tradimenti
Scatti Riservati Cap.04 - Lingue lunghe

18.06.2025 |
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"Ha vomitato dati, contatti, riferimenti..."
Il ponte dello yacht vibra sotto i passi leggeri di Maddie e dell’uomo che l’accompagna. Il mare di notte è nero e silenzioso, increspato solo da piccole onde che luccicano come specchi rotti. L’americano ha la camicia sbottonata, i capelli spettinati dal vento salmastro, il bicchiere sempre pieno.«Sai, MadSex... posso chiamarti così? Tu sei... qualcosa di speciale. Una donna che sa cosa vuole. E io apprezzo molto questo tipo di donna.»
Maddie sorride, lo guarda da sotto le ciglia. Gli tocca il braccio appena. «Chiamami come vuoi, finché versi bene da bere.»
Lui ride, e lei coglie la sua inclinazione in avanti. Sta cadendo. Le parole arrivano impastate di alcol.
«Martini dice che sei una delle più brave. Dovresti vedere come parlano di te... anche nei nostri ambienti.»
Maddie inclina la testa. «"Nei nostri ambienti"? Intendi... le ambasciate?»
Lui ride ancora. «Diciamo che certi documenti non si vendono da soli. Ma tu questo lo sai già, vero?»
Un secondo. Solo un battito di ciglia. Ma basta per accendere un ricordo.
-Una settimana prima. Appartamento segreto-
Gerini cammina avanti e indietro nella stanza. Ha in mano un oggetto metallico, lo fa rimbalzare tra le dita: un piccolo registratore.
«Ascolta bene, Maddalena. Non devi sedurre. Devi guidare. Il trucco è dare l'illusione di condurre il gioco mentre li porti dove vuoi tu.»
Maddie lo osserva seduta su un cuscino. «E come faccio?»
«Programmazione neurolinguistica, baby. Entri nel loro schema: ripeti i gesti, modula il tono, costruisci domande con false alternative. "Preferisci parlarmene adesso o dopo un altro bicchiere?". Vedi? Hai già deciso per lui. Ma crede di scegliere.»
Lei annuisce. «E se non funziona?»
Gerini sorride. «Hai un piano B. Il tuo corpo. Ma solo per accendere. Mai per concedere. Il desiderio è leva. Il premio, un miraggio.»
-Presente. Ponte dello yacht-
Maddie ride a una battuta volgare, gli versa un altro bicchiere. Poi lo guarda fisso. «Sai, mi piace la gente potente. Ma mi piace di più quando si sente libera di raccontare. Sei libero, tu?»
Lui traballa, ride, beve. Poi si avvicina e le sussurra: «Sì. Ma solo perché so dove vanno a finire le informazioni... e quanto valgono.»
«Le informazioni?»
Lui annuisce, sfiorandole il fianco. «Martini ha i canali. Io sono uno di quelli.»
Maddie sorride. Ha già acceso il registratore nella collana. Missione compiuta. Ora deve solo scrollarsi di dosso quell’idiota senza insospettirlo.
«Raccontami tutto... ma con calma. Hai tempo per me stanotte?»
Ride, le allunga il bicchiere. Lei lo riempie. Sta cercando di farlo bere quanto basta. Lui parla, si lascia andare. Nomina cose che non dovrebbe: transazioni, canali, cifrature.
È cotto a puntino, ormai è un fiume di informazioni, si vanta del suo ruolo, delle sue missioni, cerca di impressionarla e inizia ad allungare le mani. Maddie lo blocca e gli riempie ancora il bicchiere, l’uomo insiste, la stringe. Lei sorride, lo distrae, si libera con eleganza.
Nel frattempo, Marco è sulla terrazza, fotografando la luna riflessa sull’acqua. Una coppia si avvicina. Lui è uno slavo alto, barba bianca, sui 65 anni, completo grigio lucido. La moglie è una dea dell’Est, venticinque anni al massimo, gambe infinite, seno naturale e sguardo da padrona. Tra loro, un ragazzo siciliano sui ventitré anni: alto, fisico da statua greca, pelle scura, occhi verdi.
«Lei è mia moglie, Lidia. Questo è Ivan. E io sono Rade. Vogliamo un ricordo particolare della vacanza, vorrei immortalarla… mentre si diverte con il suo amante.»
«Scatti riservati. Solo per noi. Markus Roggia, ci hanno detto che lei è… unico.»
Appena finisce di parlare allunga una busta nelle mani del fotografo.
Marco la apre, ci sono molte banconote in taglio grosso. Alza lo sguardo senza dire nulla, li scruta con occhi profondi. Lei lo fissa, si morde le labbra. Il marito invece sembra aver perso un po’ di sicurezza sotto lo sguardo indagatore di Markus Roggia.
Un lungo silenzio, poi accetta. L’offerta è generosa. Li segue in cabina. L’ambiente è caldo, arredato con velluti, tende spesse e uno specchio che corre per tutta una parete.
Lidia si spoglia lentamente. Ivan la guarda, già nudo, il cazzo enorme, duro e pulsante. Rade si siede in un angolo, in accappatoio, già con la mano tra le cosce.
«Adesso, mio bull» mormora lei a Ivan. «Fammi godere. Davanti al mio povero marito inutile.»
Iniziano.
Ivan la solleva come una bambola. Le infila tre dita, la lecca con foga, poi la prende contro la parete. Marco scatta. Le luci sono basse, le ombre si rincorrono. Lidia urla di piacere.
«Guardami, Rade! Guarda tua moglie che gode come una vacca!»
Ivan la sbatte sul letto, la penetra da dietro con violenza. Lei si gira verso il marito: «Così mi scopo il tuo cazzo ideale, stronzo. Altro che la tua roba moscia.»
Rade geme, si masturba furiosamente.
«Scatta tutto, Markus,» dice Lidia, con voce roca. «Voglio vedere la mia faccia quando Ivan mi sfonda il culo.»
E così fa. Marco fotografa, ogni dettaglio, ogni goccia di sudore, ogni sguardo umiliato di Rade, ogni espressione estasiata di Lidia.
Il bull la monta come una vacca, lei urla, ogni tanto si ferma e sfila il cazzo per permettere al fotografo di immortalare il buco del culo oscenamente dilatato, poi riprende.
È instancabile, picchia duro e costante, Lidia sembra non averne mai abbastanza, chiede sempre di più.
Sono bellissimi coi corpi lucidi di sudore, i muscoli tesi, i capezzoli dritti. Continuano per più di un’ora. Fino a quando dopo l’ennesimo orgasmo della ragazza Ivan si ferma, la sdraia e le schizza sul petto. Lidia ride, si spalma il seme sulle tette, si gira di nuovo verso il marito.
«Ti piace? Questo è quello che non potrai mai darmi.» Si avvicina a Rade, lo bacia e poi lascia che gli pulisca le tette con la lingua.
L’ospite smette di scattare. La sessione è finita. Rade ringrazia, le mani tremanti, la voce rotta.
Markus Roggia estrae la memory card dalla reflex e la appoggia sul tavolino, saluta e se ne va. Dentro Marco… qualcosa si agita.
Questa missione è appena iniziata. E già non ci sono più confini.
La cabina è avvolta dal buio, ma l’aria è ancora densa di ciò che è accaduto. Marco e Maddie si stendono finalmente nel letto, i corpi caldi, le menti sature. Nessuno parla per qualche minuto. Poi, lei rompe il silenzio.
«Hai qualcosa?»
«Una coppia di slavi, mi hanno pagato per un servizio cuckold con un ragazzo siciliano. Tutto salvato nel backup segreto.»
«Ottimo. L’americano invece è un cretino, ma un cretino utile.»
Lui si gira, le accarezza la schiena. «Ti ha fatto qualche rivelazione?»
«Una valanga. Ha vomitato dati, contatti, riferimenti. E voleva anche vomitarmi addosso, metaforicamente parlando.»
Marco ride piano. «Bella immagine.»
Si avvicinano. Si abbracciano. Nessun bacio, solo corpi che si cercano per farsi forza. E così, senza parole, si addormentano.
-Due settimane prima-
Il profumo del caffè riempie la cucina. Castiglione della Pescaia, casa di Marco. È appena rientrato dall’incontro con Crotti e ora siede di fronte ai genitori, le mani intrecciate.
«Abbiamo ricevuto un’offerta…» dice, cercando di sembrare naturale. «Io e Maddie. Una crociera fotografica. Vitto e alloggio pagati. In cambio, un servizio esclusivo.»
La madre lo osserva con aria interrogativa. Il padre sospira. «E quando sarebbe?»
«Tra due settimane. Ma prima andrò a stare a Forte dei Marmi, da Maddie. Dobbiamo organizzarci.»
«Un mese via?»
Marco annuisce. Il padre mastica lentamente. Poi posa la forchetta.
«Se è quello che vuoi…»
La madre sbuffa, ma accetta. «Solo attento. Non perdere la testa, Marco.»
«Promesso.»
-Presente, cabina-
Un raggio di sole filtra dall’oblò, accarezza la schiena nuda di Maddie. Marco si stiracchia accanto a lei. È tutto troppo silenzioso, troppo perfetto. Falso.
Dopo la doccia, raggiungono il salone per la colazione. Tavolini eleganti, tazzine di porcellana, buffet curato.
E’ stato annunciato che la crociera si fermerà per un giorno, gli ospiti sono liberi di scendere dall’imbarcazione per godersi quella parte di Sardegna.
Due modelle venete li salutano con un cenno. Si chiamano Erika e Luana. Trevigiane, ventisei anni. Sono su OnlyFans da tre anni e si sono costruite un impero a colpi di video lesbo.
«Bella la festa ieri, eh?» dice Erika, sorseggiando caffè con panna.
Luana ride. «Beh, direi. Abbiamo fatto un trio con una milf tedesca... l’hai vista? Capelli biondi corti, seno rifatto. Dice che lavora in un’ambasciata, ma ha una lingua che merita una bandiera tutta sua.»
Maddie sorride. «L’ambasciata tedesca?»
«Pare. È molto amica di Martini. Ci ha invitate in cabina… e da lì è venuto fuori tutto il repertorio.»
Erika mostra una foto: la donna tedesca è in mezzo a loro, nuda, un collare nero al collo.
Marco e Maddie si scambiano uno sguardo. Annotano mentalmente.
«Martini vi ha invitati nella sua villa, vero?» chiede Luana.
«Sì, ci andiamo oggi.»
«Allora fate attenzione. Lì si gioca sul serio.»
Mezz’ora dopo Marco riceve un messaggio criptato sul telefono. Lo legge e lo gira a Maddie con uno sguardo teso.
“Tesoro, non dimenticare di portarti sempre dietro la crema solare.”
«Crotti?»
Marco annuisce. «Ci chiede di consegnare il materiale raccolto.»
Poco dopo sbarcano. Il sole è già alto. Il porto dell’isola della Maddalena è affollato.
Un ambulante si avvicina: ha l’aspetto trasandato, occhiali da sole, un cappello di paglia. Offre prodotti per la pelle.
«Serve qualcosa per il sole, ragazzi? Crema, doposole, repellente per zanzare?»
Marco lo osserva, poi risponde: «Si, ho scordato tutto sulla nave. Magari una crema con protezione 30?»
Sfila una banconota da 10 euro, avvolta attorno a una piccola chiavetta USB. L’uomo fa lo scambio.
«Ne faccia buon uso.»
Marco passa la boccetta a Maddie. Lei la infila nello zaino con un gesto casuale. Nessuno si accorge di nulla.
-Una settimana prima a Forte dei Marmi-
Nell’appartamento segreto, Crotti e Gerini li osservano.
«Cercheremo di inviare un agente ogni volta che potremo. Ritirerà il materiale raccolto. Così, se venite sospettati, non avranno nulla in mano.»
«E se ci beccano?» chiede Marco.
Gerini lo guarda fisso. «C’è un nostro uomo tra l’equipaggio. Lo conoscerete solo se necessario. Se serve, vi estrarremo. Ma fate in modo che non serva. Abbiate fiducia in voi, avete avuto un addestramento breve ma intenso, più che sufficiente a prepararvi per quello che dovrete affrontare.»
-Presente: Villa di Martini-
I ragazzi arrivano alla villa sulla costa. Una struttura moderna, tutta vetro e legno, affacciata sul mare. Vengono accolti da un maggiordomo in livrea chiara.
«Vi aspettavamo. Il signor Martini è in piscina.»
Gli assegnano una stanza per la giornata, poi li conducono verso il cuore della villa. Il sole brucia alto, ma l’aria vibra di un’altra energia. Sottile. Pericolosa.
Marco e Maddie si lanciano uno sguardo d’intesa. La missione continua.
Continua nella sezione “orge e gangbang”…
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