bdsm
In buona compagnia

06.11.2019 |
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"Pensai alle foto viste il giorno prima e decisi di suonare..."
Agg. 2O,O3,25 Annoiato, ho pensato di immaginare una storia realistica a sfondo erotico.
Era un pomeriggio di luglio e, per noia, trovandomi eccitatissimo (letteralmente il membro cresceva a dismisura, quasi a bucare gli slip) senza un'apparente ragione, invece di soddisfare la voglia masturbandomi, decisi di fare un'altra scelta. Presi il PC e, una volta avviato, decisi di effettuare una ricerca veloce sul web.
L' argomento non era un sito porno come ci si aspetterebbe, ma una chat hot. Incuriosito, dopo aver letto le varie informazioni presenti, decisi di iscrivermi.
Creato il profilo virtuale con qualche foto come richiesto, decisi di contattare la prima donna che attirò la mia attenzione. Sbirciando il profilo, notai che era di una rara bellezza, pur avendo coperto il viso. Un corpo da favola! Due belle tettone, una fighetta tutta depilata e un culo con chiappe sode stupendo. Al che, la prima reazione fu: "No, non credo sia reale. Sarà sicuramente un fake!" quasi chiudendo tutto, rassegnato che non esisteva niente di lontanamente vero. La curiosità, unita al desiderio attratto dall'articolo, prese il sopravvento e decisi di scriverle, notando fosse online. Ella, inaspettatamente, mi rispose chiedendomi se ero un tipo affidabile, pulito, dotato, rispettoso. Le risposi di sì, facendole anche un complimento per il suo corpo notevole. Rispose solo con un bacio sotto forma di emoticon, per poi chiedermi se mi piacesse il sesso spinto, bondage o il BDSM. Non avendolo provato, incuriosito, le risposi di sì. Così, dopo aver visionato l'annuncio, si complimentò per le foto, chiedendomi se l'indomani fossi libero per un incontro. Senza nemmeno pensarci, le dissi di sì. Dopo avermi risposto: "Ok, baby. Contattami domani" (accompagnando contatto telefonico), mi salutò con un altro bacio virtuale.
L' indomani, seguito le istruzioni, mi ritrovai a casa di lei. Dall'esterno si poteva notare un giardinetto con siepi molto curate e con all'interno vari fiori e piante tropicali, dava l'aspetto di una bella e lussureggiante villetta. Mi avvicinai al campanello un po' titubante, abbagliato da tanta inaspettata lussuria. Pensai alle foto viste il giorno prima e decisi di suonare. La porta si aprì quasi da sola e mi si parò davanti agli occhi una donna incantevole. Belle labbra rosee racchiuse in un sorriso così dolce e innocente che, ciononostante i suoi 40 anni, le dava l'aria da ragazzina; degli occhi verdi talmente provocanti e ipnotizzanti da far dimenticare anche chi fossi o perché fossi lì, lunghi capelli neri all'altezza delle spalle mossi, due seni da infarto belli e prosperosi, probabilmente una 5° abbondante...due gambe affusolate, lisce e incantevoli, il tutto da avere la forza di far smuovere l'amico prima del previsto. Si presentava vestita con una camicetta nera attillata a tre bottoni, con due bottoni già sbottonati che facevano risaltare molto le forme prorompenti (segno che non lasciava molto all'immaginazione), dove vi era raffigurata al centro una rosa rossa e una gonna corta in pelle color blu. Dopo avermi risvegliato dalla trance inflitta con un: "Hey, ci sei?" Ciononostante, prima credo si fosse presentata, ma essendo entrato in una sorta di trance era come se non l'avesse fatto, non avendola sentita. Ripresomi, le risposi: "Eh? Sì, sì, certo!" Notai che qualcosa cresceva in basso, cercai di nasconderlo mettendo una mano davanti, poi a colpirlo per farlo abbassare; non volevo notasse che mi aveva scatenato quella reazione. Lei, notando il mio strano comportamento, mi chiese se andava tutto bene. Risposi: "Sì, certo, benissimo. Lasciandomi scappare un: Cavolo, quanto sei bona! e...eh... voglio dire bella."
Dopo un grazioso sorriso, rispose: "Grazie, anche tu non sei niente male. Sicuro volessi dire bella? Non altro?". Risposi di scatto: "Eh? Sì, sì. Una vera gioia per gli occhi e, a quanto pare, non solo...." Dissi con galanteria, lasciandomi trasportare. "Che vuoi dire con 'e non solo?'" chiese curiosa. "E-eh? Niente. Lascia perdere," le risposi. Con un sorriso provocante, mi invitò calorosamente a entrare in casa. Entrai; lei, alle spalle, aveva appena chiuso la porta e mi trovai davanti a una casa bellissima. C'era un grande e spazioso atrio, delle scale a chiocciola, un lungo corridoio e varie stanze. Mi superò, chiedendomi se volessi qualcosa da bere. Le risposi che andava bene un bicchiere d'acqua. Rispose: "Ok, te lo porto subito."
Le domandai se viveva da sola.
Mi rispose: "È per caso una proposta? Vorresti restare qui a farmi compagnia?" Ammiccante, sorridendo. Le sorrisi a mia volta; sapevo che stava scherzando, ma l'idea mi attirava parecchio, ciononostante.
Poi aggiunse: "Dai che scherzo...comunque sì, vivo da sola."
Le risposi: "Ah, capisco."
"Torno subito. Mettiti a tuo agio, fa' come fossi a casa tua," aggiunse prima di andare.
Risposi: "Ok, grazie."
Si allontanò per prendere il bicchiere d'acqua e, dopo aver atteso un po', decisi di andarla a cercare. Camminando, notai una stanza con una porta aperta e, incuriosito, vi entrai. Appena entrato, vidi un letto matrimoniale, varie catene e manette erotiche attaccate ad esso. Esplorai un po' la stanza, notai molti specchi e pensai che sicuramente rendevano il tutto molto intrigante. Passato qualche minuto, ritornò con il bicchiere d'acqua; osservandola, mi accorsi anche di qualcos'altro. Era già in libertà, indossava una vestaglia trasparente con sotto solo l'intimo. Bevuto il sorso d'acqua, restai a fissarla dalla testa ai piedi, concentrandomi sui suoi occhi tanto appariscenti; era di una bellezza davvero incantevole. La cosa l'ha eccitò e si avvicinò sinuosa, spingendomi sul letto. Prese dalla mano il bicchiere che ancora custodivo saldo e, di colpo, lanciò l'acqua rimasta appena sotto la cintura. Bagnati i pantaloni, si sentì costretta a toglierli e, senza esitare, si fiondò sul letto, iniziando a sbottonare velocemente, sfilandoli subito dopo. Restò molto felice nel vedere, evidente nei slip, una durezza non indifferente farsi strada. Mi salì sopra a gattoni e appoggiò il seno molto prosperoso sulla faccia e afferrò le mani, portandole sopra la mia testa per poi avvicinare le manette e ammanettarmi entrambi i polsi. Mi disse se mi piaceva; ancor prima che potessi rispondere, qualcosa di duro la spingeva in basso, molto tangibile seppur con ancora il pizzo indosso, cosa che la fece ansimare. Si alzò, si mise in ginocchio, rimanendo sempre sopra, e slacciò la cintura della vestaglia, che rivelò una visione paradisiaca, un corpo stupendo. Si spogliò della vestaglia, lanciandola via, facendo lo stesso appena dopo con il reggiseno. Volevo afferrarla e farla mia, ma bloccato dalle manette non potei. Scese dal letto avvicinandosi ai piedi, iniziò a baciare dolcemente i piedi, poi passò alle caviglie per poi salire fino alle cosce. Arrivata su, agli slip non smise, facendo ingrandire ancor di più il membro. Dopo l'ultimo bacio, soddisfatta, li sfilò via, scoprendo la durezza fiera. Iniziò a baciare lo scroto, leccarlo e succhiarlo infilandolo in bocca, prima uno a uno, poi entrambi, spremendolo tra le labbra. Mollato il membro, si avvicinò al viso, prese una benda e la legò dietro la testa, impedendo la visuale. Mi chiese se ci vedessi; risposi di no. Lei rispose: "Bene, è quello che volevo sentire." Si allontanò, sentii, si avvicinò al membro e poggiò il sedere. Chiese di volere che solo con la forza dell'organo gli sfilassi le mutandine. Così iniziò a strusciarsi su e giù sulla durezza. La cosa riuscì a poco a poco e mi accorsi di non sentire più l'elastico delle mutandine che spingeva sull'imponente cappella. Come ringraziamento per la prova superata, afferrò saldo lo strumento, stringendolo per sentirlo ancor di più indurirsi, e dopo gli versò qualcosa di freddo; penso si trattasse di qualche olio, per poi masturbarlo lentamente, andando su e giù. Dopo averlo ben oliato, passando l'olio su tutta la forma, testicoli compresi, lo infilò tutto in bocca. Una sensazione inebriante mi accese; la bocca calda accoglieva il membro divinamente, facendolo sentire amato. Poco dopo, d'un tratto, sentii un'altra presenza. Si faceva strada nel lettone, avvicinandosi sempre più, ma essendo bendato non vidi nulla. Avvertii che c'era qualcun altro perché lei non smise nemmeno per un istante di prendersi cura della durezza. Doveva trattarsi di un'altra donna, dal profumo emanato. Dopo essersi avvicinata, potevo avvertire il suo respiro su di me. D'un tratto, sentii il suono dell'elastico delle mutandine che veniva tirato energicamente e poi la vibrazione del letto, segno che qualcuno si stesse avvicinando. Trascorso qualche secondo nel completo silenzio, sentii una voce calda, femminile, dirmi: "Tieni, prendilo tutto, tutto!" E sentii una durezza spingere dentro la bocca, sempre di più. Il movimento iniziò a velocizzarsi a poco a poco; cercai di svincolarmi, liberarmi da quella situazione con scarsi risultati. La donna lo notò e, lasciato andare il membro, prese corde o legacci. Legò le caviglie impedendo anche il più minimo movimento e si allontanò. Si avvicinò al mio orecchio e sussurrò: "Ti piace, tesoro, la sorpresa? Ho appena iniziato." Le risposi con un mormorio incomprensibile, non potendomi esprimere liberamente. Lo notò e, dopo una risatina, leccò il lobo dell'orecchio. Poi aggiunse: "Sei mio! Voglio soddisfare ogni mia fantasia e esaudire ogni tua perversione. Ti farò trascorrere la tua più eccitante, indimenticabile e trasgressiva scopata. Annuisci con il cazzo se vuoi continuare la serata?" Non potevo rifiutare una proposta come quella, per non parlare della donna che me l'aveva fatta, così, da istruzioni, prontamente risposi. Ne restò molto felice, tanto che mi tolse la benda. Davanti agli occhi si palesò una trans stupenda: castana, belle tettone, occhi blu mare. Dopo aver lubrificato con cura con la mia saliva il suo uccellone, si allontanò scendendo dal letto. Salì sul letto e si avvicinò la padrona di casa. Si posizionò sopra di me imboccandomi il capezzolo, prima uno poi l'altro. Leccai e succhiai senza esitazione; d'un tratto sentii qualcosa afferrarmi il membro. L'altra donna, la trans, dopo aver lubrificato il pene con cura, lo infilò dentro e iniziò a cavalcare. Era una sensazione bellissima, una goduria completa. Dopo essersi eccitata, la donna tolse il capezzolo bagnato e si alzò. Avvicinò la figa già bagnata alle mie labbra e iniziai a leccarla. Intanto, da tutto il piacere procurato, stavo per venire. La trans se ne accorse e, scesa dalla posizione in cui si trovava, infilò un anello intorno al pene, impedendo al piacere di fuoriuscire, dicendo solo: "non ancora tesoro". Infilò la testa fra le gambe, accogliendo in bocca entrambe le palle già piene, leccando e succhiando con voracità. Poco dopo, la donna scivolò tra le labbra dalla bagnatissima vagina fino al suo bel culetto. Tutta depilata e liscia, era un posto molto accogliente; leccavo, puntellando la lingua come un chiodo su quella fessura tanto profumata. Quando soddisfatta si allontanò, dopo un bacio breve ma intenso con la lingua, attese che l'altra infilasse di nuovo il suo bucchetto nella mia durezza e fece altrettanto con il suo sull'altra, quella dell'amica. Cavalcando e ansimando in tre, non soddisfatta pur mantenendo il posto come il ritmo, avvicinò le mani al mio torso e, alzando la magliettina, iniziò a leccare e baciare. Partita dall'ombelico, fino ad arrivare ai capezzoli, iniziò a mordicchiarli uno a uno; come conseguenza, irrigidì ancor di più il membro, che fece ansimare più forte l'amica sedutasi. Passati diversi minuti così, la donna decise di cambiare posizione, sfilandosi dall'amica che scese dal letto. Prese saldamente il membro nella mano e lo infilò dentro il suo sesso già bagnato, mantenendo la posizione sdraiata su di me, continuando a leccare e mordicchiare i capezzoli. Nel frattempo, l'amica, avvicinatasi alle mie caviglie, decise di slegarle. Mi prese le gambe con entrambe le mani, le allargò, le sollevò e infilò il suo membro ancora duro dentro. Sentii una durezza entrarmi dentro; all'inizio un po' spiacevole, ma dopo ogni colpo sempre più piacevole. Passati diversi minuti, la donna si alzò, si sfilò il membro e si mise in piedi sul letto, venendomi copiosamente sul viso e in bocca. Dopodiché si abbassò, appoggiando la figa sulle labbra abbondantemente bagnate della sua femminilità. L'amica, trovando il pene libero, con una mano mollò una gamba e lo afferrò saldamente per masturbarlo, continuando a penetrare sempre più energicamente. Dopo un po', si accorse che l'estremo piacere la stava raggiungendo, così per impedirlo sfilò il suo sesso e vi infilò con forza un anello intorno. L'altra donna, intanto, dopo essere venuta, scese dal letto e si allontanò. L'amica rimasta salì sul letto, strisciò letteralmente corpo con corpo con un movimento ondulatorio che andava dall'alto verso il basso, facendo scontrare entrambe le durezze ancora in pericolo di esplosione. Con la mano, passava delicatamente le dita sul torso, sfiorando i capezzoli. Arrivata al viso, sorrise, stampò un bacio sulle labbra, infilando subito dopo la lingua, e appoggiò i suoi soffici seni sul petto. Mi trovavo completamente schiacciato dal suo peso, con il suo membro sull'ombelico e il fiato in gola. Allungò le mani sopra la mia testa, liberandomi i polsi. Dopodiché, prese le braccia appena liberate, appoggiando le mani sul suo culetto bello sodo, incitandomi a strizzarlo e schiaffeggiarlo con forza. Ritrovandomi finalmente libero, eseguii senza esitare le sue indicazioni e strizzai con forza una chiappa; feci altrettanto con l'altra. Afferrate saldamente le due chiappe, le usai per rotolare, rivoltando i ruoli. Ritrovatomi sopra, notai l'espressione stupita sul viso di lei; afferrai la mia durezza e la infilai nel buchetto stretto. Lei ansimò. Assumendo il pieno controllo della situazione, unii l'indice e il pollice della mano destra e glielo infilai in bocca. Entravano e uscivano lentamente, per poi d'un tratto uscire tappando la bocca. Dopo, iniziai a spingere con decisione con l'altra mano; presi il suo membro, lo strinsi e iniziai a masturbarlo. La sentivo gemere dal piacere, quando all'improvviso dietro di me sentii dei rumori e poi un'altrettanta durezza sfondarmi fino in fondo, provocandomi dolore. Girai la testa e vidi la donna padrona di casa penetrarmi con una forma fallica; sembrava uno strap-on. La cosa andò avanti per circa un'ora, dopo la quale si fermò. Sfilai il membro dal buchetto; altrettanto fece la donna con lo strap-on e mi allontanai qualche passo dal letto. La trans si alzò dalla posizione in cui era e infilò il proprio sesso in bocca all'amica. Mi adagiai su una poltrona vicina e le osservai. Dopo aver finito di scopare la bocca dell'amica, la trans mi guardava con lussuria nello sguardo. Sfilò il sesso dalla bocca e si avvicinò nella mia direzione, sventolando liberamente la grandezza tutta bagnata. Mi disse di girarmi, appoggiare le mani alla poltrona e, dopo una slinguazzata al buchetto, infilò un dito, lubrificandolo con la saliva; poi due, e lo infilò tutto dentro, iniziando a muoversi velocemente, ansimando. Nel frattempo, l'altra donna si avvicinò, sdraiandosi sotto, afferrò il mio sesso penzolante e iniziò a spompinarlo con voracità. Stavo esplodendo dal piacere; nemmeno più l'anello messomi intorno poteva trattenere tutta la voglia che avevo di liberarmi. D'un tratto, la trans si fermò, sfilò la durezza dal buco, tolse l'anello fallico e, dopo un grido di piacere trattenuto, venne copiosamente in bocca all'amica sdraiata, che accolse tutto il liquido, ingoiandolo. Mi sedetti sulla poltrona, un po' indolenzito, e poco dopo mi sentii tirare dal membro; era la donna che mi incitava a buttarmi sul letto. Mi alzai e mi avvicinai al letto, sdraiandomici sopra. Mi salì sopra, accogliendo la durezza fra i soffici seni e li strinse, muovendoli su e giù. La sensazione era bellissima; la morbidezza piacevole, quasi rilassante. Poi mi disse: "Ti piace, tesoro?" Risposi: "Eccome! Sei una gran porcella, mi piaci." Sorrise poi aggiunse: "Voglio che mi vieni dentro. Inondami tutto il buchetto. Ti va?"
Annuii. Mi alzai, la misi a 90, tolsi l'anello fallico e la penetrai con colpi decisi. Dopo aver ansimato forte, mi disse: "Più forte. Sì, così! Voglio sentire le palle sbattermi con forza."
Afferrai saldamente le chiappe e aumentai il ritmo, penetrando sempre più veloce e forte. Non mi trattenni più, gridai affannosamente "Veengoo!!" inondando il buco col mio denso bianco seme. Lo sfilai fuori e mi sedetti sul letto. La donna era molto soddisfatta, ma ancora per niente sazia. Si avvicinò a me e si sdraiò sul letto. Ritornò l'amica, carica carica, e avvicinatasi iniziò a urinare su entrambi. La calda urina sgorgava come un fiume in piena, bagnando i due corpi sudati e sudici. Il getto caldo stimolò la mia, così mi alzai; l'amica prese il mio posto e bagnai entrambe con la mia pioggia dorata. Quando finii, chiesi dove si trovasse il bagno, così da lavarmi, ringraziare e andare via. La donna mi rispose che potevo farlo l'indomani. Adesso voleva, dopo una doccia di pura passione, solo risvegliarsi il mattino seguente in buona compagnia.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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