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Francesca - 4 - Il computer guasto


di magicoventonovara
27.05.2021    |    15.274    |    8 9.8
"Ormai il mio accappatoio è chiuso per una piccola porzione di stoffa..."
Con Gianluca la vita continua senza cambiamenti. Lui lavora. Troppo. E mi trascura. E non se ne accorge.
Io ormai, invece, sto scoprendo sempre più la mia vena porcellina e, anche se mi dispiace per lui, ne sono soddisfatta.
Questa mattina mentre esce di casa mi dice che più tardi un suo amico manderà un tecnico a riparare il pc di casa guasto ormai da settimane.
Io gli dico Ok ma che devo fare ginnastica. Lui manco mi ascolta, ormai è già sulla scale.
Lavoricchio in casa, qualche pratica. Leggiucchio qualche notizia su internet e poi mi decido a fare la mia dose di esercizi per tenermi in forma.
Reggiseno sportivo e leggins sotto cui non metto nulla perché gli slip potrebbero darmi fastidio.
Comincio la mia serie di esercizi in sala quando suonano alla porta.
Porca miseria il tecnico!
“Chi è?”
“Buongiorno sono Marco, il tecnico del computer”
Caspita ma al mondo si chiamano tutti Marco????
“Ok sali” e gli apro.
Sento che prende l’ascensore e quando si aprono le porte mi ritrovo un uomo sulla cinquantina, brizzolato, fisico ancora passabile, due occhi verdi che mi trapassano.
“Buongiorno, sono Marco per il computer”
“Buongiorno, Francesca, mi scusi per l’abbigliamento ma stavo facendo ginnastica”
Lui squadrandomi dalla testa ai piedi senza far finta di non farlo:
“Beh complimenti, i suoi esercizi hanno davvero successo, ha un corpo da favola”
e lo dice guardandomi dritta negli occhi con un’espressione di chi sa il fatto suo.
“Grazie, troppo buono, prego entri”
Mi giro e mi dirigo verso il pc guasto che si trova in camera, sento i suoi occhi sul mio fondoschiena.
La cosa mi fa piacere e mi sta passando la voglia di fare ginnastica…. e la mia mente comincia a pensare ad altro…
Faccio vedere a Marco dove è il pc incriminato. Lui prova ad accenderlo. Nessun segno di vita.
Si infila sotto la scrivania ed io ne approfitto per sedermi sulla sedia rimanendo con le gambe chiuse praticamente davanti al suo viso.
Smonta il computer e vedo che con lo sguardo non perde occasione di sbirciare le mie gambe.
Con indifferenza le dischiudo e vedo che si ferma dall’armeggiare e mi guarda li che con i leggins attillati praticamente ha la visione della mia patatina.
Ne approfitto per guardare lui tra le gambe essendo sdraiato sotto il tavolo e non posso che notare che il suo arnese sta prendendo vigore e da qui sembra proprio un bel giocattolino.
Mi alzo e dico che vado a fare una doccia e torno.
Mi dice di fare pure con calma.
Il bagno è direttamente in camera ed io lascio volutamente la porta socchiusa.
Entro nella doccia ma lascio la tenda semiaperta e vedo che dalla apertura della porta si notano movimenti. Mi sta guardando. Ed io comincio a stuzzicarlo massaggiandomi il corpo con il il bagnoschiuma e toccandomi il seno e tra le gambe. L’ombra è sempre li. Penso si stia toccando ma non entra.
Finisco la doccia e mi metto l’accappatoio lasciandolo leggermente aperto sul davanti ma non troppo.
Sotto l’acqua ho sentito che la mia patata è bella vogliosa e pronta.
Mi rimetto seduta sulla sedia accavallando le gambe.
Lui è tornato ad armeggiare sotto la scrivania facendo finta di niente ma il bozzo nei pantaloni è diventato bello prominente!
Esce da sotto la scrivania e accende il pc che riprende vita.
A lui cade il cacciavite ed io mi appresto a raccoglierlo abbassandomi insieme a lui e dandogli una visione del mio seno nudo dall’apertura dell’accappatoio.
Lui non smette di guardare ma non proferisce parola. Mi ringrazia e continua a guardarmi con uno sguardo malizioso. Ormai il mio accappatoio è chiuso per una piccola porzione di stoffa. Mi siedo sulla sedia e le mie gambe sono tutte alla sua vista.
“Signora Francesca non è così che si fa…. Sono un uomo anche io….”
Ed io: “Opps mi scusi non me ne ero accorta….”
“Vuole qualcosa da bere?”
“Grazie un bicchiere d’acqua perché qui la temperatura è veramente torrida……”
Vado in cucina ed al mio ritorno vedo che sullo schermo ci sono le mie foto nuda e lui le sta guardando, mi sono ricordata in quel momento che si è guastato mentre stavo salvando proprio le mie foto che avevo sul cellulare che avevo fatto nella mia gita fuori porta con l’altro Marco.
“Complimenti signora! é veramente una donna bellissima!”
“Grazie ma non penso di essere tutta questa bellezza” e gli porgo il bicchiere d’acqua.
“No veramente, fossi suo marito non le lascerei molta libertà e starei sicuramente tanto tempo a casa….”
“Ed invece mio marito anzi il mio compagno ha in mente solo il lavoro e la bicicletta…. ed io sono spesso a casa da sola….” Lasciando che l'accappatoio di aprisse ancora un po’.
A quel punto Marco si avvicina e mi abbraccia e ci scambiamo un bacio caldo e bagnato. Le nostre lingue si intrecciano, le sue mani slacciano del tutto il mio accappatoio e lo fanno cadere a terra. sono nuda tra le sue braccia.
Mi prende mi butta sul letto, mi bacia il collo, scende sui miei seni, li morde dolcemente, succhia i capezzoli eccitati, li stringe tra i denti, mi fa quasi male mentre con la mano sente tra le mie gambe e trova un lago che aspetta di essere esplorato.
Scende, mi bacia il mio ventre e il mio monte di Venere. Si addentra nella mia fessura, dolcemente con la lingua, gioca con il mio clito eretto ed eccitato mentre con un dito mi deflora la mia passerotta e comincia a giocare con il suo dito nel mio interno.
Sento che ha dimestichezza anzi quasi maestria, ci sa fare, il mio orgasmo arriva veloce ma lui non si ferma, continua a masturbarmi e a giocare con me quasi come il gatto con il topo, un altro orgasmo mi raggiunge.-
Imperterrito continua il suo dolce e stupendo gioco, sto colando umori che vanno a bagnare il fiorellino posteriore. Se ne accorge e con un altro dito comincia a massaggiarlo per poi entrare dolcemente.
Sento le due dita dentro di me che mi donano piacere e un altro orgasmo arriva prepotente.
Con Gianluca erano mesi se non anni che arrivavo a tanti orgasmi in una volta sola..
Deve essere il nome Marco che nasconde delle qualità amatorie tutte particolari.
Si alza, smettendo di leccarmela e lasciando i miei buchi vuoti.
Si toglie i pantalono e mi porge il suo arnese eretto e gonfio davanti alla mia bocca.
Ma non se lo fa succhiare.
“Aspetta” mi dice.
Prende una mia bandana lasciata sulla scrivania e mi benda gli occhi. Io sono talmente eccitata che lo lascio fare senza oppormi.
Non vedo nulla sento solo le sue mani che mi fanno sdraiare al centro del letto.
E poi sento muoversi.
Sento la sua presenza al mio fianco. con la cintura dell’accappatoio mi lega le mani alla testiera del letto.
Sono una pazza incosciente ma la mia mente va a mille, i miei sensi si acuiscono, le mie narici esplorano l’aria e sentono il profumo del mio sesso eccitato. Le mie orecchie cercano rumori che mi facciano capire cosa sta facendo.
Sento che si riavvicina, sento ora l’odore del suo sesso vicino alla mia bocca, sento che mi porge la sua cappella gonfia sfiorandomi le labbra.
Io apro la bocca cercandolo nel vuoto. si ritrae, si riavvicina e ioi comincio a leccare quel pezzo di carne che non vedo l’ora di sentirlo dentro di me.
Comincio a leccarlo per tutta la sua lunghezza, lo succhio, sento le gocce di eccitazione che escono dalla sua punta e me lo gusto con tutte le papille della mia lingua.
Mi prende la testa e mi aiuta nello stantuffarmi in bocca. Le gocce sono sempre pèiù numerose e mi sembrano miele nella mia bocca.
Lo estrae da me e lo sento allontanarsi.
Si avvicina alle mie gambe.
Le apre dolcemente.
Si avvicina alla mia patatina.
Sento la sua cappella bagnata che gioca con il mio clito strusciandolo e facendomi godere ancora.
Non mi riconosco più. Sono ormai alla sua mercè.
Poi d’un sol colpo lo sento entrare in me. Lo sento scappellato come se fosse circonciso.
E si fa strada lentamente. fino in fondo.
Il suo pube sfiora il mio e la profondità mi porta a spingere con le mie reni. Lo voglio tutto dentro.
E lui lo fa. E’ tutto dentro di me e lo tiene fermo in fondo roteando il bacino e strusciando il mio clito con il suo pube.
Continua così lentamente alternando lunghi e lenti movimenti di dentro e fuori senza estrarlo completamente ma giocando alla mia imboccatura piena di terminazioni nervose.
E continua, ed io godo. Grido il mio piacere.
“Si continua! Non fermarti! Voglio svenire godendo!!!!”
Lui è incessante in questo gioco, la mia figa è un lago bollente di umori che ormai hanno creato una pozza sul letto.
Lo estrae.
Mi fa girare alla pecora senza slegarmi ne le mani ne gli occhi.
Sento il suo fiato sulla mia patatina al vento la lecca, godendo del mio sapore.
Mi lubrifica ancora il mio fiorellino posteriore come se ce ne fosse bisogno tanto è fradicio dagli umori che sono sgorgati dalla mia patata.
Sento il suo arnese rifarsi strada dentro di me.
Lentamente fino in fondo, sento i suoi testicoli sbattere sul mio clito, e comincia a farmi sua anche in questa posizione.
Un altro orgasmo mi raggiunge, ormai ho perso il conto.
Sento un dito che si fa strada nei miei sfinteri.
Lo lascio fare ormai sono un pezzo di carne vogliosa che sogna solo di essere riempita e sbattuta in tutti i buchi.
Continua il suo movimento incessantemente lento nella mia fica andando avanti ed indietro e roteando il bacino per farmelo sentire in ogni punto dentro di me.
All’ennesimo orgasmo lo estrae e sento che lo sta puntando sul mio buco posteriore.
“Adesso ti riempio il culo e ti faccio ancora godere”
Io non ho nemmeno la forza di rispondere.
Lo lascio fare.
Comincia a martellarmi il mio culo e con una mano mi masturba davanti.
Lo sento duro e gonfio allo spasimo.
“Sto venendo, prendila tutta dentro di te!”
E sento i getti caldi e copiosi di sborra che mi riempiono l’intestino mentre con la mano mi porta ad un altro orgasmo.
Lo estrae e sento che si avvicina alla mia bocca.
Sento i nostri odori che si mischiano e sento la punta che mi sfiora le labbra.
Apro la mia bocca e lo succhio avidamente ripulendolo dei succhi di cui è ancora intriso.
Dopo di che mi slega e mi toglie la benda.
Sono completamente sfatta e annientata di piacere.
Si riveste, prende i suoi attrezzi e mi dice che la riparazione la offre lui lasciandomi il suo biglietto da visita nel caso dovessi avere ancora bisogno.
Io lo ringrazio….. e lo vedo che si dirige verso la porta e se la chiude alle spalle.
Mi alzo, mi gira la testa, prendo il biglietto, lo guardo.
Penso che lo chiamerò presto per un corso di approfondimento sull’uso del computer.
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