Scambio di Coppia
Sole, Mare e Desiderio - La notte


15.04.2025 |
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"Alfio, al culmine, esplose dentro di lei, fiotti caldi che le inondavano il culo; il suo gemito tradiva l’intensità del momento, il corpo che tremava..."
Dopo un primo giorno di passione sfrenata, i quattro protagonisti di questa avventura in mare avevano deciso di vivere il resto della vacanza in totale libertà. Agata, una distinta signora di 62 anni, con un corpo tonico impreziosito da una quarta di seno e lunghi capelli biondi che le conferivano un’eleganza sensuale, propose con un sorriso malizioso di abbandonare ogni costume. "Il sole non si può prendere a pezzi", aveva detto, e così i loro corpi nudi si offrirono al sole e al mare. La barca, un’elegante imbarcazione di 15 metri, solcava le acque verso Augusta, diretta da Salvatore, suo marito, un uomo di 65 anni, noto imprenditore catanese e appassionato di vela, il cui carisma e amore per il mare lo rendevano il perfetto anfitrione.Al tramonto, la barca si fermò a largo, in una rada tranquilla, senza ormeggiare, cullata dal dolce dondolio delle onde. Salvatore, cuoco provetto, preparò una cena che trasformò la plancia sotto il tendalino in un angolo di paradiso gastronomico. Dispose un tavolo con una tovaglia di lino bianco, illuminato da candele che tremolavano nella brezza marina. Servì un’insalata di polpo con patate e prezzemolo, fresca e saporita, seguita da un piatto di spaghetti alle vongole, il profumo del mare che si mescolava all’aglio e al vino bianco. Per secondo, grigliò dell’orata appena pescata, accompagnata da un’insalata di arance e finocchi, e per dessert offrì una granita al limone con brioche, un omaggio alla loro terra siciliana. Il tutto fu innaffiato da un Etna Bianco fresco, che scivolava nei calici come un nettare dorato.
Seduta di fronte a Salvatore c’era Agata, che durante la cena lanciava sguardi ardenti ad Alfio, un uomo di 37 anni, dipendente rampante dell’azienda di Salvatore, dal fisico muscoloso e dal sorriso accattivante, che sedeva di fronte a lei. Sotto il tavolinetto, il suo piede nudo cercava il sesso di Alfio, sfiorandolo con movimenti lenti e provocanti, facendolo fremere. Alfio cercava di mantenere la compostezza, ma il suo cazzo si induriva a ogni tocco. Accanto a Salvatore, invece, c’era Marta, la compagna di Alfio, 32 anni, una donna minuta, alta 1,60, ma di una bellezza disarmante, con un corpo snello e lineamenti delicati che conquistavano al primo sguardo. Salvatore non era da meno nel creare tensione erotica: con una mano accarezzava la gamba di Marta, le dita che risalivano lungo l’interno coscia, facendola arrossire e sorridere. Marta sentiva il calore crescerle dentro, attratta sempre di più da quell’uomo maturo e carismatico.
Finita la cena, i quattro scesero sotto coperta, nelle cabine, dove l’aria era carica di tensione erotica. Alfio non resistette più: si avvicinò ad Agata, prendendola per i fianchi, e la baciò con passione, le loro lingue che si intrecciavano in un vortice di desiderio. Agata, con una mano, afferrò il cazzo di Alfio, duro e pulsante, stringendolo con forza; il suo gemito contro le labbra di lui rivelava un desiderio bruciante di sentirlo dentro di sé, il seno abbondante che premeva contro il suo petto muscoloso, i capezzoli turgidi che sfregavano sulla sua pelle. Nello stesso momento, Salvatore si chinò sui seni di Marta, succhiandole i capezzoli con una dedizione che la fece inarcare; Marta, con un sospiro spezzato, lasciò intendere quanto quel tocco la stesse facendo impazzire, le sue mani che gli accarezzavano i capelli, i capezzoli che si indurivano sotto la lingua esperta di lui.
La passione esplose in un groviglio di corpi e gemiti. Alfio fece sdraiare Agata sul letto, le sue gambe che si aprivano come un fiore al sole, rivelando la fica bagnata e pronta. La penetrò con un affondo deciso, il cazzo di quasi 20 cm che la riempiva completamente; il suo gemito roco tradiva il piacere di possederla con un ritmo selvaggio, il letto che scricchiolava sotto i loro movimenti. Agata urlava di piacere, il seno che rimbalzava a ogni colpo, il corpo che si inarcava per accoglierlo più a fondo, il desiderio di essere scopata con forza che le bruciava dentro. Accanto a loro, Salvatore aveva fatto mettere Marta a carponi, il suo culo perfetto esposto come un invito. Le leccò la fica per qualche istante, assaporando i suoi succhi, poi la penetrò con un affondo profondo, il cazzo nerboruto che la allargava; il suo grugnito rivelava quanto la trovasse perfetta, mentre le sue mani le stringevano i fianchi, spingendo con forza. Marta gemeva senza controllo, il piacere che le montava dentro, il corpo che tremava a ogni affondo, i succhi che colavano lungo le cosce.
Agata, travolta dal desiderio, fissò Alfio negli occhi, il volto arrossato e la voce spezzata dal piacere; il suo sguardo bruciava di una lussuria che non poteva più contenere. Con un gemito roco, gli fece capire che voleva di più, che desiderava sentirlo nel suo culo, essere posseduta in ogni modo possibile, abbandonandosi completamente a lui come una donna pronta a tutto pur di soddisfare la sua brama. Alfio, eccitato, lubrificò il suo cazzo con i succhi di Agata, poi la fece girare, posizionandola a carponi, il culo sodo di Agata che lo invitava. La penetrò nel culo con un affondo lento ma deciso, il buco stretto che si allargava intorno al suo cazzo; il suo gemito tradiva il piacere di sfondarla, le palle che sbattevano contro di lei a ogni colpo. Agata urlò, un misto di dolore e piacere, voltandosi verso Marta con un sorriso; il suo sguardo rivelava quanto si sentisse posseduta, il culo che accoglieva ogni centimetro del cazzo di Alfio con una brama insaziabile. “Marta… il tuo uomo mi sta letteralmente sfondando… cazzo, è troppo bello!”, gridò.
Marta, ancora a carponi mentre Salvatore la scopava, rise tra un gemito e l’altro; il suo sorriso malizioso lasciava intendere quanto fosse felice per Agata, mentre si godeva il sapore del cazzo di Salvatore. Fece distendere Salvatore sul letto, il cazzo duro e nerboruto che svettava, e si chinò su di lui, prendendolo in bocca con avidità; la sua lingua scivolava sulla cappella, succhiandolo con passione mentre le sue mani gli accarezzavano le palle, assaporando ogni centimetro con una dedizione che rivelava la sua attrazione per lui. “Sono felice per te, Agata… io mi sto succhiando tutto il cazzo di tuo marito… guarda che roba!”, rispose.
Agata raggiunse l’orgasmo, il culo stretto che si contraeva intorno al cazzo di Alfio; il suo urlo rivelava un piacere che la scuoteva nel profondo, il corpo che tremava mentre implorava in silenzio di essere riempita, di sentire il calore di Alfio dentro di sé. Alfio, al culmine, esplose dentro di lei, fiotti caldi che le inondavano il culo; il suo gemito tradiva l’intensità del momento, il corpo che tremava mentre si svuotava dentro di lei. Marta, eccitata dalla scena, salì sopra Salvatore, cavalcandolo con un ritmo selvaggio, il cazzo di lui che la riempiva; i suoi gemiti rivelavano quanto si sentisse spaccata dal piacere, muovendosi su e giù, le mani appoggiate sul suo petto. Salvatore, travolto dal desiderio, la guardava con occhi pieni di lussuria, le mani che le stringevano i fianchi, il ritmo che la portava al confine dell’estasi. Marta, al culmine, lasciò trasparire con un urlo il desiderio di essere riempita, il corpo che tremava mentre Salvatore esplodeva dentro di lei, fiotti caldi che le inondavano la fica, un piacere che li travolgeva entrambi.
Esausti, i quattro si guardarono, il desiderio ancora nell’aria. Salvatore si avvicinò ad Agata, leccando il culo aperto e gocciolante della moglie, assaporando lo sperma di Alfio mescolato ai succhi di Agata; il suo tocco rivelava un’adorazione profonda, eccitandosi di nuovo. Alfio fece lo stesso con Marta, leccandole la fica che colava dello sperma di Salvatore, la lingua che la portava a fremere ancora; il suo respiro caldo tradiva un desiderio che non si era spento. Questo li fece eccitare di nuovo: Alfio penetrò Marta nella fica, scopandola con rinnovata passione, il cazzo che scivolava dentro e fuori con un ritmo che la faceva fremere, il corpo di lei che si inarcava per accoglierlo più a fondo. Salvatore tornò da Agata, scopandola con forza, il cazzo che scivolava nella sua fica bagnata, il ritmo che rivelava un desiderio insaziabile. Entrambe le donne raggiunsero un nuovo orgasmo, i loro gemiti che si mescolavano in un coro di piacere, mentre Alfio e Salvatore esplosero dentro le loro fiche, fiotti caldi che le riempivano ancora, un’estasi condivisa che li lasciava senza fiato.
Le donne, complici, si scambiarono: Agata si avvicinò ad Alfio, leccando e pulendo il suo cazzo ancora sporco di sperma e succhi, la lingua che lo accarezzava con devozione; il suo tocco lento rivelava un’intimità profonda, assaporando ogni sapore con un piacere che le brillava negli occhi. Marta fece lo stesso con Salvatore, leccando il suo cazzo nerboruto, assaporandolo con un sorriso; la sua lingua delicata mostrava una dedizione che parlava di attrazione e complicità. Esausti ma soddisfatti, decisero di dormire tutti nello stesso letto, i corpi nudi intrecciati, ciascuno con le mani sul sesso dell’altro: Agata accarezzava Alfio, Salvatore sfiorava Marta, e così, in un’intimità totale, si lasciarono andare al sonno, sapendo che il weekend avrebbe portato ancora più passione
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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