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Schiava di una coppia: L'umiliazione di Anna


di AnnaSissy
31.07.2019    |    577    |    1 9.6
"Arriva finalmente il weekend del nostro appuntamento..."
Buongiorno a tutti, ho spesso pensieri perversi ed eccitanti, ed ho deciso di scrivere una sere di racconti di fantasia.

CAPITOLO 1: CONOSCO ANNA
Ero a casa tranquillo, stavo cercando su un sito di incontri una coppia, per giocare con la sua lei.
Mi rispondono Mario e Giulia, lei una bambola, seno enorme, cosce e sedere sodo con indosso un abitino attillato che lasciava poco all’immaginazione. Lui un omone, 190cm, un po’ di pancia, grosse braccia da lavoratore ed un cazzo decisamente molto più grosso del mio.
Non potevo entrare in competizione con lui, ma la voglia di giocare con la splendida Giulia mi ha attirato nella conversazione. Parliamo un po’, e tra i tanti discorsi esce fuori che sono entrambi bisex ed a entrambi piacciono i giochi di dominazione. In particolare Mario, che è molto pretenzioso e non accetta un no come risposta. Io faccio presente che non mi piace molto l’idea di giocare con lui, ma visto che stavo impazzendo dalla voglia, accetto. Ci scambiamo i numeri e ci diamo appuntamento.
Arriva finalmente il weekend del nostro appuntamento. Suono, mi apre alla porta lei, con una gonna decisamente corta, una camicetta semi sbottonata ed un tacco a spillo vertiginosamente alto. Stupenda più di quanto immaginassi.
Giulia: Ciao! Prego entra e mettiti comodo, vuoi qualcosa da bere?
Io: No grazie, sto bene così. Mario è in caso o siamo soli?
G: Certo, è sotto che si allena in palestra, seguimi che ti accompagno a conoscerlo.
Avevano una casa molto bella, moderna, sviluppata su due piani. Scendiamo sotto ed incontriamo Mario, che si stava allenando nella sua palestra privata. Ancora più grosso di quanto lo immaginavo, mi stringe la mano facendomi quasi male, poi mi chiede di tenergli il suo asciugamano sudato e di passargliene uno pulito, a me faceva un po’ schifo ma non volevo di certo sembrare scortese, quindi eseguii subito.
A quel punto Giulia mi chiede di seguirla su, mi vuole fare vedere il resto della casa, quando mi giro per andare Mario mi stampa un ceffone sul culo.
Mario: bello sodo, come piace a me!
Mi ha fatto un po’ male, e mi diede un po’ fastidio, ma in fondo era pur sempre un complimento, quindi non dissi nulla.
Giulia mi mostro la camera da letto, i due bagni, una stanza dove avevano un doungeon per le pratiche BDSM, e una piccola stanzetta con solo un letto ed un armadio, che mi disse sarebbe stata la mia camera degli ospiti per la notte.
I: ma io non resto per la notte, ero solo venuto per giocare qualche ora con voi.
G: finiremo molto tardi, ti consiglio di restare.
Io non sapevo bene che dire, nel dubbio ho accettato.
G: Qui c’è un accappatoio, vorrei facessi una doccia prima di giocare, siamo un po’ maniaci dell’ordine e della pulizia. Inoltre devo farmela pure io, mi daresti una mano?
I: ok, ma certo! Andiamo subito!
Andiamo in bagno, ci spogliamo, ed entriamo nel box doccia, io subito mi eccito ma lei mi frena, mi dice che posso solo insaponarla e lavarla tutta, nulla di più senza il permesso di Mario. Eseguo subito, la insapono per bene, lavandole con cura ogni centimetro del suo corpo, quando ho finito sei si sciacqua, mi da un bacetto sulle labbra.
G: sei stato bravo, ora lavati tu e raggiungimi di là, mi devi consigliare l’abbigliamento!
Io mi lavo in fretta, mi asciugo, e vado a cercarla, lei mi aspetta nuda sul letto con una serie di vestitini e lingerie fra cui scegliere.
I: cavolo sei stupenda, indossa questo tanga in abbinamento a questa tutina di rete, e per finire dei bei tacchi rossi a spillo, sanno proprio di puttana!
Giulia si alza arrabbiata e mi molla uno schiaffo.
G: come ti permetti a parlarmi così? Adesso per punizione sarai tu ad indossare queste cose.
I: Io? Ma scherzi? Non voglio!
G: ti conviene indossarli immediatamente, o chiamo Mario e gli racconto tutto, e sarà peggio per te.
Un po’ mi spaventa la cosa, così indosso tutto, compresi dei tacchi veramente molto scomodi.
G: in più visto che mi hai pure detto che non vuoi, come ulteriore punizione dovrai indossare questi vestiti da cameriera.
Io indosso senza fiatare, non voglio farla arrabbiare ancora. Poi mi guardo allo specchio… Non sembravo nemmeno io! Ero diventato una sexy cameriera in mano a Giulia.
G: Avevi ragione, quelle cose sono proprio da puttana! Ahahahahaha Adesso seguimi, con quel vestitino da cameriera mi è venuta voglia di farti lavare i piatti. Ora ti trucco da troia, e poi vai di corsa in cucina.
Lascio che mi trucchi perché non capivo davvero dove volesse arrivare.
G: Ah, adesso sei perfetta! Forza Anna, subito in cucina adesso che c’è una montagna di cose da fare.
I: Ma io non mi chiamo Anna!
G: Adesso si.
Dopo qualche minuto che mi ero messa a pulire, Giulia dice “Sto uscendo, tu fai la brava, se quando non è tutto perfetto sarà peggio per te. E obbedisci a Mario in mia assenza!”
Mi ha fatto passare il pomeriggio a spolverare e lavare, mi sono pure dovuta mettere a 4 zampe per pulire sotto i mobili, e con quei tacchi non ce la facevo più!
Mentre pulivo sento Mario che si avvicina.
Mario: Ciao bella troietta! Attenta che a stare in quella posizione ti esce il tanga dalla gonna ahahahahahaha!
Io umiliata e morta di vergogna mi ricompongo e torno a pulire. Improvvisamente mi sento afferrata per i capelli, e con la testa schiacciata per terra.
Anna: Mario mi fai male! Ma che fai?!
M: non ho sentito un grazie per averti avvisata!
A: okok scusa, grazie! Ma adesso basta per favore!
M: Non mi basta adesso il tuo grazie, baciami le scarpe mentre che sei lì.
Mi avvicina la punta, e io non ho potuto far altro che baciarle.
A: Ok l’ho fatto, adesso per favore lasciami.
M: E no puttanella, devi ringraziare per tutto ciò che ti concedo. Anche questo. Adesso guardami.
Io alzo la testa, sempre mentre lui mi tiene i capelli, e mi sputa in viso. Ero terrorizzata ed umiliata… non sapevo cosa fare, seppi solo dire… “grazie signore…”
M: Oh, brava! Vedo che inizi a capire. Adesso finisci di pulire, se avrò bisogno di te ti chiamerò.
Volevo tanto andarmene da lì, ma i miei vestiti erano spariti, e in questo momento ero alla loro mercee… Ed era solo l'inizio...

CONTINUA…
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