Rientro in caserma 1

Sala di attesa di seconda classe della stazione ferroviaria di Fidenza, sono seduto ad aspettare la coincidenza del treno per tornare in caserma dalla breve licenza, sì era la naja (1979)...
Sento dei passi alzo istintivamente la testa e vedo una signora che sta venendo anche lei a sedersi in sala di aspetto, alta, magra, cammina in un modo un po' strano, a me sembra tutta rigida, la osservo per un attimo, ci scambiamo uno sguardo e accenna un leggero sorriso,si siede e io torno a concentrarmi nei miei pensieri.
Arriva il treno, salgo vado a sedermi nel primo posto che trovo libero, un momento dopo anche la signora che avevo visto in sala di attesa si siede accanto a me e mi dice, ti dà fastidio se mi siedo qui? Ci sono pochi posti liberi e ti ho già visto in sala di attesa e dal taglio dei capelli presumo che tu sia militare e penso che la meta finale sarà uguale per tutte e due: Pisa!!!
Cominciamo a dialogare, lei ha 35 anni, di professione fa la ballerina di danza classica ma adesso ha finito la tournée e ne ha approfittato per venire a trovare parenti a Fidenza, le due ore di treno per arrivare a Pisa scorrono veloci e piacevoli.
Durante la conversazione mi chiede se in caserma quando rientro posso ancora cenare, le rispondo che arrivando alle 21:30 assolutamente no, Mi sarei fermato in un bar lungo la strada che separa la stazione dalla caserma a prendere un panino e lei mi dice: si hai tempo e vuoi fermarti da me che ho a casa lì vicino butto quattro spaghetti e ceniamo almeno anch'io sono in compagnia. Non nego che la cosa mi ha messo un po' in agitazione ma più che altro perché provenendo da un piccolo paesino di provincia della pianura padana nella mia testa ho cominciato a frullarmi pensieri, droga? Violenza? Rapina? E chi più ne ha più ne metta, però alla fine penso se proprio vedo qualcosa che non mi piace mi giro e me ne vado, e visto che il rientro in caserma è per la mezzanotte accetto.
Entro in casa sua, un piccolo bilocale all'interno di una palazzina poco distante dalla stazione, mi fa sedere e comincia subito a preparare cena, butta la pasta e prepara due piccole tovagliette sul tavolo posate e piatti, mi sto rilassando e tutte le mie paure se ne vanno.
Mangiamo, prendiamo il caffè e chiacchieriamo, si sono fatte le 23:00 E ora che ritorni in caserma, Ho ancora un po' di strada da fare a piedi. Al momento di congedarmi lei mi dice: tieni, ti do il mio numero di telefono di casa, se fa piacere ritornare qualche volta a cena chiamami, possibilmente nel pomeriggio così riesco a preparare qualcosa di più decente.
La settimana scorre via veloce, è venerdì e oramai sono sicuro che trascorrerò l' weekend a Pisa, vado allo spaccio, alzo la cornetta del telefono, introduco i famosi gettoni e provo a comporre il suo numero, penso che non la troverò oppure che mi dirà che non è a casa, dopo pochi squilli risponde, le dico che il sabato e la domenica non vado a casa ma non sono neanche di servizio perciò posso prendermi il permesso di uscita dalle 8:00 alle 24, mi risponde bene, Ti aspetto qua domani mattina dopo le 8:00, preparati che andiamo a fare un giro al mare. Alle 8:30 suono il suo citofono e lei mi dice Aspettami all'uscita dei box che esco con la macchina, eccola che arriva con la mitica Fiat 126 blu, partiamo direzione Viareggio. Siamo verso la fine di aprile, ma la spiaggia non è ancora preparata per la stagione, stendiamo sulla sabbia un paio di salviette, io mi spoglio, il costume l'avevo già indossato sotto, lei si toglie il vestitino e cavoli non hai il reggiseno, mi dice che prende sempre il sole in topless perché così non gli rimangono i segni del costume, per il suo lavoro non vanno bene. Il sole è già abbastanza caldo ma comunque c'è l'aria fresca, non ha tanto seno, una seconda, ma l'aria fa il suo effetto, i capezzoli diventano come due obelischi di marmo, duri e diritti, io a questo punto ho già il cazzo che è diventato come i suoi capezzoli, diritto e duro, mi sento un po' in imbarazzo, ma non riesco a distogliere lo sguardo dal seno, lei sicuramente sa il turbamento che mi sta procurando, gioca come il gatto con il topo, si gira a pancia in giù e tira un po' il costume fra le chiappe, all' epoca non esistevano i costumi che lasciavano le chiappe all' aria, che bel culetto, come piace a me, a mandolino, due chiappe sode sicuramente dure, merito del suo lavoro... Cazzo che situazione, se ascoltassi la testa del cazzo le salterei subito addosso, ma a prevalere è ancora la testa che ho sul collo, penso vuoi che una donna con 14 anni più di me pensi a questo? Sicuramente no, sarà abituata al mondo dello spettacolo dove non ci si formalizza di fronte a due tette, che imbranato che ero!!!!!
Chiacchieriamo, lei mi racconta delle sue tournée, del suo lavoro, mi chiede della vita in caserma, a un certo punto, quando la confidenza aumenta mi chiede: ma tu a casa hai una fidanzata, un' amica con cui fai sesso quando vai in licenza?
Abbasso gli occhi, mi sento avvampare le guance e rispondo di no, non ho nessuna, lei mi incalza con le domande e mi chiede: hai già fatto sesso? Panico, vergogna, e le dico no, non ho mai fatto sesso, baci, carezze, toccate di seno, un paio di volte sono riuscito a infilare la mano fra le gambe di una ragazza ma sesso mai...
Lei mi guarda con occhi dolci e mi dice: rivestiamoci che torniamo a casa, mi sembra giunto il momento di rimediare a questa cosa!!!!

Se vi piace il racconto e siete curiosi scrivetemelo nei commenti, arriverà la parte 2!