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Schiava di una coppia: Umiliata e abusata


di AnnaSissy
31.07.2019    |    737    |    0 8.4
"A: va bene, grazie, buon proseguo..."
CAPITOLO 2: DALLE PAROLE AI FATTI

Passa un oretta, io ho appena finito.. stremata sto quasi per sedermi, ma sento Mario che mi chiama.
Corro di là con un po’ di imbarazzo per il ticchettio dei miei tacchi. Trovo mario in pantaloncini che sta guardando la tv.
Mario: Ho visto che hai finito di pulire tutta la cucina, brava!
Anna: Si signore, grazie, per oggi ho finito?
M: no, certo che no! C'è ancora tutto il bagno da pulire!
Io sono stanca, ma rassegnata.. e dico solo "va bene signore, vado subito", e mi dirigo al bagno.
Nemmeno 5 minuti dopo che ero lì a pulire la tazza del water, entra Mario e senza dire nulla esce il suo grosso cazzo come se io non esistessi e dice "hey troietta, devo pisciare, resta in ginocchio dove sei che potresti essere utile", inizia a pisciare, e schizzando sulla tavoletta che avevo appena pulito mi fa arrivare degli schizzi sul viso. Questa cosa mi ha fatto arrabbiare da morire, ma sono stata zitta vista la situazione, con lo sguardo basso.
M: ma che fai, non lo vedi che ho finito? ho bisogno che mi asciughi le ultime gocce!
Io subito prendo della carta igenica, ma lui mi ferma.
M: no puttanella, la carta è per le fighette come te, il mio cazzo devi pulirlo con la lingua.
A: eh no, qui stiamo esagerando! E va bene gli insulti, e va bene tutto, ma...
Mi arriva un forte schiaffo che non mi fa capire più niente...
M: non te l'ho chiesto, te l'ho ordinato.
Mi prende la testa con una mano, e mi mette il cazzo gocciolante in bocca... Io ero frastornata, e ho leccato con schifo quel grosso cazzo moscio.
M: brava, vedi che quando vuoi sai essere obbediente? qui c'è il premio.
E così dicendo mi ha schizzato direttamente in gola un ultimo schizzo di pipì, che per forza di cose ho dovuto ingurgitare. Poi si è messo a ridere e se n'è andato, lasciandomi li in ginocchio, con la bocca che aveva il gusto del suo cazzo ed io che stavo per mettermi a piangere...

Dopo un pò sento che suonano alla porta, entra un signore amico di Mario, e si mettono a parlare mentre guardano la tv. Io non sapevo chi fosse o cosa volesse, quindi rimango nascosta nella mia camera, finchè non sento che Mario mi chiama. Ma io mi vergogno a farmi vedere in quella situazione, mi affaccio timidamente dalla porta, aspettando di capire se fosse sicuro.
M: Che fai lì Anna, vieni a salutare Sandro, il mio amico!
Sandro: Ciao Anna, mamma mia che bella che sei! E bravo Mario, ti trovi sempre le troie migliori.
A: Salve Sig. Sandro, piacere di conoscerla. Se posso esserle mi chiami.
M: Esatto, hai detto bene, perchè quando ti chiede qualcosa Sandro è come se te la chiedessi io stesso! A proposito, vai a preparare la tavola che è quasi ora di cena.
A: va bene, grazie, buon proseguo.
E vado in cucina provando a non sculettare, anche se con quei tacchi era impossibile... con dietro le risatine dei due.
Nel frattempo torna Giulia, che è molto contenta perchè sono stata brava ed è tutto perfetto. Mi dice che io non mangerò a tavola con loro, perchè ho il vestitino sporco di schizzi di pipì, e quindi mangerò per terra da una ciotola. Tutti si siedono a tavola, apparecchio, servo la cena, e Giulia mi mette un insalatina con una scatoletta di tonno in una ciotola, e la mette ai piedi del tavolo, accanto Sandro. Io mi inginocchio, e inizio a mangiare. Ma era poca, stavo morendo di fame, chiedo se c'è altro. Si mettono tutti a ridere, e Mario mi dice che quello è sufficiente, Sandro interviene e dice "visto che hai finito, perchè non mi massaggi le palle, ne ho proprio voglia".
Io guardo Mario, e capisco che non mi conviene dire di no. Quindi mentre Sandro mangia allegramente il cibo che io gli avevo preparato, io scendo sotto il tavolo, gli sbottono i pantaloni, gli sfilo le mutande, ed inizio ad accarezzargli le palle.
S: brava, così... adesso baciale.
Io eseguo.
S: Brava, adesso leccale.
Mi fa un po schifo, ma ormai... e inizio a leccargli le palle per diversi minuti, mentre vedo che il suo cazzo cresce sempre di più difronte a me.
G: Su non fare la timida, prendiglielo in bocca.
A: no la prego signora, non anche questo...
S: Bella idea!
Mi prende per i capelli, e mi appoggia la punta sulla bocca. Quasi dolcemente, ma appena schiudo le labbra, mi fa arrivare il cazzo in gola provocandomi i conati. Mi affogo e tossisco, ma a lui sembra divertire la cosa, quindi non si ferma, e guidandomi la testa, inizia a scoparmi letteralmente la gola, senza che io potessi fare molto. La sua cappella era enorme, e la mia saliva scendeva piano fino alle sue palle mentre io continuavo ad emettere gridolini sommessi.
Dopo pochi minuti che mi sono sembrate delle ore, sento che il cazzo si gonfia, ed iniza a schizzare un fiume di sperma nella mia bocca.
S: non azzardarti a farne cadere nemmeno una goccia o te le suono!
Io ingoio tutto per come mi è possibile, tremo all'idea di quei due che usino violenza su di me. Il sapore era terribile, quasi rimpiangevo il piscio di prima, ma ormai ero lì, e non potevo fare nient'altro.
S: hai visto? spero che adesso la fame ti sia passata. Ripulisci per bene tutto con la lingua mentre io finisco di mangiare.
G: dopo di che puoi andare nella tua stanza per la notte, come ti dicevo, stasera dormirai qui.
Esco a gattoni da sotto il tavolo, ancora con la bocca e la faccia sporca di sperma e vado in camera mia.

Dopo un oretta entra Sandro.
S: Stasera dormo qui con te, spero non ti dispiaccia, ma questo è l'unico letto.
A: no, si figuri, se vuole dormo per terra.
S: nono, dormirai con me, adesso su, mettiti in piedi, ho di nuovo voglia.
A: in piedi? per fare cosa?
Non faccio in tempo a finire la frase che mi spinge faccia contro il muro, mi alza la gonna, e spinge il suo cazzo già in tiro contro il mio buchetto.
A: no la prego, sono vergine, non lo faccia la scongiuro!
Sandro mi da un ceffone per zittirmi.
S: non mi importa, fai silenzio o sarà peggio per te.
Versa del gel, e mi penetra. Il suo cazzo era davvero enorme, e bruciava tantissimo, non mi sono trattenuta dall'urlare dal dolore. Nel frattempo Sandro ha iniziato a martellarmi il culo come se nulla fosse. Mi ha spostato, fatto mettere a 90 sul letto, e lì ha iniziato a scoparmi ancora più forte, io mi sposto in avanti per alleggerire la dolorosa inculata, ma ottengo solo di cadere in avanti, a quel punto sono a pancia in giù, mentre lui continua ad impalarmi. Io piango ed imploro di smettere, tutto il trucco ormai è colato. Brucia tantissimo e come se non bastasse Sandro mi inizia a dare forti sculacciate, è chiaro che si diverte a vedermi soffrire.
S: Vuoi che smetto? Supplicami di volere ancora il mio seme bollente.
A: Si la prego Signor Sandro, la smetta, la supplico, si, voglio il suo seme bollente la scongiuro, me lo dia. Tutto purchè la smetta!
S: e va bene, mi gira, si mette con il cazzo sopra la mia faccia, ed inizia a scoparmi la bocca come ha fatto con il mio povero culetto, dopo pochi colpi viene copiosamente in bocca e con gli ultimi schizzi, in faccia. Io pulisco prontamente tutto con la lingua.
S: brava puttana succhiacazzi, adesso non sei neppure vergine, adesso mettiti il mio cazzo in bocca, stanotte sarà il tuo ciuccio. E dormiamo, domani sarà un altra bella giornata.

Io tremo al pensiero di cosa ci sarà domani... ma sono stremata, inizio a ciucciare il suo cazzo ormai molle, e mi addormento.

CONTINUA...
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