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Prime Esperienze

Jessica E La Sua Adolescenza [Parte 5]


di porcoamodomio
23.02.2021    |    668    |    0 8.7
"“Avremmo modo di familiarizzare vedrai” La porta bussò, era mio padre con Maria, anche loro erano molto eleganti, il mio papi aveva una camicia rosa e..."
[continua da parte 4]

La prima sera a cena al resort era emozionante, appagata la voglia di sesso, anche solo in parte, decisi di essere un po' elegante invece di essere osè, d'altronde ero sempre con mio padre e dovevo stare in riga.
Mi vesti con un pantalone bianco lungo con degli spacchi laterali cosi che il vento caldo mi infilava fra il tessuto e le gambe e mi solleticava il sedere. Sotto ovviamente una brasiliana al minimo sindacale e il filo infilato dentro al culo.
Sopra una canottiera comoda, senza reggiseno, di lato mi si vedevano i seni, magari era troppo, mi misi una fascia sotto, cosi da tenerli anche stretti e alcontempo più alti.
I capelli però oddio erano un disastro, chiamai Jenny che accorse in pochi minuti, le chiese se poteva aiutarmi con i capelli, mi fece accomodare su uno sgabello e mi inumidì i capelli, li raccolse, lasciandomi le spalle larghe, poi con un cordino e delle palline colorate me li stringe e li fece stare alti.
Cosi avevo il collo libero e la schiena aperta , mi sentivo leggera.
“grazie Jenny, bellissima soluzione”
“si cara, cosi se vuoi puoi cambiare colore alle palline tutte le sere ed essere sempre in tono con i tuoi vestiti”
La avvicinai e la bacia per ringraziarla, lei per risposta mi infilò la lingua in bocca, dopo il bacio mi disse
“mmhmmh che strano sapore hai in bocca, sembra di maschio”
ridendo le feci i complimenti per la fine capacità di riconoscere i sapori, “te ne intendi di tutti i sapori vedo”
Jenny mi si riavvicinò e stavolta baciandomi mi mise le mani sul culo e mi strinse a se.
Appena staccata dalle mie labbra mi disse, che poteva riconoscere qualsiasi sapore e anche il colore dell’uomo.
Ero curiosa di sentire anch’io la differenza fra uomo colorato e meno.
“Avremmo modo di familiarizzare vedrai”
La porta bussò, era mio padre con Maria, anche loro erano molto eleganti, il mio papi aveva una camicia rosa e Maria era con una gonna sopra le ginocchia, era una strafiga pazzesca, se non le avessi succhiato il cazzo poco tempo prima non si capiva per nulla che fosse un trans. Avevo una camicia molto scollata e lei invece non portava fasce davanti ai seni, si vedeva molto bene che aveva due grossi seni e in culetto era molto piccolo sebbene sapevo che mio padre glielo apriva con regolarità.
Uscii dalla stanza e Jenny fece arrivare la macchinina per portarci al ristorante, altro benefit compreso nel all-inclusive.
Arrivati in sala l’escursione termica dell’aria condizionata era notevole ma fuori non si stava male, cosi ci sedemmo fuori sul patio e ci servirono da bere.
Vito Italiano, prosecco doc e iniziarono cosi le nostre vacanze con un brindisi.
Papà mi disse di sentirmi libera di fare e andare dove volessi, non voleva minimamente legarmi a se, dovevo solo dirgli se uscivo in barca o se andavo a dormire in un’altra stanza per motivi miei.
Come al solito il mio papino mi lasciava libertà totale, e mi dava al contempo gran sicurezza.
Arrivò il primo, pasta con astice, divina, poi un risottino ai frutti di mare.
Dopo i primi ero già piena e su di giri, vedevo due bottiglie già vuote, Maria aveva bevuto anche lei, la vedevo con le mani sotto al tavolo e stretta verso mio padre, potevo immaginare che gli stesse toccando il cazzo da sotto il tavolo.
I tavoli erano rotondi da 4/6 posti, io ero di fronte a loro con il mare a destra e l’ingresso dei camerieri a sinistra.
I camerieri erano tutti coperti dalla divisa, interamente, anche con la mascherina facciale e la bandana, non avevo modo di identificarli o riconoscere nessuno, invece avevo bisogno di fare la pipì. Maria accettò di accompagnarmi come fanno di solito le ragazze che vanno in bagno in coppia.
“sai tuo padre mi ha detto prima in camera che lui resterà qui con noi 1 settimana, poi deve andare via per 4 giorni in America e poi tornerà, mi ha chiesto se voglio seguirlo o se accetto di stare qui con te, deve visitare dei cantieri e forse sapendoci qui e stando solo farebbe prima a tornare”
“wow non sapevo che lavorasse anche in vacanza, beh se vuoi stare qui con me, lo sai che mi farebbe piacere”
“si infatti dopo oggi pomeriggio anch'io penso che starei volentieri con te”
La porta si apri ed entrò una signora francese, “che belle ragazze, finalmente il posto si riempie di allegria, piacere Susanna”, la signora era sui 50 anni, messa bene, molto abbronzata. La salutammo, avevo già fatto pipì, io e Maria ci guardammo e ridemmo sotto i baffi, uscimmo e tornammo al tavolo.
Trovammo il papi che parlava con un direttore, il direttore dell’albergo, ci salutò al nostro arrivo e cordialmente se ne andò. Appena seduti arrivò del pesce, lo divorammo era buonissimo, assieme c’erano delle carotine, appena ne presi una in bocca e me la portai in bocca fra le labbra guardai Maria, anche lei la stava mangiando o succhiando a dirsi voglia, sorridemmo e continuammo a mangiare la carota, l’eccitazione stava salendo, mi sentivo tuta bagnata, avrei voluto andare ancora in bagno, ma una cosa che mi piaceva da matti d’estate era fare la pipì in spiaggia, cosi cercai di resistere.
Finimmo la terza bottiglia papino era allegro ora, prendemmo 3 sgroppini alla fine 1 caffè ovviamente corretto.
Finito la cena, il papi ordinò un amaro che però volle le fosse servito in camera fronte mare.
Si avvio con l’autista verso la camera, mentre noi camminammo abbracciate verso la spiaggia.
“ho mangiato divinamente, devo sentire Jenny che avvivita fisiche si possono fare qui perché altrimenti in una settimana ingrasso come un maiale” dissi a Maria.
“e pensa solo alla colazione di domani, sarà una cosa folle con tutti quei cannoli ripieni alla crema” disse Maria.
“approposito di cannoli alla crema, il tuo come sta? Ne avresti ancora per me o ti serve?”
La guardai negli occhi mentre camminavamo nella spiaggia con il sole ormai tramontato e la luna che faceva capolino sul mare.
“lo sai che tuo padre mi ha detto che non posso fare sesso con te, se lo viene a sapere me lo taglia”
“non che ti dispiaccia mi sembra a tagliartelo però hai detto bene, se lo viene a sapere, però ora rispondi alla mia domanda, la crema ti serve stasera?”
“Sei tremenda, ma mi ecciti un casino, tuo padre è un ammiratore del mio culo e di tutto il resto tranne del cazzo, proprio non gli interessa quello, io lo soddisfo pienamente in ogni modo ma se vuoi la crema sono sicurissima che non mi verrà duro mentre mi scoperà stanotte”
Mentre eravamo sulla spiaggia con l’acqua ai piedi, mi accovaccia con lei di fianco, mi scostai il perizoma e liberai la pipì che avevo in grembo, bellissimo pisciare cosi, da quella posizione potevo notare che il cazzo di Maria si è gonfiato da sotto la gonna, allungai la mano e lo presi e lo feci uscire da sotto.
Ora era penzolante sotto la gonna e lo tirai per alzarmi dalla spiaggia.
Il perizoma mi andò fra le piccole e grandi labbra della fica.
Guardai in giro, non cera nessuno, almeno sembrava, ma ero eccitata e vogliosa, dopo avrei chiamato Jenny per farmi disfare la treccia in testa, ma ora volevo il cazzo di Maria.
Così appena mi alzai presi a baciarla, le infilai una mano sotto alla gonna e partii a farle una sega, in poche mosse aveva il cazzo durissimo, andammo verso una zona alberata con dei grossi sassi per sederci.
Ora presi a fargli un pompino, aveva anche un buon sapore, mentre gli succhiavo il cazzo le toccai le palle piccolissime e giù fino al culo, trovai il plug sul culo, presi a giocarci lo tirai fuori e mi sorpresi nel vedere quanto grosso era. Più lo tiravo fuori e più gemeva, sentivo del liquido salato nella sua cappella, gli tolsi il plug ed era tutto lucido, lo succhiai e glielo portai in bocca, prese a succhiarlo come fosse un cazzo, poi lo ripresi e glielo infilai tutto in culo di nuovo, il suo cazzo non calò di un centimetro. Anzi perdeva ancora più liquido, passai a leccargli le palle e segarla con la mano, “sto venendo” mi disse, continuai a segarla e appena vidi lo sperma uscire mi infilai il glande in gola, aspirai e sentii almeno 4 fiotti di sborra scendermi per la gola.
La guardavo negli occhi mentre ingoiavo la sua sborra, e con una mano mi trastullavo la fica, ero bagnatissimo, avevo 4 dita dentro avevo voglia di scopare, mentre ancora avevo il cazzo di Maria in bocca pensavo a cosa mi sarei dovuta infilare dentro per placare le mie voglie.
Un rumore dal fondo della pineta mi risveglio dal momentaneo appagamento sessuale. Mi sfilai il cazzo di Maria ormai moscio e mi alzai, Maria mi baciò e cerco il suo sperma, leccandomi i denti e succhiandomi la lingua.
“Sei bravissima, quando tuoi padre andrà via mi sa che dormiremmo assieme”
“Può essere ma non pensare di scoparmi solo allora, presto voglio sentire la tua sborra dentro di me, che entri anche da dove esce la pipì e non solo dalla bocca.”
Ci avviammo verso il pontile illuminato, arrivate, calzammo i sandali e ci addentrammo verso le camere, vidi Jenny che stava pulendo con la scopa il pontile.
“Ciao Jenny, poi se passi da me per sciogliermi le trecce te ne sono grata”
“Certo Jessica, arrivo fra 5 minuti, appena finisco qui!”
La guardai, mi faceva sesso, aveva le gambe nude e guardandole la gonnellina pensavo solo al fatto che sotto potesse essere senza nulla.
“immagino che poi te la farai” mi disse Maria.
“certo” le risposi, “sicuramente mentre mio padre ti inculerà spero che Jenny faccia altrettanto”.
Arrivate davanti alle camere, la Baciai ed entrai in camera, appena accesa la luce vidi il letto sistemato, una bottiglia con del ghiaccio e un piatto con delle carote, avevo la fica in fiamme e bussarono alla porta.
“avanti”, entrò Jenny.

[continua]
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