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Gay & Bisex

Doppia coppia.


di ufficialeinferiore
12.07.2013    |    13.877    |    4 9.2
"I fiotti di sborra dei due ragazzi mi riempirono la bocca ed il viso e loro, per non farmene perdere neanche una goccia, mi schizzavano sulle labbra e..."
Al collegio si seguivano le lezioni fino al venerdì pomeriggio. Chi veniva prelevato dai genitori poteva uscire e tornare a casa per il weekend mentre chi abitava lontano o coloro che come me avevano fatto imbufalire i genitori erano destinati a rimanere al monastero.

I miei mi venivano a prendere ogni 2 o 3 settimana e nei weekend che tornavo a casa mi controllavano continuamente per evitare che mi facessi sodomizzare nuovamente da Alessandro.

In realtà non sapevano che avevo allacciato una nuova relazione sessuale con un mio compagno di scuola pertanto, nei fine settimana che mi lasciavano da salesiani per punizione, in realtà mi facevano un favore perché nella nostra camerata da dieci rimanevamo al massimo in quattro ed io potevo godermi quasi liberamente il possente Lorenzo.

Fu lui a riuscire a rimediarmi nuovamente il materiale per depilarmi completamente il corpo ed io, da troietta quale ero, lo ripagavo quasi quotidianamente con delle salutari sedute di sesso.

Lorenzo aveva via via preso coraggio ed era diventato sempre più autoritario, proprio come piace a me.

Gli piaceva farsi chiamare maestro e lui, di rimando, adorava chiamarmi puledra o troietta. Facevo sempre tutto ciò che voleva anche perché, quando provavo ad oppormi, trovava ogni volta un nuovo modo per sodomizzarmi ed umiliarmi come meritavo … ma questa è un’altra storia.

Gli altri ragazzi sembravano non sospettare nulla e gli stessi frati non avevano mai dato segno di aver intuito ciò che stava accadendo.

Comunque, per entrare nel vivo del discorso, un fine settimana di fine aprile mi trovai a rimanere al collegio con Lorenzo. Quella volta nella nostra camera rimanemmo in quattro ma gli altri due ragazzi decisero che il sabato mattina sarebbero andati a fare un escursione con i salesiani.

All’alba i nostri due amici, Davide e Giuseppe, partirono per il loro viaggetto ed io, dopo circa un’ora, sgusciai fuori dal letto per infilarmi in quello del mio uomo. Ovviamente entrai all’altezza del suo pene. Mentre ancora dormiva gli scostai gli slip su un lato e dopo averglielo scappellato iniziai a succhiargli il glande.

Il suo cazzo iniziò subito ad inturgidirsi mentre Lorenzo prendeva coscienza di ciò che stava accadendo.

Si sfilò subito le mutante e buttò a terra tutte le coperte. Mi fece salire sopra di lui in un 69 e mentre lo masturbavo, leccandogli nel contempo l’asta, il prepuzio ed il glande, lui mi leccava l’anello dell’ano, iniziando a dilatarmelo con due dita.

Oramai conoscevo i suoi gusti e sapevo che adorava leccarmi il culetto. Gli piaceva dilatarmelo con tre dita per poi infilarci la lingua per sentire che si restringeva su di essa.

Io dal canto mio avevo un sedere talmente ricettivo che raggiungevo l’orgasmo anche solamente con un leggero massaggio.

Tornando a noi, quel giorno stavo dedicandomi con passione al pene di Lorenzo quando di colpo si aprì la porta della nostra camerata ed apparvero Davide e Giuseppe. Mi trovarono con un cazzo gigante in bocca, completamente nudo e con il culetto all’aria mentre Lorenzo me lo aveva già dilatato con tre dita.

Provai ad allontanarmi dal mio uomo ma lui mi trattenne con forza evitando ogni mio minimo movimento.

“Che cazzo fate stronzi” disse Lorenzo “chiudete subito la porta”.

“Lasciami” dissi “fammi rivestire porca puttana”.

“Tranquilla puledrina mia, questa è una bella sorpresa organizzata proprio per te” ribatte lui. “Se ne sono andati tutti?”

“Sono tutti all’escursione” rispose Davide.

“Cazzo ma ha un culo da favola … e guarda come succhia il cazzo” disse Giuseppe.

“Lorenzo non mi fare incazzare” dissi quasi gridando.

“Zitta puledrina e non rompere i coglioni. Vedrai che stavolta godiamo tutti come i matti” ribatte.

“Ma … “ provai a dire.

“Falla finita o ti faccio tornare a farti le seghe al bagno” mi disse in tono deciso. “Voi spogliatevi ed iniziate a farvi una sega a vicenda mentre io continuo a scaldare la mia puledra”.

Davide e Giuseppe si spogliarono immediatamente e si presero vicendevolmente i peni in mano.

Erano due mazze notevoli. Nulla in confronto a quella di Lorenzo, ma avevano le cappelle belle definite.

Sentii che Lorenzo riprendeva a leccarmi l’ano ed io, per tutta risposta, tornai ad occuparmi del pene del mio maestro continuando a guardare i genitali dei due nuovi arrivati.

"Avvicinatevi!" ordinò il mio uomo ai nuovi arrivati.

I due non se lo fecero ripetere die volte e si avvicinarono al letto con il loro peni quasi a contatto con il mio volto.

Lorenzo si tolse da sotto il mio corpo e lasciandomi a pecorina sul letto si posizionò alle mie spalle. Mi puntò la sua cappella sull'ano e lentamente iniziò a spingerci dentro la sua maestosa cappella.

Lasciando il mio culetto in alto poggiai il mio petto sul materasso in modo da far uscire la mia testa leggermente fuori dal letto e da poter utilizzare liberamente le braccia.

Mentre la cappella superava l'ostacolo del mio muscolo anale mi uscì un piccolo gemito di goduria e distesi le braccia per prendere i due cazzi che sempre più duri mi attendevano.

"Senti come gode la cagna" disse Davide avvicinando il suo pube al mio volto e costringendomi, con mio grande piacere, ad iniziargli a succhiare il pene.

"Puledra!" disse Lorenzo estraendo nuovamente la sua cappella dal mio sedere, facendo poi restringere leggermente l'ano per poi tornare a fare pressione con la sua verga. "La dovete chiamare Puledra o puledrina".

"Bene Puledrina, succhia anche il mio" disse Giuseppe avvicinandomi anche il suo uccellotto.

Mi sfilai dalle labbra il pene di Davide, continuando a masturbarlo, per iniziare a leccare quello di Giuseppe.

Provai ad infilarmi entrambi i peni in bocca mentre Lorenzo continuava a martoriarmi l'ano con sempre più frequenti entrate e uscite della sua cappella. Con un colpo secco che quasi mi tolse il fiato mi impalò fino a sbattermi i suoi testicolo sulle natiche, mi prese per i fianchi e mi sollevò di peso per poi poggiarmi con la schiena sul materasso. Il suo pene era uscito dal mio intestino ma con una leggera pressione ritrovò agilmente la sua strada.

Ripresi in mano il cazzo di Giuseppe, iniziando una leggera masturbazione, e mi infilai in bocca quello di Davide. Mi piaceva questo pene, aveva un odore un po' forte ed un sapore amarognolo ma ciò mi faceva sentire ancora più sottomessa.

Mentre leccavo il giocattolo di Davide notai che Giuseppe si inumidì un dito iniziando a massaggiare l'ano del suo amico che, di tutta risposta, si allargò le natiche con entrambe le mani per agevolare l'operazione.

Come l'indice di Giuseppe entrò nell'intestino di Davide sentii il suo pene irrigidirsi e quasi inaspettatamente i giganti testicoli del ragazzo iniziarono a riempirmi la bocca di sperma.

Uno, due, tre, quattro, cinque, le contrazioni spermatiche sembravano non finire più e riuscivo a malapena ad ingoiare tutta la sborra che produceva ... sei, sette, otto, nove ... era un fiume in piena e nel momento che aprii la bocca per prendere fiato altri due schizzi mi riempirono il volto di "crema".

Lorenzo, vedendomi coperto di seme si eccitò oltre misura ed inizio a dare dei colpi di reni che mi spaccarono letteralmente in due.

Stavo per gridare per il dolore all'ano ma Davide mi reinfilò prontamente il suo cazzo in bocca soffocando il mio grido di dolore/piacere.

Il mio uomo, vedendo che la produzione di sperma di Davide era terminata rallentò nuovamente il ritmo invitando Giuseppe ad usarmi.

"Forza Giuseppe, è il tuo momento, vedrai come ti farà godere" disse Lorenzo.

Giuseppe spintonò via Davide e mi poggio il suo pene sulle labbra.

Ero in delirio, il mio pene iniziò a far uscire del liquido spermatico mentre io raggiungevo un orgasmo prostatico da capogiro.

"Ahahahahahh ... come godoooo ... ahahahahha .. accelera amore mio, accelera .... siiiiii..." dissi

I miei gemiti di piacere vennero interrotti dal pene di Giuseppe che si infilava di prepotenza nella mia gola.

Lorenzo accelerò nuovamente il ritmo mentre la cappella di Giuseppe mi spingeva i residui di sperma di Davide nell'intestino.

Non stavo capendo più nulla.

Il mio uomo mi stava cavalcando come una puledra in calore, il mio viso era pieno di sperma ed un altro ragazzo mi teneva il suo cazzo piantato in gola, il solo pensiero mi stava facendo impazzire.

Lorenzo aumento il ritmo della sua penetrazione e sentii che il suo orgasmo si avvicinava perché la sua nerchia era diventata durissima.

"Sto per venire" disse "sbrigati Giuseppe".

"Aspetta aspetta, non sono ancora pronto" ribatte l'amico aumentando i colpi di cappella sulle mie tonsille.

Davide andò in soccorso di Giuseppe inginocchiandosi dietro di lui ed iniziando a leccargli l'ano, bastarono pochi colpi di lingua e scoppiò il finimondo.

"Sborroooooo ... siiiiiii ... siiiiii" esclamò Giuseppe.

"Anch'ioooooo ... siiiii .... spalanca la bocca puledra" ribatte Lorenzo uscendo dal mio ano ed avvicinandosi alle mie labbra.

Il culetto non fece in tempo a restringersi che subito David abbandono l'anellino di Giuseppe per infilarmi tre dita nell'intestino. Iniziò a penetrarmi violentemente ma, con mia grande sorpresa, mi scappellò anche il pene iniziando a farmi un pompino.

"Siiiiii ... bevi puledra ... affoga nella mia sborra ... siiiiii" gridò Giuseppe.

"Bevi tutto tesoro ... bevi tutto ... bevi tuttoooooooooo" gridò Lorenzo.

I fiotti di sborra dei due ragazzi mi riempirono la bocca ed il viso e loro, per non farmene perdere neanche una goccia, mi schizzavano sulle labbra e spingevano poi il seme nella mia bocca con la punta delle loro bellissime cappelle.

Avevo sperma da per tutto e quando Davide provò ad infilarmi il quarto dito nel culetto, per la verità senza riuscirci, sborrai anch'io copiosamente in bocca al mio benefattore.

Non so quanto sperma produssi, ma sicuramente furono almeno tre begli schizzi.

Rimanemmo tutti sdraiati per alcuni secondi.

"Avete visto che gioiellino di ragazza che ho trovato?" disse Lorenzo.

"Veramente notevole" rispose Giuseppe.

"E produce un latte quasi aromatizzato" concluse Davide, che poco prima aveva bevuto il mio nettare.

Scoppiammo tutti a ridere dopo la sua affermazione mentre si avvicinava a me iniziando a leccare i residui di sborra che avevo sul viso.

"Ci divertiremo un sacco nei prossimi mesi" disse Giuseppe.

"Non ho dubbi" aggiunse Lorenzo.

"Neanche io" concluse Davide baciandomi con la lingua e facendomi sentire il delizioso sapore di sborra che aveva in bocca.

I mesi seguenti furono i più intensi e passionali che ho mai vissuto nella mia vita.

Sesso a volontà ... con tre uccellotti che si prendevano cura di me riempiendomi di sperma ... e con Davide che ad ogni seduta di sesso si prendeva cura del mio pene e del mio sperma "aromatizzato" :-)
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