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Prime Esperienze

Tempesta Ormonale di Mezza Estate – Ep. 6


di Giorgio_2013
22.10.2013    |    6.210    |    0 9.8
"Forzai la fessura bagnata e feci entrare la mia lingua nel buco allagato della sua figa..."
Lunedì sera ci sentimmo al telefono io e Natalia, che tranquillamente:
- Te la sei spassata con Loredana, eh! Brutti stronzi … io in punizione invece…
- Eh sì, ce la siamo spassata. Comunque tu sicuramente te ne sarai stata in compagnia di “Federica” a divertirti
- Stronzo! Con “Federica” mi sono divertita, ma comunque sei uno stronzo… - aggiunse piccata Natalia - Credi che sia la stessa cosa? Preferisco un bel cazzo duro a un ditalino!
- Non ti preoccupare che quello aspetta te! – risposi divertito
- Eh, no… Prima di scoparmi devi essere libero da “impegni”. Ti manca Tiziana, dopo di che sei mio!... – disse Natalia con molta enfasi
- Non vedo l’ora di stare solo con te…
- Comunque a Lory brucia il buco del culo, sai – aggiunse lei – Mi ha raccontato che schizzavi come una fontanella anche sulla sua faccia …. mmmmmmmmmm, che voglia … Avrei voluto vedervi. Vederti inculare Lory… Sai ogni tanto noi due ci tocchiamo…
- Porcelline… - riuscii a risponderle con un fil di voce immaginando la scena
- Si facciamo le porcelline noi due insieme … - sussurrava con voce roca Natalia – e ti anticipo che venerdì ho la casa libera. I miei vanno dai miei zii a Bergamo, per cui vedi di farti Tiziana, altrimenti niente.
- Non so come contattarla… - gli risposi mentre mi stropicciavo l’uccello da sopra i calzoni
- Questo lo devi risolvere tu … io sono impegnata con le dita nella figa bagnata …. mmmmmmmmmmmm, ahhhhhhhhh, mmmmmmmmmm – Natalia sospirava al telefono mentre si faceva un ditalino
Ma fu interrotta da una voce distante
- Naty dove sei? Vieni che ho bisogno – echeggio nella cornetta
- Uffa, cazzo… devo andare, mia mamma mi cerca – disse risentita da questo richiamo
Ci salutammo con piccoli bacetti e con la promessa reciproca di una meravigliosa scopata.
Ora però si poneva il problema Tiziana.
Come caspita rintracciarla visto che non avevo il telefono? Fino ad ora i contatti li tenevano Lory e Natalia.
- ‘azz, un bel problema!
I miei genitori martedì partivano per una breve vacanza, per cui anch’io avevo campo libero fino a domenica sera, ma non avevo per le mani niente. Anzi avevo il problema di farmi la cena. Quindi, spesa al macellaio del paese delle tre “muse estive” e poi a casa. Esco dal negozio e… che culo! Tiziana!!!
- Ciao Tiziana! Che fai di bello a quest’ora? – dissi con nonchalance
- Commissione per i miei. Non si può star tranquilla nemmeno dopo il lavoro – disse scazzata
- Che fai ‘sta sera? – diretto al dunque, con il pensiero fisso a Natalia
- Nulla. Non ho sentito le altre e poi si lavora domani, quindi… - disse senza riflettere Tiziana
- Io l’ho chiesto a te, non alle altre… e poi ho la casa libera… - gli dissi con voce da gattone allupato
A Tiziana si illuminarono gli occhi. Era scattato qualcosa nella sua testa (o tra le sue gambe, vallo a sapere te).
- Quindi saremmo solo tu ed io? ... Potremmo continuare i “discorsi” di venerdì scorso con tranquillità – disse sorniona, quasi parlando a se stessa
- Certamente! E con più calma direi – fu la mia risposta di assenso
- Non posso fare tardi, però. A che ora passi a prendermi?
- Otto e mezza? Ti può andare?
- Va bene. Ti aspetto all’angolo – disse Tiziana indicando l’inizio di una via
Ci lasciammo soddisfatti entrambi per questo appuntamento. Tiziana perché mi avrebbe avuto tutto per lei senza le altre due amiche di mezzo (non so se per egoismo o per timidezza). Io perché avrei ottemperato a quanto richiestomi da Natalia, a cui mandai un sms immediato:
- La “pratica” Tiziana la sbrigo questa sera. Quindi preparati che per la tua casa libera hai un uccello da soddisfare.
Mentre andavo a casa a prepararmi da mangiare e preparare la serata rassettando, facendomi una doccia, arrivo la risposta di Natalia:
- Bene, io mi sto preparando da venerdì notte scorsa. Intanto tu sfonda il culo di Tiziana!
Quando arrivai all’ordine perentorio di Natalia, mi misi a ridere pensando anche al piacere che avrei avuto a farlo veramente…
Per le otto e venticinque ero già all’angolo della strada indicato da Tiziana ad aspettarla. Lei comparve nello specchietto retrovisore come una visione: minigonna e camicetta bianca.
Arrivò sorridendo e continuando a sorridere salì in macchina, dandomi un casto bacio sulla guancia. Si sistemò sul sedile, allacciò la cintura mentre io partivo. Parlammo e ridemmo di stupidate, della giornata trascorsa e di quello che sarebbe di lì a poco successo a casa mia durante il viaggio.
Entrai in cortile con la macchina (era una villetta appartata per fortuna…). Scendemmo. Aprii casa e feci accomodare Tiziana in soggiorno, sul divano. Gli offrii da bere mentre continuavamo a parlare di stupidate. Poi mi avvicinai al suo viso mettendole un braccio intorno al collo. Le nostre labbra si unirono e le lingue iniziarono a limonare. Eravamo abbracciati a limonare di gusto.
Allungai una mano sulle sue cosce. Le accarezzai esternamente più di una volta prima di passare ad allargarle e bearmi della carne morbida e liscia delle sue cosce interne. L’accarezzavo mentre le nostre lingue vorticavano.
Passai a baciarla sul collo e a passare la mia lingua su di esso come una carezza.
Le mie mani erano salite fino alle sue mutandine. La sua figa era morbida e calda al di sopra del tessuto… Strusciai insistente la mano, percorrendo tutta la sua fessura.
- mmmmmmmmmmmmm, sììììì – sospirò Tiziana
Le mie mani salirono ai bottoni della camicetta, che slacciai. La camicetta si aprì mostrando il solco tra i grossi seni. Seni racchiusi nel reggiseno: iniziai a baciarli.
Intanto finii di slacciare la camicetta, sfilandola dalla minigonna, e non contento l’aiutai a toglierla.
- Ahhhhhh che bello… ma … Giorgio non capire male… non voglio scopare… sono vergine e voglio aspettare ancora… - disse piano quasi vergognandosi - non capire male e non volermene…
- Non ti preoccupare. Non intendo mica violentarti. Faremo solo quello che vorrai, nulla più… - fu la mia risposta rassicurante - Andiamo in camera? Staremo più comodi.
Lei annuì con la testa. Ci alzammo e continuando a baciarci arrivammo in camera. La guidai a sdraiarsi; io mi misi al suo fianco, anzi la attirai verso di me. La mossa mi consentì con due dita di slacciargli il reggiseno. Era fatta.
La riposizionai sdraiata baciandola dal collo verso il solco tra i suoi seni. Poi presi il reggiseno nella sua parte centrale e glielo sfilai. Si aprì ai miei occhi una visione stupenda di due globi di carne morbida e soda (anche se non dritte come quelle di Lory), insomma due pere dalle quali sgorgava all’unisono la parola “SUCCHIACI”!
Nel frattempo che ammiravo le sue tette, la mia mano torno ad accarezzare le sue cosce con l’intento di stimolarle la figa. Erano morbide e vellutate, la pelle nuda che avvertiva i brividi del piacere avanzare. Le mie mani spaziarono in tutti i versi e direzioni, esterno ed interno coscia, risalendo ogni tanto a stuzzicare la sua figa attraverso la stoffa sottilissima delle mutandine.
- Sììììììììììì… baciamele …. dai, che aspetti… - era il suo invito pressante
Vi affondai le mani scostandomi dalle sue cosce, palpandole e ripalpandole voracemente. E voracemente affondai il viso su di esse per accogliere aureola e capezzolo nella mia bocca. Baciandole. Mordicchiandoli. Succhiandoli.
A questa azione ne corrispose un’altra … spostai le mani insinuando le mie dita lungo il solco delle natiche, spostando i bordi delle mutandine, per farle scorrere lentamente nel solco morbido, muovendole in su e in giù, ed esplorando piacevolmente la sua profondità fino a toccarne il “fondo”, fino a lambire il suo buchino.
Mi staccai dalle sue tette e gli ordinai:
- Adesso tira fuori il mio uccello e ammira come si presenta…
Tiziana mi infilò una mano dentro i pantaloni andando a stringermi il cazzo da sopra i boxer:
– Uhmmm… quanto è duro… - disse compiaciuta
- Slaccia la cintura, che sei più comoda – gli suggerii io
Lei slacciò la cintura e tirò giù la cerniera, ma non contenta si dimenò per stringerlo bene afferrandomi per le palle.
- Ahiii, Tiziana fai piano… - la bloccai alzandomi leggermente
Lei si girò infilandomi la lingua in bocca frullandola con la mia, mentre con una mano mi massaggiava il cazzo. Io la afferrai per le chiappe e cominciai a palpargliele furiosamente, riempiendomi le mani con il suo culo sodo e perfetto.
Mi spinse indietro e afferrati pantaloni e boxer li tirò giù, con forza, lasciando me senza fiato, mentre la vedevo rimanere a bocca aperta alla visione della mia asta di carne.
- È tutto tuo Tiziana… - gli sussurrai con voce strozzata.
Il mio sesso era grosso e ritto davanti al suo viso, una cappella grossa alla sua mercé.
- Prendilo Tiziana … toccalo ... fai quello che ti dice la tua fantasia ... esploralo come vuoi tu … – queste furono le mie parole per farle superare la meraviglia sul suo volto
Tiziana lo prese tra le mani, tenendolo con delicatezza, quasi come se avesse paura di farmi male. Vedevo la sua voglia crescere mentre tirandomi la pelle faceva uscire la cappella violacea, che ipnotizzava il suo sguardo.
- Stringilo in mano per bene ... fai scorrere la mano su e giù ... se riesci, bagnalo con la saliva … sputaci sopra e stendila con le dita … falle scorrere sul cazzo, stringilo forte ora .... gli piace sai … fai scorrere le dita sopra la cappella, vedrai che diventa più grosso ... e se vuoi assaggialo, mettitelo in bocca e accarezzalo con la lingua
A questi consigli Tiziana svettò con la sua lingua sul mio cazzo, lappandolo come fosse un gelato. Non aspettava altro...
- Daiiii Tiziana … spompinalo tutto ... fammi vedere come ciucci .... aaaahhaaaaa, sìììì bella porcellina che non sei altro ... Ti piace eh .... daiiii succhia – gli dissi mentre mi gustavo la sua bocca sulla mia asta
Tiziana cominciò ad andare su e giù con foga ... mugolando di piacere a bocca piena ... Io non nascondevo più la mia goduria:
- mmmmmmmmmm … sìììììì … mmmmmm … ti piace pporcellina?? Ehhhh, ti piace Tiziana ?? Ti piace il mio cazzo???? – ero partito
Tiziana faceva cenno di si con la testa senza mollare la presa a ventosa sul cazzo ... Presi a muovere il bacino verso la mia bocca come se volessi scopargliela.
- Daiii pompaaaa! Siiiiiii … mmmmmmmmmm, che troia!!!!
Tiziana leccava verso l'alto, dalla base del cazzo fino alla cappella, senza fermarsi. Continuava la sua lunga leccata fino alla punta del mio uccello, fino al buco al centro. Passava con la sua lingua sulla fessura dell’uretra solleticandola, per poi dare un grosso succhiotto alla cappella.
Passava poi con la sua lingua intorno alla base della cappella, tutt'intorno, ripassando frequentemente sulla pelle delicata. Stringeva l’uccello con la sua mano e, notando fuoriuscire un pò di liquido, affondava la sua lingua nello stesso per assaggiarlo e giocarci, tirando indietro la bocca in un filo di saliva e liquido seminale
Cazzo che scoperta fantastica. Tiziana mi guardava con una faccia da troia vogliosa.
Tiziana ingoiò la cappella come se fosse un calippo, prendendola tutta in bocca. Rimase cosi, con la mia cappella in bocca. Io gemevo per il piacere. A questo punto Tiziana andò giù velocemente, prendendolo tutto in bocca, fin dove riusciva, risucchiando voracemente. E rimaneva così, con il cazzo tutto in bocca, sentendolo crescere.
Poi ritornava su, fino alla cappella ,per giocarci con la lingua.
Si muoveva velocemente, scivolando con la bocca su e giù sul mio cazzo, come se lo stesse scopando. Lo stava scopando in effetti!!!
In tutto questo c’erano poi le sue dita, che faceva scivolare lungo la mia asta di carne, chiuse a forma di “O” attorno al pisello, su e giù al ritmo del suo succhiare. Le faceva scendere fino alla base del cazzo per poi stringerlo. Me lo faceva ingrossare. Vedevo la mia cappella emergere dalla sua bocca gonfia, lucida e piena della sua saliva e del mio liquido seminale.
Continuava a prendere tutto il mio pisello in bocca per succhiarlo. Scendeva e risaliva, lasciando colare sempre più la sua saliva lungo la lunghezza del cazzo.
Ogni tanto Tiziana diceva tra un abboccamento e l’altro:
- Ahaaaaaaaaaaaa … mmmmmmmmmm … che cazzo che hai … mmmmmmm
Che scoperta: un troietta, vergine, affamata di cazzo!
Qualche volta guidavo la sua testa nel movimento con la mia mano, su e giù … Tiziana ad un tratto accelerò sempre di più ... Cazzo non potevo resistere. Mi irrigidii, con il cazzo che iniziava a battere sul suo palato, sentendolo gonfiarsi nella sua bocca ...
- Cazzo Tiziana SBORROOOOOOOOOOOOOO!!!!! – urlai di piacere inondandogli la bocca
Con il mio cazzo nella sua bocca sentii salire un getto caldo e pieno ... Tiziana non c'è la feceva a ingoiarla tutta la mia sborra, tossiva persino. Ma Tiziana si teneva il cazzo piantato in gola, mentre io sborravo dimenandomi e mugolando di estremo piacere.
Fu così che vidi dalla bocca di Tiziana colare il liquido bianco e denso, mentre lei continuava a muoversi sull'asta, leccando tutto lo sperma che non era riuscita a bere. Lo stava ripulendo per bene.
La scostai a malincuore dal mio uccello e scesi tra le sue cosce, allargandole.
Avvicinai la mia bocca alla sua figa pelosa ... Mi attaccai con le labbra alla sua vagina. Baciavo le sue grandi labbra come se fossero state quelle della sua bocca.
Forzai la fessura bagnata e feci entrare la mia lingua nel buco allagato della sua figa ... Baciavo e lappavo la sua figa come un affamato … Lei si era irrigidita dal piacere, inarcando la schiena e spingendo il pube verso la mia faccia. Le piaceva, cazzo se le piaceva, non aspettava altro.
La leccavo infilando la mia lingua dentro, quando la sentii tremare e dibattersi:
- mmmmmmmmm, siiiiiiiiiiiii … oooohoooooooo ... infilala dentro ancora … ssììììììì ... daiiiiii … sto venendoooooooooooo ... MMMMMM, AAAAAHHHHHHHHHHHHHAAAAAAAAAAAAAAA – Tiziana urlò di piacere
Io mi ubriacavo con i suoi umori, che colavano come un fiume in piena. Continuavo a leccare e succhiare mentre scendevano caldi ...
Tiziana si dibatteva e gemeva per la masturbazione che la mia lingua gli infliggeva, mentre colava tutta la sua sborretta appiccicosa.
Io sentivo il mio cazzo gonfiarsi di nuovo, lo sentivo “battere” mentre si rialzava prepotente.
Tiziana mi mise una mano sulla testa per tenermi fermo, per fermarmi.
Respirava affannosamente, accaldata e arrossata in viso.
Il cazzo mi tornò in piena erezione.
La voltai mettendomi dietro mentre lei alzava il culo, in ginocchio, tentando una parvenza di pecorina.
Le misi le mani sui fianchi e mi allungai per baciarla sul collo dolcemente.
Tiziana tirò indietro la testa girandosi verso di me: ci baciammo con passione.
Scesi a succhiarle il capezzolo di una tetta che sporgeva. Lei gradì ansimando e socchiudendo gli occhi dal piacere.
Con una mano, scesi ad accarezzare la sua fighetta gocciolante di umori.
Tiziana aprì le gambe e inarcò la schiena, invitandomi, in modo da permettermi di leccargliela e lappargliela per bene. Io eseguii. Le infilai la lingua dentro la vagina, frullandogliela per bene.
Tiziana continuava ad ansimare, tanto che si infilò un dito in bocca, succhiandolo rumorosamente.
Era andata, rapita dal piacere sessuale.
– Uhmmm … sììì, daiiii … non fermarti Giorgio … ahhhhh, sììììììììììììì … - Tiziana iniziò a fremere sempre di più
Non mi fermai. La feci sbrodolare senza ritegno sulla mia lingua e nella mia bocca. Che bontà!
Continuai a baciarla con foga, a palparle il culo sodo, insinuando la mano, divaricando le chiappe per strofinare le mie dita sul suo buchino. Mi fermai un attimo a contemplarla. Poi con un dito iniziai a massaggiargli la spacca. Tiziana iniziò subito a gemere come una troia in calore.
Mentre lo facevo le dissi:
- Sei proprio una troietta in calore … - lei sorrideva fra un gemito e l’altro
Continuai a sditalinarla con il mio dito, che andava su e giù per tutta la spacca, con la voglia di affondarglielo tutto dentro nella figa.
– Ahhhhhh … sììììì … non fermarti …- gemeva Tiziana
Le infilai la testa fra le gambe e iniziai a leccarle il clitoride. I suoi umori mi inondavano nuovamente la lingua e il viso, mentre lei diceva
– Oddio! … Sei meraviglioso … non fermartiiiiiiiii… OHOOOHOOOOOOOOOOHHHOOOOOOOH, SÌÌÌÌÌÌÌÌ …AAAAAHGGGAHAAAAAAAAAAAAA – urlò Tiziana ancora
Cominciò a tremare, per l’orgasmo, finché non inarcò il culo verso l’alto spingendo la figa sbrodolante contro il mio viso. Gemeva di un piacere incredibile, continuando a tremare per alcuni secondi, mentre io continuavo a leccarla ingrifato ed imperterrito.
Quanto godeva, cazzo, e quanto sbrodolava!
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