dico “deve essere lui, vado ad aprire, tu prendi due aperitivi e portaceli in soggiorno” la mia voce muta subitamente, assumendo un tono decisamente autoritario. Ormai aveva imparato a riconoscerlo questo tono che si manifestava ogni qualvolta mi trovavo in compagnia del mio uomo, situazione che relegava lui al ruolo di spettatore passivo, con il compito di rendere i nostri incontri più piacevoli e soddisfacenti.Quella sera gli avevo chiesto di preparare per noi due una cenetta romantica. Accolgo Carlo abbracciandolo con trasporto, e già da subito noto i suoi occhi ardere di desiderio mentre osservano il vestitino chiaro che ho indossato per l’occasione, cortissimo e attillato, e con una scollatura che mette in risalto il mio seno prorompente. La sua voce diventa roca mentre si complimenta per il mio fisico magnificamente risaltato da quel vestito, e non riesce a resistere alla tentazione di stringermi tra le sue braccia e baciarmi. Quando arriviamo in soggiorno saluta appena mio marito, e continua invece a rivolgere le sue attenzioni a me con occhi che ardono di desiderio.
Mio marito ci guarda ed io percepisco la frustrazione che lo attanaglia nel vedermi emanare così tanta sensualità per far eccitare l’uomo che quella sera mi farà urlare e godere. Questo lui non è ormai più in grado di fare da tempo, se non assumendo un ruolo da comprimario passivo che mi procura piacere solo con il suo essere servizievole e disponibile a farmi godere attraverso un certo tipo di pratiche o comportamenti, durante o dopo il rapporto con il mio amante. Gli sorrido con malizia e dolcezza per fargli capire che apprezzo il fatto che lui sia disposto a fare qualunque cosa pur di rendermi felice e farmi godere.
La sua dedizione totale mi eccita e mi eccita il vedere che pure lui pur nell’umiliazione, arriva a godere e ad essere felice nell’essermi devoto e sottomesso.
Io e Carlo ci gustiamo l’aperitivo chiacchierando amabilmente finché mio marito non viene a dirci la cena è pronta. Senza badare a lui andiamo a sederci attorno al tavolo. Lui se ne sta in disparte a osservarci mentre noi, mangiamo, ridiamo e scherziamo, o anche ci baciamo e accarezziamo con voluttà. Quando un po’ di vino ha già surriscaldato l’atmosfera, Carlo non resiste dall’allungare le mani sulle mie cosce tra le quali fanno bella mostra delle deliziose mutandine rosse, verso le quali si concentra la sua azione.E io ovviamente per favorirlo divarico le gambe lasciandogli campo libero, mentre lui mi propina tanti teneri baci sul collo. A quel punto noto mio marito che osserva con eccitazione le mie mutandine chele dita di Carlo stanno sfiorando.
Ad un tratto incrociammo gli sguardi e io gli lancio un sorriso malizioso e beffardo per poi accennare un gemito e sorridere nel vedere i suoi occhi carichi di eccitazione che osservano la mano di Carlo che ormai mi sta decisamente accarezzando la fica attraverso gli slip. Lui ovviamente non può far altro che guardare la mano del mio amante gustarsi la mia intimità, sapendo che io godo in modo particolare nel fatto che ciò avvenga in sua presenza. Terminata la cena io e Carlo decidiamo di salire in camera da letto “tu sparecchia e da una sistemata, poi vieni in camera” gli dico con tono che non ammette repliche e lui servizievole obbedisce e io so che già immagina ciò che di li a poco vedranno i suoi occhi. In camera io e Carlo continuiamo a ridere e giocare per un po’ con malizia finché lui non resiste più e mi si avvinghia e mi bacia con passione esplorando con le mani tutto il mio corpo.
Mi sfila il vestitino dall’alto e si butta poi sui miei seni, liberandoli dalla morsa del reggiseno per poi baciarli con voluttà. A quel punto io inizio ad ansimare per il piacere, e a mia volta attanagliata dal desiderio mi chino di fronte a lui. Bacio attraverso i pantaloni e unna volta abbassati quelli, attraverso gli slip il suo membro ormai totalmente eretto, pregustando il momento in cui inizierò ad assaporarlo. Qualche minuto dopo, quando sto appena iniziando a gustarmi il dolce sapore di quel cazzo prorompente, sento dei passi lungo il corridoio. Quando entra in camera ad accoglierlo vi è dunque l’immagine di me inginocchiata di fronte al mio uomo, e della mia bocca impegnata a soddisfare il suo membro favoloso.
Con la coda dell’occhio intravedo che richiude la porta tenendo lo sguardo costantemente rivolto verso di noi. Decido di divertirmi stuzzicandolo un po’. Rivolgo lo sguardo verso di lui, quindi con la bocca scendo verso i testicoli di Carlo e inizio ad avvolgerli con la lingua accentuando il rumore che il contatto produce. Anche Carlo percepisce che mi sto divertendo ad umiliare un po’ mio marito, e a sua volta eccitato per la cosa, accentua quel che sta avvenendo con le parole “si brava così, leccami i coglioni”. Mio marito strabuzza gli occhi e con la mano non riesce a resistere al desiderio di toccarsi. Al che io gli sorrido e aprendo bene la bocca con delle rumorose leccate risalgo lentamente tutta l’asta di carne fino ad arrivare alla cappella gonfia e rosea. Giunta li, accennò una risatina beffarda per poi avviluppare rumorosamente la cappella, mentre osservo l’espressione impotente di mio marito, che con eccitata rassegnazione si vede umiliato per il mio piacere. Con lui non sono mai così brava quando lo prendo in bocca.
Questo perché come gli ripeto sempre, solo i veri bull riescono a farmi dare il meglio di me. E quindi a lui non rimane che osservare, la mia bocca che lui adora, mentre con frenesia crescente lecca, slappa e succhia il grosso cazzo di Carlo. Poi ad un certo punto Carlo mi ferma. Mi fa alzare in piedi e con decisione mi sbatte sul letto. Un brivido mi attraversa la schiena mentre con decisione quasi mi strappa via le mutandine. Ho la fica già tutta bagnata cosicché mi penetra con un colpo secco e deciso strappandomi un gemito. Dopo pochi istanti sto già godendo e urlando. In quei momenti non penso assolutamente a mio marito, ma so bene che lui e lì che sente le mie urla e sente il rumore prodotto dal cazzo del mio amante che mi scopa con forza e so che gode del mio godimento. Ad un tratto Carlo si ferma e con un gesto autoritario mi afferra per le natiche e mi induce a voltarmi.
Io docile inarco la schiena sapendo cosa mi attende ora. Mi divarica le natiche e poco dopo avermi infilato un paio di volte le dita nel mio buchino che è già umido di umori in virtù dell’eccitazione, ci appoggia decisamente il suo cazzo gonfio. Il mio delizioso buchino inizia ad allargarsi, finché non viene penetrato decisamente procurandomi un piccolo dolore che mi strappa un gemito. Continuo a gemere finché al dolore non subentra il piacere e allora riprendo ad urlare ancora più forte di prima. Anche il mio amante ormai è in preda al delirio “si dai urla, mentre ti scopo in culo” grida a sua volta schiaffeggiandomi con forza le natiche. Qualche istante dopo percepisco che sta venendo.
Con un movimento rapido sfila il suo membro senza riuscire ad impedire che parte del liquido si riversi nel mio orifizio, e poi quasi corre verso il mio viso. So cosa adora che faccia in quei momenti e così accolgo tra le mie labbra quella cappella dalla quale di già fuoriescono abbondanti fiotti di liquido denso. Nella stanza si espande il rumore dei gorgoglii prodotti dalla sborra di Carlo che mi riempie la bocca che io poco dopo comincio ad ingoiare senza però riuscire ad evitare che qualche rivolo si riversi fuori. Vedo che mio marito osserva la scena con sguardo estasiato, mentre si tocca.
Subito dopo quindi sotto il suo sguardo, inizio a leccare e a ripulire con dovizia da ogni più piccola goccia di sborra, quel grosso cazzo, per mostrargli la mia gratitudine per avermi fatta godere ed urlare. Una volta terminato decido che è il momento di rivolgere qualche attenzione a mio marito, affinché anche lui faccia la sua parte. Mi avvicino e gli metto una mano dietro la nuca inducendolo a baciarmi così da dimostrami che adora comunque la mia bocca anche quando è impregnata del sapore della sborra del mio amante. Lui umiliato e nel contempo eccitato, accetta senza riserve di darmi quella prova di devozione e sottomissione.
La sua bocca si fonde con la mia assaporando l’essenza del godimento di un altro uomo. Dopo quel lungo bacio gli sorride, e ancora eccitata mi sdraio sul letto e lui sa quale sia ora il suo compito. Si inginocchia su di me e servilmente e con impegno inizia a leccarmi la fica. Ad un tratto io sollevo le gambe, offrendo alla sua bocca il mio buchino allargato dal quale sento sta fuoriuscendo qualche goccia di liquido. Lui tergiversa un attimo cosicché io accennando un sorriso allungo la mano e gli afferro il capo. “avanti lecca!” gli dico con autorità e dolcezza.
E lui prontamente obbedisce, e con la sua lingua ripulisce quello che per lui è uno scrigno prezioso, dandomi brividi di piacere. Lo osservo con sguardo divertito ed estasiato e ad un tratto gli dico “bravo amore, stai leccando proprio bene!” e nel contempo accenno un sorrisetto malizioso. E lui continua a leccare senza sosta, la mia fica e il mio culo impregnati del sapore del cazzo del mio amante, finché non mi porta all’orgasmo, assolvendo così al suo dovere di marito servizievole e devoto alla propria regina.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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