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Gay & Bisex

La mia prima volta da passivo: un annuncio.


di antobaro81
17.08.2019    |    15.898    |    12 9.6
"Sono bisex, mi piacciono le donne, e non mi viene naturale baciare con la lingua un uomo..."
Alla fine mi ero convinto. Questa volta avrei messo un annuncio e sarei andato fino in fondo. Ragazzo alla prima esperienza da passivo cerca...bla bla bla.
Sempre il solito annuncio. Filtrati i malati, i disperati, quelli strambi, alla fine rimango in contatto con un signore, sposato, vicino alla sessantina - Enrico, che si dimostra molto comprensivo nella mia ritrosia a dare baci in bocca. Mai preso un pisello, nè in bocca nè nel culo. Ci ho giocato tanto col mio culetto, anche con grossi atrezzi, ma sempre da solo. Sono bisex, mi piacciono le donne, e non mi viene naturale baciare con la lingua un uomo. Men che meno uno appena conosciuto.
Ci presentiamo, qualche chiacchiera di rito, ci scambiamo i numeri di telefono e ci sentiamo. Alla fine gli do l'indirizzo di casa e gli dico che lo sto aspettando.
Ebbene si, una volta dato l'indirizzo e il numero di telefono, difficile recedere.
In nemmeno dieci minuti Enrico suona al citofono. Lo accolgo in casa, chiudo la porta e mi presento stringendogli la mano. Mano grande, stretta forte e maschia. Brizzolato, più alto di me, sull'1.80 circa, altetico e corredato di un buon profumo. Lo guardo un po' impaurito e un po' titubante e alla fine lo sguardo cade sul suo pisello e lui se ne accorge. Ha una tuta strettina, e l'abbondanza traspare inevitabilmente. Ride, e molto delicatamente lo tira fuori. "Se volevi guardarlo potevi chiedere".
Io sono allibito. Un po' sopreso sia per il gesto che per le dimensioni. Sul sito aveva scritto Large, ma mi sa che siamo su dimensioni decisamente più grandi. Bel pisello. Cappella decisamente grossa che era perfettamente delineata anche sotto la pelle. Era già mezzo barzotto. Mi avvicino per prenderlo in mano e mentre gioco col suo cazzo in mano gli dico di venire in cucina che sta uscendo il caffè. Siamo molto vicini e lui mi accenna un bacio sulle labbra che io ricambio a stento. Il caffè passa subito. La tensione si alleggerisce e ci mettiamo comodi sul divano dove lui inizia ad accarezzarmi ovunque. Mi lascia qualche bacio qui e lì e mi toglie la maglietta. A quel punto decido che è ora di provare un pisello in bocca. Avevo il mio bello duro. Mi alzo per inginocchiarmi accanto a lui e tirargli fuori tutto. Lui si abbassa velocemente la tuta e gli slip e mi offre tutto il suo uccello, grosso e scappellato. Col tempo, raffrontando le esperienze, avrei capito che aveva un uccello di più di venti centimetri.
Avidamente mi metto a succhiarglielo. Meravigliosa la sensazione di un cazzo in bocca, bellissima la sensazione della cappella, con le sue forme. Bellissimo ingoiare il pisello fino ad avere i conati di vomito, e sentire una persona che gode del fatto che glielo stai succhiando. MI piaceva da matti.
A un certo punto lo sento che mi stringe molte parti del corpo per la goduria e sento la sua manina che comincia a farsi spazio dentro i miei pantaloni. CI metto un secondo a slacciarli e a toglierli offrendogli tutto il mio piccolo buchetto ancora vergine di cazzi.
Appena capisce che glielo sto offrendo incondizionatamente si lecca abbondantemente le dita e comincia a infilarmene nel culetto una ad una. Prima una, che entra molto facilmente.
Poi tre, che comincio a sentire entrare dentro di me e muoversi. In poco tempo arriva a infilarmi praticamente tutta le dita e parte del pugno. Mentre io sto avidamente succhiandogli il cazzo senza fermarmi un secondo lo sento commentare "porca miseria il culetto cel'hai largo però".
Mi giro a guardarlo con un sorrisino compiaciuto e continuo a infilarmi il suo cazzo in bocca. Mordendolo qui e lì, strofinando i denti ogni tanto, e passando la lingua attorno alla sua cappella più e più volte. Non male per il primo pompino della mia vita.
Gliel'ho succhiato per almeno dieci minuti. Lui era bello resistente. Dietro ero abbondantemente bagnato e pronto per accogliere il suo grosso cazzo. Mi dice che vuole entrare dentro di me.
Gli chiedo come preferisce e mi chede di stendermi di spalle, così mi può guardare in faccia mentre mi scopa. A quel punto Enrico si è alzato in piedi, per mettersi il preservativo senza che nemmeno glielo chiedessi. In piedi col cazzo duro era proprio una roba esagerata. Erano tranquillamente almeno ventidue centimetri di uccello, se il tempo non mi ha offuscato i ricordi.
Lì mi sono un attimo irrigidito. Avevo paura mi facese male. Ma lui è stato fantastico. E' salito su di me, mi ha baciato di nuovo in bocca, senza mettere troppo la lingua, e gliel'ho lasciato fare. Dopo che mi sono rilassato, si è sollevato e mi ha sollevato le gambe allargandomele e ha cominciato ad appoggiare la punta del pisello al mio buchetto. Ci è voluto pochissimo per farla scivolare dentro. Ero bagnato, allargato ed eccitatissimo. E non avevo nemmeno sentito molto dolore, ero già ben allargato dalle sue dita. Appena però Enrico mi si mise di nuovo sopra, calcando col suo peso sul pisello per farlo delicatamente entrare, ho sentito un dolore molto forte. Lui è stato molto dolce, mi ha riempito di baci e carezze mentre spingeva. Si è più volte fermato allentando il peso su di me. Ma appena il suo pisello è entrato dentro per una decina di centimetri il dolore l'ho sentito eccome. Era molto grosso. La cappella in particolar modo, e lui ci giocava molto, tirando completamente fuori il pisello fino a tutta la cappella per allargare ben bene il buchetto. Ma mi piaceva. Non potevo fermarlo. Lui continuava a spingere. Tornava indietro pian piano e spingeva. Era un dolore prevedibile, perchè appena affondava con forza il suo sesso dentro di me potevo sentire il dolore centimetro per centimetro. Saranno passati quindici minuti o mezzora, non so, io godevo in maniera imbarazzante, e mi eccitava tantissimo soprattutto il sapere che ero io a far eccitare lui. Il dolore era quasi sparito e non avevo ben capito quanto in profondità mi avesse scopato.
Enrico a un certo punto si ferma. Tira completamente fuori il pisello lasciando solo la punta dentro. Comincia a baciarmi in viso coprendomi con le sua braccia. Improvvisamente affonda il pisello più in profondità possibile. Una, due, tre volte, ogni volta tirandolo completamente fuori. Io urlo per il dolore lancinante e lui mi bacia in bocca, mi immobilizza le gambe e continua a sfondarmi il sedere per altri trenta secondi. Finisce improvvisamente piantandomelo tutto completamente dentro e appiccicandosi su di me. In quel momento mi sussurra all'orecchio che raramente aveva infilato tutto il pisello nel culo di qualcuno, e che sono una maiala di prima categoria e che mi vorrebbe sopra di lui.
Non me lo faccio dire due volte, e con tutto il suo cazzo ancora dentro ci giriamo perchè io stia sopra.
Eccolo il momento che avevo sempre immaginato. Come sarebbe stato scopare un cazzo? Ricordo le innumerevoli volte che me lo sono chiesto mentre vedevo le mie donne saltare su e giù dal mio.
Mentre mi sistemo per saltarci su, il pisello schizza fuori con forza. Cazzo che male. Era durissimo. Appena riesco a farlo entrar dentro stabilmente comincio a saltarci sopra. Cerco di prendere le misure e capire quanto male mi faccio a seconda di quanto vado giù. Inizio solo con la cappella. Dentro e fuori pian pianino. Lui sorride, con il sorriso sornione di prima. Quando meno me l'aspetto da' un colpo dal basso per infilarmelo con forza. Mi viene naturale mettergli le mani sul collo e stringere....pino piano. Lui in risposta spinge altre due volte con più forza. Rispondo schiaffeggiandolo delicatamente. E sedendomi a peso morto sul cazzo in modo da non farlo muovere. Sento il suo pisello che mi tocca un punto molto in dentro. Una sensazione molto profonda. Mi muovo in circolo sul suo cazzo per farlo entrare ancor più comodamente. E mi fa malissimo. Più mi appoggio con tutto il mio peso sulle sue gambe, più mi fa male. E' enorme porca miseria. Appena però mi metto a saltarci sopra, il dolore scompare, si trasforma in piacere. Mi rendo conto che andando su e giù mi sto scopando il suo cazzo per intero. Su e giù. Arrivo fino alla base del cazzo, sento le sue palle contro le mie chiappe. Lui mi guarda soddisfatto e se la gode. E io continuo a saltare.
Cambieremo un altro paio di posizioni fino a quando mi chiederà di mettermi a pecora. Mi metto a novanta gradi, mi sistemo davanvi a lui e lo guardo girando la testa verso dietro. E lo vedo, mentre sta lì pronto a penetrarmi con il suo sesso enorme e ancora durissimo. Sento ogni centimetro entrare dentro di me. Sento la cappella grossa che fa da stantuffo. La sento farsi strada nel mio culo. Sempre più dentro. Oramai sono larghissimo e bagnatissimo. Continua a scoparmi con passione e forza. Continuo a guardarlo e lo vedo spingere, so che ogni spinta profonda mi farà male. Lo guardo sfondarmi. Sarà passata un'ora. Adesso vuole venire, lo capisco, lo sento che aumenta la frequenza di spinta e va molto meno in profondità . Mi chede di stringere per farlo venire prima. E io ci provo ma mi sta sfondando da un botto, difficile stringere efficacemente.
Alla fine si ferma esausto, piantandomelo dentro il più possibile, stringendomi i fianchi e tirandomi verso di lui e facendomi urlare di dolore.
Lo sento arrivare al piacere.
Continua a spingere d'improvviso ripetutamente, a ogni esplosione di piacere. A me fa un male enorme. Avrà spinto una quindicina di volte in quel modo. L'ho sentito fortissimo. Alla fine sfila delicatamente il cazzo e si toglie il preservativo, pieno in maniera esagerata di sperma.
Si stende accanto a me e comincia ad accarezzarmi e baciarmi. Comincia a masturbarmi con le mani proseguendo poi subito dopo con la bocca. Mi ha chiesto di venirgli in bocca, cosa che è successa dopo nemmeno dieci secondi, tanto ero eccitato e gonfio. Gli ho inondato la bocca di sperma. Sono venuto anche io in quantità notevole.
Ci laviamo, ci salutiamo con un'altra maschia stretta di mano.
Mai più rivisto ma per sempre stampato nella mia memoria.
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