Racconti Erotici > Lui & Lei > La crisalide
Lui & Lei

La crisalide


di Membro VIP di Annunci69.it SparkleMind
23.05.2024    |    1.388    |    2 9.4
"Gli uomini con cui si accompagnava ogni tanto si pavoneggiavano davanti agli amici..."
Buona lettura...⬇️

La crisalide
Lei era così, imprevedibile, sensuale, all’ occorrenza disinibita, ma solo se era lei a volerlo. Poteva danzare nuda davanti alla finestra di casa senza alcuna vergogna oppure decidere di preparare un dolce anche se erano le due del mattino.
Aveva deciso che non avrebbe mai permesso a nessuno di dirle cosa fare e come essere. Nessuno avrebbe mai potuto vantarsi di aver sottomesso una leonessa come lei, una combattente. Nessuno valeva la sua libertà; mai e poi mai avrebbe rinunciato alla propria indipendenza.
Aveva lottato anni per conquistarla.
L’ adolescenza non era certo stata il periodo più bello della sua vita; lei, spirito indomito, fin d’allora si era scontrata con una realtà familiare che la voleva vedere piegata e assoggettata all’ autorità di un padre padrone.
I suoi continui rifiuti erano accompagnati da punizioni che talvolta le avevano lasciato lividi, ma l’avevano soprattutto privata delle piccole libertà di ogni adolescente. Ogni tanto era riuscita a ottenerle, fuggendo dalla sua camera di nascosto, ma poi ecco nuove punizioni.
Era cresciuta così, convinta che fosse necessario il riconoscimento sociale del suo ruolo di “ brava figliuola”. Alla fine aveva ceduto e si era piegata alla volontà suprema, quasi come condizione necessaria, per poter essere accettata. Le sembrava paradossale, ma necessario, barattare la sua libertà con l’ atteggiamento compiacente e indulgente verso le richieste dei genitori.
“ Verrà il giorno in cui sarò padrona di me stessa, e allora vi farò vedere io…” si ripeteva in quelle occasioni in cui la sua volontà veniva mortificata.
La sua femminilità stentava a sbocciare sotto quel peso di imposizioni e controllo ossessivo. Si sentiva un frutto acerbo che mai sarebbe maturato. Non si guardava neanche allo specchio, non poteva seguire la moda con quei look eccessivamente sfrontati e libertini, diceva sua madre. Alle feste di compleanno dei compagni di scuola era una presenza assente.
La vita universitaria fu la fase della sua rinascita. Aveva dovuto combattere per convincere la famiglia a lasciarla partire per una grande città. Alla fine avevano acconsentito, tra mille discussioni.
Senza dire niente ai genitori era riuscita a trovare un impiego come commessa, presso un negozio di intimo femminile. Con lo stipendio poteva concedersi così di spendere per qualche sfizio e la sera aveva il tempo di studiare, quando la casa era silenziosa, perché le sue coinquiline uscivano per un evento social o per una serata in discoteca e lei era padrona di tutto lo spazio.
Le piaceva quella nuova vita: il lavoro al negozio le permetteva di conoscere un mondo fatto di pizzi e sensualità fino a quel momento a lei sconosciuto. Si perdeva ogni tanto in qualche fantasia, immaginando di indossare quell’ intimo, anche il più audace. Ne acquistò uno. Si ammirò davanti allo specchio, credendo di essere sola a casa.
“ Wow, e chi se lo immaginava tutto questo splendore! A vederti sempre con i jeans…”
Lei si voltò di scatto, imbarazzata, e le venne istintivo coprirsi con la classica felpa che indossava sempre.
La sua coinquilina era rimasta in camera e non si aspettava certo di vedere lei agghindata a quel modo.
La “ bambina”, come la chiamavano in casa, stava provando a diventare donna. La crisalide finalmente stava mutando in farfalla.
“ Hai un corpo stupendo” continuò l’ amica “ peccato che tu non voglia valorizzarlo come merita, ma se dovessi cambiare idea…” la lasciò lì, immobile e timida; lo specchio adesso rifletteva la sua immagine con quella giacca informe che nascondeva ,in effetti, una silhouette invidiabile.
La lasciò cadere a terra e si osservò con più attenzione, da capo a piedi. Il corpo che vedeva riflesso le apparteneva, era suo ,solo suo. Le piaceva, si piaceva.
La sua pelle chiara, liscia, quasi simile al marmo bianco di certe statue spiccava con quel body bordeaux addosso. Le gambe slanciate e ben tornite erano certamente il suo punto forte; se ne accorse nel momento in cui iniziò a indossare gonne, più o meno corte, abbandonando quei banali jeans.
Uomini , più o meno giovani, si soffermavano a guardare quelle due bellissime colonne, mentre lei passeggiava ormai disinvolta per i viali della città.
I tacchi per lei non avevano più segreti; si muoveva sinuosa, ancheggiando su di essi un passo davanti all’ altro. Le sue movenze si erano affinate col tempo e lei era diventata sempre più consapevole della sua femminilità.
Il suo aspetto curato era molto gradito anche ai clienti che entravano in negozio per acquistare un qualche capo intimo per le loro compagne o amanti e le chiedevano consigli su taglie e modelli. Rimanevano affascinati dalla sua voce calda e suadente e dalla bocca da cui proveniva: due labbra carnose e ben disegnate come dal pennello di un grande artista
Molti non riuscivano a sostenere il suo sguardo ceruleo, ipnotico e indagatore e lei provava una certa soddisfazione nel vederli imbarazzati e impacciati.
L’ Università era diventata un buon terreno di prova, dove esercitare il proprio fascino, una sorta di esperimento sociale, lo definiva.
Una camicetta trasparente, vedo non vedo, indossata con una certa finta ma ricercata ingenuità. L’ andatura felina e sicura dei suoi passi lasciava che i suoi seni oscillassero delicatamente sotto quel tessuto. La gonna aderente le segnava i fianchi morbidi ed evidenziava i suoi glutei sodi.
Si fermava in biblioteca dopo il lavoro e qui sceglieva un tavolo che le consentisse un’ ampia visuale. Così , con una voluta aria distratta, accavallava le gambe, se davanti a sé c’era un tavolo occupato da studenti, lasciando intravedere il pizzo di un’ autoreggente.
Stringeva le gambe in una morsa, irrigidendo il busto, poi le allentava; sbottonava un attimo la camicetta fino allo sterno tenendo i due lembi tra le dita, simulando un colpo di calore improvviso, poi si passava la mano dal collo fin sulla nuca accarezzandosi i capelli lungi e voluttuosi.
Il tutto con una gestualità che richiamava l’ idea di un orgasmo in arrivo.
Era un gioco di seduzione il suo, in cui si era spesso cimentata e di cui ormai era maestra e allieva al tempo stesso. Le piaceva scoprire di volta in volta, nuove pose, nuove situazioni intriganti che provocassero eccitazione in chi la guardava.
Gli uomini con cui si accompagnava ogni tanto si pavoneggiavano davanti agli amici. Lei era il trofeo da esibire, un simbolo della loro capacità di conquista e lei lasciava che si illudessero di essere stati abili predatori, ma in realtà era lei a gestire il gioco, a fare la preda, finché poteva trarne vantaggio.
Poi tagliava la corda, lasciandoli nella convinzione di aver sbagliato qualcosa con lei, di non essere stati abbastanza. Niente di tutto questo; lei non cercava la solidità di un rapporto fisso e duraturo, o meglio, non voleva cadere nella trappola della monotonia e della routine.
Il corteggiamento, era la fase che più la eccitava e sapeva bene come muoversi.
Le attenzioni, gli sguardi famelici degli uomini che incontrava camminando per strada, in metropolitana, nei locali, erano la cosa che l’ appagava di più.
Il primo incontro per un caffè era la situazione standard in cui sfoderava le sue armi più affilate. Si faceva attendere e poi arrivava con un’entrata trionfale; sfoggiando un sorriso che ispirava indulgenza mentre nello stesso momento si sfilava il cappotto elegante sotto cui si rivelava un corpo ben disegnato.
L’ abito sottile faceva risaltare le sue curve e la luce che proveniva da dietro trapassava la trasparenza del tessuto, mostrando il profilo delle sue nudità. Spesso non indossava il reggiseno e gli sbalzi di temperatura facevano il resto. Non le importava avere gli occhi addosso dei presenti, non le causava alcun imbarazzo, anzi.
Seduta di fronte a lui, con il viso poggiato su una delle mani a sostegno, guardava dritto negli occhi il suo interlocutore, sporgendosi in avanti per mostrare una bellissima e procace scollatura, mentre con l’ altra giocava con la lunga collana arrivando a sfiorarsi i capezzoli, dritti come baionette puntate contro il nemico.
Lasciava cadere sbadatamente qualche goccia di caffè sul decolleté e con fare sensuale le raccoglieva con il dito, portandoselo alla bocca per succhiarlo con nonchalance.
Allora capitava che loro facessero la prima mossa. Era ciò che lei si aspettava. Le si avvicinavano per sedersi accanto e sentirne il profumo. In quel momento lei accavallava, come era suo solito, le gambe, facendo attenzione a coprirle tirando su l’ orlo del vestito.
Quel gesto, che apparentemente mostrava un qualche pudore, nascondeva la volontà di stuzzicare l’ immaginazione maschile; coprire e svelare poco alla volta.
Allora passava all’attacco, protendeva la sua figura snella e sofisticata verso di lui e con disinvoltura poggiava una mano sulla sua gamba, mentre con l’ altra gli sfiorava la bocca con la scusa di togliere via qualche fantomatica sbavatura di cioccolato o altro. Insisteva con le dita attorno alle labbra mentre con l’ altra mano risaliva lentamente la coscia dell’ uomo.
Era quello il momento in cui si accorgeva di aver raggiunto il suo scopo, quando, guardandolo negli occhi, le sue pupille erano già dilatate per l’ eccitazione e sotto la cintola notava un turgore prima assente.
Si avvicinava a lui, gli sussurrava qualcosa nell’ orecchio, poi si alzava e afferrando il cappotto usciva via dal locale salutandolo con un cenno. Lui rimaneva lì seduto, nel tentativo di ricomporsi e agitato la seguiva con lo sguardo attraverso la vetrata del bar.
Lei sapeva di essere osservata, che lui continuava a seguirne i passi, ma non si girava e, mentre procedeva a passo lento e sicuro, sorrideva per essere stata ancora una volta, ancora lei la protagonista della sua vita, padrona delle sue emozioni. Come una farfalla, libera di posarsi dove vuole.

#emozioniuniche
#amorevero
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.4
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per La crisalide:

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni