incesto

Maman 1


di nicoferos
30.04.2018    |    51.041    |    6 7.6
"È pomeriggio presto e con questo caldo voglio rilassarmi un po', da quando mio marito è mancato non ho avuto più tempo per me, fare la madre di 2 bambini è..."


È pomeriggio presto e con questo caldo voglio rilassarmi un po', da quando mio marito è mancato non ho avuto più tempo per me, fare la madre di 2 bambini è cosa impegnativa e porta via tutto il tempo, scuola, spesa, casa, bambini; essi io continuo a chiamarli cosi ma ormai sono degli ometti, Omar il mio primo figlio lo abbiamo adottato, all'epoca pensavamo di non poterne avere ma poi arrivo Checco, Domenico e le cose si fecero sempre più complicate, chi avrebbe mai pensato di avere 2 bambini piccoli con solo un anno di differenza, ma gli anni passano ormai sono grandi 17 e 16 sono cresciuti bene anche dopo la scomparsa del padre e devo dire la verità mi sono fatta in 4 per loro, accudirli in ogni aspetto ed esigenza ma si sa i bimbi crescono e negli ultimi tempi Omar si è un po' staccato da me e lo capisco deve fare le su esperienze mentre Checco è ancora vicino a me anche se più timido del fratello.
Sì voglio rilassarmi sono anni che non faccio più nulla ormai, stamattina ho comprato 4 banane per i miei bambini, avrò diritto anche io o no? Ma se arrivano i bambini? Tutti fanno sesso tranne me! E che cazzo! Ma con una banana è squallido! Meglio lavarla prima! Ma ne ho davvero voglia! Al diavolo lo faccio sono sola chi se ne frega.
Stesa sul letto Nilla stringe il seno e fa passare la banana tra le coppe per poi leccarne la punta, sfiorando l’ombelico arriva fino agli slip che aveva ancora indosso, la punta ne sfiora il tessuto e le carni subito reagiscono bagnando la sottile stoffa, con un lento movimento ne sposta solo un lembo e la punta del frutto ne sfiora già le labbra, nessun freno la trattiene più e la punta entra tra le labbra, si fa spazio, lo spessore notevole si fa sentire, un fuoco interiore l’avvampa dall’interno, ne spinge un altro po' dentro, il respiro aumenta, il mondo attorno a lei non esiste più, solo un momento fugace per socchiudere gli occhi e sulla porta una figura nera si staglia ferma e immobile, non poteva essere, era sola in casa.
‘Maman’! (cosi la chiamava Omar) un improvviso terrore la prese fin dentro le viscere, non l’aveva sentito rientrare, con scatto fulmineo si coperse i seni e la banana ancora dentro di lei.
‘Che fai li va via!’
‘Brava Maman! Devi divertirti fai bene! Non c’è niente di male!’
‘Perdonami Omar! Mi vergogno da morire! Va via non devi vedermi cosi!’
‘Perché che c’è di male? Sei una donna di 40 anni è una cosa naturale mi chiedevo quando avresti cominciato dopo la morte di papà! Ormai sono anni che sei sola e non va bene!’
Il sorriso o per meglio dire il ghigno di Omar penetrava la madre fin dentro le ossa. Cosa voleva? Che discorsi faceva? Perché restava lì a guardare?
‘Però stai sbagliando Maman! Cosi non godi molto!’
‘Che vuol dire? Di che stai parlando?’
‘Della banana Maman! Devi infilarla tutta per godere!’
‘tutta ma sei matto? Saranno 20 cm di banana e tu dici infilala tutta! Sei matto va via!’
‘E 20 cm cosa vuoi che siano? Dai rilassati e infilala dentro poi mi ringrazierai!’
La voce era diventata bassa e profonda ma non si era mosso dalla porta gli occhi della madre erano caduti sul pacco del figlio che gonfiavano i pantaloni, un gonfiore cosi grande lei non l’aveva mai visto, cos’aveva quel ragazzo nei pantaloni? La mano non si era mai staccata dalla banana ed ora la impugnava con più decisione! Cosa succedeva? La stava coinvolgendo in un gioco perverso!
‘Dai Maman non farti pregare! Spingila un po' dentro poi ti sentirai meglio! Fai un po' su e giù poi comincia ad infilarla! Brava, cosi, continua ad infilarla vedrai che entra tutta!’
‘Tesoro di mamma è grande non entrerà tutta, sei matto! Tuo padre non era cosi dotato!’
‘Intendi mio padre adottivo perché credo che col mio padre africano non avresti avuto questi problemi!’
Uno scatto blocco Nilla ‘cosa vuoi dire? Che intendi?’
‘Niente! Niente! continua non preoccuparti voglio vedere quella banana tutta dentro forza! Non farmi venire a me li, non credo che ti piacerà!’
‘Ti prego Omar non dire nulla al tuo fratellino! Teniamo questa cosa segreta!’
‘Tranquilla Maman a lui ci penso io! Tu continua senza distrarti, forza dentro tutta!’
Il ghigno era impresso negli occhi di Nilla, i suoi occhi passavano continuamente tra le labbra di Omar ed il suo pacco, cosi grande nei pantaloni, avrebbe voluto di più, ma non avrebbe mai osato chiedere.
‘Maman non sto scherzando la voglio vedere tutta dentro, lo so che lo vuoi e ti piace, sei un pò troia dentro!’
‘Non chiamarmi cosi, sono tua madre!’
‘Si lo so ma sei anche troia dentro e ti piace, forza non vedo questa banana che entra e sto perdendo la pazienza! Vuoi che vengo io a spingerla in un colpo solo dentro?’
‘No fermo lì! Faccio io!’
Nilla chiuse gli occhi e la banana comincio ad entrare centimetro dopo centimetro tra un sospiro e l’altro finche non fu tutta dentro, non poteva crederci l’aveva infilata fino al picciolo, mai aveva preso un qualcosa di cosi grosso e lungo dentro di se, socchiuse gli occhi ma non vide più nulla, Omar non era più lì, era sparito, ma il ghigno era ancora nella sua mente e quel pacco immenso nei pantaloni, tolse la banana e si rilasso completamente sul guanciale addormentandosi così com’era sul letto.
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