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Lui & Lei

la piuma di Lia


di berto581
28.06.2017    |    5.606    |    0 9.3
"Immaginò che la piuma saliva piano piano, e sfiorava la pelle appena rasata, si sovffermavano sulle labbra della vagina prima a destra poi a sinistra, poi di nuovo a sfiorare prima di qua e poi di..."
Lia è una donna sportiva e allena una squadra di volley.
Si era sempre depilata in mezzo alle gambe per comodità e perchè i peli intorno al suo rosso fiore del sesso le davano fastidio nelle sue attività sportive e regolarmente in bagno alla fine di una doccia o di un bagno, nuda si depilava.
Quel giorno aveva deciso di farlo nel pomeriggio senza aver fatto la doccia, in bagno si calò il perizoma nero, il suo preferito, preso il rasoio e alzata la gonna seduta sul water cominciò a radersi meticolosamente.
Finito si mise a cavalcioni del bide per lavarsi le intimità, per togliersi la peluria tagliata, si lavò e sciacquò come al solito.
In piedi davanti allo specchio con la gonna ancora alzata guardandosi ebbe un pensiero, lancinante come la lama fredda del rasoio che l'aveva accarezzata tagliente intorno alla sua fighetta di donna matura, era sempre stata una praticità avere la vagina depilata, ma questa volta un brivido e un pensiero l'avevano eccitata.
Rasata per cosa? Cosa aveva perso in tutti questi anni? Solo per praticità si era dedicata alla bellezza del suo sesso in mezzo alle gambe.
Si risedette sul water alzò di nuovo la gonna divaricò le gambe appoggiandone una a destra sul cesto della biancheria e una alla sinistra sul bide, vide la pelle lucida e pulita e la figa risaltare rossa sulla pelle bianca e fresca, socchiudendo gli occhi cominciò ad immaginare.
Qui le donne in genere fantasticano su grossi menbri su oggetti, su falli elettrici, sulle dita che scivolano avanti e indietro su lingue infuocate, no Lia pensò a una piuma.

Pensò che qualcuno le aveva legato le mani dietro la schina, non con violenza, dolcemente, e le avesse anche legato le gambe, ancora con le calze e con lo gli stivaletti in modo che stessero ferme, nella stessa posizione divaricata in cui era adesso, molto divaricate, che fosse ancora vestita con la gonna scomposta sul ventre e che qualcuno dolcemente cominciasse dalle ginocchia a farle solletico con una morbidissima piuma bianca, un dolce soletico nelle zone erogene delle gambe.
La testa comincio a dondolare come un'altalena al pensiero che le carezze della piuma fossero come la promessa di qualcosa di più duro di più hard, che però non sarebbe arrivato mai, il pensiero di una sospensione, un godimento nell'attesa, solo puro desiderio.

Immaginò che la piuma saliva piano piano, e sfiorava la pelle appena rasata, si sovffermavano sulle labbra della vagina prima a destra poi a sinistra, poi di nuovo a sfiorare prima di qua e poi di là, piuma bianca su rosso carminio,un prurito che le sue mani legate non potevano interrompere, una suplizio che le sue gambe aperte legate non potevano fermare. Non poteva chidere le gambe, non poteva difendersi.
La sua immaginaziione la portò a immaginarsi la piuma sul clitoride che si era inturgidito, mentre le sue mani non osavano toccare nulla del suo corpo per non turbare la delicatezza di quel momento, stavano rigide aggrappate al sedile del water. Socchiuse gli occhi e vide le lampadine calde dello specchio, la sua figa le stava guardando anche lei, si contrariò per lo specchio alto, avrebbe voluto vedersi specchiata così a gambe spalancate con il perizoma che penzolava dallo stivaletto sinistro, voleva godersi le vibrazioni del monte di venere. Lo specchio era in alto e lei lo era di più, più in alto, volava.

Poi fuori dalla porta del bagno sentì il mondo che la chiamava e si mise in piedi si tolse il perizoma dallo stivaletto e lo gettò nel cesto da lavare, si riassettò la gonna sulle gambe e uscì risoluta.
Prese la borsa da ginnastica se la buttò a tracolla e uscì per la partita, le sue ragazze la stavano aspettando.

Quando al terzo set la sua squadra si trovò in vantaggio per 23 a 17 si tolse di dosso la maschera di allenatore tosto e determinato e per un attimo pensò ai 4 minuti in cui la sua fantasia erotica le era esplosa in testa e vide la sua figa rosso carminio che gurdava le lampadine dello specchio, mentre i suoi occhi erano chiusi, allora una goccia umida si sciolse nel profondo della sua vagina e scivolando fuori corse un poco sulla pelle depilata di fresco e poi casco sul linoleum, e Lia rise perchè tutti pensarono al sudore, mentre lei pensò che qualcuno di cui si poteva fidare da qualche parte l'avrebbe legata a gambe divaricate e l'avrebbe accarezzata con una piuma bianca fino a farla svenire.
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