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Gay & Bisex

Un incontro davvero inaspettato


di Icepick7
08.09.2018    |    4.777    |    12 9.2
"Mi guardò per un istante, mi resi conto che aveva degli occhi stupendi, mi sorrise..."
Ciao community e a voi lettori, era da un po' di tempo che leggevo alcuni racconti pubblicati qui e avevo il desiderio di portare anch'io un mio racconto. Finalmente ho la possibilità di farlo, e non vedo l'ora di cominciare.
Premetto che il racconto NON è di fantasia e racconta in modo fedelissimo la mia esperienza è le persone citate non avranno riferimenti diretti reali.


Era una mattina invernale come tutte le altre, anche se stranamente era calda e piacevole, come poche.
Nonostante fosse una domenica, in cui sarei rimasto molto volentieri a dormire ancora un po', decido di uscire per fare una passeggiata, per riprendermi pienamente dalle follie di un sabato sera passato con gli amici.
Ad ogni modo, mi preparai per uscire e camminai per un'oretta, fermandomi ora a guardare la vetrina di un negozio, ora quella di un altro, finché decisi di andare a sedermi in un parco.
Procedendo il mio cammino, vidi da lontano un ragazzo che mi aveva colpito davvero molto: giovane, alto, moro e sembrava avere un bel fisico, che si nascondeva timidamente dietro un bel giubbotto di pelle.
L'ho guardato per un po', stando ben attento a non farmi notare e vedevo che ricambiava distrattamente il mio sguardo, alternandolo ogni tanto e cercando di non farsi notare a sua volta.
Nonostante ciò continuai il mio percorso pensando, tra mille cose, al suo sguardo e al fatto che anche lui lo facesse, ma non ci speravo molto pensando ad una casualità.
Raggiunta la meta notai che dopo qualche minuto era ad una ventina di metri da me, mi aveva sicuramente seguito!
La mia mente e il mio cuore erano davvero impazziti e le gambe mi tremavano un po' e cercavo di convincermi che era un caso e che sicuramente era lì per qualche altro motivo.
Forse un suo impeto o la grande tensione nell'aria lo convinsero ad avvicinarsi sempre di più, al punto che si sedette sulla panchina dove ero seduto io.
In quel momento rimasi totalmente fermo, cercando di non farmi vedere, ma ad un suo "Ciao, aspetti qualcuno?", si ruppero gli indugi e tutti i miei pensieri. La mia mente non sapeva che fare e uscì quasi automaticamente un freddissimo: " No, non aspetto nessuno". La sua risposta mi sorprese : "Come mai un bel ragazzo come te sta da solo in un parco? Dimmi la verità aspetti una tua amica? ".
Continuai a dissentire, stavolta con un più timido "No ".
Lui era sicuramente più esperto in quel caso e sapeva come approcciare e scoprire le sue carte in modo inequivocabile.
" Sai, devo dire che quando ti ho visto poco fa hai attirato la mia attenzione" -mi disse mentre facevo finta di guardare altrove - " ma anche io non sono passato inosservato, non è vero? ".
Mi si gelò il sangue per un istante, risposi timidamente che era così e cominciò a farmi alcune domande, dato che le sue intenzioni si erano svelate.
Era un ragazzo sui 30, single e aveva davvero molte passioni in comune con me, al punto che dopo un po' di tempo passato a parlare sembrava che ci conoscessimo da sempre.
Ad un certo punto mi disse :
"Qui fa freddo per i miei gusti, che ne diresti di andare a casa mia? Vorrei conoscere meglio il ragazzo con cui sto parlando".
Mi resi conto che era infastidito degli sguardi fugaci dei passanti, ma non lo voleva ammettere , "Ho la macchina parcheggiata qui vicino. Ti va?" .
Ci pensai davvero molto, quasi al punto che lui se ne sarebbe potuto andare via per la vergogna, ma alla fine acconsentii.
Messi in macchina, senza troppi ripensamenti mi iniziò ad accarezzare una coscia e, inaspettatamente, un rigonfiamento nei miei pantaloni attirò la sua attenzione con suo grande piacere e mi disse: " Vedo che apprezzi ciò che sto facendo", con una espressione davvero compiaciuta. Era palese ma cercavo di non ammetterlo, in preda all'imbrarazzo e mi rassicurò dicendo che non c'era alcun problema. Quindi riprese e cominciò a risalire il pantalone fino al rigonfiamento evidentissimo ormai, e mi invitò a sbottonare il pantalone. Lo feci, ma non dopo mille ma e problemi, poiché le persone dalla strada potevano vedere.
Tolte le barriere, molto lentamente iniziò a toccarlo e, quando poteva, fare alcune manovre. Il momento era davvero eccitante per entrambi, l'aria era satura di eccitazione e impazienza, e di imbarazzo costante in me. Sentiii un brivido dietro la schiena e in quel momento mi baciò, rapidamente mi accerezzò il volto, determinato a riprenderlo una volta arrivati a casa sua, con più passione ed intimità.
Dopo una decina di minuti di macchina, ci fermammo davanti ad un grande palazzo, che svettava tra gli altri simili.
Lui parcheggiò nel posto dove era solito depositare l'auto, un posto riparato dagli sguardi e dai condomini del palazzo, che aveva un accesso quasi totalmente privato che passava per una stradina evidentemente creata dai residenti stessi.
Prima di scendere seguì un profondo bacio, anche se nuovamente facendo attenzione a non essere notati troppo. Mi invitò a scendere nel momento in cui non c'era troppa gente per poi infilarci nell'ascensore che ormai separava sempre meno l'arrivo a casa sua.
Inaspettatamente lui non disse nulla, rimase a fissare il quadrante dei pulsanti ansioso di quella interminabile scalata, nel più assoluto silenzio ed imbarazzo.
L'ascensore si ferma, uno sguardo veloce per non rischiare di essere visto, e ormai eravamo già sul pianerottolo, con difronte il portone di nuova fattura ed ornato da alcuni dettagli dorati.
Entrammo, fece il buon padrone di casa sfilandomi la giacca e mettendola quasi a caso sopra una sedia. Nemmeno il tempo di avanzare un passo, che mi si scagliò addosso, come un'ape sul fiore, per poter assaporare il nettare.
Mi baciò con estrema passione e mi disse :" Non vedevo l'ora di arrivare a casa per poterlo fare, per assaporare quelle belle labbra" Riprese il bacio spingendomi verso la porta e premendomici contro con forza ma dolcezza.
Gli accarezzai la testa e lui fece lo stesso, esplorando poi poco a poco il mio petto con le sue forti mani, mi strinse a sé e sentii la sua eccitazione crescere a dismisura, a tal punto si staccò e mi indicò una finestra aperta che dava sul cortile del palazzo, ma dal cui non si poteva notare nulla.
Mi fece appoggiare sul termosifone che stava sotto la finestra, qualche altro bacio e mi calò il pantalone, lasciandomi in mutande, su cui mise prontamente una mano, notando con piacere la mia notevole erezione.
Non so perché ma in quel momento cominciai a fare apprezzamenti sulla bellezza della sua casa e sullo stile moderno che gli aveva conferito; in un disperato tentativo di smorzare l'eccitazione e rompere il ghiaccio.
Mi guardò per un istante, mi resi conto che aveva degli occhi stupendi, mi sorrise. Mi tremavano le gambe, guardò velocemente il suo salotto, e improvvisamente si chinò in ginocchio davanti a me. Lo guardai intensamente, per qualche secondo mi ammirò, poi lentamente appoggiò la faccia sul mio pacco, scomodo sicuramente a causa dell'erezione.
Lo annusò per molto e quando non ce la fece più mi sfilò le mutande con la bocca, impiegando davvero molto tempo, ma ciò aumentò l'eccitazione in entrambi, lui era davvero impaziente e anch'io per vedere come avrebbe reagito.
Si aiutò con le mani, il boxer scivolò lungo i fianchi come mai prima di quel momento, le mie chiappe erano ora nude a contatto con il calore del termosifone dietro di me che, nonostante bruciasse, era piacevole.
Il mio membro svettava verso l'alto, potevo sentirlo pulsare, lo guardò per molto. Mi disse :"È bellissimo, ne ho visti ma mai come il tuo". Certo, non sono un superdotato, ma devo dire che spesso le dimensioni sono relative, ed in quel caso lo erano davvero molto.
"Se ti piace puoi provare ad odorarlo, così vedi se ti piace il suo odore" gli dissi mentre era imbambolato con il mio membro a pochi centimetri dal suo viso.
Si avvicinò di poco, per poterlo annusare, e sobbalzò.
Gli era piaciuto!
Si avvicinò ancora a tal punto da sentirselo poggiare sulle labbra, la sua voglia era incontenibile, ma esitò, probabilmente perché non aveva avuto molte esperienze e aveva paura di sbagliare qualcosa oppure altro. Ma non saprei dire cosa.
Lo rassicurai, avendo anch'io attraversato questo momento, mi intenerì molto e alla fine decise di cominciare accarezzandomi dolcemente lo scroto.
Lo meneggiava davvero bene, come a me piace, nonostante la sua inesperienza era determinato e deciso, ormai aveva superato i dubbi e si era lanciato con passione.
Poi aprì leggermente le labbra e se lo appoggiò sulla bocca, ne approfittai per spingerlo con un solo ed unico colpo deciso per farglielo assaggiare meglio.
La sua eccitazione esplose: iniziò con dedizione e passione a fare avanti e indietro con la testa, alla quale accompagnavo il movimento di bacino per armonizzare il tutto e sincronizzandomi con i suoi movimenti. Mi fermò, e ricominciò a fare dolcemente quelle manorve, distacccandosi ogni tanto per poter leccare il prepuzio, e tutta l'asta fino allo scroto.
Non avrei voluto fermarmi mai, l'ora si era fatta tarda, lui avrebbe voluto fermarsi a causa di alcuni impegni che aveva in giornata, ma non voleva per nulla terminare.
Con un gesto inaspettato riprese il mio membro e lo mise in bocca, accelerando e rallentando i movimenti ad intervalli. La cosa durò per una ventina di minuti, ogni tanto portandosi sulle mie labbra e sul mio corpo, per far durare quanto possibile il momento.
Proseguì con costanza e passione, il mio membro pulsava nella sua bocca colante di saliva dolciastra, lui non accennava a diminuire il ritmo, anzi l'aumentò portandomi al culmine del piacere.
Ebbi appena il tempo di cacciarlo fuori dalla sua bocca, che un'ondata di piacere si riversò sul suo giovane viso, impiastricciandosi nella sua bella barbetta curata e su tutto il suo volto, fino ai capelli. In quel momento urlò di piacere e nello stesso tempo lo feci io liberandomi su di lui.
Con le mani si ripulì del seme che gli stava colando sul corpo e lo spalmò sul viso e sulle labbra, senza assaggiare. "La prossima volta vorrei assaggiarla" mi disse, mentre impacciatamente cercava delle salviette rinfrescanti.
Appena si ripulì, mi baciò nuovamente con passione, tenendo in mano il mio membro, che non era del tutto moscio: avrebbe voluto continuare.
Accorgendosene disse "Anche io vorrei continuare, e vedo che tu sei ancora carico, ma il tempo mi è tiranno. Andiamoci a ripulire ora" , mentre per la mano mi condusse verso il bagno. Apri la doccia e mi invitò ad entrare. Mi lavò per bene e io feci lo stesso, strofinando il suo magnifico viso e cancellando le tracce di quello che era poco prima accaduto. "Ti prometto che la prossima volta andrà meglio" - disse mentre ci rivestimmo - "questa è stata soltanto una veloce conoscenza".
Mentre ci ricomponemmo mi spiegò bene di lui, non era una di quelle persone che cercano il sesso in modo spasmodico, anzi, amava la scelta quasi meticolosa dei suoi compagni di avventure.
Se non avessi avuto delle ore passate con lui non avrei mai detto che fosse capace di regalare tali emozioni ad uno del suo stesso sesso. Il suo viso da vero maschio inganna piacevolmente, ed é forse stato quello il motivo per cui l'ho apprezzato molto.

Dopo alcune frasi di commento sull'accaduto e sul desiderio di ripeterlo in futuro, si allontanò per qualche istante. Tornato poi mi aprì la mano e mi mise un biglietto, con il suo numero e nominativo, con una breve dedica per i bei momenti passati assieme.
Lo guardai intensamente, lui fecelo stesso. Mi prese la tesa e mi baciò, un bacio diverso dal solito, breve e intristito, ma comunque passionale come sapeva fare lui.
Mi aprì la porta di getto, era dispiaciuto indubbiamente e non esitai comprendendo il suo stato d'animo.
Appena fui sul pianerottolo, mi prese per il braccio e mi abbracciò a lungo, sussurrandomi all'orecchio: " La prossima volta tocca a te però, mi devi restituire il favore" . Non mi aspettavo che lo dicessi, infondo il maschio che è in lui vuole che anche lui sia appagato allo stesso modo.
Non dissi nulla, feci un occhiolino d'intesa e mi allontanai verso le scale, che una volta imboccate, non mi resero più possibile la visuale su quel bel maschio.
Chissà cosa avrebbe pensato lui in quel momento e in seguito.
Con una bella sensazione addosso mi allonatai da quell'edificio, che spariva sempre più ad ogni mio passo, e dirigendomi a casa, stringendo quel biglietto in mano e pensando all prossima incontro, che sarebbe arrivato poco tempo dopo, ma questa è un'altra storia..


Il mio racconto si ferma qui, invito al commento se è sembrato piacevole da leggere o se semplicemente è piaciuto, nonché lascio spazii anche alle critiche, ma nel rispetto e purché siano costruttive.
Grazie!

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