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Dominata dall'amico di mio figlio. cap. 3

08.05.2025 |
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"Infine, ho bramato con tutta me stessa se non di poterla vivere, almeno di raccontartela questa esperienza..."
Dopo aver guardato i video, Davide si riprende il suo cellulare e a un cenno di intesa di Gab, dal suo zaino tira fuori un collare sormontato da borchie di acciaio e dotato di guinzaglio, poggia una mano sulla testa e in modo deciso mi spinge perché assuma la classica posizione da cagna.-“Portala nella stanza dei giochi e preparala per bene perché con lei abbiamo appena iniziato. Io arrivo subito.”
A quelle parole ansia o meglio sottile angoscia mista ad eccitazione mi procurano intensi brividi. Mi sento vulnerabile e non solo perché sono nuda e in totale loro possesso, ma perché so che se vogliono potranno abusare di me in mille modi e senza che io possa oppormi. Ancora una volta questa consapevolezza mi devasta la mente e il corpo e la mia voglia di sfrenatezza, dolore misto a piacere mi divora.
Aver appreso che nella mia casa al mare esiste una stanza per i giochi mi sorprende, ma è anche vero che è dalla scorsa estate che non mettevo piede in quel luogo, mentre mio figlio la frequenta da sempre. Ora intuisco il perché delle sue improvvise partenze verso questa destinazione.
Quello spazio è stato ricavato dopo aver chiuso un’ampia veranda a giorno, oscurandola con vetri fumé. Dal soffitto pendono delle staffe con una barra orizzontale e delle cinghie per i polsi.
Camminando a quattro zampe, mentre Davide mi tira per il collare e realizza un video in cui sono l’unica protagonista. Istintivamente abbasso la testa per non essere riconoscibile e chiedo:
-“Che intendete fare con questo video su di me e in queste condizioni?”
-“Deciderà Gab cosa vorrà farne. In genere postiamo video e foto su piattaforme hard su cui lucriamo denaro facile.”
Me lo dice con una certa spavalderia e ascoltare le sue parole mi provoca una terribile angoscia. Ma la mia vena esibizionista ha il sopravvento e anche questa umiliazione mi provoca brividi di eccitazione. In fondo col mio uomo lo facciamo già, quindi perché stupirmi?
Quando Gab fa il suo ingresso nella sala dei giochi, il suo amico porco mi ha già legata i polsi alla sbarra e applicato un distanziatore alle caviglie, obbligandomi ad avere le cosce sempre spalancate.
Da uno specchio di fronte a me posso notare la mia fica aperta e la fessura fradicia di umori. Una buona quantità mi cola tra le cosce. Davide se ne accorge e passandomi la mano aperta sulla fica, me la massaggia, mi penetra con due dita e poi scivola fino al buco del culo, penetrandomi ancora più in profondità. Un gemito mi sfugge in entrambe le occasioni e, rivolgendosi a Gab, esclama.
-“La tua troia è un lago e questo mi fa capire quanto desiderio abbia di essere maltrattata e scopata in ogni buco.”
Quelle parole sono tante piccole eccitanti fitte in fica. Adoro sempre di più essere trattata come una bestia da monta o da frustare.
Il mio bastardo è ancora nudo e in condizione di esercitare tutto il suo potere; il cazzo non è in totale erezione, ma già così è impressionante. Tiene in mano una cinghia di circa 80/90 centimetri con un comodo manico e con tono pacato mi chiede:
-“Il tuo uomo è al corrente di questa tua natura da troia e schiava sottomessa?”
Ho deciso di non mentire più, vista la circostanza in cui mi trovo e non avendo più nulla da mascherare o da difendere.
-“È lui che mi ha fatto scoprire la mia vera natura ed è lui che mi ha fatta diventare cosi, troia, vogliosa e disposta a tutto pur di godere in modo sfrenato, senza limiti, nella maniera più oscena.”
Non c’è imbarazzo in ciò che affermo; anzi sembra proprio che abbia appena dato loro l’autorizzazione perché non si facciano scrupoli.
-“Immagino quindi che riferirai senza timore quello a cui ti abbiamo costretto e a cui ti costringeremo.”
Insiste ancora, provocandomi.
-“Certamente, si e non ometterò nulla.”
Lo dico con fermezza e convinzione.
-“Come pensi che la renderà?”
Continua come se sapesse già la risposta.
-“Alla fine accetterà senza traumi, magari pensando che non ho potuto sottrarmi.”
-“Magari penserà che non hai voluto sottrarti.”
Mentre pronuncia questa sua ulteriore provocazione, si è posizionato dietro di me e ha fatto scivolare un dito tra le natiche, stuzzicando il mio culo ma senza entrare, solo massaggiandolo e aumentando la mia eccitazione. Intanto prosegue.
-“Sai cosa penso? Che voi due siete una coppia di depravati e apparentemente sembrerà che questa esperienza l’abbiate subita, ma in realtà avete sempre sperato di poterlo fare e forse ve ne è mancato il coraggio.”
So bene che ha ragione e conoscendo il mio uomo so che anche lui sarebbe della stessa opinione e, quindi, ancora una volta, confesso a me stessa che è proprio così; per cui con la voce roca per il piacere che le sue dita mi stanno regalando, rispondo:
-“Non posso averne la certezza ma negherei a me per prima che a questa esperienza, quale che sarà la sua evoluzione, non intendo più rinunciare.”
Nel frattempo, continua a massaggiarmi il culo; ancora qualche secondo, e avrò un orgasmo devastante solo con quella leggera stimolazione. In realtà è l’alibi di non potermi opporre aumenta la voglia di essere manipolata così.
-“Quindi, immagino che il massimo del piacere e della lussuria per te sarebbe poter condividere con lui quello che sta accadendo qui, giusto?”
Lo dice con tono da “captatio benevolentiae” e io ci casco, lasciandomi sfuggire un gemito di approvazione e rispondo:
-“Cazzo, si. Sarebbe come coronare un sogno per entrambi.”
-“Immagino, e non è detto che non si possa realizzare; tu che ne pensi Davide?”
Il suo sarcasmo mi riporta con i piedi per terra e ricomincio a pensare che non in fondo sono sempre di fronte a dei porci, sadici bastardi e che giocano con me come al gatto col topo.
Davide risponde con aria enigmatica che in fondo ci vuole poco per esaudire questo mio desiderio; poi prende un dilatatore anale di una certa circonferenza ma anche lunghezza, lo cosparge con un unguento su tutta la superficie e col minimo sforzo me lo infila nel culo, senza che io faccia troppa resistenza. Poi esclama:
-“Cazzo la tua troiona ha un culo magnificamente elastico e oltre alla natura dovrà dire grazie al suo uomo che l’avrà scopata tante di quelle volte da rendere agevole l’uso del suo splendido buco.”
La sua volgarità ha il potere di umiliarmi ancora ma, ormai, questo trattamento si trasforma sempre in eccitazione; quindi, chiudo gli occhi e gemo diverse volte quando lui me lo fa scivolare avanti e indietro su per il buco.
All’improvviso suonano alla porta. Per me un momento di vero panico perché non aspettavo nessuno e a parte mio marito e il mio maschio nessuno sa che sono qui al mare. Loro invece, sembrano incredibilmente calmi e quando Davide va ad aprire, incrocio lo sguardo di Gab con il mio viso che è un vero punto interrogativo.
Sulla porta appare come da un sogno la figura del mio uomo che non appena entrato, vedendomi in quella condizione, esclama allarmato:
-“Che cazzo sta succedendo qui? Perché l’avete legata e cosa intendete fare?”
Lui riconosce in uno dei due mio figlio e, vedendolo in quella stanza, immagina che i messaggi in cui veniva “invitato” a recarsi con urgenza nella nostra casa al mare, in mio soccorso, deve averglieli inviati lui. Dopo averlo squadrato per qualche secondo, fissa me come per ottenere una qualche risposta. Cerco di sorridere per rassicurarlo e, intanto, su un tv color appeso a una parete inizia a scorrere lo stesso video che Davide ha fatto vedere a me due ore prima. Poi gli mostra anche il video in cui (in maniera del tutto consensuale) mi sono comportata come una grandissima puttana vogliosa, di essere stata trattata da schiava e da lurida cagna, infine, di aver goduto come una troia di quella mia condizione da dominata. Il mio uomo non respira per qualche secondo, poi medita sul fatto che non siamo nella posizione migliore per poter negoziare ma solo subire, quindi chiede:
-“Cosa volete da noi? Perché siamo qui?”
Gab risponde senza consentirgli altri interventi:
-“Avrai capito, lei lo ha fatto già da un po’, che siete entrambi nelle nostre mani. Da quando ho scoperto di cosa lei e, conseguentemente tu, siete capaci, ho deciso che vi useremo a nostro piacimento per divertirci e godere e usarvi per le nostre perversioni e per i nostri momenti lussuriosi e anche sadici, oltre che per i nostri guadagni. Peraltro, ho motivo di ritenere da quello che mi ha riferito la tua puttana che in fondo questa è una esperienza che avreste voluto vivere nella realtà e non solo nella fantasia. Sbaglio?”
Lui lo guarda intensamente, per dei secondi lunghissimi e quella sua pausa forzata è strategica perché se lo conosco bene, sta guadagnando tempo per rilanciare con una proposta che non lascia il pallino della discussione in mano a questi due bastardi e infatti, risponde:
-“Se accettiamo dovremo condividere ogni scelta su qualsiasi pratica o iniziativa che proporrete; se vi rifiutate, vi posso assicurare che finirete entrambi in tribunale per dovervi difendere da accuse pesanti che vanno dalla molestia, allo stupro fino al sequestro di persona. Noi avremo la reputazione marchiata, ma vi assicuro che basterà perché noi si passi per vittime, ancorché amanti fedifraghi. Alla fine sarà solo un fastidio. Per voi due, invece, comporterà un “disturbo da sopportare” di 20 anni dietro le sbarre e l’unica cosa che potrete scopare e con cui godere sarà una vecchia bottiglia di plastica. Quindi o qui tutti concordiamo tutto o non se ne fa niente. Riflettete!”
Durante questa esposizione il mio porco meraviglioso ha continuamente guardato prima l’uno, poi l’altro e ogni tanto me per rassicurarmi del fatto che sapeva cosa stava facendo.
All’improvviso tutta la baldanza che aveva contraddistinto i due maiali si riduce e, con un sorriso di circostanza, da gran figlio di puttana, Gab replica:
-“Non credere di averci intimorito. Ti assicuro che a questo punto, per tutti i reati da noi già commessi, siamo disposti a continuare, correndo i rischi che hai appena elencato e a quel punto affonderemo tutti. Inoltre, non ti sarà sfuggito, guardando il secondo video, che la tua puttana non solo è stata consensuale, accettando il nostro trattamento, ma si è anche eccitata come una troia e una cagna in calore. Quindi, il suo consenso, più che manifesto, farebbe venire meno molti dei reati di cui ci accusi.
Per concludere, sappi che, se accettiamo di condividere come dovrà continuare questa nottata, saremo noi a governarla e il vostro ruolo sarà prevalentemente passivo. Oltretutto se vi ho inquadrati bene, tutte le sessioni che metteremmo in atto combacerebbero perfettamente con quello che è nel vostro immaginario erotico e questo coincide con quello che ha affermato la tua femmina e, cioè, che è da un po’ di tempo che pensate di voler vivere questa esperienza. Adesso vi lasciamo per qualche minuto, poi procederemo come abbiamo programmato, quale che sia la vostra decisione.
Restiamo soli, il mio uomo si avvicina, mostrando un’espressione sul volto che non ha per niente l’aria preoccupata, anzi nei suoi occhi vedo una strana luce, la stessa che percepisco quando ha in mente qualcosa di eclatante, sconvolgente, osceno e lussurioso da propormi. Mi mette una mano tra le cosce e dice:
-“Ti sei fatta sgamare subito, puttanella. Sei fradicia e non da ora, immagino. Guardati, amore quanto sei troia.”
Mi prende per la nuca e mi invita a guardarci nello specchio mentre le sue dita sono dentro la mia fica e mi scavano, sguazzandoci abbondantemente dentro. Gemo, forte; chiudo gli occhi e mi godo quella manipolazione lasciva, laida, irriverente. Mi sento sporca, carica di lussuria e rispondo:
-“Si, cazzo. Questi due maiali mi hanno fatto impazzire ed ero sicura che avrebbero abusato di me in ogni modo, ma anche facendomi godere tanto. Quindi si, ho desiderato tutto quello a cui mi hanno sottoposto e le attenzioni perverse che mi hanno riservato. Infine, ho bramato con tutta me stessa se non di poterla vivere, almeno di raccontartela questa esperienza. Ma adesso sei qui e il nostro destino dipende solo da noi, non vorrei rinunciare a tutto questo e so che non vorresti farlo neanche tu. Allora perché non lo viviamo insieme?”
Lo dico tutto d’un fiato e senza filtri, come è nostra abitudine quando ci confrontiamo su questi temi.
-“Quindi avevi già deciso? Sei grandissima troia, amore mio e ti amo anche per questo!”
Mentre lo dice accelera i movimenti della sua mano nella mia fica, mentre con l’altra impugna il plug che ho infilato tra le natiche e inizia a farlo andare dentro e fuori fino a provocarmi un intenso orgasmo anale e subito dopo anche la mia fica esplode in un devastante orgasmo. Piscio sborra come un torrente, fino a quando gli ultimi fremiti di piacere non si placano. Mi bacia in bocca con passione e lascivia, leccandomi tutta, sento il suo cazzo su un fianco già duro e voglioso e sono felice perché adesso so che è salito a bordo di questa nave carica di oscena lussuria e perversione; ci aspetta una notte di fuoco, sesso e piacere.
Quindi, chiama i due carcerieri e comunica loro che siamo pronti.
(Continua?)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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