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Scambio di Coppia

NOTTE DI BRUSSA


di Membro VIP di Annunci69.it veramente00
04.07.2020    |    810    |    9 9.4
"Con un ultimo immane sforzo mentale cercai di tradurre per avvertirla dell’imminente esplosione: “I..."
Ero di ritorno dal goriziano e, tanto per cambiare, l’autostrada era chiusa per lavori fra Latisana e Portogruaro...
Eh, ma che palle...
Ok, pensai allora, visto che era già tardino ed era una bella serata di inizio estate, di farmi un viaggetto rilassante in auto, ascoltando musica e percorrendo la vecchia statale che va da Villesse verso Caorle...
Davvero una bella serata, un viaggio rilassante intorno ai 70 km orari, la musichetta di sottofondo era sempre quella giusta, pochissimo traffico... Davvero piacevole.
Puntai il navigatore su Caorle, visto la bella serata estiva, una passeggiatina sulla riva del mare non sarebbe stata assolutamente una cosa sgradevole, anzi!
Passavano i chilometri, passavano le località che erano anni che non vedevo... Quanti ricordi...
Ecco che, arrivato poco prima della zona di Portogruaro, scorgo nell’angolino in alto del navigatore la “Brussa”...
Oh, la Brussa: quanto ne ho sentito parlare...
“Ma si”, pensai, “...andiamo a vedere questa famosa Brussa, male che vada mi farò una passeggiatina sulla riva del mare in santa pace...”...
Cambiai la destinazione sul navigatore e mi lasciai condurre.
Uscito dalla statale, iniziai a percorrere una miriade di strade minori, passando per paeselli di poche case, i più mai neppure sentiti nominare... E via via, sempre più nel “nulla”... Le strade si facevano sempre più strette ed al contempo più rettilinee... Ecco che, finalmente scorsi la prima indicazione per “Brussa”... Ed ecco Brussa! “Ma come”, pensai, “...questo è un piccolo borgo di case, che c’entra con la spiaggia e la pineta della Brussa?” Eh, l’errore l’avevo fatto io, impostando il navigatore su “Brussa”, che è una mini-frazione di Caorle... Meno male che, allargando la visualizzazione del navigatore potevo “vedere” fino alla costa... E, proprio sul navigatore, in prossimità della costa, appariva la scritta “parcheggio della Brussa”... Ecco: impostai la nuova destinazione e ripartii...
Una lunga strada secondaria, strettina strettina, ogni tanto incrociavo qualche auto e dovevamo rallentare per “prendere la mira”... Qualche ristorantino sulla sinista, tutti ormai chiusi o prossimi alla chiusura vista l’ora...
Ed ecco, finalmente, un incrocio con un cartello che indicava la fine della strada asfaltata e l’ingresso nella zona naturalistica di Vallevecchia... “Bene: ci siamo!” .
Percorsi quell’ultimo rettilineo sterrato ma con fondo ben tenuto, ed arrivai alla fine della strada: davanti a me l’ingresso della pineta (ovviamente “off-limits” per le auto) a destra un parcheggio, molto grande...
Era piuttosto tardi (mancava poco alla mezzanotte), nel parcheggio c’erano solo un paio d’auto, senza nessuno a bordo; più in la, la “zona camping” con diversi caravan... Mi fermai nel parcheggio, lasciando accese le luci di posizione (da qualche parte avevo letto che in questi casi le luci di posizione indicano l’intenzione al gioco), aspettai un po’... Non arrivava nessuno, ogni tanto qualche camper che però si dirigeva nell’apposito camping...
...Spensi i fari, scesi dall’auto e mi diressi a piedi nella pineta: “...almeno mi vedrò la riva del mare e... Magari... Qualche occasione di gioco...”... Camminai per un bel pezzetto in mezzo alla pineta, a volte aiutandomi con la luce del telefonino perchè in certi punti la luna non riusciva ad illuminare il percorso... Sentivo, proveniente sempre dalla sinistra, il rumore delle onde del mare... Trovai un varco sulla sinistra e, dopo pochissimo, la spiaggia! Finalmente la famosa spiaggia della Brussa “in notturna”... Quante leggende... Ed ecco che, sulla riva, scorgo diverse “lucine” con piccoli gruppi di persone...!
“Ci siamo! Ora si gioca alla grandissima!” pensai...
...Ma il mio pensiero naufragò miseramente dopo pochi passi: erano pescatori dediti alla pesca notturna con le luci...
“Ma che cazzo...!”
Mi sedetti accovacciato in riva al mare... C’era una pace meravigliosa... I pescatori se ne stavano praticamente quasi sempre in silenzio, c’era solo il rumore del mare e del vento...
Rimasi li, incantato, per una mezz’oretta... Poi tornai alla macchina...
Riaccesi le luci di posizione ed aspettai ancora un po’ per vedere se succedeva qualcosa...
...Ormai era l’una e mezza di notte passata, pensai di aver sbagliato qualcosa, magari proprio la zona, o forse era l’orario ed il giorno (era un venerdì sera) che non erano giusti... Mah... Comunque mi ero goduto una bella passeggiata ed un relax sulla riva del mare... “...Vabè... Andiamo a casa...!”
Avevo ancora più di un’ora e mezza di viaggio prima di arrivare a casa e quindi ripartii...
Imboccai nuovamente il lungo rettilineo sterrato che portava fuori dall’area naturalistica Vallevecchia, questa volta senza praticamente incrociare nessun’altra auto, era ormai notte fonda...
Ecco che scorsi in lontananza dei fari d’auto venire in senso contrario, pensai: “sarà il solito camper...” e proseguii già calcolando di prendere “la mira” al momento dell’incrocio; ma ecco che i fari, inaspettatamente, svoltarono verso la sinistra, sparendo nel nulla...
Ma come? “voglio proprio vedere...” e proseguii stando attento ad eventuali stradine sulla sinistra.
Ed ecco che, finalmente, trovai una stradina sulla sinistra, proprio alla fine del rettilineo sterrato, mi fermai e guardando verso la stradina, scorsi in lontananza le luci rosse posteriori dell’auto che vi aveva svoltato prima: “ora ci vado anch’io e vediamo chi gira nel cuore della notte nel nulla...”...
Svoltai ed imboccai quella stradina sterrata... Mamma mia quante buche!!! Un vero e proprio slalom gigante fra le buche, considerando poi che la mia auto ha un assetto sportivo piuttosto rigido, era un vero e proprio tormento; ma continuavo a seguire quelle lucette rosse in lontananza: era un rettilineo infinito e quindi potevo sempre scorgerle... A dire la verità era più o meno un chilometro, ma, date le buche e la bassissima velocità, sembravano almeno 10 chilometri!
Ma, improvvisamente, le lucette rosse sparirono! “Ma che è? Ma dov’è sparita l’auto? Ma dove cazpita sono a quest’ora della notte?” Continuai lungo la stradina ed ecco che, sulla destra, c’era un parcheggio piccolino un po’ fuori dalla strada: svoltai nel parcheggio e vidi l’auto di prima con un ragazzotto in piedi a trafficare nel baule posteriore ed un’altra persona al posto di guida.
Mi fermai non troppo vicino, spensi il motore e lasciai le luci di posizione, aspettai per vedere che sarebbe successo.... Passavano i minuti, il ragazzotto continuava a trafficare nel baule dell’auto con il portellone sollevato, l’altra persona non scendeva, però vedevo che si muoveva in auto...
“...Beh, almeno è una persona viva ed il tipo non sta cercando di occultare un cadavere...”
Il ragazzotto richiuse il portellone del baule e, appoggiandosi all’auto, si accese una sigaretta; l’altra persona scese dall’auto e si appoggio vicino a lui: aveva un vestito a gonna leggero di tipo estivo, poteva essere una donna (di questi tempi non se ne ha la certezza se non da vicino)... Aspettai ancora un po’... Alla fine, decisi di dare un’occhiata un po’ più da vicino: accesi il motore, accesi i fari antinebbia solamente in modo da non disturbare (l’avevo letto da qualche parte), mi diressi verso di loro che, tra l’altro, erano vicini all’uscita del parcheggio; avanzai lentamente in modo da poter vedere chi (e soprattutto che genere) fossero: lui era un ragazzo sui 25 anni, capelli corti neri, un paio di piercing all’orecchio ed al naso, mah... Lei, una graziosissima ragazza, più o meno coetanea del suo amichetto, capelli lunghi biondi a riccioli; quando passai davanti a loro mi guardarono ma non si mossero dall’auto; proseguii verso l’uscita pensando che non fossero interessati a me o che fossero li per altri scopi; appena immesso nuovamente sulla stradina sterrata, ripassando davanti all’ingresso del mini-parcheggio pensai: “...Ma che cazzo... Io vado li e gli chiedo chiaramente se vogliono compagnia per giocare, tanto non ci conosciamo e l’eventuale figura di merda non si verrà a sapere... In fondo, sono arrivato fin qui nel bel mezzo del nulla, martirizzando le sospensioni elettroniche dell’auto, male che vada me ne torno indietro... Ma se va bene...!”
Rigirai dentro il parcheggio e mi avvicinai piano a loro, mi fermai a poco più di un metro da loro, abbassai il finestrino dalla loro parte (erano sulla destra rispetto a me) e chiesi: “Cercate compagnia per giocare?”
Il ragazzotto mi guardò ma non mi rispose, disse qualcosa nell’orecchio della ragazza... “ecco: ho fatto la mia figura di merda... Pazienza...”
Stavo già per ripartire quando la ragazza venne verso la mia macchina, infilò la testa nel finestrino ancora abbassato ed in inglese mi chiese: “how can I help you?”...
Ossignur!!! Qui bisogna far riemergere l’inglese delle superiori... E son passati 35 anni!!! Speriamo bene!
In un improbabile inglese maccheronico e con accento tutt’altro che inglese dissi: “you are looking for company to play with sex?”
“my friend just wants to watch and masturbate but i'm very hot ...” rispose lei...
Sinceramente non avevo capito proprio tutto, anche perchè lei parlava correntemente e (soprattutto) velocemente ed il mio mononeurone, invece, procedeva lentamente parola per parola...
...Però, nella sua frase, il mio mononeurone con ascendente maialo, aveva localizzato e separato due uniche parole: “masturbate” e “hot” e quest’ultima, nella seconda fase di analisi mononeuronale maiala, era stata associata a “i’m very hot”, che nel cassetto cerebrale posto in zona porca significa: “YEAAAAAH – ED ORA SI TROMBAAAA !!!”!
Spensi il motore e, mentre scendevo dall’auto, la tipa mi prese per mano e mi porto vicino al bagagliaio della loro “due volumi”...
...Il ragazzotto, vedendoci arriva aprì il portellone del bagagliaio: tutto il suo lavorìo di prima era per preparare una sottospecie di alcova fra bagagliaio e sedile posteriore abbattuto....
La ragazza, arrivati all’auto si sbottonò la lunga fila di bottoni del suo vestito e si sdraiò nel bagagliaio, con le gambe aperte ed i piedi appoggiati in alto sui bordi del portellone miagolando: “lick me!” !!!
Praticamente un invito a nozze per me, vista la mia particolare adorazione per i giochi orali...
...Mi chinai con la testa fra le sue gambe, la mia lingua cominciò ad esplorarla accuratamente, il suo sapore era buonissimo e già era bagnata... MMMHHMmmmm... Ma che meraviglia!
Più la leccavo, più la baciavo, più la titillavo e più lei ululava... E più lei ululava, più io mi eccitavo!
Venne più volte, ogni volta sembrava un rubinetto aperto... I miei vestiti, che ancora non avevo fatto in tempo a togliermi, erano inzuppati!
E, ogni volta che veniva mi prendeva la testa e se la spingeva contro di lei, quasi a volere che entrasse dentro di lei...
La sua dolcissima fighetta semirasata (aveva solo un ciuffettino biondo nella parte alta) continuava ad elargirmi copiosamente un nettare prelibato, buonissimo...
Ma la mia posizione non era delle più comode ed ad un certo punto dovetti rialzarmi un attimo perchè cominciavano a dolermi ginocchia e schiena... Mi stiracchiai un po’ girandomi e vidi il ragazzotto che si stava trastullando allegramente godendosi la scena e le corna...
...Ma, il mio sgranchimento durò poco poco; sentii le mani della ragazza accarezzarmi il “pacco”, poi mi abbassò la cerniera dei jeans e, infilata dentro la sua manina, tirò fuori la mia attrezzatura riproduttiva...!
“...Wow, it’s very hard... I won’t it...!” cinguettò lei....
Mi girai nuovamente verso di lei e non feci in tempo ad abbassare i jenas che il mio cazzo sparì nella sua bocca e nella sua gola!
Io non sono un superdotato, sono sui 16-17 centimetri, ma comunque non ho ben capito come potesse sparire completamente! Quale esercizio di gola dovesse fare la tipa per poter arrivare fino alla base ed anche leggeremente oltre, visto che sentivo il suo labbro inferiore lambirmi l’inizio delle palle... Sentivo la sua gola che accarezzava il mio prepuzio... Mamma che brava!
Piano piano lo lasciò scivolare fuori dalla sua bocca, sempre continuando a masturbarmi con le mani...
Lo estrasse completamente dalla sua bocca, e dopo un colpettino di tosse ricompose le sue corde vocali (che fino a poco prima erano state trasformate in giocattolo erotico per piselli in erezione) e disse: “your cock is very hard and large! I want it inside me! Now fuck me! Fuck me hard!” !
Scese dal bagagliaio, si girò, si mise in piedi piegata a 90 gradi appoggiata all’auto miagolando...
Io glielo spinsi dentro, da dietro, avanti e indietro, avanti e indietro, prima lentamente poi sempre più velocemente; con un filo di voce lei sibilò: “...faster! - More violent! MMMhhhgh”...
Sentivo i suoi liquidi scendermi sulle palle... Accelerai ed aumentai l’intensità dei colpi; lei era tutta un mugolìo, tutta un sospiro, tutta un “oohh” “aaahh”....
Tutto l’insieme: la velocità aumentata, l’intensità dei colpi, i suoi umori vaginali che sgorgavano a mo di rubinetto aperto, i suoi gemiti... Ecco, tutto questo fece si che sentii che stavo per venire...
Con un ultimo immane sforzo mentale cercai di tradurre per avvertirla dell’imminente esplosione: “I... I... I... I come...” (che nel mio cervello in PAUSA-TROMBA significava “sto per venire” o qualcosa di maledettamente simile).... E tentai di sfilarlo da dentro lei....
“NO – NO – NO - Cum inside me! - Let me pregnant!” Rantolò lei afferrandomi per le palle per tenermi dentro di lei...!
Beh... Quel suo rantolo fu decisamente la “goccia che fa traboccare il vaso”, e, mai come in questo caso il proverbio è decisamente azzeccato!
Esplosi, ed è proprio il caso di dirlo, dentro di lei! I fiotti sembrava non terminassero mai! Le mie ginocchia si misero a fare “Giacomo Giacomo” e le gambe a traballare; dovetti buttarmi su di lei per non cadere in terra... Non ho ancora capito da dov’è arrivata tutta quella quantità di sperma: forse ce n’era una scorta anche nelle ginocchia visto che alla fine non riuscivo a stare più in piedi, o forse se ne sono uscite proprio anche le rotule!
Con il mio fratellino ancora duro duro dentro di lei, appoggiato a lei a mo di sdraio al contrario, sentii qualcosa di peloso (e comunque di estraneo ai nostri corpi) sfregarmi sotto le palle: era il ragazzotto che, senza mai smettere di smanettarsi, si era accucciato fra le nostre gambe e stava leccando la passerina grondante della sua amichetta... Tirai fuori da lei il mio cazzo ancora duro ed immediatamente dalla sua fighetta sgorgò il mio seme... Il ragazzotto gliela ripulì per bene, senza perderne nemmeno una goccia e, alla fine, con un rantolo quasi inumano venne lui stesso.
Un attimo di silenzio.... Solo qualche respiro affannato... Sapevo di dover dire qualcosa ma il mio neurone mi aveva piantato in asso e si era messo in pausa-cicca...
...Mi accesi una sigaretta anch’io (come il mio neurone) e credo di aver detto “grazie ragazzi, è stato bellissimo” (“thanks people, it was beautiful”). Lo so, i miei insegnati di inglese si stanno rivoltando nella tomba, ma ammettete che non è la cosa più semplice dire qualcosa in inglese, dopo che pure l’ultima goccia d’anima ti è appena uscita dal pisello, e dopo 30 senza parlare inglese!!!
Non feci in tempo a rendermi conto del mio pessimo inglese che la ragazza disse: “it’s all right, goodnight man...” salì in auto ancora seminuda e grondante e con lei il ragazzotto con il pisello semimoscio... Misero in moto il motore e se ne andarono!
Io rimasi li, in piedi, con i jeans e le mutande abbassate a mo di scaldapolpacci, da solo, alle 3 di un piacevole mattino di inizio estate, in mezzo al nulla...
...Finii la mia sigaretta, mi rialzai mutande e jeans, salì in macchina e accesi il motore; impostai il navigatore per portarmi fuori da li e... Scoppiai in una risata!
Partii, affrontai nuovamente la “strada dalle diecimila buche” e finalmente ritrovai l’asfalto. Accesi la radio, una piacevole musichetta notturna inondò l’abitacolo; aprii il tettuccio per godermi l’alba...
Una malinconia mi fece compagnia per un po’... Forse non avrei più rivisto la biondina ed il suo ragazzotto... Sicuramente...
Ma... La Brussa è sempre la Brussa!
...Ci ritornerò!
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