Un pompino al femminile

No, non si tratta del consueto banale desiderio bramato dall’uomo , ma si capirà solo alla fine del racconto.
Dopo un incontro di lavoro a Cosenza avevo deciso di passare alcuni giorni di mare. Così avevo prenotato una camera in un cinque stelle di Soverato .
Dopo una doccia, nel
tardo pomeriggio mi siedo nel dehor dell’albergo, in compagnia di molti avventori , clienti dell’hotel e turisti.
Armeggio un po’ sul cellulare per individuare un ristorante per la sera.
Poi apro il sito A69 per vedere se ci fosse qualcuno in zona.
Dopo qualche inutile ricerca sento una voce femminile alle mie spalle che dice..” non avrei mai immaginato che fossi un frequentatore di quel sito! “
Mi volto e la vedo, una bella signora quarantenne, con uno sguardo profondo e una folta chioma di riccioli scuri che le incornicia un viso dai tratti mediterranei. Mi scruta con sorriso ironico.
Colto in flagrante, come un bambino con le dita nella marmellata. Io, un serio, insospettabile professionista su un sito di incontri erotici.
Senza proferire verbo, mi alzo e mi siedo al suo tavolino.
Ciao, io sono Luca, complimenti per la buona vista, da quella distanza avrai riconosciuto il sito dai colori, quindi desumo che anche tu non sei nuova al sito, Ridacchio…
“Beccata - replica lei - mi chiamo Adele, sono no di Reggio Calabria, qui in vacanza. In effetti, di tanto in tanto, curioso sul sito. Ma mi delude molto per la pochezza dei personaggi “
Comincia a parlare liberamente, senza pregiudizi. “ il mio punto di vista è semplice, vorrei sentirmi donna, con un uomo che fa l’uomo, senza virtuosismi ne’ elucubrazioni mentali.
E non intendo un rapporto di sudditanza, master e slave, termini coniati da chi non è , ma vuole far intendere un suo ruolo presunto.
Sono sensibile a un uomo che, come natura impone, svolge il suo ruolo ancestrale di maschio con una femmina.
Un uomo che mi usa , non nel senso riduttivo del termine. Solo un uomo così potrà farmi sentire femmina, e di conseguenza aprirmi totalmente a lui con tutta la mia sensualità, senza freni, senza inibizioni, a mente aperta ”
Mi sembrava un buon approccio il nostro, un inizio di intesa propedeutica a una serata insieme. Così invito Adele a cena….
“Non ci penso nemmeno - è la sua pronta risposta - Ecco lo stereotipo di un uomo comune, io mi sono aperta con te, e già pensi di portarmi a letto!! “
Prende la borsa e si allontana, senza darmi alcuna possibilità di replicare…
Il ristorante si rivela uno squallido locale per turisti, circondato da famiglie di tedeschi, turchi e greci.
Il giorno successivo, alla stessa ora, occupo il
medesimo tavolino del giorno prima, così, chissà…..
Ordino due gin tonic e aspetto … dopo tre quarti d’ora, quando ormai il ghiaccio si era squagliato e disperavo di rivedere Adele, una voce calda alle mie spalle mi apostrofa “buongiorno “, si siede accanto a me, e senza parlare, alza il suo gin tonic per brindare insieme.
“Stasera andiamo a mangiare dove so io, voi stranieri non sapete…”
In effetti il ristorante scelto da Adele era frequentato da locali, cibo genuino annaffiato da abbondante Ciro’. Complici l’ambiente, il cibo e il vino, il nostro rapporto si è disteso. Adele era rilassata, senza più la ritrosia del giorno prima.
“Sai - mi dice - adesso sono consapevole che mi sono sbagliata su di te. Ma vedi, qui in Calabria
è rischioso dare confidenza a un uomo. Il tuo invito poteva apparire appunto una proposta oltre la cena. Solo adesso che ti conosco meglio mi rendo conto che non era così.
Riconosco l’uomo che c’è in te”
Così il dialogo fra noi fluiva, tra un bicchiere e l’altro…
Per non farci sentire dagli altri tavoli le nostre teste si avvicinavano, il suo profumo di donna mi inebriava, la complicità eccitava i miei sensi.
Usciamo, saliamo in auto, e all’unisono, le nostre bocche si cercano, le lingue si penetrano a vicenda. Le accarezzo un seno, la mia mano scivola sulle gambe di Adele, sale e trovo il suo slip completamente fradicio.
Metto in moto e mi dirigo in hotel, in auto l’atmosfera è carica di pathos, l’eccitazione è palpabile…giunti in albergo ci infiliamo in ascensore, la mia mano ritorna li, le sfilo gli slip, giusto in tempo per arrivare al piano e far entrare in ascensore due giapponesi che capiscono e sentono l’odore di sesso nella cabina.
In camera Adele mi parla con la sua voce roca, calda, sensuale… “Sei un uomo tu, lo so. Fammi sentire che non mi sbaglio”
La spoglio senza fretta, la guardo, ha un corpo scultoreo, forme piene. Le mie mani scivolano su lei, la pelle e’ liscia, morbida, profuma di donna. Geme sotto le mie carezze.
“Prendimi adesso, entrami dentro Luca, subìto, non farmi aspettare, ti prego “
Mi spoglio, il cazzo e’ eretto, duro, la cappella lucida di tensione…continuo con le mani. Infilo un dito dentro, poi due, la bacio sul collo, mordicchio un capezzolo che svetta impertinente, si fa turgido.
Scendo sul ventre, Adele mi implora - infilamelo nella figa ! Adesso - io non ascolto, l’eccitazione guida la mia lingua fra le sue cosce. Il profumo di sesso mi avvolge i sensi
Metto la faccia sula sua figa, la respiro, un fiore di carne appena sbocciato, profumato, le labbra roride di umori, e li in mezzo, un gioiellino , un bocciolo pulsante che si erge sfrontato.
Tra i gemiti Adele mi implora “ Luca, chiavami adesso, scopami la figa . Fai quello che devi! Subito. Voglio il tuo cszzo”
Ma è il suo cazzetto di donna che mi attizza, lo lecco con tocchi leggeri, lo prendo fra le labbra, mordo, succhio.. lei geme e si bagna ancora. Adesso lo avvolgo con le labbra e inizio un movimento lento , su e giù con la bocca, un dolcissimo pompino al femminile a quel cazzetto meraviglioso.
Sento il piacere che monta, come un’onda che viene e poi si ritira , poi ancora e ancora, fino a esplodere in un orgasmo che mi scoppia in bocca. Bevo tutto il piacere che sgorga. Le grida di Adele adesso sono ininterrotte.
Le infilo in bocca la lingua con il suo sapore.
Mi infilo un preservativo in tutta furia, la giro a pecora e con un solo colpo le penetro la figa. Un urlo…
Non mi fermo, voglio sentirla godere, l’ho fatta aspettare troppo e adesso vuole la sua parte, ma dura poco, l’attesa e il livello di eccitazione è talmente alto che Adele ha orgasmi multipli. Ho il cazzo bagnatissimo di lei.
“Adesso godi nella mia bocca! Voglio bere il tuo piacere, Luca “
Mi sfilo il preservativo, mi sdraio, lei si china su di me, vedo i suoi i seni morbidi e pieni che mi ballano davanti, mi sfiorano le gambe, la sua bocca avida si avventa sul mio cazzo, lo ingoia tutto; le sue labbra mi lambiscono le palle. Adesso varia il ritmo, affonda la bocca, lo percorre tutto con la lingua, lecca le palle e sale verso la cappella.
Il gioco adesso lo conduce Adele, e lo sa bene. Ma io non resisto più, voglio venire. Lei avverte le pulsazioni del mio cazzo, rallenta, si ferma, poi riprende più forte per farmi sborrare, comanda lei.
Un fiotto improvviso la sorprende, le riempie la gola, Adele tossisce e lo toglie dalla bocca.. altri schizzi le bagnano guance, fronte , capelli..la mia sborra cola dalla sua faccia.
Mi bacia con passione, sento il mio sapore sulla sua lingua, bellissimo..
“ Sei un uomo, l’avevo capito! “