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Sorpresa a casa sua


di KongBar
01.11.2021    |    20.172    |    5 9.5
"Iniziai ad aumentare il ritmo, mi sentivo come uno stallone che correva libero, la afferrai per i capelli e la sculacciavo ancora..."
Ero tranquillo a casa quando suona il telefono, numero sconosciuto: si trattava della ragazza del mio migliore amico, mi chiedeva di passare a casa sua per un guasto alla TV.
Lui non c'era, era in viaggio per lavoro.
Le dico che che appena posso sarei passato a casa loro. In serata parto, arrivo a casa loro e busso.
Lei mi aprì la porta, indossava una tuta con un top aderente: lei è una ragazza semplice ma molto bella, due occhi azzurrissimi e devo ammetterlo, un fondoschiena da urlo, forse perché ha sempre giocato a pallavolo.
Un po' piatta di seno ma mi hanno sempre affascinato le tette piccole.
Entro, mi indica la tele e cerco di capire che problemi abbia.
Sistemo tutto, ricollego al Wi-Fi e faccio per andarmene: un problema da nulla, quando sento chiamarmi alle spalle e mi giro.
Lei era lì, calze autoreggenti nere, perizoma in pizzo e basta. Niente sopra, solo un collare nero.

"Scopami" mi disse, con uno sguardo che sembrava mi spogliasse di ogni vestito e insicurezza.
Mi sentivo avvampare. Mi avvicinai a lei, la presi per il viso e ci baciamo. Violentemente. Le nostre lingue si intrecciavano, la saliva cadeva dai nostri menti.
La presi per i glutei e la sollevai.
Poteva sentire il mio cazzo già eretto tra le sue gambe.
La gettai sul letto e mi spogliai, mostrandole quanto fossi affamato, affamato di lei.
Le baciai il collo mentre con la mano accarezzavo i suoi piccoli seni; la potevo sentire gemere: era super arrapata, ma dentro di me non potevo capire perché lo stavamo facendo.

Smisi di farmi troppe domande e mi diressi verso le sue gambe, così liscie e morbide. Partii dai piedi, li leccai, la mia lingua si arricciava tra le sue dita.
Sfiorai le sue calze.. Volevo strapparle ma le donavano sulle sue gambe atletiche.
Con i denti afferrai le sue mutandine e le tirai piano piano giù. Un odore così naturale avvolgé la mia mente. Era già umida, e con la lingua stuzzicai il clitoride e poi le labbra...
Sentivo già le sue mani premermi sulla testa, le sue gambe si stringevano e si allargavano, la schiena si inarcava come un serpente. Alternavo movimenti lenti con altri bruschi e decisi, insieme alle mie dita dalle quali colava il suo miele.

Tornai alla sua bocca e infilai le mie dita bagnate del suo nettare, nel mentre le nostre lingue combattevano per prevalere una sull'altra. La sua mano era sul mio tronco, le sue dita lo avvolgevano, accarezzando la cappella pulsante, per raccogliere le prime gocce di pre eiaculato e portarselo alla sua bocca assetata. Si alzò, dirigendosi verso il mio cazzo: ci sputò sopra e senza esitazione lo ingoiò tutto d'un fiato.
Preso dalla foga iniziai a scoparle la gola, così forte da sentirla strozzarsi. Si alzò per prendere aria e la baciai: potevo sentire il mio sapore mischiato alla sua saliva. Venne sopra si me e iniziò a cavalcarmi. Le sue anche si muovevano in modo così sensuale, i suoi occhi roteavano dal piacere, i gemiti penetravano la mia mente. Mi sentivo così invaso da tutta quella voglia, quell'eccitazione, quel senso di proibizione e sbagliato. Ma tutto rendeva questa scopata ancora più bella di quanto già fosse.

Ad un certo punto lei estrasse dal di dietro un oggetto nero, piccolo a forma di cono: era un plug anale! Me lo appoggiò sulle labbra, aprì timidamente la bocca e lo presi tutto. Sentivo il sapore del suo culo, non avevo mai provato un gusto simile, ma mi piaceva. Lo succhiai avidamente, poi lo tirò fuori e lo leccò anche lei.
Poi lo appoggiò sul comodino, si avvicinò al mio orecchio e sussurrò:" leccarmi l'ano e mettimelo dentro".
Ero a dir poco sorpreso. Lei, capendo a pieno la mia espressione, si girò su di sé e mi ritrovai con il suo culo sopra la mia faccia e ci si sedette sopra. Mi mancava un po' l'aria, ma la mia lingua era autonoma. Leccavo il suo ano con piacere, era così rilassato e caldo, aveva un sapore tutto suo. Ne ero ghiotto.

La spostai e la misi a pecora.. Il suo culo era così bello, lo schiaffeggiai e lei si girò guardandomi in modo malizioso.
Afferrai le anche e lo spinsi dentro: era tutto così bagnato, caldo e rilassato. Lo sentivo sgusciare al suo interno. Mentre scivolavo dentro di lei la vedevo inarcare la schiena e mi supplicò di scoparla. Iniziai ad aumentare il ritmo, mi sentivo come uno stallone che correva libero, la afferrai per i capelli e la sculacciavo ancora. I suoi gemiti riempivano tutta la casa, il sudore bagnava i nostri corpi, il cuore pompava sangue e testosterone senza sosta.
Pochi minuti dopo sentivo che stavo per venire, non feci in tempo che esplosi tutta la mia sborra dentro di lei con dei forti colpi d'anca.

Stanchi e affannati, ci sdraiammo guardandoci negli occhi mi disse:"se ci sarà una prossima volta, dovrai venirmi in bocca, hai combinato un bel casino laggiù". Passandosi una mano la dietro, estrasse una quantità abbondante di sperma che si passò sulla lingua e poi mi baciò.
Pensando a quella fantastica scopata, ci addormentammo insieme, abbracciati e soddisfatti.
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