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Il desiderio di essere sottomessa e troia!


di Clelia_Rocco_coppia
07.03.2024    |    5.119    |    2 9.6
"Per Valeri ormai è chiaro che il processo di sottomissione è già stato avviato da parte dell’uomo..."
Valeri é una bella donna, giovane, alta e con un corpo sensualissimo. Il suo viso è bello e, nelle sue espressioni più spontanee, emana una timidezza e una sensualità istintive mai in contrasto tra di loro.
Ogni uomo che entra in contatto con lei, dopo pochissimo tempo, sogna di averla nel suo letto e possederla.
Valeri ne è consapevole e, invece, non ha mai voluto approfondire ciò che i maschi suscitano in lei; le sensazioni, i desideri, le voglie.
Tutto, però, è cambiato quando si è imbattuta in un personaggio tanto stravagante, quanto inquietante. Un autore appassionato di scrittura porno il cui profilo propone immagini altamente erotiche, accompagnate da una serie di didascalie, costituite da fantasie e racconti erotici sconfinanti appunto, nel porno.
Dalla curiosità iniziale, Valeri è passata, suo malgrado, a un coinvolgimento dialettico sui temi sessuali trattati, accettando di essere protagonista di una fantasia che lo strano autore le ha proposto di scrivere per lei.
Dopo qualche giorno, infatti, Valeri riceve un messaggio con un link su cui è stata pubblicata la fantasia erotica che la vede protagonista.
Inizia a leggere e le frasi come le scene descritte scivolano fluide e sempre più coinvolgenti. Le sensazioni, i desideri, le voglie dei protagonisti la coinvolgono al punto tale che in breve tempo si ritrova eccitata e con la fica pulsante e fradicia. Rilegge ancora una volta ogni scena erotica, giungendo alla conclusione che in quel momento avrebbe voluto essere lì in mezzo e godere come la protagonista, immedesimandosi in lei. Tutto ciò non fa che accrescere la sua voglia di sesso in una maniera che non riteneva possibile.
Adagiata sulla poltrona, con gli occhi chiusi, segue la sua mano che accarezza il ventre fino a raggiungere il monte di venere.
Lo massaggia delicatamente fino a quando, superata con le dita l’elastico delle mutandine, si ritrova a sfiorare la carne nuda e fremente e con un movimento circolare delle dita ad ogni passaggio traccia sulla fessura un solco sempre più profondo, lambendo il clitoride, meravigliosamente turgido per arrivare fino al tratto del perineale, sfiorando la rosellina grinzosa. Un gemito di piacere esce dalle sue labbra, mentre con l’altra mano inizia a sfiorare i seni piccoli e sodi, giocando con i capezzoli, per stringerli tra pollice e indice sempre più forte.
I brividi provocati da quella carezza le procurano i primi rantoli di piacere e le prime fitte dentro la fica ormai gonfia per l’eccitazione. Ha voglia di sentirsi penetrata e infila due dita sempre più in profondità, mentre umori copiosi iniziano a uscire dalla sua carne pulsante.
Scorre nella mente le scene appena lette e immagina di essere la giovane sottomessa e dominata sessualmente da quell’autore perverso. Pensare a quel satiro in quel contesto, la sconvolge e la eccita, immaginando quale godimento potrebbe provare per questo trattamento umiliante sia sul piano fisico sia su quello mentale, ma estremamente arrapante sessualmente.
Accelera, quindi, i movimenti delle dita con sempre maggior foga e furore mentre con l’altra mano tortura il clitoride. In breve la stanza si riempie dei suoi gemiti e quando l’orgasmo la invade, devastandola di piacere, non si trattiene più, e urla a squarciagola il suo godimento. Il suo corpo inizia a tremare e la sua fica freme sempre più per il piacere provato e, ormai, incapace di fermarsi, prosegue, aumentando il ritmo e la velocità dei movimenti, premendo con tutto il palmo sul clitoride, al punto che il secondo orgasmo a pochi secondi dal primo, le distrugge la fica di piacere, facendola sussultare e tremare in ogni fibra del suo corpo, lasciandola spossata sulla poltrona.
Da tempo non prova un simile godimento e le immagini che quel racconto ha evocato hanno risvegliato in lei una natura che ignorava di possedere e che le hanno fatto desiderare di trovarsi in quei frangenti così trasgressivi.
Valeri turbata profondamente da quella lettura, torna più volte a rileggerla, masturbandosi in modo sempre più parossistico e quando un messaggio le giunge in chat da parte dell’uomo che è ormai diventato una sua ossessione erotica, sa che quella è una occasione che non deve perdere, perché quel porco satiro può svelarle molto di più sulla sua natura. Quando lui le chiede, pertanto, le sue impressioni su quella lettura. Prima cerca di essere evasiva, ma alla sua minaccia di interrompere questo loro confronto in maniera definitiva, Valeri conferma che in realtà è ancora molto curiosa di capire fin dove lui intende spingersi e quale livello di trasgressione pensa di volerle fa raggiungere.
L’uomo risponde che, in realtà, lei sa già cosa aspettarsi e che secondo lui, si è lasciata talmente coinvolgere dal suo racconto da non voler più tornare indietro.
Valeri è costretta ad ammettere che l’uomo ha ragione e in cuor suo ha deciso, pertanto, di volersi affidare a lui al fine di avere conferma di essere diventata succube del sesso vissuto come una sottomessa.
Manifestandogli lo stato d’animo di enorme coinvolgimento erotico in cui si è trovata, durante e dopo la lettura di quella fantasia oscena e lussuriosa, lo invita, quindi, a continuare a svolgere quel ruolo di educatore in cui si è più volte proposto in maniera tacita, durante i loro confronti in chat.
L’uomo le risponde che intende rifletterci e il giorno dopo le invia un altro messaggio con un invito: -“Se sei veramente curiosa di scoprire chi sei e cosa desideri, incontriamoci e iniziamo questo esperimento; ma se hai anche la minima remora, ignora il mio invito”.
Valeri è presa dall’ansia ma non ha dubbi su ciò che desidera veramente e accetta il suo invito, rispondendo immediatamente: -“Dove e quando”?
L’uomo le comunica luogo e orario e come condizione le pone che dovrà eseguire ogni ordine lui le impartirà in qualunque luogo si trovino. Anche in questo caso lei accetta le sue condizioni.
All’ora e nel luogo stabilito Valeri si presenta puntuale, attraversa un paio di sale e, in una di queste molto riservata, riconosce immediatamente quello che potrebbe diventare il suo primo padrone. Il tavolo è posizionato in un angolo a muro della saletta e due panche fanno da seduta. Una tovaglia che arriva quasi al pavimento, si presta a nascondere movimenti strani sotto di essa. Le luci sono soffuse e conferiscono a tutto l’ambiente un’atmosfera protetta. Questo la tranquillizza, provocandole, tuttavia, un sottilissimo stato di tensione che la stimola al punto da eccitarla e non sa se preoccuparsi per come potrebbe lasciarsi andare o esserne compiaciuta.
Osserva l’uomo e la prima cosa che nota è lo sguardo penetrante e intenso con cui la fissa, quasi vivisezionandola; una smorfia simile a un leggero sorriso stampato sul volto lo fa apparire ancora più inquietante e il fisico asciutto che ostenta, dimostra che attenzione presta nel curare la propria persona. Questo primo impatto le piace e la inquieta nello stesso tempo.
L’uomo la invita ad accomodarsi su una delle due panche, mentre lui prende posto in quella a fianco.
“Allora”? chiede Valeri, timidamente.
“Allora, prima ho una curiosità da chiederti e la risposta potrà essere determinante per il prosieguo del nostro esperimento”! risponde lui.
“Dimmi, pure”. Replica lei.
-“quanto ti ha eccitata la lettura? Quante volte ti sei masturbata, godendo senza ritegno”? chiede ancora il Satiro.
-“Devo fornirti informazioni su una cosa così privata e intima”? risponde ancora ancora la giovane.
-“Devo sapere qual è il livello di coinvolgimento emotivo, fisico e sessuale che la mia fantasia ha scatenato nella tua mente e sul tuo corpo. Ho bisogno di queste risposte e se hai ancora pudore è probabile che tu non sia ancora pronta; pertanto, sarà meglio chiuderla qui subito”. Risponde l’uomo in modo deciso.
Valeri tentenna per qualche frazione di secondo, poi decide di dargli una risposta sincera: “Si, ho goduto, la tua storia mi ha eccitato e mi sono masturbata mentre leggevo, durante, dopo e poi ancora nei giorni seguenti, rileggendo. Non ho mai avuto orgasmi così intensi e devastanti”. Dice tutto d’un fiato, con ancora una punta di imbarazzo, ma ammettendo a sé stessa che farlo è stato quasi liberatorio.
L’uomo non mostra alcuna reazione di compiacimento, ma non rimane impassibile. Guardandola fissa negli occhi, le dice con fare ancora più deciso: -“togli le mutandine, adesso, qui”!
Valeri lo guarda esterrefatta. -“Dici sul serio?”! risponde con un nodo alla gola. Impassibile lui la rassicura: -“Tranquillizzati; voglio solo capire se eseguire il mio ordine più ti eccita o ti imbarazza. Se non vorrai farlo torniamo al punto di prima; troppo pudore e non sei pronta”! Sul volto di Valeri, lui può leggere l’estrema incertezza ma ha la convinzione che a prevalere sarà il desiderio di accettare la sfida e mettersi in gioco.
Tira su la tovaglia coprendosi, porta le mani sotto la gonna lungo i fianchi e sfila le mutandine e, quando sta per conservarle lui le ordina: “Dammele”!
Solo un attimo di esitazione, poi le mette sul tavolo e lui le raccoglie, aspirandone l’odore di fica. Questo gesto osceno le procura un primo brivido che le fa inturgidire i capezzoli.
-“Sei eccitata adesso?” le chiede.
“Un po’, tutta questa discussione mi ha creato una certa tensione erotica”. Risponde Valeri senza imbarazzo.
“Allora metti le dita tra le cosce e fammi vedere quanto sei bagnata”. Le ordina.
Per Valeri ormai è chiaro che il processo di sottomissione è già stato avviato da parte dell’uomo.
Questa consapevolezza insieme a quella richiesta così perversa la convincono che non può tirarsi indietro, ma soprattutto la pervadono di una intensa eccitazione e la coinvolgono sempre di più. Decide quindi di eseguire l’ordine e, portando la mano tra le cosce, sfiora la fessura con le dita più volte. Si ritrova completamente fradicia e quel tocco le provoca un sussulto sia per averlo constatato sia perché quella carezza lasciva e lussuriosa le causa una intensa fitta di eccitazione al centro della fica. Chiude gli occhi per un attimo, svelando, così, all’uomo di fronte a lei quanto ormai si senta dentro il disegno che lui vuole mettere in atto.
Valeri tira fuori le dita bagnate e l’uomo, in modo tranquillo ma rapido, le afferra il polso, portandosi le dita alla bocca e iniziando a leccarle e succhiarle. La giovane rimane stupita, ma allo stesso tempo quella lingua e quelle labbra le provocano altri intensi brividi lungo tutto il braccio fino alla schiena, trasmettendo un‘altra fitta di piacere alla fica e non riuscendo a trattenere un gemito che una coppia qualche tavolo più in là non può non sentire. Un sorriso di intesa da parte dell’uomo alla coppia li convince ad abbandonare il locale, lasciandoli del tutto indisturbati. Valeri ignora ciò che accade e si gode quei brividi di piacere, appoggiando la testa alla parete e socchiudendo gli occhi; in quel frangente l’uomo la affianca sulla panca e con una mossa rapida le mette una mano tra le cosce, raggiungendo il centro del suo piacere.
Valeri stringe istintivamente le gambe, ma lui ha già raggiunto la sua fessura fradicia con le dita e l’ha penetrata, provocandole un gemito.
Tenta, invano, di allontanare quella mano, ma lui la muove con fare esperto, roteando le dita dentro e aumentando ancora di più la sua eccitazione. Cerca di dissuaderlo senza molta convinzione: -“può entrare qualcuno, ti prego, smetti di torturarmi”.
L’uomo le risponde calmo e rassicurante: “Non avere timore non verrà nessuno a disturbarci; il ragazzo del locale mi conosce e non farà entrare più nessuno”. Queste parole hanno il potere di rasserenarla e a quel punto si rilassa, allargando le cosce e scivolando ancora di più sulla panca. L’uomo inizia a masturbarla con mani esperte, sussurrandole parole eccitanti all’orecchio, leccandoglielo e mordendolo. I gemiti di piacere, ora, vengono fuori senza più remore e allarga ancora di più le cosce, distendendosi su un fianco lungo la panca in modo da avere la testa quasi sul ventre dell’uomo mentre si sostiene su un gomito per avere maggiore stabilità e comodità. Lui ne approfitta e porta la mano libera di Valeri sul suo cazzo duro. Istintivamente la ragazza lo stringe e lo accarezza, mimando una sega; L’uomo la afferra delicatamente per i capelli, obbligandola a guardarlo e le chiede:
-“Lo vuoi?”
Lei lo guarda implorante e continuando a segarlo da sopra il tessuto dei pantaloni, poi esclama:
-“Più di ogni altra cosa al mondo, adesso desidero solo il tuo cazzo”!
In un paio di secondi lo libera, facendolo svettare fuori, duro, pulsante e con la cappella lucida e di un rosa acceso. Ora Valeri lo ha a pochi centimetri dal suo viso; può sentirne l’odore che emana. Lui le sfiora le labbra con il pollice, lei chiude gli occhi lo impugna e fa scivolare quella bella minchia dura sul suo mento, sfiora le guance con la punta, poi sul collo, facendolo risalire ancora dal mento e passandolo sule labbra. Guarda il suo satiro che la osserva ormai eccitatissimo, e inizia a passarvi sopra la lingua per tutta la lunghezza dell’asta.
Bacia la cappella, la lecca e, infine, la prende in bocca, succhiandola e facendovi roteare sopra la lingua. l’uomo geme e lei si sente invincibile in quel momento; lo ha in pugno e adesso è lei che lo sta dominando.
Ma questa convinzione dura poco; Lui inizia a torturarle la fica, scopandola con le dita e aumentando il ritmo sempre di più mentre col pollice le massaggia il clitoride, procurandole veri e propri rantoli di eccitazione. Lei, istintivamente, ingoia il cazzo dell’uomo, eseguendo un meraviglioso pompino mentre la lingua va quasi a lambire le palle dell’uomo ogni volta che lui le affonda tutto il cazzo in bocca. Nel giro di un minuto l’uomo porta Valeri a un tremendo e devastante orgasmo; ma non si ferma; continua a scoparla con l’indice e il medio mentre con l’anulare inizia a massaggiarle il buco del culo pieno di umori fuoriusciti dalla sua fica. Questa mossa la sorprende e quel trattamento la sta nuovamente eccitando al punto da farle perdere il controllo. Ormai non si preoccupa più di chi possa entrare e sorprenderli in quell’atteggiamento da grandissimi porci, anzi la cosa la eccita troppo. all’improvviso l’uomo le ordina di alzarsi e di cavalcargli il cazzo. Ormai senza alcun pudore, come un automa, Valeri esegue l’ordine e nel giro di un paio di secondi si ritrova impalata sulla minchia dell’uomo, dandogli la schiena e mostrando il suo bel culo. Avere la fica piena di quella carne dura e pulsante la trasforma in una sorta di cagna in calore. Si muove sopra quel cazzo, seguendo il ritmo che le detta l’uomo, abbassandosi e rialzandosi su quel palo, facendosi penetrare fino alle palle.
Valeri è letteralmente travolta dalla lussuria, si piega sul tavolo, allontanandolo per potersi godere meglio quella mazza dura e scivolosa che la penetra senza sosta.
Ora era distesa con il busto sul piano, piegata a novanta gradi, i capezzoli che sfregano sul marmo freddo del tavolo e le cosce oscenamente spalancate e l’uomo che la monta come una vacca. La afferra per i capelli e inizia a fotterla con sempre maggior vigore.
Valeri non è da meno, andando incontro e quella mazza che la sbatte sfrenatamente e la fa impazzire di piacere.
L’uomo le sussurrava all’orecchio i peggiori insulti e ad ogni parola lei risponde “Sì, sì, sì, siiiiii”.
In meno di un minuto l’uomo la porta a un passo dall’orgasmo e, mentre la scopa, col pollice, inizia a stuzzicarle il bel culo, aumentando ancora di più il piacere che sta devastando i sensi di Valeri. L’orgasmo arriva per come uno Tsunami, travolgendo la giovane e facendola rantolare per il piacere. Lei si lascia andare sul tavolo, mentre l’uomo infierisce con gli ultimi colpi, poi la solleva dal tavolo la fa inginocchiare, prendendola per i capelli e orientando la sua sborrata sulla lingua della donna che, istintivamente gliela offre. Parte dello sperma dell’uomo ancora caldo finisce sul viso e sul collo di Valeri che prontamente lo raccoglie con le dita e lo porta alla bocca, leccandolo e succhiandolo. L’uomo la fissa negli occhi e sempre tenendola per i capelli le ordina:
-“Pulisci per bene il cazzo, fammi vedere quanto sei cagna, mia meravigliosa puttana”!
Valeri non perde tempo e con la lingua e le labbra, lecca e succhia la cappella e tutta l’asta, facendo diventare lucida quella bella mazza. L’uomo le accarezza i capelli e il viso, consapevole che Valeri diventerà una perfetta schiava. Rimangono così solo per un po’, poi l’uomo aiuta Valeri a rialzarsi, permettendole di sistemarsi. Si guardano a lungo senza parlare, poi lui le dice:
-“Sai bene che questo è solo l’inizio?”
Lei lo guarda silenziosa e, chinando il capo, risponde a quella domanda retorica.

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