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Pentita e punita!


di Clelia_Rocco_coppia
14.01.2024    |    2.178    |    0 9.0
"Con il frustino mi sollevi il vestito e lo fai scivolare tra le mie cosce e, intanto, mi dici: - "So perché sei qui e lo sai anche tu! Nel frattempo..."
Sono qui, davanti a te, pentita. Ti osservo, stivali in cuoio, inguainato nei tuoi pantaloni che ti disegnano un culo da urlo; gilet, camicia e l'immancabile cappello da buttero maremmano.
"Perché sei qui"?
Mi chiedi severo.
"Non lo so, ma é qui che volevo essere".
Ora sei davanti a me, hai in mano il tuo fido frustino e sulla scrivania prendi una statuetta in silicone che raffigura un bizzarro cavallino rampante, alto non più di 12 cm, con delle ventose adesive sul dorso, ma con un cazzo enorme di almeno 18/20 cm di lunghezza. Accarezzi quell'inquietante pene, mimando una elegante sega e quel gesto mi turba profondamente. Con il frustino mi sollevi il vestito e lo fai scivolare tra le mie cosce e, intanto, mi dici:
- "So perché sei qui e lo sai anche tu!
Nel frattempo scavi giá tra le mie cosce, scivolando lungo la fessura.
"Cazzo che troia sei; sei senza intimo!
Con un leggero colpo sulle cosce le allargo con celeritá. Poi mi ordini di mettere le mani sopra la testa e di rimanere immobile.
Con una mano sul collo mi spingi verso il tavolo e mi ordini di sedermi sul bordo, proprio in punta e di tenere le gambe larghe, sistemandomi con i talloni su due sedie. Adesso sono totalmente aperta e la mia fica é offerta alla tua vista. Con la punta piatta del frustino stuzzichi il mio clitoride, picchiettando leggermente. Sussulto e tremo per l'ansia e l’eccitazione e, intanto, abbassi le sottili spalline del mio vestito, denudandomi il seno, mostrando i capezzoli già inturgiditi e dritti come chiodi.
Con le dita sfiori le mie labbra e io le lecco e le succhio immediatamente; poi tra pollice e indice strizzi un capezzolo, strappandomi un lungo gemito. Lo stesso trattamento lo riservi all'altro, tirando forte e questa volta le mie sono urla di dolore e piacere contemporaneamente.
"Sei venuta per questo, cagna"?
Mi chiedi con voce roca e decisa.
"Si"!
Rispondo in un sussurro.
Impugni la statuetta in silicone e inizi a sfregare la cappella di quel cazzo sulla mia fica e, senza preavviso, mi penetri fino in fondo con quel surrogato di minchia.
Mi godo quella strana e arrapante penetrazione ed entro breve tempo avró un travolgente orgasmo. Mi prendi la mano e sostituisci la tua che impugna la statuina, ordinandomi di continuare a scoparmi così, inginocchiandomi davanti a te.
Ora ho la tua bella e dura mazza in bocca e la impugno, segandola e spompinandola, mentre non smetto di fottermi la fica con quello strano cazzo di gomma. All'improvviso, prendi la statuetta, la fissi a terra con le ventose e mi ordini di impalarmi sopra, inculandomi e non smettendo di masturbarmi la fica. Eseguo e in un paio di secondi il mio culo é pieno di quel cazzo che inizia a procurarmi un piacere devastante. Non smetto di spompinarti, mentre con le dita mi torturo il clitoride. É una scena estremamente oscena e carica di perversa lussuria che mi fa sentire una vera cagna in calore. Inizio quasi subito a tremare e sussultare in preda al piacere; lorgasmo é devastante, la tua minchia in bocca comincia ad eruttare sborra che tento, invano, di ingoiare, ma tu ti stacchi e, impugnando il tuo cazzo, mi scarichi sul viso, sugli occhi e sui seni i restanti schizzi di sborra. La mia fica sbrodola sul pavimento un torrente di umori. Mi afferri per i capelli e sento la tua cappella sul mio viso, sulle labbra, sul collo; istintivamente, inizio a leccare e succhiare il tuo cazzo ancora duro, lavorandolo con la lingua per ripulirlo degli ultimi residui di sborra, mentre la tua mano spalma sui miei seni, sul collo e sul viso ciò che è rimasto del tuo nettare che io lecco e succhio dalle tue dita. Ancora ansanti, ti chini e mi baci in bocca con inusitata tenerezza, condividendo i tuoi sapori e dicendomi: - "Vai a sistemarti e cambiati; andiamo a cena".

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