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UNA PASSIONE INASPETTATA


di Ladyslut
12.08.2024    |    4.655    |    5 9.8
"«Vi aspetto!» le urlò Gabriel mentre lei stava per entrare in auto per dirigersi verso il ristorante in cui avrebbe incontrato Stefano, che ancora era..."
CAPITOLO I

Samantha era una donna a cui non mancava nulla, aveva una casa lussuosa, un marito che l'amava e un lavoro appagante ma qualcosa non la faceva stare bene, il suo era diventato un matrimonio senza passione, un'abitudine, non desiderava più l'uomo che aveva accanto.

Gabriel era bellissimo, sempre circondato da donne che cercavano di sedurlo ma lui aveva occhi solo per sua moglie, nonostante la sentisse sempre più distante pur avendo tentato in tutti i modi di riconquistarla ma non si era mai dato per vinto, era sicuro che un giorno, non troppo lontano, sarebbe riuscito a riaccendere la passione tra loro.

Si erano conosciuti durante una cena con amici in comune, lui non riusciva a toglierle gli occhi di dosso, era rapito dalla sensualità che emanava mista a una dolcezza da bambina, lei era attratta da lui in modo viscerale. Quella sera la riportò a casa e, arrivato il momento di salutarsi, scattò il primo bacio, passionale, intenso, un bacio che esprimeva tutto il loro ardore.

Erano trascorsi molti anni da quella sera e Samantha non sentiva più quel brivido lungo la schiena mentre guardava Gabriel fare colazione con un caffè nero fumante.
«Stai bene Samy? Ti vedo pensierosa.» le chiese il marito. «Sono solo un po' stanca, il lavoro mi sta consumando.» Mentì. Era commessa in una boutique e per quanto fosse impegnativo aver a che fare con i clienti, ciò che le toglieva il sonno non era certo il lavoro, sentiva che quell'uomo che la desiderava tanto, per lei era diventato come un fratello. Quella mattina uscì di casa convinta che la sua vita sarebbe andata avanti così per sempre, sentiva dentro di sé una tristezza senza fine ma non riusciva a trovare il coraggio di cambiare le cose, di lasciarlo andare e ritrovare una serenità persa da tempo.
Arrivò in boutique in leggero ritardo, si scusò con il suo capo e si cambiò, indossò l’uniforme che prevedeva una camicia bianca, aderente, che metteva in evidenza le sue forme generose avvolte da un reggiseno un po’ piccolo per la sua quarta abbondante molto apprezzata dai clienti, e una minigonna nera con uno spacco sulla coscia sinistra, calze autoreggenti nere velate con un'alta balza in pizzo che si intravedeva sotto lo spacco, e ai piedi delle scarpe décolleté nere con tacco dodici. Davanti a una donna così pochi uomini avrebbero resistito, tanto che quella mattina Gabriel, vedendola vestita in quel modo, aveva provato a baciarla sul collo ma lei, con la scusa di essere in ritardo, si scostò e uscì. Si sentiva molto in colpa per averlo rifiutato ma allo stesso tempo capiva che in lei qualcosa era cambiato. Mentre riordinava gli abiti sugli scaffali, la porta si aprì, Samantha si girò ed ebbe un sussulto, fino a quell’attimo non si era mai sentita così, il suo cuore batteva all’impazzata, aveva le mani sudate, l’imbarazzo dentro di lei cresceva mentre un ragazzo dagli occhi di ghiaccio fece il suo ingresso in negozio. Cercò di riprendere l'autocontrollo mentre quel volto senza nome si avvicinava sempre di più. Era un ragazzo alto, moro, dal fisico sportivo ma non troppo, labbra seducenti e barba che avvolgeva le gote. Lei fece affidamento alla sua professionalità per evitare di saltargli al collo, una forza interiore la spingeva verso di lui, gli avrebbe strappato la camicia blu che indossava e lo avrebbe baciato con passione mentre le mani avrebbero percorso il petto per poi scendere ancora di più, ma purtroppo si vide costretta a tornare in sé respingendo la voglia di lui e, con la serietà che la contraddistingueva, gli rivolse la parola: «Posso esserle utile?» La sua voce non fece trapelare la benché minima emozione nonostante dentro di lei ci fosse un tornado. «La ringrazio, sto solo dando un’occhiata» rispose, e non mentiva perché i suoi occhi non riuscivano a staccarsi dal corpo di Samantha, senza farsi accorgere le aveva ammirato il seno, che immaginava sotto le sue grandi mani dopo aver sganciato e sfilato con maestria il reggiseno che lo opprimeva, la lingua sui capezzoli mentre una mano le sfilava dalla gonna la camicia e apriva la cerniera della minigonna, ammirava le gambe e immaginava di sfilare le calze con delicatezza. Quando Samantha si girò per tornare a sistemare gli scaffali, il ragazzo non poté fare a meno di ammirare anche il suo fondoschiena, tondo e morbido. Cercò di riprendersi dalle fantasie erotiche mentre Samantha, senza farsi notare, lo guardava, anche lei completamente rapita da lui. Samantha, per la prima volta, non si sentì in colpa nel provare desiderio verso un altro uomo, e così decise di avvicinarsi al ragazzo con l'intento di conoscerlo: «Ha trovato qualcosa che le piace?» chiese Samantha per attaccare bottone. Il ragazzo non ebbe il benché minimo imbarazzo nel rispondere: «Sì, lei. Piacere, mi chiamo Stefano e avrei piacere di invitarla a cena questa sera.» La donna fu molto colpita dalla sfrontatezza di Stefano e, senza pensarci troppo, accettò, convinta di mettere fine al suo matrimonio confessando dell'incontro al marito al rientro a casa. I due si salutarono, si misero d’accordo per vedersi davanti all’entrata del ristorante “Bazar”, che era non molto distante da casa di Samantha, alle venti. Stefano le fece un delicato baciamano e se ne andò. Samantha riprese a lavorare ma non smise di pensarlo, fino all'ora di chiusura.

Finalmente arrivò il momento di rientrare a casa, Samantha era un misto di eccitazione e tristezza all'idea di mettere fine al suo matrimonio dopo molti anni insieme a Gabriel, ma Stefano le aveva dato una nuova ragione di vita. Gabriel era seduto sul divano a guardare un film in attesa di cenare. La tavola era imbandita, aveva preparato tutto, candele comprese, era deciso a ricominciare a corteggiare Samantha, ma non pensava che lei, invece, avesse deciso di lasciarlo. «Bentornata amore, com'è andata a lavoro?» chiese Gabriel. «Grazie Gabriel.» rispose fredda lei. «Bene, anzi, direi benissimo, vorrei parlarti proprio di questo.» Sì sedettero sul divano e lei cominciò a raccontare: «Oggi è entrato in negozio un ragazzo, un cliente come tanti ne entrano ma ai miei occhi è stato un colpo di fulmine. Sì chiama Stefano, mi ha invitato a cena questa sera, ho accettato. Gabriel, credo di non amarti più, sento un forte desiderio verso di lui e ho voglia di scoprire cosa può succedere.» Per un attimo Gabriel si sentì mancare al pensiero di perdere sua moglie ma una fantasia gli sfiorò la mente e così, senza pensarci, le chiese: «Perché non lo porti qui dopo la cena? Voglio godere della vostra passione.» Samantha era confusa davanti a questa richiesta, aveva trovato il coraggio di confessare tutto a Gabriel e lui, anziché chiederle la separazione, voleva vedere lei e Stefano a letto insieme. Dopo lunghi minuti che sembravano ore, acconsentì, andò poi a fare una doccia calda e a prepararsi per la cena mentre Gabriel, seduto a tavola, si eccitò nell'immaginare sua moglie con lo sconosciuto.
Mentre era in doccia, Samantha pensava con molta eccitazione all'incontro con Stefano e alla cena che si sarebbe svolta da lì a poco, tanto da mordersi le labbra e scendere con una mano verso le parti intime, si ritrovò in breve tempo a masturbarsi pensando a quella che sperava essere una passione folle, eccitante, sia per lei che per il marito. Con l'altra mano, sfiorò i capezzoli inturgiditi che leccò portandosi il seno vicino alla bocca. In un moto di godimento irrefrenabile, penetrò anche l’ano, non più vergine da molto tempo, lei e Gabriel amavano molto fare sesso anale, in tutte le posizioni possibili, ma in quel momento fantasticava di essere posseduta da Stefano, che aveva riacceso in lei la scintilla della passione. Finì la doccia desiderosa di prepararsi con cura, decise di indossare un perizoma di pizzo nero che lasciava ben visibili i glutei sodi, scelse l’abito da indossare, un tubino nero corto con scollatura a cuore che faceva intravedere i seni che erano avvolti da un sottoseno nero, sempre in pizzo, che lasciava scoperti areole e capezzoli, la cui forma sporgeva dal vestito, autoreggenti nere velate con balza, e décolleté nere con tacco a spillo, aveva raccolto i capelli rosso fuoco in uno chignon che le lasciava scoperto il collo, si era truccata con cura per far risaltare gli occhi che erano di un bel verde smeraldo. L’ultimo tocco erano state cinque gocce di profumo. Scese in tutta fretta le scale, quando Gabriel la vide, ebbe un’erezione, non la vedeva così raggiante e seducente da tanto tempo, le diede un bacio sul collo e le augurò una buona cena, Samantha corse incontro al proprio destino. «Vi aspetto!» le urlò Gabriel mentre lei stava per entrare in auto per dirigersi verso il ristorante in cui avrebbe incontrato Stefano, che ancora era all’oscuro di tutto, di Gabriel e del futuro che lo aspettava.
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