Finalmente mia

Questo è il racconto di una mia storia realmente accaduta sia nelle emozioni, negli stati d'animo che nei fatti. Ti vedo arrivare, il tuo incedere sinuoso è di una femminilità che mi turba. Sono in piedi di fronte alla mia auto, non resisto alla tentazione e ti vengo incontro, ti saluto sfiorando l'angolo sinistro delle tue labbra mentre la mia mano scivola impercettibilmente sulla tua schiena, cercando la tua pelle con una carezza.
Ti adagi con il tuo corpo sul mio, la tentazione di stringerti è difficilmente controllabile, te ne accorgi e mi regali un sorriso complice, ti apro la portiera della macchina e ti accompagno con lo sguardo mentre ti accomodi elegantemente sul sedile. Richiudo delicatamente e mentre mi dirigo verso il posto che mi spetta non riesco a distogliere il mio sguardo da te, mi perdo nei tuoi occhi ... spero di riuscire a guidare fino al nostro ristorante.
Giro la chiave, guido distrattamente, il tuo corpo così vicino, cerco un contatto molto poco casuale con le tue gambe, sfiorarle mi evoca un brivido piacevole, parliamo disinteressatamente di argomenti futili, la nostra mente è già altrove .... la terrazza che ci ospita è insolitamente silenziosa, il brusio delle persone ai tavoli lo percepiamo in modo ovattato. Ordiniamo senza renderci conto di nulla, il vino è un piacevole corollario e con il suo sapore secco con i profumi della terra, esprime sensualità'. Mi perdo nei tuoi occhi, tra le tue labbra. Ebro della morbidezza della tua voce, della sensualità' che emana il tuo corpo in ogni movimento che fai, ti osservo. I miei occhi non riescono a fare altro che non immortalare la tua immagine, sorridente e maliziosa, sensuale ed erotica. La tua femminilità invade inarrestabile ogni spazio, fisico e mentale, ci perdiamo tra complici sorrisi e malcelati riferimenti a ciò che ci ha portato qui, adesso, stasera ....
La voglia di scoprirci, di viverci, di godere l'uno dell'altra. Esaltati dal piacere della libertà di poter essere sfacciatamente se stessi con chi non si conosce, sono perso in te, rapito dal desiderio di poter sentire di nuovo la tua pelle tra le mie dita. Sento crescere in me un desiderio irrefrenabile, ogni particolare mi porta lontano da tutto ciò che circonda, lo sfiorarsi delle nostre gambe, giocare con le dita intrecciandole, sbirciare il tuo decolté, mentre armoniosa ti porgi ... seducente e maliziosa.
Ci alziamo dal tavolo e siamo invasi dal desiderio reciproco, pochi freni inibitori. Rimane solo un ultimo freno al mio desiderio di te: siamo in un luogo pubblico!!! Ma tutto ciò è ancora più eccitante. Cerco insistentemente il contatto con i tuoi fianchi, ti cingo in modo voluttuoso e il semplice sfiorarti, per accompagnarti verso l'uscita del locale, mi fa emozionare. Non ci siamo ancora baciati e le nostre labbra fremono, se ne avessi il coraggio lo farei qui. lo senti... stiamo esagerando, un sorriso ancora più complice e diabolico compare sul nostro viso ... non resisto ... ti voglio!!!

L'epilogo - La nostra terrazza è il ristorante del hotel, ti invito per un’ultimo bicchiere e saliamo la piccola rampetta che ci conduce alla hall scambiandoci degli sguardi d'intesa. Saranno stati i vapori dell’alcool che ti hanno inebriato durante la cena, una leggera storta al piede, ti avvinghi a me e mi abbracci, né approfitto ... ti lasci avvicinare dalle mie labbra e le nostre lingue si incontrano in un vortice di desiderio misto a lussuria. Non sei rimasta indifferente alle mie attenzioni, alla mia passione per te e alla reazione dei nostri corpi. La hall ci aspetta, ci sediamo sui comodi divani e continuo a baciarti mentre il desiderio di entrambi supera ogni limite, mi sussurri all’orecchio, con una voce sensualissima, che la caviglia comincia a dar fastidio e ti vorresti distendere. Capisco. Mi avvicino alla reception, prendo le chiavi della stanza e ritorno verso te. Ti allungo una mano per invitarti ad alzare, la bacio e ti prendo sottobraccio per aiutarti a camminare. Entriamo nella nostra camera, fortemente voluta da entrambi, calda, accogliente e profumata ti siedi sulla sponda del letto e ti togli le scarpe. Mi avvicino e comincio a massaggiare i tuoi piedi, ti distendi sulla schiena godendoti questo piacere e cominci ad aver caldo, ti sfili prima la giacca e insieme a lei tutto il resto. Rimani solo con l'intimo, nero e di gran classe. Cominci a contorcerti, a gemere ... le mie mani salgono su per le tue gambe. In un attimo rimango con la sola camicia bianca, aperta .... mi avvicino con la testa tra le tue gambe e la rapisci con le tue mani, la tieni ferma invitandomi a baciare le tue intimità. Gioco con la lingua tra le tue labbra e solletico il tuo clitoride non trascurando il tuo stretto buchino, lecco tintillando il tuo piacere e insinuo delicatamente un dito nella stretta fessura. Ti rilassi, cominci a fremere, a tremare e dopo poco - vieni - inondandomi con i tuoi caldi umori il viso, la bocca, la mia mano. Con un movimento elegante e con avidità cerchi il mio cazzo, lo baci, lecchi la rossa cappella scendendo fino alle palle con una maestria da artista. Usi la tua lingua come il pennello di un pittore, inumidisci le pareti del cazzo e poi lo fai sparire tra le tue labbra. Tu, in ginocchio di fianco al mio corpo mentre la tua bocca continua un andirivieni di goduria ed io mi dedico a sditalinarti il culo con uno, due, tre dita. Ora voglio godere del tuo corpo, mi divincolo dalla stretta delle tue labbra e ti distendo sul letto supina, comincio a tesserti con la lingua un abitino di saliva sul tuo corpo, lecco avidamente i tuoi bellissimi piedini, le tue cosce, i tuoi splendidi seni ... ti faccio girare, scendo fino al solco delle natiche e rilasso il tuo buchino che ora è pronto per accogliermi. Infilo delicatamente la cappella e mi insinuo lentamente tra la tua carne. Ora è tutto dentro e dopo che ti sei abituata al corpo estraneo comincio a pompare lentamente, quanto basta per farti sentire il pulsare delle vene dell'asta. Non vuoi perderti il piacere di donarti, ti sfili con movenze feline dal mio corpo e ti porgi a pecorina e comincio a straziare con colpi decisi sia la figa che il culo, alternativamente, tirandoti per i capelli per avvicinarti più vicino al mio corpo. I miei colpi decisi e i tuoi movimenti ci portano al godimento, un urlo soffocato il tuo e un getto caldo di sborra che investe le tue viscere il mio. Ci abbandoniamo tra le lenzuola del povero letto straziato dalla lussuria che i nostri corpi hanno vissuto. Serve una doccia. Entriamo insieme nel grande piatto, l'acqua ci investe stimolando i nostri sensi, ti chiedo di accarezzare il mio corpo con la tua pioggia dorata, un getto tiepido scorre sulla mia pelle, inebriante e voluttuoso. Mi eccito, mi alzo e spingo il tuo corpo alla parete - ti penetro violentemente - una furia di colpi decisi mentre ti abbandoni passivamente a questa tempesta ormonale. Lo scroscio dell'acqua e il contatto dei corpi si fondono in perfetta armonia, ti stringo i seni, ti mordo il collo e continuo ad assaporare il piacere. Di colpo ti svincoli dalla stretta delle mie braccia, ti inginocchi tra le mie gambe e ti dedichi al mio cazzo, ansimo e ti insulto ... mi chiedi di farlo ad alta voce - puttana rotta in culo, zoccola succhia cazzi, sei la mia troia - sto venendo - mi stacco e schizzo il mio piacere sul seno. Alzi lo sguardo e sorridi maliziosamente mentre passi la lingua tra le labbra da gran zoccola, spalmandoti lo sperma sul petto. La voglia di viverci, di godere l'uno dell'altra, l'abbiamo per il momento appagata.