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Eva mi aprì un nuovo mondo, e non solo


di Piterpan90
01.01.2024    |    10.152    |    17 9.9
"I suoi capelli biondi scendono fino le spalle, la t shirt scollata a vita alta, l'ombelico scoperto per mostrare il piercing, dei jeans strettissimi che..."
Avevo 19 anni e frequentavo l'ultimo anno della scuola alberghiera quando accadde qualcosa che mai avrei immaginato fino a quel momento.
Questo racconto parte sintetizzando dei fatti realmente accaduti, e si conclude nel modo in cui vorrei fossero andate le cose.

Avevo 19 anni dicevo, e il mio percorso di studi prevedeva un periodo di un mese in tirocinio. La mia più grande passione, era lo sport che praticavo, ovvero il ciclismo e per far combinare bene le due attività riuscii a entrare in una struttura alberghiera nelle zone di Conegliano (Treviso) non lontano da casa e che mi garantisse ore sufficienti per allenarmi bene. Alloggiavo li in quel mese e ogni pomeriggio tra il servizio della cena e quello del pranzo riuscivo ad uscire in bici.
Facevo il cameriere quando un giorno vidi entrare una bellissima donna bionda, alta, magra, credo sulla 40ina.
Era impossibile non guardarla, fluttuava sui suoi tacchi vertiginosi, vestiva scollata per mettere in evidenza un bellissimo paio di tette. La sua carica attrattiva era enorme, e lei consapevole, la sfruttava benissimo.
Entra decisa, saluta il mio collega, prende posto e aspetta il titolare, è una cliente abituale mi dico, significa che verrà altre volte!
Vado avanti con il mio lavoro, ma ho una bella cotta per lei..non riesco a non guardarla.. per fortuna esco in bici, così potrò concentrarmi su altro. Non è così perché anche lì diventa una specie di tormento che non abbandona la mia mente.

Passa qualche giorno, e come ogni giorno speravo di rivederla. Avevo quasi perso le speranze vedendo l'orario, ma invece eccola. Per la mia felicità la vedo varcare la porta: bellissima, un sorriso sensuale, sicura di sé. I suoi capelli biondi scendono fino le spalle, la t shirt scollata a vita alta, l'ombelico scoperto per mostrare il piercing, dei jeans strettissimi che contengono un culetto da ventenne e gli immancabili tacchi altissimi. Il suo rossetto rosso acceso non lascia dubbi a quale sia la sua personalità: donna decisa, è lei a dirigere, è lei a scegliere la preda.
E io vorrei essere la sua preda. Vorrei essere preda della sua passione.
Del resto quale ragazzino non ha mai sognato un'esperienza con una milf?
Letteralmente impazzisco, folgorato!
Decido di prendere iniziativa una volta seduta, al solito posto. Le porto così acqua e pane, non togliendole mai lo sguardo di dosso.
Mi avvicino, quel tanto che basta per sentire il suo profumo. Lei, la bella quarantenne sa di avere la mia totale attenzione, così come una tigre sa quando ha una preda sotto tiro.
Così, mentre aspettava il mio titolare per il pranzo,iniziò a chiedere di me, come mi chiamassi, se fossi nuovo, la mia età ecc ecc
Io ero imbarazzatissimo, non mi aspettavo questo e così rispondo, sempre molto timido.
Così lei mi racconta che si chiama Eva, vive nelle vicinanze e gestisce un negozio di parrucchiera.
Ero gasatissimo.
Una cosa diventò come una calamita per i miei occhi, durante i nostri discorsi, notai che dalla t shirt si intravedevano i capezzoli di quel maestoso seno che la chirurgia aveva modellato, e che non necessitava di un reggiseno.
Questo dettaglio, che poi dettaglio non era, mi attirava ancora più ad Eva!
Proseguì il servizio, ma iniziai a notare cose che prima non avevo mai notato, ovvero la strana grandezza delle mani, l'abbassamento di voce che a tratti pareva maschile e un accenno ad un pomo d'Adamo.
I dubbi iniziarono, così chiesi informazioni al mio collega che mi diede la risposta che speravo di non ricevere.

Eva è una trans, escort di professione ed amante del mio titolare, che spesso dopo il pranzo si intrattiene.
Non potevo crederci! Stavo perdendo la testa per una trans, oltretutto la prima in assoluto che vedevo. Ero stranito, ero sempre stato lontano anche solo dal pensare che quel mondo potesse minimamente interessato.
Cerco di proseguire con il mio lavoro, cercando di non guardarla, ma il fascino di Eva ed il suo richiamo erano troppo forti per me .
Lei lo sapeva, ci era abituata e divertita mi lanciava dei sorrisini maliziosi.

Arrivò presto l'ora di allenarmi, convincendomi che sarebbe stato il modo per togliermela dalla testa e assieme a lei anche lo stato confusionale che mi aveva creato alla notizia che fosse trans.
Mai avrei immaginato che una donna così bella, così femminile potesse essere in realtà un uomo.
Mi sbagliavo, ero totalmente perso da questa creatura mistica, il fascino, la curiosità per la novità, non lo so che cosa di preciso e non so a cosa pensavo, ma la mia mente oramai era sua!
L'allenamento finisce, poso la bici, e salgo le scale per andare in camera finalmente a farmi una doccia.
Alzo lo sguardo ed incredulo vedo lei, Eva, che in modo elegantissimo scende le scale che portano alle camere, probabilmente si è trattenuta col titolare. Non mi pareva vero.
Si ferma, "Con queste tutine così attillate da ciclista sei proprio sexy, mettono in risalto il pacco e quel bel culo" mi dice divertita.
Arrossisco, sono totalmente imbarazzato, abbasso lo sguardo quasi vergognato e dico semplicemente "Grazie" abbozzando un sorriso.
"Vai in camera?" Chiese
"Si, ho bisogno di fare una doccia"
"Se vuoi vengo a farti un massaggio, sono brava" dice con un velata malizia
"Allora lascio la porta aperta" rispondo sorridendo..

Salgo in camera, in camera pervaso da questo mix di nuove ed eccitanti emozioni. Entrato in doccia mi masturbo ho bisogno di una sega liberatoria.
Ritorno in camera, avvolto nel mio accappatoio e non credo a ciò che vedo: sul mio letto trovo Eva, bella più che mai che mi aspetta. La squadro tutta, bellissima, vestita solamente dei suoi vertiginosi tacchi neri, un perizomino in pizzo nero e del suo rossetto rosso passione che unisce femminilità e carattere deciso.
Non capisco più niente, una scena così l'ho solo sognata, ora la vivo! Pensai. ..
"Beh, ci hai messo tanto a lavarti, non ti sarai mica masturbato?" Dice divertita rompendo così il silenzio.
Non rispondo, sprofondo nell' imbarazzo.
"Speriamo tu non sia troppo stanco allora, e che abbia ancora un po' di energia per me" ride.
E nel mentre si alza, mi prende per il cazzo, mi butta sul letto e ricevo il più bel pompino della mia vita!
Si sente tutta la passione ed il suo amore per il cazzo, è avida, me lo prende con foga. È davanti a me, sento il mio pene crescere nella sua bocca e lei con sapiente maestria senza fermarsi mi guarda fisso negli occhi:
" Ho visto che a pranzo continuavi a guardarmi le tette, porco! Chissà quali fantasie ti facevi..ora sono qui x te..."
Prende il cazzo, se le mette in mezzo a queste tettone perfette, una quarta credo, bella tonda, sodissime, da urlo... sputa sul mio cazzo e con le mani le stringe x avvolgerle al mio pene.
Ha cambiato sguardo, ora è uno sguardo perverso.
Sto per venire , tutto questo è incredibilmente eccitante. Se ne accorge.
Allora con la mano mi afferra il cazzo e le palle, in modo forte, sento le sue unghie farmi male.
"Non pensare di sborrare, mi voglio divertire prima"
Si alza mi butta sul letto, con quei tacchi è davvero alta, impossibile non notare il suo cazzo, è davanti ai miei occhi.
In tutto questo avevo dimenticato ci fosse anche lui, non può più stare in quel perizomino stretto.
Lei scosta un po' le mutandine, me lo fa ammirare tutto e mi dice "Avanti, tocca a te, succhiamelo per bene".
Lo guardo è davvero grosso, molto più del mio.
Cerco di replicare "Ma io non ho mai...," nemmeno il tempo di finire la frase che mi arriva uno schiaffo.
"Vedrai, ti piacerà" ora il suo tono è più autoritario. Sono confuso, ma credo di non aver molta scelta.
Obbedisco.
Sento la sua mano nella mia testa avvicinarmi al suo arnese. Devo aprire tutta la bocca con forza per farlo stare. Me lo ritrovo tutto dentro. Non so come fare, mi manca il respiro ho i conati. La sua mano mi guida il suo cazzo sempre più duro, capisco come fare, trovo il ritmo col respiro.
Anche il mio cazzo è duro. Mi sta piacendo.
Se ne accorge, ride.
Sento la sua mano esplorare il mio corpo, il mio culo mentre io continuo a succhiare. Le sue dita si soffermano sul mio buchino, lo stimolano da fuori.. mi sta piacendo molto. Lo sa , se ne accorge anche dai miei gemiti e da come è cambiato il ritmo del mio primo pompino.
"Ti piace eh ? Porco.." mi sento dire, vorrei risponderle, ma sono concentrato nel mio lavoro, convinto di poterla fare venire.
Eva però mi stacca, mi ordina di girarmi sul letto.
Obbedisco.
Sento le sue mani allargare le mie natiche e fiondarsi con la bocca sul mio culo, lo saliva per bene e poi inizia a baciarlo, a penetrarmi con la lingua. Sta usando il mio culo come fosse una bocca, mi piace, ansimo !
Ad un tratto sento lo spruzzo gelato del lubrificante sul mio buchino, e le sue dita provare a farsi spazio.
Mi fa male, Cerco di dirglielo invanamente
"Rilassati e ti piacerà, vedrai..ho proprio voglia di questo bel culetto vergine"
Ho paura.
Sento il suo cazzo poggiarsi su di me, altra spruzzata di gel e inizia. Fa male, parecchio.
Urlo, lei si ferma: "rilassa la muscolatura, farà meno male".
Respiro profondamente. A piccoli colpi sento lei farsi strada su di me.
Fa male, credo sia entrato tutto, sbagliavo, dice si essere a metà, ma di stare tranquillo.
Sento i suoi colpi cambiare ritmo, essere più profondi, ma sempre delicata.. fino a capire di aver sentito il suo ventre sulle mie natiche. È entrato tutto.
Inizia a scoparmi, io ho capito come fare e inizia a piacermi.
I miei mugugni di dolore misto piacere sono sempre più intensi così come i suoi colpi.
Con una mano mi prendo il cazzo, mi masturbo.
Nello stesso istante Eva mi sculaccia, "Sapevo ti sarebbe piaciuto, Troia! Ma non ti devi masturbare! Togli la mano".
Obbedisco.
Si, mi sento troia e mi piace.
Mi afferra le mani, me le porta sulla schiena, come fossi ammanettato.
Diventano il suo appiglio. E io mi ritrovo con la faccia nel cuscino ed il culo all'aria, a sua disposizione. Mentre scopro sorpreso che tutto questo mi piace.

Ricomincia a scoparmi, con colpi più intensi, aggrappandosi sempre alle mie mani. Sto gemendo sempre più.
"E poi la Troia sarei io " dice ridendo "per me sei più Troia di me", prosegue.
Inizio a non resistere, voglio sborrare. Non so da quanto mi stia scopando ma mi sento pieno. Così, senza dirle niente, vengo sulle lenzuola.
Anche lei è al limite, i suoi colpi sono sempre più intensi.
Esce, si sfila il preservativo, e segandosi decide di venire sul mio viso, innondandomi tutto.
"Dai puliscimi bene il cazzo"
Obbedisco. Con piacere, obbedisco.
"Vado in bagno, se una brava puttanella per essere principiante, anche se ti dovrò insegnare qualcosina. Domani sarò di nuovo a pranzo qui, prepara il tuo culetto, e se sarai bravo, forse, avrai il mio " disse con Malizia.
Nemmeno il tempo di provare a replicare che mi lasciò così, sul letto, esausto, pieno del suo seme, felice ed incredulo ripensando a ciò che era successo e a ciò che sarebbe potuto accadere l'indomani.
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