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Scambio di Coppia

Sole, Mare e Desiderio


di Membro VIP di Annunci69.it Efabilandia
14.04.2025    |    1.587    |    4 9.4
"Marta lo guardò, sorpresa ma eccitata, e Agata rise: “Marta, tocca a te mettergli la crema, altrimenti si ustiona!” Marta prese la crema e, con un..."
Agata e Salvatore erano una coppia che incarnava l’eleganza e la passione della loro terra, Catania. Lui, a 65 anni, era un noto imprenditore, un uomo carismatico con un’azienda di successo e una passione sfrenata per la vela, che lo portava ogni fine settimana a solcare il mare con la sua barca. Agata, 62 anni, era una distinta signora che portava la sua età con una grazia invidiabile: il suo corpo, ancora tonico, era impreziosito da una quarta di seno che attirava gli sguardi, e i suoi lunghi capelli biondi le davano un’aura di sensualità senza tempo. In mare, lontano da occhi indiscreti, amavano prendere il sole integrale, lasciando che il sole baciasse ogni centimetro della loro pelle, un rituale che li univa nella libertà e nel desiderio.
Nell’azienda di Salvatore, un giovane si stava facendo strada: Alfio, 37 anni, un uomo dal fisico muscoloso, carino, con un sorriso che conquistava e un talento naturale nel coordinare la linea di produzione. Alfio aveva una compagna, Marta, 32 anni, una donna minuta, alta appena 1,60, ma di una bellezza disarmante: i suoi lineamenti delicati, il corpo snello e i capelli castani che le cadevano sulle spalle la rendevano irresistibile. Salvatore, affascinato dalla loro energia, decise di invitarli per un weekend in barca. “Pensiamo a tutto noi,” disse loro, “portate solo lo stretto necessario per la cambusa, al vino ci penso io.”
Il sabato mattina, il porto di Catania brulicava di vita. Agata e Salvatore li accolsero con calore: lui indossava una camicia di lino bianca e pantaloni chiari, il viso abbronzato che raccontava anni di mare; lei sfoggiava un prendisole leggero, il sorriso luminoso che metteva subito a proprio agio. Alfio, in polo e bermuda, stringeva la mano di Salvatore con rispetto, mentre Marta, in un abitino estivo, abbracciò Agata con un timido “Piacere di conoscerti.” “Oh, cara, vedrai che ci divertiremo,” rispose Agata, con un’intonazione che prometteva più di una semplice gita in barca.
La barca lasciò il porto, diretta verso Augusta, il mare calmo che rifletteva il sole di primavera. Mentre Salvatore e Alfio, a prua, discutevano della rotta e delle correnti, Agata prese Marta per mano: “Vieni, tesoro, mettiamoci a poppa a prendere il sole.” Si sistemarono su due materassini, e Agata, con un gesto naturale, si tolse il reggiseno, lasciando che il suo seno abbondante, una quarta ancora soda, si esponesse al sole. “Forza, Marta, non essere timida,” la incitò con un sorriso. Marta, che aveva un seno più piccolo, una terza bianca come il latte, arrossì: “Non l’ho mai fatto…” confessò, ma l’energia di Agata la conquistò. Si tolse il reggiseno, sentendosi improvvisamente libera, e le due donne si scambiarono un sorriso complice.
Dopo qualche minuto, Agata si girò a pancia sotto: “Odio i segni del costume sul sedere,” disse, togliendosi il costume di sotto con un gesto fluido, il suo corpo nudo che brillava sotto il sole. “Ti metto la crema sulle spalle, va bene?” chiese a Marta, che annuì, sdraiandosi a pancia sotto. Agata, completamente nuda, prese la crema e iniziò a spalmarla con una dolcezza che fece venire i brividi a Marta. Le sue mani scivolavano lente sulle spalle, poi lungo la schiena, e quando arrivò alle gambe, sfiorò l’interno cosce con una delicatezza che sembrava un invito. Marta chiuse gli occhi, mordendosi le labbra, il respiro che si faceva più corto. Agata, con un gesto morbido, le sfilò il costume: “Non trovi che sia brutto il segno del costume?” sussurrò. “Sì… hai ragione,” rispose Marta, la voce tremula, visibilmente eccitata.
Le due donne rimasero distese al sole, i corpi nudi esposti al calore, e Marta non riusciva a smettere di pensare al tocco di Agata, alla sensazione di essere nuda su quella barca. Poco dopo, Alfio le raggiunse, fermandosi a pochi passi. La scena lo colpì: sua moglie e Agata, nude, rilassate, un’immagine che lo eccitò all’istante. Si girò verso Salvatore, che nel frattempo si era tolto il costume, il corpo abbronzato e ancora vigoroso: “Non ti preoccupare, Alfio, qui è normale stare nudi. Che aspetti?” disse Salvatore con un cenno complice.
Alfio era visibilmente imbarazzato, ma Agata ruppe gli indugi: “Dai, vieni qui, ti metto la crema sulle spalle, altrimenti ti scotti,” disse con un tono caldo. Alfio si avvicinò, e lei gli tolse la maglietta, facendolo sdraiare sul materassino. Iniziò a massaggiarlo con una sensualità che lo fece fremere: dalle piante dei piedi risalì alle cosce, sfiorando l’interno cosce con tocchi che sembravano casuali ma non lo erano. Le sue mani accarezzavano le spalle, poi scendevano verso il sedere, e ogni tanto, come per sbaglio, sfioravano le sue palle. Alfio sentì un’erezione tremenda crescerle, il cazzo duro che premeva contro il materassino, incapace di girarsi.
Agata, con un sorriso malizioso, gli sfilò il pantaloncino: “Vedi, Alfio, ora stai meglio anche tu, senza segni del costume,” sussurrò. In quel momento, Salvatore si avvicinò, nudo, il corpo scolpito dal sole e dal mare. Baciò Agata con passione, poi guardò Marta, che sembrava sonnecchiare ma era sveglia, e disse: “Marta, hai visto come si è eccitato Alfio?” Marta girò la testa, sorridendo: “Ma sul serio?” Agata incalzò: “Credo di sì, fallo girare.” Marta, con un tono giocoso, ordinò ad Alfio: “Girati, amore.” Alfio, imbarazzato, si voltò, rivelando un’erezione incredibile: il suo cazzo di quasi 20 cm svettava imperioso.
Marta lo guardò, sorpresa ma eccitata, e Agata rise: “Marta, tocca a te mettergli la crema, altrimenti si ustiona!” Marta prese la crema e, con un sorriso, la spalmò sul pene di Alfio, le mani che lo accarezzavano lente, facendolo gemere. La scena era surreale: il sole, il mare, i corpi nudi, il desiderio che cresceva. Salvatore si avvicinò ad Agata, inginocchiandosi tra le sue gambe, e iniziò a baciarle l’interno cosce, la lingua che risaliva fino alla sua fica, leccandola con passione. Agata gemette, il corpo che si inarcava: “Oh… Salvatore… sì…” ansimò, mentre Marta, eccitata dalla scena, prese in bocca il cazzo di Alfio, succhiandolo con una dedizione che lo fece tremare.
Alfio, sopraffatto dal desiderio, fece sdraiare Marta sul materassino e la penetrò con un affondo deciso, il cazzo che scivolava nella sua fica bagnata: “Cazzo… Marta… sei incredibile,” gemette, scopandola con un ritmo selvaggio. Marta urlava di piacere: “Sì… amore… più forte!” e presto raggiunse l’orgasmo, il corpo che tremava sotto di lui: “Sto venendo… sì!” Alfio, al culmine, esplose dentro di lei, i fiotti caldi che la riempivano. Nel frattempo, Salvatore scopava Agata con passione, il cazzo che entrava e usciva dalla sua fica con un ritmo che la portò al piacere: “Oh… Salvatore… sto venendo!” gridò Agata, il seno che rimbalzava a ogni colpo, un orgasmo che la fece tremare.
Agata, ancora ansimante, guardò Alfio, il suo cazzo ancora duro, e non resistette. Glielo accarezzò, un sorriso malizioso: “È troppo bello per non prenderlo… Posso, Marta?” chiese. Marta, sdraiata e soddisfatta, fece un cenno: “Vai pure,” disse con un sorriso. Agata si posizionò sopra Alfio, cavalcandolo con una foga che tradiva la sua età: il cazzo di Alfio la riempiva, e lei si muoveva con una sensualità selvaggia, i suoi gemiti che riempivano l’aria: “Oh… sì… Alfio… sei incredibile!” gridò, un nuovo orgasmo che la travolse, il corpo che tremava. Alfio, sentendo il piacere montare, cercò di fermarsi: “Sto per venire…” ansimò, ma Agata, con un ruggito, ordinò: “Sborrami nella fica!” Alfio non poté resistere: esplose dentro di lei, fiotti caldi che inondavano la fica della sessantenne, un piacere che li fece gemere insieme.
Nel frattempo, Salvatore si era avvicinato a Marta, iniziando a baciarle i piedi con dolcezza, la lingua che risaliva lungo le caviglie, poi le cosce, conquistando centimetri con una lentezza che la fece fremere. Arrivò alla sua fica, leccandola con una passione che la portò al confine del desiderio: “Oh… Salvatore… sì…” gemette Marta, alzando le gambe e tenendole per le caviglie, un invito chiaro. Salvatore, capendo, la penetrò con un affondo deciso, il cazzo duro che scivolava nella sua fica bagnata. Proprio in quel momento, l’urlo di Agata riempì l’aria, e Marta, eccitata, si lasciò andare, un orgasmo incredibile che la travolse: “Sto venendo… cazzo… sì!” urlò, il corpo scosso dal piacere. Salvatore, vicino al culmine, estrasse il cazzo nerboruto e schizzò sul seno di Marta, fiotti caldi che le colavano sulla pelle. Marta, con un sorriso, lo prese in bocca, pulendolo con la lingua, assaporando il suo sapore.
I quattro, esausti, si guardarono con sorrisi complici, i corpi nudi sotto il sole, il mare che li cullava. Questo era solo l’inizio del weekend, un preludio a giorni di passione e scoperta, dove ogni desiderio avrebbe trovato spazio per essere vissuto.
(dedicato alla coppia di Catania)
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