tradimenti
La figlia della mia amante

13.04.2025 |
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"Tra noi si non cera tensione di nulla, io capivo i sentimenti di paola, ma non potevo tradire sua madre..."
Conobbi Roberta circa dieci anni fa, lavoravo nella sua cittadina, e tutte le mattine la vedevo nel bar dove andavo a fare colazione. Roberta era una donna minuta di corporatura, aveva una terza di seno, un fisico asciutto e un aspetto affascinante con un lato B da favola. Uin giorno mi feci coraggio e le parlai, e vidi che lei fu felice, parlammo un po' di tutto e di più. Roberta mi disse che era divorziata, viveva con la figlia di 24 anni. Roberta mi disse che era fidanzata, che il suo ragazzo dormiva da lei solo il fine settimana, e andava tutte le sere da lei, ed era gelosissimo, che a lei dava un po' noia il suo essere geloso.
Per un po' di giorni ci si vedeva sempre al bar la mattina, sempre dopo aver fatto due chiacchiere, ci si salutava. Una mattina Roberta mi disse che il suo ragazzo doveva andare a lavorare in trasferta e che per tutta la settimana non lo vedeva, e se si voleva, potevamo anche vederci una sera, magari per un giro in macchina, una serata al cinema, oppure solo per un aperitivo.
Avevo capito che Roberta voleva qualcosa di più, e che sicuramente le piacevo.
Ci vedemmo la sera stessa, la portai a cena in un paesino lontano dieci km da dove abitava.
Dopo la cena, nel portarla a casa, mi fermai in una zona buia e in mezzo al bosco, lei non fece nessuna obiezione. Non persi troppo tempo, la baciai, subito, le presi il viso tra le mani, e sentimmo una forte attrazione reciproca.
Roberta mi disse che era emozionata, ma che non voleva fare nulla di precipitoso. Io le assicurai che avrei rispettato i suoi desideri e che non avrei fatto nulla che la mettesse a disagio.
Roberta mi guardo negli occhi, e senza dire niente, mi sbattono i pantaloni, tirò fuori il pene, mi bacio, e si abbassò per prendermelo in bocca.
Roberta era magnifica, mi diceva che era molto impegnativo, ma aveva un buon sapore.
Era meraviglioso, vederla impegnarsi, farlo scivolare fino in gola, e mi portò in estasi.
Il giorno dopo, Roberta mi chiamo e mi chiese di incontrarci di nuovo, e io accettai. Ci vedemmo in un isolato, e passammo del tempo insieme, parlando e ridendo. Roberta mi disse che si sentiva a suo agio con me e che le piaceva la mia compagnia.
Io gli dissi che mi sentivo bene con lei e che apprezzavo la sua sincerità.
Continuammo a vederci regolarmente, e la nostra amicizia si approfondì anche sessualmente.
Un giorno, Roberta mi chiese se potevo aiutarla con un lavoro a casa, e io accettai. Mentre lavoravo, notai che sua figlia Paola mi guardava con curiosità. Io le sorrisi e lei mi rispose con un sorriso.
Più tardi, mentre Roberta era fuori, Paola mi si avvicinò e mi disse che sapeva che ero stato con sua madre. Io le dissi che era vero, ma che non volevo che si sentisse a disagio. Paola mi disse che non si sentiva a disagio e che anzi, le piacevo.
Anch'io la trovavo simpatica, ma che non volevo che si creassero problemi tra di noi. Paola mi disse che capiva e che non avrebbe detto nulla a sua madre che sapeva, e che io gli avevo dato conferma che ero lamante della madre.
Nei giorni seguenti, continuai a frequentare Roberta e sua figlia Paola. Tra noi si creò un'atmosfera amichevole e rilassata. Roberta mi disse che era felice di avermi conosciuto e che ero un'amante favoloso.
Paola, invece, sembrava essere un po' più riservata, ma continuava a mostrare interesse per me. Io cercavo di essere gentile e rispettoso con entrambe, senza voler creare problemi o situazioni imbarazzanti.
Un giorno, Roberta mi chiese se potevo accompagnarla a fare delle commissioni in città. Io accettai e, mentre eravamo in macchina, Roberta mi disse che aveva bisogno di parlarmi di qualcosa.
Mi disse che Paola aveva iniziato a mostrare un comportamento strano e che lei era preoccupata. Mi chiese se avevo notato qualcosa di anomalo nel comportamento di Paola.
Io le dissi che non avevo notato nulla di particolare, ma che ero disposto ad aiutarla a capire cosa stava succedendo. Roberta mi ringraziò e mi disse che apprezzava la mia disponibilità.
Mentre continuavamo a parlare, arrivammo a destinazione e facemmo le commissioni.
Roberta era euforica, al punto che mi disse, che aveva una gran voglia di scopare, mi porto in un camerino, dove si provono i vestiti, e mi supplico` di scolarla lì, con violenza.
Io non avevo mai fatto sesso in un luogo simile, mi prese una grande eccitazione e senza tanti preliminari, la misi faccia al muro, e gli scaricai in fila il mio pene.
Roberta non si teneva, quasi a farci scoprire, ma fortunatamente non successe, e gli venni dentro una quantità di sperma, che anche dopo messo su il perizoma, gli colava tra le gambe.
Qualche giorni dopo, incontrai Paola, mi si avvicinò e mi disse che voleva parlarmi di qualcosa. Io le dissi che ero disponibile ad ascoltarla e lei iniziò a raccontarmi dei suoi sentimenti.
Mi disse che si sentiva confusa e che non sapeva come gestire i suoi sentimenti. Io le dissi che capivo e che ero lì per aiutarla.
Paola mi disse che si sentiva attratta da me, ma che non sapeva se era normale. Io le dissi che i sentimenti sono sempre complessi e che non c'è nulla di normale o anormale.
Le dissi che l'importante era che si sentisse bene e che non facesse nulla che la mettesse a disagio. Paola mi ringraziò e mi disse che si sentiva meglio dopo aver parlato con me.
Nei giorni seguenti, continuai a frequentare Roberta e Paola. Tra noi si non cera tensione di nulla, io capivo i sentimenti di paola, ma non potevo tradire sua madre.
Paola, invece, continuava a mostrare interesse per me. Io cercavo di essere gentile e rispettoso con entrambe, senza voler creare problemi o situazioni imbarazzanti.
Con Roberta decidemmo di andare a una festa in città. Iarrivammo e, mentre eravamo alla festa, Paola si avvicinò a me e mi disse che voleva ballare con me.
Io le dissi che sarebbe stato un piacere e, mentre ballavamo, Paola mi disse che si sentiva felice di essere con me. anch'io mi sentivo felice e che apprezzavo la sua compagnia.
Segue.....
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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