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Non me lo sarei mai aspettato


di Hank1980
13.08.2021    |    25.214    |    9 8.6
"Iniziavo ad innervosirmi, ma Simona sembrava avere la situazione sotto controllo, continuano un po’ a stuzzicarsi, nuovamente lei fa per andar via e lui la..."
L’inizio di un racconto è sempre la parte più complicata, anche se si tratta di fatti realmente accaduti. Mi ritrovo qui a scrivere per la prima volta per esorcizzare quanto ho vissuto, per condividerlo, in quanto tenerlo dentro mi sta consumando. Essendo un racconto di una mia esperienza reale, i nomi di cose e persone sono stati opportunamente modificati.

Ho 40 anni, sono un uomo abbastanza realizzato, lavoro, dedico tempo alle mie passioni e convivo da qualche anno con la mia compagna Simona. Simona è minuta, ma ben fatta, bruna, viso pulito, belle gambe e seni stupendi, è la classica ragazza della porta accanto, una di quelle di cui puoi fidarti, una ragazza seria. Prima di me ha avuto un solo uomo, una storia, importante, durata diversi anni, poi finita e due mesi dopo la loro rottura ci siamo incontrati ed innamorati. Come spesso succede, all’inizio c’era molta passione, molto sesso, lo facevamo più volte al giorno, e il sesso è sempre stato molto soddisfacente, sia per me che per lei. Lei sessualmente è molto generosa, non si tira indietro e cerca sempre di accontentarmi e assecondare ciò che più mi eccita. Ma come spesso accade, con la convivenza, il passare del tempo, la confidenza che aumenta, il rapporto si è un pò spento, soprattutto dal punto di vista sessuale, ma non ho mai temuto tradimenti, non sono geloso, ma sono sicuro che lei non mi abbia mai tradito e non mi tradirebbe mai. Quanto sto per raccontarvi non è propriamente un tradimento, ma semplicemente un errore, una errore di valutazione e tanta sfortuna.

Con il passare del tempo, le litigate sono diventate sempre più intense, anche se non hanno mai per davvero minato il nostro rapporto, ma una delle ultime volte, lei ha deciso di andar via di casa, io avevo le mie ragioni, lei le sue, ma ero convinto che di lì a due-tre giorni avremmo risolto tutto, lei sarebbe tornata e avremmo ricominciato la nostra storia, come spesso è accaduto.

Veniamo a noi. Quella sera, Simona, anche per svagarsi, decise di uscire contattando dei vecchi amici che non frequentavamo da un pò. Questo lo sono venuto a sapere per una gaffe di un amico di questa comitiva, che pensando che saremmo usciti entrambi e non solo Simona, mi inviò l’ora ed il posto dell’appuntamento, ma io risposi subito che Simona li avrebbe raggiunti da sola in quanto c’era un pò di maretta tra di noi. Durante la serata, però, mi nacque il bisogno di parlarle per ribadire le mie posizioni e le mie ragioni, cercando così di discutere e trovare un accordo che avrebbe evitato il protrarsi di questo periodo di “rottura”, chiamiamola così, se di rottura può parlarsi. Così, senza avvisare nessuno, mi recai sul posto dove la comitiva si sarebbe incontrata e avrebbe passato parte della serata. Nel cercare parcheggio, passai davanti al locale dell’appuntamento, e vidi Simona e alcuni vecchi amici, amiche, e qualche nuovo membro del gruppo. Lei era vestita davvero carina, con uno dei suoi vestiti leggeri e corti, tacco alto e una bella scollatura, bellissima come sempre. Mi fermai in doppia fila, li guardai scherzare tutti insieme, rilassati, felici, e pensai che non sarebbe stato il caso di chiamarla, di arrivare da lei, parlarle dei nostri problemi, ma pensai che lei meritasse una serata di svago lontano dai problemi di coppia. Notai un ragazzo che le sedeva accanto che faceva un pò lo scemo con lei, scherzavano e ridevano, ma Simona è sempre stata una ragazza alla mano, anche se ha sempre messo i paletti davanti al diventare inopportuni, ma quella sera era libera, si stava divertendo come facevamo insieme all’inizio della nostra storia.

Stavo per andar via quando li vidi alzarsi, parlavano tutti di continuare la serata in un disco bar, ma Simona disse di non poter far tardi e che sarebbe tornata a casa. Il ragazzo che faceva il simpatico si offrì di riportarla a casa per poi raggiungere nuovamente il gruppo di lì a poco. Fin qui non ci vidi nulla di male, confermai la mia decisione di non intervenire e di lasciarle la serata libera, che in realtà stava volgendo al termine. Si infilarono in auto, tirarono su le mascherine (siamo già in periodo COVID) e decisi, non so perché, di seguirli, forse per essere tranquillo e vederla rientrare a casa. Feci molta attenzione a non farmi vedere e li seguivo in auto a debita distanza, ma sembravano ridere e scherzare, insomma, non si sarebbero accorti di me nemmeno se gli fossi arrivato davanti. Prima di arrivare a casa si fermarono a bere qualcosa in un bar all’aperto non molto distante da casa dei suoi, ordinarono dei cocktails, strano, Simona non beve, e non capivo nemmeno perché avesse accettato di fermarsi a bere qualcosa con quello sconosciuto. Nel frattempo la vedevo serena, libera e decisi di farle vivere la serata, anche un flirt, perché no, se fossi stato al suo posto mi avrebbe fatto piacere, a patto di non superare il limite. Infatti, finalmente dopo una ventina di minuti e un altro cocktail, si dirigono verso la sua auto, ridendo, lei forse un pò brilla, rimettono su le mascherine, lei si siede in auto, infila le sue bellissime gambe nell’abitacolo dell’auto, posa la borsetta sul cruscotto e partono per casa dei suoi genitori.

Una volta giunti sotto casa dei genitori di lei, mi aspettavo che lei scendesse, e invece, lui spegne l’auto, tira giù il finestrino e accende una sigaretta. Io mi fermai poco dietro di loro. Ridevano, scherzavano e si sfottevano, quando dopo lei fa per scendere dall’auto, lui sorridendo la tiene da un braccio e lei, scoppiando in una risata imbarazzata si lascia cadere sul sedile del passeggero. Iniziavo ad innervosirmi, ma Simona sembrava avere la situazione sotto controllo, continuano un po’ a stuzzicarsi, nuovamente lei fa per andar via e lui la trattiene, non capivo cosa stesse succedendo, lui di certo non voleva che andasse via, e ogni volta che la riportava in auto le diceva qualcosa che non potevo sentire. Così dopo l’ennesimo tentativo fallito di scendere dall’auto, lei posa nuovamente la borsetta sul cruscotto, chiude lo sportello, lui accende l’auto e ripartono.

Ero basito, quasi immobilizzato, non capivo, non riuscivo a formulare un pensiero sensato, l’unica cosa che decisi di fare fu quella di continuare a seguirli, e capire cosa stesse succedendo.

Li seguii per un pò, fino a quando non si fermarono in una zona poco fuori città, appartata, potevo vederli chiaramente chiacchierare in auto, lui cercava di avvicinarsi, ma vedevo lei rimanere un pò più fredda di lui. Lui cercava un contatto, la tirava a se, la stuzzicava, l’abbracciava, poi vedo che lui cerca di toglierle la mascherina, ridono, sembravano due amanti che facevano la lotta, poi lui alla fine riesce a toglierle la mascherina e sembra che il gioco sia concluso, lei ride, apre la borsetta, guarda il cellulare e sembra dirgli che è tardi e che deve rientrare a casa. Lui di tutta risposta la tira ancora a se e l’abbraccia, lei questa volta lo respinge con meno vigore e decisione, rimangono così, poi non so cosa lui le dice nell’orecchio, lei sorride e lo allontana, ma ancora lui la tira a se, l’abbraccia, vedo che la stringe e le sussurra qualcosa all’orecchio, le sposta i capelli e le bacia il collo.

Non potevo credere ai miei occhi, la mia donna tra le braccia di un altro uomo, la situazione stava sfuggendo di mano, si stava superando il limite, lo sapevo bene, ma allo stesso tempo non riuscivo a fare altro che continuare a guardare.

Lui le bacia il collo, lei timidamente cerca di respingerlo, ma lui le afferra un seno da sopra il vestito leggerissimo, lei in una smorfia di piacere porta la testa all’indietro e li lui la bacia profondamente. Conosco Simona, e quando ha quell’espressione è fortemente eccitata anche se sono certo che quella mano sul seno e il bacio l’abbiano presa alla sprovvista.
Vedo che lei non fa nulla, è lui che ha l’iniziativa, il bacio è passionale e la mano sul seno continua a farla eccitare, vedo che lui porta la mano verso le sue cosce e inizia a toccarla.
Simona stringe le cosce, non so cosa stia pensando, forse non vuole andare fino in fondo, ma la situazione si è fatta di certo molto complicata, lei inizia a gemere, non posso sentirla, ma vedo il suo volto, io sono impietrito, vedo uno strano movimento del suo avambraccio, lui le ha messo la mano sul suo pene, a quel punto, forse per non tirarsi indietro (ormai è un pò tardi), o forse perché ormai eccitata, lei lo asseconda e gli sbottona i jeans, sposta i boxer e gli prende il pene tra le mani. Lui è quasi completamente sopra di lei, dal sedile guidatore, riverso quasi completamente sul sedile passeggero, lui è lì che la bacia, la masturba e si fa masturbare.

Speravo solo che finisse in fretta, non volevo guardare altro, ma allo stesso tempo avevo la bocca secca e provavo sentimenti contrastanti, ero sicuro che da un momento all’altro lui l’avrebbe montata e scopata. Conosco sessualmente Simona, era lì lì per venire, quando lui smise di toccarla, si spostò su di lei, lei tolse gli slip e aprì le cosce, era fatta, era pronta per farsi scopare.

Lui tolse jeans e boxer, rimase solo in maglietta, con il pene in visibile erezione, le si mise sopra, ma stranamente non la penetrò, iniziò a salire sempre più su con il pube, fino ad arrivarle ad altezza seno, lei prese il suo pene e continuò a masturbarlo, ma erano chiare le intenzioni del ragazzo, Simona invece era molto titubante.
Con la stessa titubanza iniziale nel masturbarlo, Simona lo assecondò, scivolò sul sedile passeggero fino a far arrivare il pene di lui ad altezza viso, continuava a masturbarlo, quando ad un certo punto Simona prese coraggio e infilò il pene in bocca. Un ulteriore preliminare prima del sesso, sono sicuro lei abbia pensato questo, giusto qualche pompata prima che scenda nuovamente e lo infili, era quello che succedeva spesso tra di noi. Lui invece affondò il colpo, le infilò il pene completamente in bocca, tant’è che lei fu costretta a smettere di masturbarlo e a contrastare i movimenti di lui con le mani sulle sue anche. La vidi poggiare i piedi sul cruscotto, scendere ancora sul sedile quasi a trovare una posizione comoda per farlo continuare, lui intanto le stava scopando la bocca, e non sembrava un preliminare, con le braccia puntate sul sedile posteriore, potevo vedere il suo culo fare ampi movimenti affondando il pene nella sua bocca. Simona intanto era in preda di lui. La vedevo in forte imbarazzo, non lo toccava con troppa passione, con decisione, era come se non sapesse cosa fare con le mani, dove metterle, le usava solo per contrastare i suoi movimenti quando infilava il pene nella sua gola troppo in profondità, stava succedendo tutto troppo in fretta, così in fretta che i movimenti di lui si fecero più veloci, fin quando inarcò la schiena, chiuse gli occhi, portò la testa all’indietro e affondò il pene nella gola della mia donna.
Dopo un paio di secondi vidi i piedi di Simona inarcarsi e puntarsi sul cruscotto, le mani sui suoi fianchi di lui, quasi ad allontanarlo, e capii che lui le stava eiaculando in bocca. Lei non ebbe altra possibilità che ingoiare tutto il suo sperma. Lui continuò ancora con movimenti più lenti e sempre meno profondi, fino a fermarsi per qualche secondo, e poi ancora qualche piccolo movimento per assecondare le ultime contrazioni del suo pene, quando finalmente si rialzò e si spostò sul sedile guidatore con il pene moscio. Dopo qualche secondo di silenzio lui le offrì dei fazzolettini, lei li prese, si asciugò la faccia e la vagina. Si ricomposero, lei rimise gli slip, abbassò il vestito, l’imbarazzo era palpabile, lei di certo non si aspettava che la serata finisse in quel modo. Lui fumò una sigaretta dopodiché la riportò finalmente a casa. Lei lo salutò semplicemente con un gesto, in maniera molto fredda e poi scese dall’auto senza voltarsi indietro, quasi pentita di quello che era successo, sia perché non era stata soddisfatta, sia perché era successo per la prima volta qualcosa al di fuori della nostra storia.

Ero in preda al panico, l’unica cosa che feci, fu quella di seguire ancora il ragazzo questa volta da solo in auto, che una volta arrivato dagli amici, con un ovvio ritardo, iniziò, ridacchiando, a vantarsi e raccontare quanto successo quella sera. Poi, quasi in uno stato catatonico andai a casa.

Come è andata a finire? Il giorno dopo Simona mi ha chiamato, ci siamo visti, lei voleva chiarire e tornare insieme, decisi di incontrarla, mi ha abbracciato e mi ha detto quanto mi amasse, ovviamente nessun accenno a quanto avvenuto la sera prima. E’ tornata a casa e conviviamo serenamente. Penso spesso a quella sera, a come l’abbia vissuta lei, al fatto che se fossi intervenuto di sicuro lei non sarebbe arrivata a fare sesso orale con uno sconosciuto, ma non vi nascondo che a volte, quando facciamo sesso, prima di farla venire con la lingua, sago su di lei, e porto il mio pene sul suo viso, inizio a scoparle la bocca e lei inizia a toccarsi, sembra poter venire immediatamente, ma gestisce la situazione, si tocca più intensamente e viene nel momento in cui le eiaculo in gola…forse non tutti i mali vengono per nuocere.

P.S. A quanto pare è necessario un dovuto chiarimento, per quanto il racconto riporti eventi realmente accaduti, i dettagli e quelle descrizioni puntuali sono a mero servizio del racconto, anche se, ripeto, nella sostanza è quello che è realmente accaduto.
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