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Sabrina dagli occhi che sanno godere


di Binario
13.12.2012    |    8.553    |    0 8.9
"La cosa però fini per intrigarmi non poco..."
È fatta! Dopo due anni ci siamo parlati di nuovo! Ieri al telefono,entrambi abbiamo fatto ricordo delle vibrazioni di allora. Ha ammesso che a distanza di anni prova ancora certe "vibrazioni". Lo stesso per me.
Sabrina è oggi una donna di 28 anni con la quale ho avuto un'intensa relazione tra il 2007 ed il 2009. Appuntamenti fugaci, nascosti da tutti, perché non volevamo farlo sapere. Interminabili scopate consumate di sera in auto nelle aree di sosta lungo la statale amalfitana. Uno dei miei luoghi preferiti. Fino a quando presi in affitto un mini appartamento in un condominio con vista sul mare. Una scelta dettata anche dal mio personale piacere dei fornelli. Con lei ho scoperto il piacere di prendere una donna anche per la gola. Era golosa dei miei piatti. Ma, in due anni, furono poche le volte in cui potei effettivamente dare sfogo a questa mia passione.
Quando ci vedevamo ci si incontrava solitamente in un luogo un po distante dalla mia casa. In un lampo si tuffava tra le mie gambe aprendomi i pantaloni e giù in interminabili slinguate. A stento riuscivo a trattenere gli impulsi. Una volta a casa mi saltava letteralmente addosso, pronti a scopare come ricci per ore e addio fornelli. Ricordo la sua pelle sempre morbida e profumata il suo corpo sempre colmo di desiderio.
Qualcosa sapevo già da prima che conoscessi. Era stata, per un periodo più o meno breve, l’amante di un mio cliente. Fabio era uno dei dirigenti di una società presso la quale prestavo i miei servizi di consulenza legale. Capitava spesso di fare tardi a sera tra una discussione e l'altra. Ricordo un giorno particolare in cui Fabio sentì il bisogno di aprirsi come un libro per confidarmi delle straordinarie prestazioni sessuali di quella ragazza che era stata assunta da poco lì come segretaria e su indicazione del giovane fratello, anche lui un "pesce della rete". A primo impatto pensai che fosse un po esagerato nelle descrizioni che in fondo non sembravano per me cose straordinarie. Baci e scopate in luoghi pubblici. La cosa però fini per intrigarmi non poco. Da lì presi a fare caso agli sguardi ed ai sorrisi che fino a li mi erano apparsi insignificanti tutte le volte in cui facevo visita alla società, fino alla festa di compleanno di Fabio. Oltre alla cortesi per il cliente ci andai col proposito di incontrare Sabrina fuori dall'ambito professionale. Lei arrivò in compagnia del fratello di Fabio ed alcuni altri amici. Durante la festa parlammo a più riprese fino a che arrivo il momento di andare via. Mi offrii di darle un passaggio a casa. Ricordo una serata in cui la pioggia era intensa. Ma, una volta arrivati sotto casa sua ci fermammo a parlare. Pochi minuti per ritrovarci immersi in un bacio passionale. Lungo , interminabile. Un bacio che sembrava una mescolanza di eros e desiderio. Da quella sera incominciammo a sentirci come dei fidanzati. Il nostro primo vero incontro arrivò pochi giorni dopo, in una sera di marzo.
Di nuovo baci appassionati, mani che sollecitavano il tatto sfiorando il corpo voluttuoso. Era tale l'eccitazione che quando ci arrivai scoprii una quantità sorprendente di umori.
Trovo che una delle cose più belle nel sesso, per un uomo, sia quella di trovarsi accanto una donna eccitata e desideroso di essere posseduta. In quel momento non intendevo realizzare una semplice scopata "giusto per" ed inizia a dedicarmi al suo corpo esplorandolo, cercando di individuare come poterle dare il massimo del piacere. Raggiunsi il suo punto G. Me ne accorsi dal respiro che di colpo mutò frequenza sotto le carezze delle mie dita. Sentivo la sua eccitazione aumentare. Aveva gli occhi chiusi. La sua mano scorreva veloce sulla mia asta. Esplosi in un orgasmo copioso che inondarono tutto il torace. Mi fece cenno di restare immobile. Lei in ginocchio raccolse ogni mia goccia fino all'ultima e più sparuta, come se fosse nettare, con fare lento e sapiente la sua lingua mi raccolse in ogni dove. La osservai tutto il tempo fino al termine della sua opera, quando alzandosi mi voltò lo sguardo. Non resistendo a quella bellezza racchiusa nella sua espressione raggiante, la bacia appassionatamente.
“Ricordo ancora con piacere la sera del nostro primo bacio. È stato uno dei più belli della mia vita” – “Vero, lo ricordo anch'io. Sembravi una sirena". "Lo ricordo bene, quand'è che ti fai rivedere?"
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