Gay & Bisex
Affittacamere, 6 sett. Proposta indecente

23.06.2025 |
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"Quando ci stacchiamo mi sorride: - Grazie, farlo da solo è più complicato e meno piacevole!- Lo vedo aprire il cassetto della biancheria, frugare e trovare un perizoma rosso che si infila..."
Quando apro gli occhi, vedo il bel viso di Sasha, rilassato e felice, davanti a me. Sono confuso. Come siamo finiti a dormire assieme, a fare sesso? Sono arrivato in questa città illibato, speranzoso finalmente di trovare la ragazza dei miei sogni e sono finito ad aver perso la verginità dietro e davanti con degli uomini. No, non sono più vergine direi, anche se non ho mai provato una figa. Di fatto però mi sono fatto impalare da Carlo e oggi sono entrato dentro Sasha. È stato bello. Mi chiedo come sia farlo con una donna. E ora? Sasha si aspetterà che diventiamo fidanzati? Osservo il suo visetto angelico, che nasconde una storia piuttosto lussuriosa di sesso con uno zio quando ancora aveva sedici anni. È davvero bello, mi sono affezionato, ma non mi sento innamorato. Non provo l'istinto di baciarlo, ora che abbiamo sfogato le nostre voglie. Né di andare in giro con lui mano nella mano. Ho paura di essermi cacciato in un guaio.Mentre lo penso lui apre gli occhi celesti, mi fissa, sorride: - A cosa pensi? Hai la faccia corrucciata. - chiede.
- A noi due…- confesso.
Lui sfoggia un'espressione sorpresa: - In che senso?-
Mi sento un po' stupido: - Cercavo di capire cosa è successo…-
Lui ride sommessamente: - Lory abbiamo solo scopato. Io non lo facevo da tanto e vederti con Carlo mi ha arrapato. Ma quello che ti ho detto prima è vero, mi piaci come persona e voglio esserti amico. Non volevo che quello che è successo prima, con Carlo, rovinasse il rapporto che stava nascendo, tutto qui. Non è cambiato nulla, solo che ora se ci viene voglia sappiamo di poter giocare assieme. -
Mi sento strano, da un lato quella risposta mi rasserena, dall'altro una parte di me si risente per non averlo fatto innamorare follemente di me.
Il io stomaco brontola.
- Hai fame?- chiede lui.
- Cazzo, si!- rispondo di getto.
- Allora andiamo a farci una doccia e poi ceniamo! Ho fame anche io! Poi potremmo guardarci un film!-
È così che tutto tona normale. Si lava prima lui, poi mentre io mi doccio, lui fruga nel frigo alla ricerca di qualcosa di veloce e sostanzioso. Ceniamo, parliamo e scherziamo come sempre, poi ci buttiamo sul divano a guardare un film e infine ci salutiamo e andiamo a dormire.
E la mia vita riprende come al solito: facoltà, mensa, studio, chiacchierate con Sasha quando ci vediamo, attività di babysitter le sere. Quella comincia ad ingranare. I miei clienti sono molto soddisfatti e danno il numero in giro, e comincio ad avere qualche richiesta in più, a volte anche di pomeriggio.
Martedì mi arriva un messaggio di Carlo. Mi ero quasi scordato di lui, preso dalle mie attività.
Apro con il consueto brivido, aspettandomi il solito appuntamento, invece è un video. Quando lo ricevo sono in facoltà e non oso aprirlo, ma da quel momento crolla la mia attenzione. Per quanto cerchi di concentrarmi la mia testa è ormai incollata lì. Col cuore in gola voglio e al contempo temo di vedere quel che mi ha mandato.
Mangio veloce e arrivo a casa. Come spesso succede non c'è nessuno. Corro in camera e apro il messaggio. Il video dura 5 minuti, è un montaggio molto buono di tutte le riprese che Carlo ci ha fatto. Seguo le scene, ascolto i miei gemiti e i rumori tipici del sesso, dei pompini, delle penetrazioni, dei baci, delle grida e dei mugolii. Quello che vedo nello schermo del cellulare fatico a riconoscerlo come me stesso. Straluno gli occhi, faccio smorfie, mi aggrappo a lui, mi muovo in sincrono, godo. Quel Lorenzo lì è proprio un porcellino assetato di cazzo. Vorrei spegnere e staccare lo sguardo, ma non posso, anzi, alcuni passaggi mi ingolosiscono particolarmente, come l'immagine di me che fisso in camera mentre succhio il grosso pisellone di Carlo, o la ripresa di Sasha, di me a cavalcioni, che prendo quel palo cercando di dissimulare il piacere e di coprirmi la faccia. O la prima profonda inculata che ho ricevuto nella mia vita. Alla fine non resisto, abbasso i pantaloni, mi prendo il cazzo in mano e mi sego selvaggiamente guardando quel video.
Quasi per magia, mentre mi pulisco l'addome con un fazzoletto, arriva un messaggio di Carlo. "Hai visto che belli che siamo? Risolto con Sasha? Sono certo di sì, gli scriverò per assicurarmene. Prossimo pagamento sabato pomeriggio, tieniti libero, mi sta venendo una certa idea…"
Sarà che sono appena venuto e quindi sono nel momento refrattario, ma il messaggio non mi eccita, anzi. D'impulso vorrei scrivere che questa settimana pago in contanti, ma la verità è che il mio lavoro di babysitter, sebbene stia iniziando ad andare, non mi ha reso ricco. Respiro e aspetto a rispondere. Meglio non agire d'impulso.
Verso sera rientra Sasha. Io sto studiando con convinzione, per evitare di pensare a Carlo. Mi bussa alla porta della camera e io lo faccio entrare.
- Mi ha scritto Carlo…- esordisce.
Alzo gli occhi al cielo.
- Voleva assicurarsi che non avessimo problemi tra di noi. A modo suo è carino. -
- A modo suo… Fa sempre quel cazzo che gli pare, come se oltre che padrone della casa fosse padrone anche di noi! Mi ha scritto già per il pagamento di sabato. Mi chiedo cosa abbia in mente. -
- Vorrebbe fare sesso con tutti e due. - risponde lui abbassando gli occhi.
Io invece quasi cado dalla sedia: - Cosa? Come sarebbe? -
Sasha mi guarda titubante: - Quando gli ho detto che ci eravamo chiariti, ha subito capito che avevamo fatto sesso, almeno credo. E mi ha chiesto se sono disposto ad aiutarti a pagare l'affitto. Gli piacerebbe un sacco avere due "ninfetti" tutti per sé. Cito alla lettera. -
- Ma che bastardo! Non devi accettare! Tu non fai parte del nostro accordo! Non può usarmi per averti! -
Sasha sorride della mia foga: - Ascolta Lorenzo, non ha bisogno di usare te per avermi, come ti ho detto, ci ho scopato già un paio di volte. Il punto è che, se io rifiuto, troverà qualcun altro… Forse è meglio se accetto, a me è piaciuto fare sesso con te, ci conosciamo, può diventare divertente se la prendiamo dal verso giusto. -
Sono allibito, di nuovo mi sento un provincialotto dalla mente chiusa da principi che mi parrebbero così sani, tipo non prostituirsi per una stanza, non coinvolgere un amico per le voglie di un perverso padrone di casa, non mescolare le due cose… Sasha invece sembra tranquillo e quasi desideroso di provare quell'esperienza.
Mi sorprendo a pensare a come potrebbe essere una cosa a tre con Carlo e rabbrividisco: fino a un mese fa non avevo mai visto il cazzo di un altro e ora sto contemplando un trio!
Eppure Sasha ha ragione, se gli dico di non accettare, mi troverò con uno sconosciuto, magari che non mi piace. È già imbarazzante l'idea di dover sottostare alle voglie di Carlo, figuriamoci di un terzo incomodo.
Abbasso gli occhi: - Davvero non ti peserebbe? - chiedo mesto.
Sasha sorride e si stringe nelle spalle: -Se mi pesasse, semplicemente non te lo avrei detto e avrei risposto negativamente a Carlo. Ma a me l'altro giorno è piaciuto. –
Non so se si riferisca a noi due o al breve incontro con Carlo. Non so cosa pensare, né cosa fare. Tutta la situazione è surreale e imbarazzante.
Sasha si avvicina con un sorriso, mi posa le mani sulle cosce e avvicina le labbra al mio orecchio: - Non posso negare che farei volentieri di nuovo sesso con te, non ti piace l'idea di succhiare insieme l'enorme palo di Carlo? – mi sussurra.
Il tempo che l'immagine si formi nella mia mente e il mio pisello si indurisce. Lui sale con la mano destra fino alla mia patta, mi accarezza strappandomi un sussulto e sorridendo malizioso: - Risposta interessante…-
Il viso d'angelo di quel ragazzo nasconde davvero una creatura peccaminosa, d'altronde ha scopato una estate intera con suo zio, ricordo. Lui nel mentre si è inginocchiato, mi ha aperto i Jeans.
Abbasso lo sguardo proprio mentre me lo imbocca, succhiandolo piano e facendomi una sega.
Mi fissa con gi occhi celesti e con l'altra mano si abbassa i pantaloni e si tocca tra le gambe, immagino si smanetti.
Ci vuole poco perché inizi a sospirare.
È allora che mi sorprende, si alza, si sfila la maglietta e mi sale a cavalcioni: - Scopami ora!- mi sussurra.
Non è che debba fare molto, la punta del mio cazzo preme già sulla sua rosellina e lui sta scendendo con il suo peso su di me.
Una smorfia sul viso, spalanca gli occhi mentre l'anello cede, soffoca un gemito, è dentro.
E io smetto di pensare. Gli afferro i glutei tondi per tenerlo fermo e ruoto il bacino, conficcando il resto del mio cazzo dentro di lui.
Lui sgrana gli occhi, si aggrappa alle mie spalle, mi affonda il viso nel collo, ansima: - Oddio sì, Lory, così! –
È aggrappato al mio collo, ora reclina indietro la testa, spero che la sedia su cui siamo regga il nostro ritmo che diventa intenso. Mi chino a succhiargli un capezzolo. Lui geme, mi stringe, è una cosa che adora. Lo sento affondarmi le dita tra i capelli tirarmi a lui.
Poi improvvisamente mi stufo dei movimenti limitati di quella posizione: - Scendi!- ordino.
Lui, che si stava godendo la cavalcata, sembra sorpreso, ma obbedisce. Sono posseduto, non so da cosa, lo spingo contro l'armadio, punto il pisello d'acciaio, spingo. Il buco ormai aperto si sta bagnando da solo di desiderio. Affondo in un colpo solo. Lui geme, si appoggia all'armadio. Lo afferro per i fianchi e inizio a spingere forte. Lo abbraccio, gli bacio la schiena, l'orecchio: siamo alti quasi uguale, poi gli afferro il cazzo che trovo semiduro.
Siamo come due animali, io ruoto il bacino per muovere il cazzo in tutta la sua lunghezza, quando affondo, lui spinge con me. Ad un certo punto gli scappano delle parole in russo, sento il suo cazzo pulsare. Le contrazioni si estendono all'ano, inizia a stringermi ritmicamente il cazzo mentre mugola e sento lo sperma schizzare dalla sua cappella. Ci vogliono pochi colpi per seguirlo e innondargli il caldo ventre col mio seme.
Lo abbraccio e mi accascio sulla sua schiena. Lui allunga una mano e mi accarezza una natica e la coscia: - Cazzo Lory, avevo proprio voglia! Carlo mi aveva eccitato con la sua idea…-
Grugnisco scivolando fuori di lui: - Sasha, mi sa che tu e lui ve la intendete bene! –
Lui si volta, mi fissa con quegli occhi celesti e poi mi da un bacio gentile sulle labbra: - No Lory, io me la intendo bene con te. Ho sempre sognato uno scopamico: uno con cui stare bene anche a letto, senza pare strane. Se non ti va, con Carlo, gli dico di no…-
Scuoto il capo. Non so bene cosa pensare di quello strano rapporto con Sasha, ma so per certo che con lui scopare mi piace e che preferisco, se proprio devo, fare una cosa a tre con lui che con uno sconosciuto: - Va bene, di a Carlo che si può fare e vediamo come va… -
Lui sorride malizioso e mi scocca un altro bacio a stampo: - Vedrai, sarà divertente! – mi dice. Poi si sfiora tra le chiappe e mostra una mano bagnata dei suoi umori e del mio sperma che gli cola tra le gambe: - Vado a farmi la doccia e poi scrivo a Carlo - annuncia correndo fuori dalla mia stanza con quel suo corpo candido e statuario.
E mentre lo fisso mi rendo conto che è fatta e mi domando cosa si inventerà quel perverso di Carlo. Eppure, rispetto al solito non c'è solo ansia, ma anche curiosità.
La settimana scorre veloce anche se in modo un po' particolare. Ormai la relazione tra me e Sasha ha preso una piega più chiara. Siamo scopamici. Parliamo, ridiamo, guardiamo film, ma ci sono anche altre cose. Lui a volte mi sfiora la patta mentre guardiamo la tv o mi abbraccia strusciandosi su di me e facendomi sentire la sua erezione. È capitato che io non esistessi a sfiorargli un gluteo e una volta gli ho dato pure uno schiaffetto scherzoso. È un gioco divertente che muove gli ormoni. A volte lui si fa più spinto. Un giorno in piena cucina si è inginocchiato davanti a me, me lo ha tirato fuori e spompinato un po'. Quando iniziavo ad accendermi sul serio, si è fermato e rialzato. L'ho guardato sorpreso e lui mi ha risposto sorridendo: - Non voglio che scopiamo o arriviamo all'orgasmo. Così arriviamo belli carichi a sabato, e sarà più facile godersi Carlo.- Nella mia ingenuità ho pensato fosse una cazzata, ma lui ne sa una più del diavolo. Quei continui accenni al sesso senza mai concludere accrescono la voglia. Man mano che si avvicina sabato ce l'ho più spesso duro. Finisco a strusciarmi vestito sulle sue natiche, ci accarezziamo attraverso i pantaloni. Un giorno l'ho abbracciato in cucina e, complice la tuta che indossava, gli ho afferrato i glutei infilando le mani dentro le mutande e gli ho infilato un dito nel solco. Lui ha spinto indietro le chiappe e il mio dito gli è finito dentro. È stata una cosa strana, lui che spingeva, mugolava e si strusciava su di me, erezione contro erezione, finché non ci siamo anche limonati. Staccarsi non è stato facile. Fortuna che i nostri coinquilini sono spesso in giro o chiusi in camera. Le rare volte che siamo tutti e quattro naturalmente riusciamo a mantenere un contegno ineccepibile.
Sabato mattina mi sveglio agitato, vado in bagno e lo trovo occupato: Sasha è in doccia e non ha chiuso la porta.
Mi scuso imbarazzato, ma lui ride. Effettivamente c'è poco che non abbiamo visto di noi. Complice il vetro appannato decido di pisciare serenamente.
Tirata l'acqua lui apre il box. Io resto sorpreso, all'inizio non capisco cosa fa. Vedo il pezzo terminale della doccia a terra e il tubo flessibile che scompare tra le sue gambe.
- Mi sto pulendo per dopo- , mi dice sorridendo, mentre estrae il tubo e un fiotto di acqua limpida sgorga dal suo buchetto.
Dalla mia faccia deve capire che sono interdetto: - Tu non ti pulisci?- mi domanda sorpreso.
- Uso una peretta per clisteri che mi ha dato Carlo – Balbetto.
Lui sorride, stringendosi nelle spalle: -Questo è più pratico e veloce, e puoi andare più a fondo- spiega mostrando il tubo flessibile da cui esce l'acqua calda con un getto delicato.
- Un altro insegnamento di tuo zio?- Lo dico senza pensare, pentendomene subito.
Ma Sasha ride: - No, a dire il vero di Carlo. Come ti ho raccontato lo zio mi insegnò a pulirmi col dito, ma Carlo ha una mazza più imponente, può arrivare più a fondo e a vote il dito non basta… Te lo lascio così? vuoi provare? Se no rimonto tutto.-
Scuoto il capo, se mai dovessi provare quella cosa stana, lo farei dopo colazione.
Sasha esce, ha delle commissioni da fare e io mi ritrovo solo, a tu per tu con la doccia. La naturalezza con cui l'ho visto operare mi tenta e alla fine ci provo.
L'esperienza è meno bella del previsto ma anche meno peggio. Effettivamente quel lavaggio va più a fondo. Nonostante mi sia già liberato mi ci vuole almeno mezzora perché l'acqua esca limpida come quella di Sasha. Immagino sia perché è la prima volta che lo faccio. MI sento spossato e ho paura di avere ancora acqua dentro, così mi butto sul letto e studio un po' con una parte dell'attenzione rivolto alla mia pancia. Ma in breve me ne dimentico.
Abbiamo appuntamento alle 17.00 dal padrone di casa. Alle quattro Sasha mi bussa alla camera.
Entra sorridente: - Sei pronto?-
Mi stringo nelle spalle, sto cercando di non pensarci. Ma lui si riferisce ad altro: - Hai preparato il buchino?-
Immagino si riferisca al lavaggio: - Uff, ho provato come fai tu, ma ci vuole un'eternità! – protesto.
Lui ridacchia: - Solo le prime volte. Ma non mi riferivo a quello. Vieni con me?-
Mi tende la mano e io, sorpreso, mi lascio tirare in piedi e condurre nella sua camera, uguale alla mia.
Sulla scrivania vedo uno strano tubetto.
- Devi esserci portato, se hai preso il palo di Carlo così, senza prepararti.-
Io sono interdetto.
- Vieni mettiti sul letto a pecora - mi dice dolcemente.
Io esito. ma obbedisco. Lo sento calarmi pantaloni e mutande. Mi pare di essere dal medico.
Sento le sue mani sui miei glutei, li massaggia, li bacia: - Hai proprio un bel culo!- sentenzia, e poi mi sfiora l'ano.
Istintivamente contraggo, ma lui inizia a baciarmi proprio lì e poi a leccarmi. In breve sto mugolando, mentre la sua lingua guizza nel mio orifizio entrando dentro. Dopo un po' sento qualcosa di fresco e unto scivolare nel solco: - Questa è una crema fatta apposta: aiuta a rilassare i muscoli, rende elastica e idratata la pelle ed è lubrificante. Il buchetto diventa morbido e accogliente e riduce il dolore. – Spiega il mio maestro improvvisato.
Sento spalmare la crema sul buchetto, nel solco, attorno e poi il dito scivola dentro. Effettivamente senza la minima resistenza. Ci vuole poco perché siano due. Sasha abbonda con la crema, spinge le dita, le muove dentro. Il mio cazzo si è indurito, ma lui non lo tocca. Arriva il terzo dito, lui intanto mi accarezza una natica con la mano libera e mi bacia. Non so se dipende da quella crema, ma il fastidio che di solito sento all'inizio non c'è. Sento solo calore e piacere, desiderio. A un certo punto deve sfiorarmi la prostata, perché mi arriva una scossa che mi strappa un gridolino.
Lui insiste un po' su quel punto, sto cominciando ad impazzire e lui sfila le dita: - Ottimo, sei pronto!- mi dice.
Mi volto con sguardo languido verso di lui.
- Vuoi aiutarmi?- Mi chiede porgendomi il tubetto.
Naturalmente annuisco. Lui si posiziona e io cerco di imitarlo in tutto.
Gli accarezzo, impasto, bacio quelle chiappe tonde, lecco il solco, annuso la rosellina, ci soffio sopra, la accarezzo con la punta del dito e poi la lecco e infine… la limono.
Sasha mugola felice e io prendo la crema e inizio a spalmarla attorno e sul buchino e poi a infilare il dito. L'ano si contrae, ma la crema fa il resto. Sento risucchiare le mie falangi una a una, osservo ammirato l'anello grinzoso che si stringe attorno. Gioco con quella strana tensione tra risucchio e respingimento che fa il sedere quando viene violato.
Altra crema e infilo il secondo. Provo a muoverli, anche se la presa dell'anello è ferrea, esploro le mucose molli, umide, calde che mi avvolgono le dita, strappando gridolini al mio amico.
Altra crema e infilo il terzo dito. La fatica è minima, poi inizio ad andare su e giù, a girarle, a spalmare la crema anche dentro, come ha fatto Sasha con me, e infine provo a cercare la prostata. Non l'ho mai fatto, ma ad un certo punto individuo una pallina che sembra interessante. La reazione di Sasha mi conferma che ci sono. Come lui la massaggio delicatamente, vedo il suo perineo contrarsi. Il cazzo semi moscio cola precum.
Estraggo a malincuore le dita. Ho il cazzo duro e ora lo affonderei in quel buco che resta oscenamente aperto come una O. Ma tutto questo è stato fatto per affrontare Carlo.
Sasha si alza e mi sorprende con un bacio intenso.
Quando ci stacchiamo mi sorride: - Grazie, farlo da solo è più complicato e meno piacevole!- Lo vedo aprire il cassetto della biancheria, frugare e trovare un perizoma rosso che si infila.
- Ne vuoi uno anche tu? – chiede malizioso.
Scuoto il capo: ce l'ho il mio, glielo dico e vado in camera. Tolgo le mutande infilo il perizoma e una tuta e mi guardo allo specchio dell'armadio. C'è qualcosa di diverso in me.
Sono teso all'idea dell'esperienza, ma avere Sasha accanto mi fa sentire meno solo, meno puttana, meno sbagliato. Per la prima volta sono anche consapevolmente curioso di quello che accadrà.
Sospiro. Sono quasi le cinque e Carlo ci aspetta.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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