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incesto

SUPERSTAR


di amourfou
10.07.2008    |    37.522    |    1 8.5
"“Ah, ecco!C’è un telefilm su Italia uno!Quello della polizia scientifica…” “Ah, sì, è vero…” Sara si scuote e torna a guardare lo schermo del televisore..."
“Signora,scusi,è nel campo dell’inquadratura.Non potrebbe spostarsi più in là?”
Sara guarda la giovane assistente al suo fianco e per un attimo ha l’impulso di mandarla al diavolo.Quella frenesia sacrale che si diffonde ogni volta sul set,come se ci si stesse dando da fare per la partenza dello shuttle,non l’ha mai sopportata.
“Sì,certo”.
Sara va a sedersi su uno sgabello accanto a un pannello bianco e guarda sua figlia al centro della scena.
“Silenzio prego!”
Il regista,un uomo sulla quarantina con un’orrenda camicia di jeans,agita una mano per zittire gli ultimi tecnici.
“Motore…”
“Partito!”
“Azione!”
Katia si volta verso un ragazzino che dovrebbe interpretare suo fratello e comincia a recitare la sua parte.Sara la fissa,assorta,e ben presto dimentica le parole che le escono di bocca.Ogni volta si stupisce di come la vestono.La costumista,una simpatica signora sulla cinquantina,ha detto che in questo film doveva avere un abbigliamento “ricercato”,di moda senza essere comune,stravagante ma non originale ad ogni costo.Il risultato è che Katia invece di sedici sembra avere più di vent'anni, aggressiva e fatale,con pantaloni stretti verdone che le fasciano le gambe sottili,sandali perlati con un minimo accenno di tacco,e una t-shirt arancio sfumato che le aderisce perfettamente alle forme piene del seno.
Katia è bella,e questo Sara l’ha sempre saputo.E’ dai tempi della prima media che il genere maschile ha cominciato a cingerla d’assedio,spesso malamente rappresentato da ragazzetti brufolosi senza nessuna speranza.L’unica volta che Katia si è innamorata,almeno a quello che ne sa la madre,è stato l’anno scorso,e del fratello diciottenne di una compagna di classe.Sara sfogliando il diario di sua figlia si è imbattuta in un “Marco” circondato di cuori stilizzati in puro stile infantile.
Il fatto è che Katia per lei è ancora una bambina,anche se la macchina da presa sembra accelerarne la crescita di un giorno a fotogramma.Una bambina che ha avuto la fortuna di azzeccare un provino improvvisato a scuola e che adesso percorre le vie del paese(quando c’è)come una star la passerella al festival di Cannes.E’ brava,Katia,ha un fascino che avvolge immancabilmente quelli che le stanno attorno,come si dice “buca lo schermo”.Sara lo capisce ogni volta che si perde in quei capelli corvini che ancora non sa da quale ramo della famiglia abbia preso,in quegli occhi verdi e quelle labbra che a volte sembrano fucsia.Troppo bella,per essere ancora una ragazzina,condannata a fare da calamita alle attenzioni pruriginose dell’ambiente sfavillante che l’ha accolta a braccia aperte.
“Ok!Perfetta!”
Il regista si stacca dal monitor di controllo ed entra nella scena.
“Brava Katia!Splendida!Anche tu,Stefania…”
Stefania dovrebbe interpretare la madre,ma è immancabilmente oscurata dalla figura di Katia.Probabilmente il suo agente glielo ha fatto notare,e da qualche mattina sul set è di pessimo umore.
Katia si volta a cercare la madre,la vede e si dirige verso di lei.Sara è stupita di come sua figlia sia ancora attaccata a lei,nonostante l’universo che ha cominciato a girarle attorno avrebbe già potuto allontanarla anni-luce.
“Mamma ti sono piaciuta?”
“E me lo chiedi?”
Sara si alza e la abbraccia.
“Avevo in casa un premio oscar e non lo sapevo…”
“Sì,vabbe’…”
Katia si schernisce,la madre le fa scivolare una ciocca di capelli dietro l’orecchio e la guarda.
“Ma quanto sei bella…”
“Non mi hanno messo troppo trucco?”
“Sì,è vero…Devi dire alla truccatrice che non ne hai bisogno…”
“Figurati…Quella voleva tenermi altre due ore davanti allo specchio…”
Sara si stacca dalla figlia lentamente.
“Allora,per oggi hai finito?”
“Sì,sì…Vado a salutare Roberto e andiamo…”
Roberto è il regista.Sara guarda Katia andare a dirgli qualcosa e ridere con lui.Non le piace quell’uomo.Anche se attraverso il filtro della macchina da presa,passa comunque troppo tempo a guardare sua figlia.
In auto,sulla strada del ritorno,restano imbottigliate nel solito traffico serale.Sara ancora non si abitua ai ritmi di Milano,la fretta e la confusione,Katia invece non sembra farci caso più di tanto.
“Che vuoi per cena?”
“Non lo so ma’…Gli hamburger?”
“Va bene.Quello che vuoi”.
Katia sorride,poi si china e si slaccia le scarpe da tennis.
Sara la guarda allungare i piedi nudi sul cruscotto.
“Che c’è?”
“No,niente…E’ che quei sandali che mi hanno dato erano troppo stretti.”
“E perché non l’hai detto?”
Katia si limita a scuotere le spalle e appoggia la testa al finestrino.Sara guarda quei piedi perfettamente curati e si ritrova a fissare le dita smaltate di blu.Quando si volta a guardare la strada l’auto davanti a lei ha già frenato da un pezzo e Sara è costretta a inchiodare.
“Mamma!”
“Sì,scusa…Non l’avevo vista…”
A casa Sara prepara alla figlia gli hamburger nei panini al sesamo e condisce per sé un’insalata.Poi se ne vanno in salotto a guardare la televisione.E’ un’abitudine che hanno da quando Katia era piccola,starsene insieme in salotto ad aspettare l’ora di andare a letto,e anche adesso che ha diciassette anni Katia non trova di meglio che starsene sul divano con sua madre.
“Non fa niente stasera?”
“Mi sembra di no,Katia…Prova a fare un giro.”
Lo sguardo di Sara cade su una rivista poggiata sul tavolino di vetro di fronte a lei.L’hanno sfogliata mille volte,e anche da sola si sorprende spesso ad andarla a guardare.C’è il primo servizio importante dedicato a Katia:intervista,varie foto e presentazione del film a cui sta prendendo parte.C’è una foto in particolare su cui Sara si sofferma sempre:Katia nella sua camera ancora tappezzata di poster di cantanti,sdraiata sul suo letto con un paio di jeans aderenti e una canottierina bianca,una gamba sul materasso e l’altra poggiata per terra;e soprattutto un sorriso irresistibile che le curva le labbra.Sara a volte si ritrova a pensarci,la notte,e non capisce perché.
“Ah,ecco!C’è un telefilm su Italia uno!Quello della polizia scientifica…”
“Ah,sì,è vero…”
Sara si scuote e torna a guardare lo schermo del televisore.Uno schermo piatto full HD,ultimo modello. Frutto del contratto di sua figlia.
La mattina dopo piove.Il vento agita le persiane e le otto e mezza sembrano le cinque di sera.Katia raggiunge la madre in cucina per la colazione indossando solo una t-shirt bianca sopra le mutandine.
“Buongiorno…”
La madre le dedica un sorriso.
“Ehi…Ti sei svegliata presto.”
“Non ho sonno.”
Sara la guarda avanzare a piedi nudi e si sofferma sul braccialetto verde che Katia porta intorno alla caviglia sinistra.Non lo toglie praticamente mai,ma sul set non l’avevano voluto.La costumista le aveva spiegato che “spezzava l’armonia dell’insieme”.
Katia inizia a bere il suo caffellatte ma lo lascia a metà,contiquando a far tintinnare il cucchiaio contro la ceramica.
“Che c’è?Non ti va?”
“No,non lo so…”
Katia si alza e va a sedersi su un divanetto sistemato contro la parete.Appoggia la testa allo schienale e sospira.
“Mi fa male la pancia.”
“Come…Così,all’improvviso?”
Katia scuote la testa,un’espressione sconsolata.
“Da stanotte…”
La madre si alza e va a sedersi accanto a lei.
“Come da stanotte?Amore…”
Sara la abbraccia e la figlia si abbandona a lei,i capelli che le coprono il viso.
“Qualcosa che hai mangiato,forse?”
“Non lo so…”
“Poverina…”
Sara la accarezza e la bacia sulla fronte.Le strofina una mano su un braccio,poi scende a intrecciare le dita a quelle della figlia.
“Oggi avevi l’appuntamento con quello della televisione…Lo facciamo rimandare.”
“No,mamma,devo andare…”
“Dai,Katia,se non te la senti…”
“No,anche l’altra volta non ci sono andata…”
Restano un momento allacciate,poi Katia si stacca dalla madre e si alza dal divano.
“E’ pure tardi…”
Sara la guarda allontanarsi,scendendo con lo sguardo sui suoi talloni arrossati che toccano il pavimento senza fare alcun rumore.
Katia si fa una doccia veloce,infila l’accappatoio bianco appeso alla porta e si dirige verso la sua camera.Non avrebbe molta voglia di uscire,ma in lei comincia a farsi strada l’istinto della professionista.Per la gioia di quell’idiota del suo agente.
Sara a cambiarsi ci mette molto meno.Non ha mai dato molta importanza all’abbigliamento,anche se il nuovo ambiente della figlia le ha imposto una maggiore attenzione all’eleganza.Sceglie una gonna beije appena sotto il ginocchio e una camicetta panna.
Rinuncia a mettere subito le scarpe e si avvia per il corridoio diretta in bagno.La porta della stanza di Katia è socchiusa e Sara si affaccia a dare un’occhiata.
“Ehi…Sei pronta?”
Katia è seduta sul letto,gonna nera a metà coscia e reggiseno bianco.
“No…”
Sara la guarda infilarsi una maglietta aderente rosso carminio e poi restare seduta sul materasso,immobile.
“Che c’è?Non ti è passato il mal di pancia?”
“Quasi…”
Sara le si avvicina e le prende le mani.
“Dobbiamo proprio andare?”
Katia annuisce in silenzio.La madre le sorride.
“Mi prendi le scarpe,ma’?”
“Sì…Quali ti vuoi mettere?”
“Quei sandali neri col tacco…”
“Va bene”.
Sara si stacca dalla figlia e va ad aprire l’armadio di legno di fronte al letto.Sceglie i sandali neri tra le scarpe allineate sul ripiano inferiore e torna davanti alla figlia.Katia sospira e fa per alzarsi ma Sara la blocca.
“Aspetta,ci penso io…”
Sara si china e prende un piede della figlia.Le infila il sandalo con delicatezza e le allaccia la cinghietta di cuoio sopra il tallone.Il sandalo è aperto davanti,e lascia scoperte le dita dei piedi di Katia.Sara rimane un momento a fissarle, imbambolata, forse chiedendosi che fine abbia fatto lo smalto blu. Poi si scuote e passa all’altro piede. Le infila il secondo sandalo e stringe la cinghietta.I piedi di sua figlia sono adesso davanti a lei,e Sara scopre di non poter fare a meno di fissarli.
“Ti sei tolta lo smalto?”
“Stonava coi vestiti di oggi…”
Sara accarezza le caviglie della figlia e si abbassa di più verso i suoi piedi,quasi senza rendersene conto.
“Mamma…”
Sara trova finalmente la forza di alzare lo sguardo e vede sua figlia che la sta fissando,una ciocca di capelli neri scivolata davanti al viso e un sorriso divertito sulle labbra.
“Che fai?”
Sara si perde in quegli occhi verdi e per la prima volta si rende conto di quanto la desidera.Sua figlia.La dea dai capelli corvini che gira a piedi nudi per la casa e le sorride dalle pagine delle riviste.La sua bambina diventata grande e tanto bella da fare male a guardarla.La sua stellina del cinema dal corpo perfetto e con l’attrazione magnetica di quegli occhi verdi.Come potrebbe non amarla?Come potrebbe non morire d’amore per lei?
Sara si china e bacia il collo del piede della figlia.Un tocco leggero di labbra.
“Mamma…”
Scende a baciarle le dita,poi le afferra entrambi i talloni e alterna i baci su un piede e su un altro.Katia tenta di ritrarsi
ma la madre sale con le mani fino alle ginocchia.
“Non c’è niente di male…Non c’è niente di male,Katia…Voglio solo dimostrarti quanto ti voglio bene…”
Sara le bacia le ginocchia,le gambe,con più trasporto.
“Quanto ti amo…”
“Mamma…”
Katia sembra allibita,incapace di muoversi.La voce le esce flebile,irreale.La madre le tira su le gonna e le accarezza le cosce.Poi le prende le mani e le bacia.
“Amore mio…”
Sara abbraccia la figlia e la spinge sul letto,sovrastandola.La bacia sul collo,continuando a toccarla:le cosce,i fianchi,il seno.
Le palpa le tette e resta a guardarla un momento.Katia mantiene i suoi occhi verdi lucidi fissi in quelli della madre e non dice una parola.Sara la bacia sulle labbra e le infila le mani sotto la maglietta.Arriva a sganciarle il reggiseno e le accarezza il seno nudo,facendosi strada con la lingua nella bocca della figlia.Katia subisce passivamente,poi allunga la lingua e dà un colpetto a quella della madre.Sara le morde le labbra con dolcezza e si stacca da lei.La guarda,le mani che continuano a massaggiarle le tette.
“Amore mio quanto ho aspettato…”
Sara la bacia,e si stacca ancora.Poi toglie una mano da sotto la maglietta e scende sotto la gonna,tra le cosce della figlia.Arriva alle mutandine e le trova bagnate.
“Allora ti piace quello che ti fa la mamma?Lo vedi che non c’è niente di male…”
Sara si china e la bacia ancora,sulle guance,sulla bocca,sul collo.Le lecca il viso come farebbe un cane,poi le infila la lingua in bocca e finalmente trova quella della figlia che si unisce alla sua.Si scambiano un bacio intenso e dolce,Sara scosta l’orlo delle mutandine e arriva a sfiorare la fessura della figlia,colante di succhi.Katia si fa sfuggire un gemito.Sara
stacca le labbra dalla figlia e sorride.
“Non ti faccio male,amore…”
Sara gira con un dito intorno alle grandi labbra di sua figlia e Katia geme ancora.
“E’ tanto che non ti vedo nuda,amore…Da quanto ti facevo il bagnetto da bambina…In quell’altra casa.E’ tanto che voglio vedere come sei diventata bella…Come sei cresciuta…”
Sara le sfiora il clitoride e la bacia ancora.
“Posso vederti nuda adesso?Eh?Può vederti nuda la mamma?”
Katia annuisce,tremante,il sudore che le imperla la fronte.
“Sì?”
“Sì…”
La voce di Katia è un mormorio.
La madre le percorre il corpo con le mani fino ad arrivare ai piedi.Le slaccia i sandali neri e glieli sfila,uno per uno,lentamente.Poi le prende i piedi e se li infila in bocca.Lecca le dita e le pianta,li bacia.Katia sospira e geme e si agita sul letto.
“Ma come sono buoni i piedi della mia bambina…”
Sara le percorre con la lingua una gamba fino al ginocchio,poi le apre la zip della gonna e comincia a sfilarla.Katia solleva il bacino quasi in trance,per facilitarle il compito.Sara getta la gonna sul pavimento, poi le sfila anche le mutande. Afferra le caviglie della figlia e le apre le gambe,delicatamente. La fica lucida di Katia le compare finalmente davanti,nella sua meraviglia.In tutto questo tempo non aveva voluto altro,adesso lo sa.Non aveva voluto altro che risentire l’incanto e la bellezza di sua figlia attraverso le sue mani,la sua lingua,il suo corpo.Avvicina la faccia alla fica della figlia e si ferma a respirarne gli odori.L’essenza del sesso e dell’amore.Della femminilità e del legame indissolubile che unisce madre e figlia.
“Mamma…”
Sara la guarda e trova Katia quasi in lacrime,che osserva la madre accucciata tra le sue cosce e non riesce a muoversi.
“Sta’ tranquilla,amore…Sarà bellissimo.”
Sara affonda il viso nella fica di sua figlia e comincia a leccare.Bacia e morde accarezzandole le cosce,tra i sospiri e i gemiti incontrollati di Katia che comincia a inarcare il bacino.
L’orgasmo arriva in fretta,un lampo,una rivelazione,e sotto i colpi della lingua e delle dita della madre altri ne seguono.
Katia da quel materasso scivola dentro il buco di una dimensione di piacere sconfinata e spaventosa,sussultando e gemendo.
Sara le concede un attimo di tregua dopo un tempo che sembra infinito.La guarda,sul materasso fradicio di sudore,rantolante ed esausta.Scende dal letto e si spoglia anche lei,lentamente.Poi si china di nuovo sulla figlia e le succhia le tette.La accarezza,la tocca,la bacia,aggiungendo i suoi sospiri ai suoi gemiti.
Fare l’amore con sua figlia si rivela dolce e strabiliante come aveva immaginato nei suoi sogni notturni più audaci.La fusione inevitabile di due corpi complementari,liquidi e succhi e saliva e amore e la consapevolezza che niente potrà dividerle.
Sara strofina la fica su quella della figlia,e un attimo prima
dell’orgasmo squassante in arrivo pensa a quanto è acre e dolciastro il sapore del sesso.





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