Cinzia

Quella sera Giovanna non rientrò, arrivai a casa dal lavoro e, poco dopo, squillò il telefono e lei mi disse che si sarebbe fermata per la notte dai suoi, i quali abitavano poco distante dal negozio dove lavorava. "Naturale", pensai, la sera prima avevamo avuto l'ennesima nottata di discussioni dopo che lei aveva rifiutato il mio approccio. Ma possibile che una a 22 anni non ha mai voglia di farsi una scopata! Eravamo negli anni ottanta, io, meno che trentenne, facevo l'elettricista, un lavoro che ho sempre amato, e lei... mi faceva regolarmente perdere la pazienza! Si capisce, a quell'età avevo voglia un giorno si e l'altro pure, d'altra parte avevo già inteso che il nostro matrimonio sarebbe durato poco. Così decisi di uscire, era Maggio e l'aria era piacevole. Al bar, gli amici mi annoiavano, e poi quelli che contavo di trovare
quella sera non c'erano. Così verso le undici decisi di tornare a casa, ma, sulla strada del ritorno qualcosa attirò la mia attenzione! All'angolo della via c'era una signorina che attendeva i clienti, io per timidezza, non avevo mai avvicinato una prostituta, ma quella sera la cappella era grossa, e nel
portafoglio qualche diecimila ce l'avevo di sicuro. Mi avvicinai con la macchina, ma notai che la tipa era decisamente sfatta e per nulla attraente, decisi quindi di proseguire verso casa. La cosa però mi aveva "acceso" e una volta sotto casa pensai "adesso faccio un giro, sono sicuro che ne trovo una
carina". Ed eccomi impegnato nel mio primo puttan tour in solitario, non avevo mai avuto "bisogno" di frequentare una prostituta, ragazze ne avevo passate e qualche volta è bastato farmi un bel segone! Ma quante volte da ragazzi abbiamo fatto il giro delle puttane insieme, un pò per ridere e un pò per vedere come erano 'ste ragazze! Sapevo dove trovarle! Parto e mi dirigo deciso verso un viale dove alcune sere prima il mio amico Roberto, passando, aveva tanto insistito per farsi fare un pompino da una della quale diceva meraviglie.
Non avevo voluto fermarmi, non ci andavo da solo, figuriamoci in due, ma adessola cosa veniva utile. Poco dopo avvisto la tipa, ma sono indeciso, la timidezza è dura da sconfiggere, passo e ripasso e lei mi guarda ammiccante, porca miseria! Sembrava proprio che tutti quelli che passavano stessero guardando me! Poi finalmente trovo il coraggio di fermarmi e prima ancora che io aprissi bocca mi dice "Ciao, era ora che ti decidevi" e poi ancora "sono 10 di bocca e 30 scopare, andiamo?" e io senza dire nulla, tremante, le apro la porta. Lei mi ha insegnato tutto quella sera, altro che pompino, feci una scopata fantastica!
Il mio amico aveva ragione, veramente una gran gnocca, questa si che scopava come si deve. Seguendo le sue indicazioni arrivammo in un posto appartato, io le porsi subito 50mila e dissi "sai è la prima volta" e lei rispose "certo avevo già capito allora, trattamento speciale" e intascò i soldi. Abbassai il mio sedile che lei stava già togliendosi la gonna e fu lei a sfilarmi i jeans. Salì subito a cavalcioni, avevamo entrambi ancora gli slip, i suoi erano ridottissimi e mano a mano che si sfregava sul mio uccello duro, che faceva capolino dall'elastico, i suoi si infilavano nello spacco della sua bellissima figa depilata. Da sotto la maglietta cortissima, le cominciai palpare i seni, aveva delle tettine appuntite, neanche tanto piccole. Lei si sfilò la maglietta, aveva una carnagione olivastra che nonostante l'oscurità si poteva notare per il contrasto con la mia, tutto mi eccitava ancora di più. Non ricordo se parlammo o no, ma poi lei si rimise sul sedile di fianco e accucciata mi tolse gli slip. Finalmente il mio cazzo uscì e lei lo prese delicatamente in mano e, piano piano con la lingua cominciò a leccarlo per la lunghezza, su e giù, in breve dovetti chiederle di passare oltre, non potevo resistere a lungo a quella goduria! Allora velocemente mi mise un preservativo, si distese sul sedile, si tolse gli slip e mi incitò a salirle sopra. I suoi capezzoli mi sfregavano il petto, il suo profumo intenso mi avvolgeva e sentivo il calore della sua figa circondare il mio pulsante uccello, la posizione in macchina era molto scomoda, ma chi ci faceva caso allora? Piano piano il mio ritmo aumentava e i colpi erano sempre più decisi e profondi, lei non faceva una piega ma comunque partecipava. In breve esplosi dentro di lei in una sborrata liberatoria. Le restai disteso sopra per un tempo che non saprei determinare, poi mi rigirai sull'altro sedile, senza fiato. Non disse nulla, prese dalla borsa i fazzolettini e una confezione di salviette gigante, mi sfilò il gommino e disse mostrandomelo "Ma quanta ne hai fatta! Da quanto tempo non scopi?" E così dicendo si prese cura del mio pisello gocciolante, asciugandolo e pulendolo per bene. Sarà stato l'arretrato, ma, neanche il tempo di pulirlo e sentivo già che riprendeva vigore l'erezione, fu l'unica cosa che la prese di sorpresa, mi guardò stupita solo un attimo, immediatamente prese a menarmelo, non ci potevo credere! Lo fissò a lungo intanto che si induriva di nuovo, poi, di colpo se lo infilò tutto in bocca, fu solo grazie al fatto che ero appena venuto che resitetti, e lei certamente lo sapeva. Insomma un pompino cabrio di prima categoria, fu fantastico. Poi porgendomi un altro preservativo, mi disse "dai mettitelo" io lo feci immediatamente, lei mi scostò e si mise carponi tra i due sedili, in un'attimo le fui dietro con il pene ancora intento a godersi il calore bagnato della sua figa, tenevo un ritmo basso per la paura che la cosa terminasse troppo presto, ma lei mi incitava, aveva un culetto nervoso, che contraeva ritmicamente, mi faceva impazzire. Le aprivo i glutei, e intravedevo il suo buco del culo, mi attirava da matti, mi succhiai un dito e poi ce lo passai sopra, ma contraendo le chiappe mi fece intendere di lasciar perdere. Ero ormai arrivato al punto di non ritorno, non potevo più resistere, ma con mio disappunto lei si sfilò velocemente, volevo protestare ma, con grande sorpresa lei me lo prese in mano, tolse velocemnte il cappuccio e cominciò a sfregarselo sulle tette dicendo "dai sborrami addosso" inutile dire che no me lo feci ripetere, venni ancora con estrema goduria! Intanto che si ripuliva mi disse che poche volte le capitava di godere ma di esserci arrivata molto vicino, e forse lo disse apposta, ma la cosa mi lusingò. Mi piaceva molto quella ragazza, e mi dispiaceva lasciarla subito al suo angolo, così le dissi "ti va un panino?" allora erano di gran moda le prime paninoteche, in un primo momento rifiutò! Poi prima di arrivare al suo posto cambiò idea e così mi diressi verso la vicina zona dei navigli. Durante il viaggio lei tirò fuori dalla sua mega borsa un paio di jeans e la solita spazzola che tutte le donna hanno sempre in dotazione. Al bar cominciammo a chiaccherare, a ridere e scherzare, ognuno raccontava la sua verità, ma poco importava a entrambi. La rividi diverse volte, e in alcune di queste me la portai a casa. Il ricordo delle migliori scopate avute fino ad allora con tutte le ragazze avute, sbiadiva miseramente al confronto di quest'ultima. Tornai a casa che erano quasi le tre. Quella sera avevo preso coscienza di una cosa: dovevo liberarmi di quella palla al piede di mia moglie, cosa che, puntualmente accadde di li a poco, senza neanche forzare la mano.

I nomi e i luoghi citati sono frutto di fantasia e non possono in alcun modo essere collegati alla realtà.