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Lui & Lei

La nobil gnocca


di vintage69
05.07.2013    |    15.635    |    2 9.6
"La signora Eleonora mi salutò con cordialità e mi baciò sulle guance..."
Matteo ed io ci conosciamo fin dai tempi del liceo e ora frequentiamo la stessa facoltà all’università.
Matteo vive in una splendida villa appena fuori città; bei prati, una grande piscina dove vengo invitato regolarmente. In pratica sono di casa.
La madre di Matteo è una gran bella donna. 42 anni portati magnificamente. Le si potrebbero dare tranquillamente 30 anni.
Spesso fa il bagno con noi in piscina e indossa dei bikini da sballo. E’ una fatica evitare che si veda l’immancabile erezione. Per questo motivo, quando vado da loro indosso costumi abbondanti tipo bermuda.
Quel giorno andai a riprendermi dei libri che avevo prestato a Matteo anche sapendo che non era in casa. Era andato dal padre (i suoi sono divorziati da due anni) in un’altra città.
Al citofono non mi rispose nessuno e allora telefonai. Mi rispose la signora Eleonora, madre di Matteo.
“ Buongiorno, donna Eleonora, sono Luca ,dovrei prendere dei libri che mi ha lasciato Matteo”
“Oh ciao, Luca caro, sì vieni ma passa dal cancello piccolo . Io sono in piscina e ti posso aprire col telecomando e, per favore, non chiamarmi donna Eleonora. Solo Eleonora e se non ci riesci, signora. Lascia perdere donna.”
Dal cancello piccolo si accede direttamente alla piscina che comunque è nascosta a sguardi indiscreti per una serie di siepi e cespugli di rose.
La signora Eleonora mi salutò con cordialità e mi baciò sulle guance. Era una donna assolutamente alla mano anche se proveniva da una famiglia nobile. La servitù ( moglie e marito filippini) la chiamava signora contessa.
Indossava un copricostume molto corto che copriva a malapena le sue splendide cosce.
“ Mi dispiace che Matteo non ci sia. Lo ha chiamato il padre : andranno qualche giorno a Parigi. Gradisci un tè freddo, caro” . Mi chiamava sempre caro, caro Luca, mio caro e mi piaceva molto. Anche la sua voce era affascinante e...sensuale .
“Mi fa piacere che tu sia qui, mi sentivo abbastanza sola, proprio oggi che è il mio compleanno, da quando mio marito mi ha lasciato è la prima volta”.
“ Oh, tantissimi auguri signora! “ Mi avvicino per stringerle la mano ma lei mi abbraccia, mi bacia sulle guance ma , per colpa mia che mi spostai dalla parte sbagliata , finì per baciarmi quasi sulla bocca.
Per riprendermi dissi “ Posso farle una domanda un po’ personale?”
“ Certo se...non è troppo intima” rispose sorridendo con un po’ di malizia.
“ Come è possibile che suo marito l’abbia lasciata. Lei è così bella, fine, gentile , simpatica”
“ Huhu quanti complimenti. Mah, la vita a volte è strana, Luca caro . Tu sei molto giovane ma invecchiando vedrai tante cose inspiegabili intorno a te. Ho un’idea, fermati a cena con me così potrò festeggiare il compleanno non sola soletta ma con un caro e bel ragazzo” . Credo che arrossii fino alla radice dei capelli ma mi affrettai a rispondere “ Certo, molto volentieri, Signora, però le chiedo di scusarmi per una trentina di minuti; ho promesso di passare da mia zia su richiesta di mia madre. Solo una mezz’oretta e sarò qui da lei”.
Dopo neanche venti minuti suonai al cancello principale della villa. Uno scatto e il cancello pedonale si aprì. Poi suonai alla porta. Mi aprì la contessa ovviamente, dal momento che le due persone di servizio erano in ferie. Eleonora si era cambiata e ora indossava un vestitino estivo rosso, molto semplice ma che metteva in risalto la sua splendida figura. Era di un bel rosso vivo, con una cintura in vita. Allacciato con sei grandi bottoni. Una scollatura decisamente generosa , ampliata dal primo bottone slacciato, dava risalto ad un bel seno, mentre l’ultimo bottone, anche quello slacciato metteva in risalto le belle e lunghe gambe scoperte fino a metà coscia. Completavano il tutto un paio di sandaletti col tacco alto che incastonavano dei piedini deliziosi e slanciavano tutta la figura.
“Ecco, sono per lei con tanti auguri di buon compleanno” Dissi porgendole un piccolo mazzo di rose rosa. “E questo so che è il suo vino preferito” . Un vermentino di Sardegna che non mancava mai sulla tavola della signora Eleonora.
“Oh Luca, che caro che sei, che pensiero gentile “ . Lo disse guardandomi con un velo di commozione negli occhi e stringendosi a me in un abbraccio assai poco materno. Che profumo, che sensazione, che fremito sentii in quel momento. Avrei voluto baciarla ma, logicamente, mi astenni.
Aveva preparato tutto lei. Non era la solita nobildonna viziata e snob.
La tavola era apparecchiata con eleganza. Mi pregò di aprire una bottiglia di prosecco e portò in tavola delle ostriche. Condite con una vinagrette di sua creazione erano deliziose.
Quasi senza accorgersene finimmo il vino. Eleonora beveva con una certa disinvoltura. Servì la seconda portata, due belle orate al forno con patatine novelle e insalata con mele e fragole. Aprii il vermentino.
Parlammo di tante cose poi alla fine mi disse “ Ora una domanda un po’ particolare te la faccio io. So che quando venivo al liceo per il colloquio con i professori non passavo inosservata e che mi avevate affibbiato un soprannome”.
“ Non io, anzi mi arrabbiavo con i compagni quando la chiamavano così”
“ Era così sconveniente, e volgare?”
“Beh, un pochino irriverente” Risposi
“ Ok lo voglio sapere lo stesso. No, non dirmi di no, non me la prenderò certo con te”
Rimasi in silenzio ma lei insistette. Come si fa a dire no ad una donna così.
“Va bene. La chiamavano la...nobil gnocca” dissi arrossendo nuovamente.
Eleonora scoppiò in una risata squillante, allegra.
“Beh, onestamente è divertente, un po’ volgarotta ma simpatica, e tu mi difendevi? Che caro “ E mi sfiorò con una carezza.
Dopo cena azionò il lettore CD e si diffuse musica sudamericana. Mi chiese di ballare ma non sono un gran ballerino per cui, quando iniziò una samba si mise a ballare da sola. Era allegra, forse il vino l’aveva resa un pochino brilla. Era sensuale e conturbante , si muoveva sinuosa e leggera al ritmo della musica. Rimasi in piedi a godermi quello spettacolo eccitante. Ad un tratto prese l’orlo del vestito e fece salire la mano sotto la stoffa. Mise a nudo una coscia fino all’orlo delle mutandine, infilò le dita affusolate nell’elastico e spinse verso il basso sfilandosele lentamente e poi facendole cadere sul divano. Si avvicinò a me sempre muovendosi al ritmo della musica. Guardandomi con uno sguardo assolutamente eccitante, mi prese una mano e se la portò sotto il vestito premendola sul pube. Sentii i suoi morbidi peli, poi con il dito medio esplorai la sua fessura calda e bagnata. Si strinse forte a me, tolsi la mano e la strinsi forte anch’io. Premette la fica contro la mia erezione muovendosi sempre al ritmo della musica. Mi sentivo scoppiare il cazzo. Sentii la sua lingua calda sull’orecchio, poi sussurrò “ Non sto facendo una bella cosa, vero caro?”
“No” dissi e lei s’irrigidì. “Sta facendo una cosa bellissima, meravigliosa”. La sentii rilassarsi.
Si staccò lentamente, mi prese per mano e ci avviammo su per le scale. Aprì la porta di una stanza che non avevo mai visto. Grande e luminosa dominata da un letto king size.
Si fermò ai piedi del letto e “sbottonami tu il vestito”. Con le mani impacciate dall’emozione, sbottonai i quattro bottoni ancora allacciati, sganciai la cintura, poi lei fece scivolare lentamente il vestito rimanendo completamente nuda. Non indossava il reggiseno.
Che splendide tette. Sembrava il seno di una ventenne: alto, sodo, luminoso. Non ce la facevo più; baciai quelle bellissime mammelle tutto intorno ai capezzoli, poi ne presi uno in bocca succhiandolo. Eleonora, la nobil gnocca, emise un lungo gemito , pose le mani sulla zip dei pantaloni e l’abbassò. “Togliti la maglietta” disse mentre lei mi toglieva pantaloni e slip. Il cazzo scatto fuori dagli indumenti come una molla , lei lo impugnò e lo strinse fino a farmi quasi male poi lo strofinò sulla guancia , vi posò sopra le labbra per dei soffici baci poi...poi lo prese in bocca fino alla base. Ero stordito da quella situazione che mai avrei nemmeno immaginato quel giorno ma che avevo sognato ad occhi aperti pensando a quella bella , bellissima donna. I miei sogni ad occhi aperti si concludevano con una superba sega. Donna Eleonora era elegante e raffinata perfino con un cazzo in bocca. Non c’era nulla di volgare nei suoi gesti.
Poi si sfilò il cazzo di bocca e si distese sul letto, mi prese la mano e mi attirò verso di lei . Le tolsi i sandali che ancora indossava, le accarezzai un piede e poi preso da un impulso mai pensato, lo baciai. Bacio dopo bacio salii sulla gamba fino ad avere la testa fra le sue cosce a pochi centimetri dalla sua profumatissima fica. Sentii le sue dita affusolate insinuarsi nei miei capelli e spingere la testa sul sesso. Bacia, leccai, succhiai come un invasato. Ero eccitato come mai. Gemeva per il piacere che le stavo procurando e sollevava il bacino per premere maggiormente sul mio viso alla ricerca di un piacere più intenso.
“Oh caro,caro, caro! Su, ora vieni sopra, entrami dentro, prendimi. Oh no, aspetta”. Si girò di lato e dal comodino prese da una scatola una confezione sigillata contenente un preservativo. Aprì l’astuccino, estrasse il preservativo e lo posizionò sulla cappella srotolandolo fino alla base.”Ora, tesoro, entra adesso”.
Mi tuffai quasi tra le sue cosce aperte e lei mi prese il cazzo guidandomi dentro.Maldestramente affondai in lei che emise un gridolino di dolore ma si avvinghiò a me con le gambe e le braccia e mi riempì il viso di baci. “ Quanto sei grosso, quanto sei duro, tesoro. Amami, Luca, amami, fammi sentire la tua passione. Ti voglio violento e dolce allo stesso tempo.”
Che sensazione stupenda. Le precedenti esperienze le avevo fatte con prostitute ma quello che provavo ora era una sensazione meravigliosa.
Quando sentì che stavo per venire mi fermò. “ Fermati tesoro, aspetta. Rimani dentro senza muoverti, ritarda il piacere, sarà più bello, vedrai”. Mi fermai e lei prese ad accarezzarmi il viso, a baciarmi in continuazione. Baci sfuggenti e baci profondi mentre mi carezzava la nuca, la schiena, le natiche.Ad brevi intervalli sollevava il bacino per sentirmi più profondamente. Poi aumentando il ritmo disse “Ora, caro, ora spingi, spingi fino alla fine”.
Mentre la pompavo , la sentivo tremare vibrare tutta, sentivo la sua vagina contrarsi con violenza , poi emise un lungo gemito, quasi un lamento mentre io venivo affondando il viso tra i suoi seni caldi e madidi di sudore.
Lentamente ripresi fiato ma sentivo ancora le sue contrazioni e i suoi gemiti. Si fermava un attimo e poi riprendeva a gemere. Non so quanto durò ma alla fine sussurrò “ Oh mamma mia, non ho mai avuto un orgasmo così lungo, mi sono sentita svenire ,mi hai distrutta, non ho nemmeno la forza di parlare, tesoro, oh tesoro, tesoro”. Si avvinghiò di nuovo a me e rimanemmo così a lungo, senza parlare.
“ E’ stato il più bel compleanno che posso ricordare eh...noi oggi abbiamo solo preso un aperitivo insieme, vero?” “ Certo ma è stato l’aperitivo più buono che mai abbia bevuto!”
“Allora prossimamente ti inviterò per qualche altro ... aperitivo.”

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