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Il Belpaese


di alphaomega333
09.08.2012    |    42.978    |    4 6.9
"Fortunatamente questi falli di plastica sono rimasti a me e con loro mi soddisfo dato che da quando il mio consorte mi ha lasciata non ho avuto più nessun..."
Mi chiamo Lucia ho 47 anni e vivo in un paesino dell'umbria assieme a mio figlio Riccardo che è quasi maggiorenne. Sono alta 1,50cm e peso circa 90 kg, quindi sono bella rotondetta; porto sempre i capelli avvolti a cipolla e sul mio naso a patata monto un paio di occhiali con le lenti abbastanza spesse per via della mia cattiva vista. Mio figlio è anchesso un pò obeso ed occhialuto e ultimamente è sempre deriso dai compagni di scuola per via della sua goffagine oltre che per altre cose che sino a poco tempo fà ignoravo.

Abitiamo in una piccola casetta vicino al paese lasciataci da mio marito che qualche anno fà se ne andò di casa con un suo amico poichè si scoprì omosessuale. Veramente anche con me negli ultimi anni in cui ci stavo assieme per farmi penetrare ed assaggiare un pò di cazzo dovevo sempre prima infilargli qualche cosa nel sedere affinchè gli si drizzasse bene; dapprima voleva solo le dita, poi cominciò a desiderare le bottiglie ed infine dovemmo acquistare dei veri e propri vibratori dalle dimensioni sempre più grandi per il suo ano che era sempre più dilatato e voglioso.
Fortunatamente questi falli di plastica sono rimasti a me e con loro mi soddisfo dato che da quando il mio consorte mi ha lasciata non ho avuto più nessun contatto con l'altro sesso.

Ma è di mio figlio che vi voglio parlare; mio figlio che un giorno mentre ero rientrata a casa senza che riuscisse a sentirmi lo sorpresi in piedi davanti al frigorifero mentre si masturbava. Aveva le braghe calate sino alle ginocchia e dato che arrivai da dietro ancora non avevo visto bene che in mano aveva un pezzo di Bel Paese Galbani che stava letteralmente adorando! Lo annusava estasiato, lo baciava ed infine lo leccava mormorando frasi morbose che non riuscii a distinguere subito.

Mi fermai scioccata a metà corridoio non facendo nessun rumore e potei vedere tutta la sua masturbazione nonchè il suo arnese che ad un certo punto cominciò a spruzzare sperma in maniera incredibile.

Appena finita l'eiaculata baciandolo un ultima volta appassionatamente come fosse una donna ripose il cacio nel frigo e con dei fazzoletti che aveva preparato si stava accingendo a pulire in terra la chiazza di sperma che aveva provocato quando sbottando entrai in cucina urlando "E allora???"

Lui scioccato e sapendo averla fatta grossa rimase di sasso mentre io gli dissi "Adesso ricomponiti che dobbiamo parlare io e te!"

Ci sedemmo sul divano nel soggiorno e lui comiciò subito a piangere; io gli dissi subito ma perchè diavolo mai si stava masturbando su di un pezzo di cacio e lui cominciò a dirmi che erano anni che si segava col formaggio ed anche sulle mie scarpe che annusava e leccava internamente.
Io anche di questa cosa non me ero mai accorta; poi aggiunse che l'odore del cacio gli ricordava quello dei piedi femminili che adorava più di ogni cosa al mondo. I piedi delle donne lo facevano impazzire e ad ogni primavera e sopratutto estate quando le donne andavano in giro con le scarpe scoperte per lui era un vero supplizzio vedere tutto quel ben di dio in mostra.

Confidandosi ancora di più mi disse che qualche volta mentre dormivo aveva annusato anche i miei piedi nudi ed era venuto praticamente subito appena ne aveva sentito il profumo.
Io esclamai "Oh brutto porco; mi hai annusato i piedi ...., ma io sono tua madre!!"

Lui continuò a piangere e scusandosi mi disse "Si è vero mamma perdonami ma non ho resistito, ma ero disperato ed i tuoi piedi sono divini; qualche volta sono riuscito anche a leccarti un pò la pianta e non cè formaggio più buono al mondo! Anche a scuola mi prendono in giro da quando un giorno mi hanno beccato quando due mei amici mi hanno sopreso mentre annusavo un paio di scarpe che avevo sottratto da un'armadietto femminile."

Detto questo e vista la disperazione di mio figlio il cuore da mamma mi si strinse e così mossa a pietà gli dissi "Và bene, ho capito, ho capito .... ascoltami da oggi in poi la mamma ti aiuterà ma mi raccomando che resti un nostro segreto mi raccomando".

Da quel giorno decisi di comprargli quotidianamente dapprima un bel pezzo di formaggio su cui si poteva sfogare e lui appena tornavo a casa e glielo porgevo tirandolo fuori dalla busta della spesa ringraziandomi bramosamente lo scartava annusandolo estasiato mentre il suo cazzo da sotto i pantaloni si inalberava; poi andava in camera sua e lì con il mio consenso si masturbava; io quasi da subito presi l'abitudine dallo spiraglio della porta che lasciava semiaperta di osservalo.

Lo vedevo segarsi all'impazzata mentre annusava il cacio e osservando quel cazzo che da tempo immemore non prendevo mi turbavo non poco tanto che dopo la sua eiaculata entravo direttamente in camera sua e con la scusa di pulire lo sperma glielo toccavo eccitata.

Spesso dopo questa pulizia dovevo andare a chiudermi in bagno e con l'ausilio del vibratore del mio ex marito mi sfondavo la caciotta mentre leccavo il fazzoletto che avevo utilizzato per pulire lo sperma.

Per qualche settimana la cosa andò avanti così, anche se ogni giorno che passava mi facevo sempre più audace ed avevo cominciato a seguirlo direttamente nella stanza per vedere da vicino la masturbazione. Spesso ormai mi aspettava nudo, disteso sul letto mentre eccitato si scappellava mentre io gli portavo il formaggio e glielo mettevo direttamente sotto il naso. Considerate che di seghe se ne faceva almeno cinque ed io per cinque volte al giorno gli davo il cacio osservando e poi ripulendo tutto.

Mentre si segava osservava bramoso i miei piedi ed era uno stimolo in più per venire. Io dal canto mio avevo preso ad indossare sempre scarpette che lasciavano il piede il più nudo possibile. Ultimamente mi aveva fatto sempre più spesso richiesta pressandomi di poter vedere la pianta dei piedi ed io per accontentarlo mentre si masturbava mettevo i piedi nudi su di una sedia affinchè potesse vedere per bene le piante. Mentre ero seduta così avevo sempre di più la vagina gonfia che grondava ed appena finiva lo ripulivo per poi scappare in bagno e scoparmi con il vibratore.

Oramai più passava il tempo e più quella routine ci eccitava allo spasmo entrambi. Poi un giorno finalmente decisi ....

Mi presentai in camera di mio figlio mentre lui come di consueto si stava toccando aspettandomi ma stavolta con me non portai il formaggio. Alla sua domanda di dove fosse il cacio io mi distesi a fianco a lui nel letto in posizione inversa e facendo saltare velocemente le ciabattine dai piedi glieli misi direttamente in bocca esclamando " Eccolo il formaggio!! Lecca, lecca tutto!!"

Lui allo spasmo cominciò a segarsi allo spasmo mentre anche io finalmente infilandomi le dita nella caciotta mi sgrillettai come una pazza. Nel giro di qualche secondo uno schizzo poderoso mi bagnò tutte le gambe mentre anche io orgasmai accanto al mio bambino.

Appena ripresi le forze mi avventai sulla sua cappella e succhiai tutto lo sperma rimasto nel condotto; poi cominciai un lungo pompino che in qualche minuto lo fece ridiventare bello dritto.

Appena fù bello turgido alzandomi mi ci impalai sopra e cominciai a montarlo. Riccardo era in estasi ma mi scopò per bene sino a farmi orgasmare nuovamente quindi decidendo di premiarlo ulteriormente gli dissi di cambiare posizione; a cosce larghe mi misi sotto di lui affinchè mentre mi chiavava mi potesse anche in contemporanea leccare le piante dei piedi. Pochi minuti dopo finalmente lo sperma incestuoso di mio figlio entrò nella mia caciotta e l'incesto si sugellò divinamente.

Da quel giorno cominciò una vera e propria luna di miele incestuosa ed ormai Riccardo mi spalmava di cacio ovunque volesse dalla testa ai piedi. Un bel pezzetto di Taleggio nella caciotta e poi giù a leccare per bene oppure un toccone di Bel Paese dritto nel culo e poi una buona dose di cazzo per spingerlo tutto dentro gli intestini. Erano anni che non venivo sodomizzata ma nel giro di qualche settimana ci ripresi il ritmo ed il gusto e ormai inculata alla pecorina orgasmavo come se lo prendessi davanti.

Gli feci vedere tutti i vibratori di suo padre e gli raccontai il perchè se ne fosse andato di casa. Dopo qualche giorno che gli raccontai di come godesse il suo genitore quando veniva sodomizzato volle sperimentare anche lui un pò di penetrazione anale ed io lo accontentai : Con le dita leggermente informaggiate lo infilai nel didietro ed il suo cazzo si irrigidì da spavento. Cominciai a stantuffarlo leggermente e lui proprio come il padre mi incitò a scoparlo di più. Se ne venne con un'orgasmo poderoso ed esclamò "Però mica scemo il paparino". Io stizzii un pò e mi feci giurare che se voleva ancora che lo scopassi nel didietro prima mi doveva pompare per bene e farmi avere almeno un'orgasmo e lui mi rispose che non cèra problema e che lo eccitavo come niente al mondo.

Passarono quindi i mesi in cui oltre il sesso normale ci sodomizzammo reciprocamente; poi il giorno del suo compleanno siccome si era comportato bene e mi aveva sempre scopata e fatto orgasmare divinamente lo premiai con un regalo speciale.
Lo feci mettere sul letto alla pecorina dicendogli di non guardare e di aprirsi bene le mele del culo, poi da dietro con malizia estrema lo penetrai con una bottiglia di Aceto dal collo grosso e lungo!

Lui appena il liquido entrò dentro andò in estasi ed il suo cazzo vibrò incontrollato; poi non feci a tempo di dare 4-5 stantuffate che sborrò come mai in vita sua. Dopo l'orgasmo ancora voltato alla pecorina con la bottiglia tutta infilata dentro estasiato mi chiese che cosa gli avessi mai messo di così divino nel culo ed io risposi "Aceto caro! è 'solo' dell'aceto; ...sai anche a tuo padre lo mandava in estasi e se ne veniva subito; il problema è che dopo avegli fatto questo era talmente svuotato che non mi scopava più, quindi ti avverto anche a te ... questo è un regalo speciale e te lo darò solamente all'ultimo solo quando mi avrai soddisfatta per bene capito ?"

Da quel giorno in poi a tavola non mancano mai i buoni formaggi ed anche le bottiglie dell'aceto che usiamo con tanto amore.
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