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La partita di carte 5


di papiporcello
15.08.2021    |    882    |    8 9.6
"Da una semplice partita di carte a fare il maiale con mia figlia, quella sera accadde l'impossibile e mi bastò confidarmi con mio fratello per trovare il..."
Da una semplice partita di carte a fare il maiale con mia figlia, quella sera accadde l'impossibile e mi bastò confidarmi con mio fratello per trovare il coraggio di osare per quella monella che giorno dopo giorno, dall'inizio di quell'estate mi stava facendo impazzire a casa con i suoi pantaloncini aderenti e quelle gambe stupende sempre in bella mostra. Era diventata veramente grande, tanto da non dimostrare affatto l'età che aveva ed io la spiavo continuamente in ogni situazione favorevole. Ultimamente mi ero concentrato sulle sue mutandine usate, erano sempre più piccole di dimensioni e sempre odorose del suo sesso. Federica mi faceva impazzire, quando mi sentivo eccitato cercavo sempre di sfiorarle una parte del corpo affinché anche lei capisse che la desideravo. Tutto nella norma insomma, tranne quando avevo scoperto il mio cazzo sotto il tavolo su cui stavo giocando, quel calore che emanava sulla mia gamba quando si era seduta mi aveva fatto perdere completamente la testa, era eccitata e lo sentivo allora perché non farle vedere che anche io lo ero per lei ? Quando aveva abbassato lo sguardo dopo che l'avevo avvertita del pericolo di farsi male non era per nulla scandalizzata e poi non le avevo detto io di impugnarlo e segarmi, era tutto partito da lei, da quella troietta che ci sapeva anche fare con il movimento. Chissà, forse sapeva già come giocarci o forse le sarà piaciuto alla vista e quando stavo per venire mi ha sorpreso con quel bicchierino dove aveva raccolto tutto il mio sperma, un gesto da non sottovalutare e poi con tranquillità aveva bevuto tutto il contenuto. Mia moglie e sua sorella per fortuna erano venute più tardi così che Federica concludesse la sega. Ero andato a prende le chiavi dell'auto e per compagnia l'avevo portata con me, lei non aveva rifiutato e così uscimmo fuori paese per discutere dell'accaduto. Che dolce, aveva pensato che tutto ciò non mi fosse piaciuto, ma assolutamente non era così, io quel contatto lo desideravo proprio e quando gli feci il solito discorsetto che tutto era sbagliato mentivo spudoratamente. Aveva indossato una gonnellina al posto di quel pantaloncino che aveva all'arrivo della mamma e poi sotto era senza mutandina, ottima scelta per chi vuole essere accarezzata senza impedimenti. Quando mi disse che voleva le coccole capii subito che cosa fare e voltandomi dal suo lato avevo preso a baciarla mentre un dito era finito dritto nella sua fica. La sua lingua a contatto con la mia mi diede la carica giusta per eccitarmi, quando lei ebbe il suo orgasmo io avevo il cazzo duro nel pantalone e prima di rientrare a casa mi ero sbottonato anche io per sentire quelle sue mani che lo avvolsero e aprendo la bocca mi fece consolare con un meraviglioso pompino.
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