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Lui & Lei

Sandra, donna voluttuosa


di dariobike
16.06.2022    |    5.640    |    2 9.8
"Ora sto insaponando le cosce, prima una e poi l’altra, badando bene a stimolare la passera mentre salgo verso l’inguine..."
Sandra è la classica donna voluttuosa. Già di corporatura è robusta e, nonostante dica che sia sempre a dieta, tutto quello che mangia le va sui fianchi e sul culo, un culone maestoso da dormirci sopra. Alta, pelle ambrata, una massa di capelli castani, sempre sorridente, è anche dotata di un paio di tette favolose, grosse, piene che, visto che ha appena passato i cinquanta, tendono a scendere un po’, ma restano sempre un bel paio di mammelle! Per mantenere peso e tonicità fa un sacco di sport. Da quando è divorziata va in bici, corre, cammina, arrampica, nuota, va in moto, tutto pur di non stare ferma, ma nonostante tutto questo sport resta sempre un po’ “chubby”, ma bella soda e, soprattutto, niente pancia.

Un giorno mi chiama per fare un giro in mountain bike per il grande parco della sua zona. Ci troviamo in un parcheggio vicino casa sua, io arrivo in macchina, lei direttamente in bici. E’ vestita con un completo aderentissimo da ciclista che mette in risalto tutte le sue forme, culo e tettone soprattutto. Inforchiamo le bici, e via lungo boschi e sentieri fangosi. Quando è davanti a me non posso che ammirare il suo culo, fasciato dai pantaloni da ciclista, che avvolge completamente lo stretto sellino della bici. Il movimento della pedalata poi, accentua l’ondeggiare dei glutei, offrendomi uno spettacolo eccitante che me lo fa rizzare subito.

Finito il giro, arriviamo al parcheggio e carico la bici sulla macchina. Siamo infangati.
“Vuoi venire a farti una doccia a casa mia?” Mi dice.
“Ma sì. Sono troppo conciato. Ho con me il cambio”.
Arriviamo a casa sua.
“Il bagno è là in fondo. Comincia ad andare che ti porto gli asciugamani. Anche io devo cambiarmi”.
Vado in bagno, mi spoglio ed entro nella doccia. E’ una doccia grande, di quelle che installi dopo aver tolto la vasca, con i vetri smerigliati. Lo scroscio dell’acqua calda è un piacere che ti avvolge. Resto così a godermi il tepore dell’acqua che scorre, quando sento aprirsi la porta del bagno, un’ombra che si fa strada nel vapore. Si apre la porta scorrevole della doccia ed entra Sandra. Nuda.
“Ho messo lì gli asciugamani. Spero non ti dia fastidio, sono anch’io sporca di fango” Sorride.
“Figurati! Vieni qui, mi stavo godendo il massaggio dell’acqua calda sulla pelle”
Il cazzo è già sull’attenti. Lei sembra non notarlo. Non perde tempo e mi abbraccia, piega il viso di lato, aspettandosi il bacio. A mia volta la abbraccio e metto le mani in quella zona molto sensuale tra la fine della schiena e l’inizio dei glutei. Siamo quasi alti uguali, il mio cazzo dritto appoggia sul suo ventre piatto, le sue voluminose tette spingono sul mio petto. Apre la bocca, la lecco, le infilo la lingua e iniziamo a baciarci, mentre l’acqua scende sopra di noi. La stringo, afferro le chiappe, salgo lungo la schiena, il collo, continuiamo a baciarci, le lingue si muovono dentro e fuori le bocche, mi lecca, mi succhia i lobi delle orecchie mentre ansima. Si gira di schiena.

La abbraccio da dietro, con una mano sono sulle tette, con l’altra cerco la sua figa. La trovo. Sento il pelo sotto la mia mano. Lei incrocia le gambe come a voler imprigionare la mia mano. Si piega un poco in avanti per poi inarcarsi verso di me. Le bacio il collo, il mio cazzo è adagiato in mezzo alle sue chiappe.
“Ti insapono la schiena?”
“Sì”, mi dice con fare sognante.
Le passo il bagnoschiuma sul corpo, prima la schiena, poi scendo sul culo, dove mi soffermo e passo più volte nel solco delle natiche, accennando ad entrare nell’ano con il dito. Entro con una falange. “Ohhhh!”, esclama, tra la sorpresa e il piacere. Ora sto insaponando le cosce, prima una e poi l’altra, badando bene a stimolare la passera mentre salgo verso l’inguine. Mi sposto sul davanti, sono in ginocchio con la sua figa davanti a me. Il pelo è ben curato. Appoggia un piede sulla mia spalla. Prima uno e poi l’altro, alternandoli in modo che possa osservare la sua figa da tutte le posizioni. Io continuo a insaponare la gamba. Prima una e poi l’altra. Risalgo e arrivo a lambire la figa.

“Mi scappa la pipì” Ride.
“Falla!”
“Mi vergogno!”
“Falla, ti dico!” Vedo le grandi labbra che si dischiudono, il getto mi colpisce sul petto. Cerco il clitoride e mentre Sandra sta pisciando lo stimolo. E’ un getto potente che pian piano si affievolisce, le cola sulle gambe, per finire con gli ultimi spruzzi su di me. L’acqua lava via tutto e io passo la lingua sulla sua figa, entro nella vagina, stuzzico il clitoride. Sandra piega le ginocchia, quasi si siede sulla mia bocca, mentre io continuo con il lavoro di lingua.
“Sìììì…bravo…è così che devi fare…continua…ci sono…non smettere…”
Sandra inizia a muovere il bacino, sta cercando il suo piacere. La mia lingua non smette di leccare, sempre più a fondo.
“Ancora…ancora…aaaaaaahhh…sìììì”.
La figa è un lago, cola di piacere “Sì, sì, sì, sììììì…..vengo, sto godendooooooo!!!” Mi alzo e la abbraccio. Siamo sempre avvolti dal getto di acqua calda. Ora è il suo turno di insaponarmi. Mi prende il cazzo in mano e me lo sega per bene. Intanto prendo il doccino e comincio a sciacquarla. Passo il getto lungo tutto il corpo e mi fermo sulla passera, ancora gonfia e fremente dopo il recente orgasmo. Sposto il selettore del doccino sul getto più potente e massaggiante. Insisto sul clitoride.
“Vuoi farmi godere ancora?”, mi chiede.
“Mi piacerebbe”. Chiude gli occhi e si gode ancora un po’ il massaggio del getto d’acqua sulla figa. Ora è lei che se la tocca, come a masturbarsi, mentre il flusso d’acqua continua la sua opera. Improvvisamente si ridesta. “Basta, usciamo”.

Ci asciughiamo a vicenda, poi mi dice “Vieni, andiamo a letto. Ho freddo”. Restiamo abbracciati sotto le coperte per riscaldarci, mentre i nostri corpi si toccano, lingua contro lingua, petto contro seno, cazzo contro figa, gambe avviluppate.
“Ti voglio dentro di me, voglio sentirlo” mi sussurra.
La sua figa è morbida e calda, la sento turgida e ricca di umori. Il cazzo scivola dentro senza sforzo, le sue gambe mi avvolgono, le afferro le tette, stringo, succhio i capezzoli che sporgono ritti e carnosi. E’ un diluvio di piacere, abbraccio le sue morbide forme voluttuose, le cosce mi stringono.
“Sto per venire”, le dico.
“Aspetta, resisti ancora un po’, manca poco anche a me” mi risponde.
Vuole venirmi sopra, la assecondo. Ora è lei che comanda. Si appoggia ai gomiti. Le tette che ballano davanti a me sono uno spettacolo. Le agguanto e le lecco in coppia.
“Dai, così…fammelo sentire…spingimelo dentro bene…”
Do dei colpi di bacino e lei asseconda il mio movimento muovendosi su e giù.
“Bravo, così, ancora, ancora, ancora…lo sento…scopami!”
“Sì, dimmi che sei la mia troia, la mia puttana”
“Sìììì, sono una troia…sono la tua puttana, scopa la mia figa, la mia figa vuole il tuo cazzo, voglio il tuo cazzo nella mia figa...sto venendo!”
“Vengo, sto godendo…!”
“Godo anch’ioooooo, sìììì!”
L’orgasmo mi raggiunge altissimo, gli schizzi di sborra riempiono la sua figa che gronda umori. Lì sotto è tutto un lago. Sandra si accascia su di me, esausta e sudata. Restiamo così, abbracciati e felici, e ci addormentiamo.
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