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E' solo l'inizio Amore mio


di RiceRo
02.03.2019    |    25.459    |    19 9.7
"Fu un attimo, mentre camminavo affianco al mio Ric mi sentii osservata e divorata con gli occhi, volgo lo sguardo sul viso dell’uomo che passa e che mi..."
PREMESSA
Sono Ro e vi racconto la mia storia.
Ho 50 anni, sono una professionista affermata e svolgo con passione un lavoro che amo, che mi regala ogni giorno tante soddisfazioni. Sono spesso corteggiata dagli uomini che incontro, i quali apprezzano i miei modi gentili, ma forse sono anche attratti dalle mie curve.
Non sono molto alta ma ben proporzionata. Di me dicono che ho un viso bello, incorniciato da capelli biondi e valorizzato da occhi verde smeraldo e un bel seno, ma quella che a dire degli uomini è la mia parte migliore è il mio lato B, sodo a mandolino che tutti i miei uomini del passato, tranne mio marito, hanno cercato di possedere.
Ho 2 figli ormai adulti e un marito che non mi ha mai amato, perchè mi ha vissuto sempre come una sua proprietà da gestire ed usare e con cui ormai da anni non scambio più ne sentimenti ne sesso. Sesso sempre da lui interpretato nel passato come soddisfazione “molto rapida” dei suoi bisogni, senza curarsi mai delle mie esigenze, della mia sessualità, e della mia incapacità di raggiungere l’orgasmo con lui.
Come tante sono rimasta in quella casa solo per amore dei miei figli e ho vissuto per anni la discrepanza fra l’indifferenza di mio marito nei miei confronti e lo spiccato interesse degli altri uomini intorno a me, sempre pronti a riempirmi di complimenti e attenzioni, nella speranza di portarmi a letto.
Così per anni ho vissuto i miei orgasmi nella solitudine delle mie fantasie. Mi piaceva immaginare l’ uomo della mia vita, un uomo raffinato, brizzolato, maturo e pieno di attenzioni e premure nei mie confronti con cui condividere un Amore sincero e profondo ma anche tanto sesso fatto di donazione totale e condito da erotismo intelligente e trasgressione nella quale per la verità non immaginavo mai un solo uomo, ma il mio sogno trasgressivo ricorrente era sempre lo stesso, il sesso fatto da me con grande fantasia ed intensità e condito da raffinato erotismo, privo di volgarità, ma sempre in compagnia di 2 uomini, di cui uno il mio uomo ideale e l’altro raffigurato di volta in volta dal volto degli uomini più carini che incontravo per strada o sul lavoro e che cercavano elegantemente ma inutilmente di rimorchiarmi. E così ogni volta che ciò accadeva, tornando a casa, mentre i miei figli facevano i compiti, io in bagno mi masturbavo sognando di scopare con loro, sempre in tre e sempre con grande fantasia, ma sempre con il mio finale preferito e agognato: la doppia penetrazione; posseduta da due maschi contemporaneamente, i miei bull, che prima dolcemente e poi sempre più vigorosamente, all’inizio con dolci carezze e poi sempre più con energia e un linguaggio scurrile, mi scopano a dovere per tempi lunghissimi raggiungendo infine tutti e 3 assieme l’orgasmo collettivo e prolungato, con me felice ed estasiata nell’accogliere nei miei buchini il loro sperma di cui ho sempre adorato il sapore e l’odore. Ma sempre terminando i miei rapporti sessuali nelle braccia dell’Uomo della mia vita, coccolata dolcemente da lui.
Così appagata dalle mie fantasie sono riuscita a sopportare le “veloci scopate” serali di mio marito che dopo avermi preso alla missionaria ed eiaculato nel giro di 10 minuti, si voltava a dormire con la stessa rapidità. Che tristezza
Per fortuna 20 anni fa ho incontrato davvero l'uomo della mia vita, da sempre sognato: Ric, con cui vivo seppur in clandestinità una splendida storia di Amore, cosi intensa e completa da vivere le nostre vite e quelle dei nostri figli non solo da innamorati, ma come fossimo realmente sposati.
Ho incontrato Ric da donna insoddisfatta e piena di voglie e lui bell’uomo moro, elegante e raffinato, con qualche anno in più di me e tanta esperienza, ma con un matrimonio fallito da sopportare, mi ha prima conquistato sessualmente appagando in tutti i modi possibili ed immaginabili le mie voglie, per poi riuscire assieme a costruire un rapporto d’amore perfetto, ove io per lui e lui per me, siamo allo stesso tempo l’Amore sincero e profondo grondante di romanticismo e attenzioni reciproche, l’Amante perfetto capace di portarti alla massima goduria, e l’Amico sincero con cui confidarsi. Non abbiamo segreti e possiamo dirci e chiederci qualsiasi cosa, anche il sesso trasgressivo vissuto assieme con gioia e serenità.
Nella nostra storia abbiamo così vissuto una lenta evoluzione che ha reso il nostro rapporto davvero speciale e nel sesso, che ha sempre rappresentato il cemento della nostra unione, vi è stata una gara al rialzo, nel donarsi l’un l’altro sempre di più, cominciata quel giorno di tanti anni fa in cui Ric mi ha fatto provare per la prima volta l’orgasmo anale. Da quel momento, dopo il mio culetto è riuscito a conquistare anche la mia Anima. E le nostre Anime si sono fuse.
Così un giorno è accaduto che pur non avendo mai svelato al mio uomo il mio sogno ricorrente, ovvero di essere posseduta da 2 maschi assieme, fu lui che dopo avermi baciato a lungo la patatina, come a me piace, penetrandomi poi il culetto, il nostro finale preferito, scopandomi da tergo con le dita strette sulle mie tette a stimolarmi i capezzoli, ha cominciato a sussurrarmi nell’orecchio quanto sarebbe stato bello avere lì con noi un altro uomo, magari un fidato amico di famiglia, steso sotto di me con il suo cazzo piantato dentro la passerina mentre lui, Ric, mi avrebbe sodomizzato a dovere, o a parti invertite, Ric steso sotto di me a sussurrarmi all’orecchio parole dolci di amore e a succhiarmi i capezzoli, mentre il nostro amico mi avrebbe inculato con energia dandomi della puttana e sculacciandomi le natiche fino all’orgasmo collettivo. Ovviamente questa fantasia rivissuta assieme ad ogni rapporto per anni mi ha portato ad avere orgasmi talmente intensi e ripetuti da dimostrare inequivocabilmente al mio Ric quanto quella fantasia mi piacesse e desiderassi davvero viverla. Da allora abbiamo aggiunto nel nostro menage un enorme fallo vibrante che mi aiuta a vivere in modo più aderente alla realtà la mia trasgressione preferita, il mio sogno nel cassetto, la doppia penetrazione. E pensavo che questo fosse anche l’unico modo di esaudire il mio sogno, ma che in fondo non avremmo mai avuto il coraggio di trasformare quella bella ed eccitante fantasia in realtà.
Ma un giorno……….

LA STORIA

Nella primavera di 5 anni fa abbiamo programmato una vacanza sul lago di Garda. Fare 2 o tre vacanze l’anno di alcuni giorni, liberi di vivere assieme in mezzo alla gente perchè lontani da casa, è stato il nostro modo di sopportare le privazioni della clandestinità a cui ci siamo costretti temporaneamente per il bene dei nostri figli. Ric come sempre ha prenotato un bellissimo hotel, discreto e appartato, con una splendida vista sul lago, a due passi da Salò. I primi 2 gg sono stati giorni di intenso sentimento, fatti di passeggiate e carezze e baci dolcissimi in riva al lago. Ricordo ancora la dolcezza e l’intensità dei baci sul traghetto, che ha spinto alcune turiste francesi a dirci sorridendo “l’amour est l’amour”. La notte invece il nostro Grande Amore generava amplessi intensi, ricchi di sensazioni forti, anche in compagnia del nostro fallo vibrante che mi aiutava a vivere le splendide sensazioni della doppia penetrazione.
Il pomeriggio dell’ultimo giorno di vacanza Ric mi manifesta una sorpresa. Mentre ero intenta a indossare il mio tubino nero attillato e sexy, Ric dopo avermi chiuso la lampo mi abbraccia da tergo e mi sussurra che saremmo andati per la prima volta in un bel club privè ubicato a Brescia. Nonostante lo avessi immaginato e desiderato tante volte, messa davanti alla realtà la mia prima reazione fu di irrigidirmi, ma Ric paziente mi abbracciò sorridendomi e guardandomi negli occhi, mi sussurrò dolcemente che l’avremmo presa come una esperienza di coppia e che avremmo potuto andarcene liberamente non appena uno dei due lo avesse chiesto. Che come minimo avremmo finalmente capito quali esperienze si vivono in un privè. Inoltre, trattandosi di un club naturista, ove tutti sarebbero stati vestiti di accappatoio o asciugamano, forse sarebbe stato più facile realizzare il nostro sogno di farlo in 3, scegliendoci il partner ideale.
Rassicurata dalla dolcezza del mio uomo, tutto mi sembrò facile e un brivido di eccitazione mi corse lungo la schiena, per cui acconsentii.
Verso le 18, non appena l’auto si fermò nel parcheggio davanti all’ingresso elegante e civettuolo del club , collocato in una zona molto discreta di Brescia, fui colta dal panico e dicendo “noooo” a voce alta mi lasciai scivolare dal sedile sul fondo dell’auto quasi a nascondermi.
Ma ancora una volta è stata la dolcezza di Ric a vincere. Prendendomi dolcemente la mano e guardandomi con tenerezza mi dice quasi supplicandomi “Dai Ro andiamo dentro. Se non ci piace, ce ne andremo e avremo fatto una esperienza. Ormai siamo qui, togliamoci almeno la curiosità di vedere cosa accade lì dentro”. Come sempre il tono rassicurante della sua voce ebbe effetto. Mi ricomposi e scesi dall’auto. All’ingresso Ric offrì alla reception molto discreta i documenti di identità e pagò l’abbonamento obbligatorio.
Entrammo e ci ritrovammo nello spogliatoio dedicato alle coppie, separato da quello per i singoli. Era davvero confortevole, degno di una bella SPA a 5 stelle, e così lasciammo negli armadietti di sicurezza i nostri abiti, in cambio di un accappatoio per me e di un ampio asciugamano per Ric che lo annodò alla vita.
All’interno alcune coppie e diversi singoli erano distribuiti fra la vasca di idromassaggio, molto ampia, il bagno turco, la sauna e l’ampia sala relax e ristoro, piena di lettini comodi e interessanti perchè strutturati a mò di triclinio dell’Antica Roma, consentendo di accogliere comodamente 3 o 4 persone per lettino.
Ma la situazione non mi entusiasmò affatto poiché nessun singolo era capace di stimolare il mio interesse, anzi alcuni erano davvero inquietanti nell’approccio e cosi mi stringevo a Ric cercando protezione dagli sguardi indecenti di quegli uomini.
Ric sorrideva e mi abbracciava offrendomi protezione e lanciando un chiaro messaggio: “E’ Mia.. “
Infine, completato il percorso spa, ci ritrovammo tutti a mollo nell’ampio idromassaggio: una coppia interessante, noi due e tre singoli deludenti, un ragazzo dallo sguardo assatanato, un commendatore con pancia e occhiali rossi e un uomo attempato con baffi ottocenteschi, certamente non piacevole nell’aspetto ma dai modi sicuri di chi è esperto della materia.
Dopo alcuni minuti passati a mollo scrutandoci senza proferire parole, la coppia prende l’iniziativa. Lei visibilmente impaziente sussurra qualcosa al suo uomo, un bel bronzo di Riace, barbuto dal fisico statuario e ben dotato di un uccello di tutto rispetto, che rivolgendosi ai singoli e uscendo dalla vasca con lei per mano dice” Vi aspettiamo nel privè”.
Quella situazione mi intrigò e capii che anche Ric ne era coinvolto avvertendo la sua erezione sui miei glutei. Infatti, mi prese per mano e anche noi uscimmo dalla vasca recandoci al privè, dopo aver attraversato la adiacente sala relax. Vi era una penombra rossa in uno stretto corridoio su cui si aprivano diverse stanze dotate di porta e di alcune finestrelle per gli osservatori.
Ma Ric non si fermò alla finestra e tenendomi per mano mi guidò all’interno della prima stanza la cui porta era spalancata. Ci ritrovammo in mezzo a diversi singoli schierati in piedi attorno ad un ampio materasso ubicato al centro della stanza, completamente nudi che si masturbavano lentamente mentre assistevano al bronzo di Riace che stava scopando la sua donna alla pecorina mentre lei ad ogni fiondata del suo uomo gemeva emettendo suoni indecifrabili, intrisi di goduria e al contempo di sofferenza. Sembrava provasse più dolore che piacere. Ma nonostante i lamenti quasi di dolore con fare avido allungava la mano destra a segare alternativamente il membro dei 2 singoli più vicini.
Ric si appoggiò alla parete tenendomi stretta fra le braccia e sentii sul mio culetto tutta la potenza della sua erezione. Dopo poco il bronzo eiaculò nella sua donna con un grugnito mentre lei ancora chiedeva fra un lamento e l’altro di essere scopata. Il bronzo si rivolse ai due singoli dell’idromassaggio e disse “Ragazzi avete voglia di farvela?” i due non si fecero ripetere l’invito e mentre il primo, il giovane schizzato, infila il cazzo nella bocca spalancata avidamente dalla donna assatanata, l’attempato si pone dietro di lei chiedendo al bronzo di Riace:” Me La posso inculare?” “Fai pure. Non aspetta altro” e l’attempato senza tanti complimenti affonda il pene fra le natiche dell’assatanata che risponde urlando con uno dei suoi tipici lamenti.
A quella vista il cazzo di Ric diventa enorme e pulsante contro le mie natiche e devo dire che per un attimo ho creduto che mi stendesse sul materasso per scoparmi li davanti a tutti.
Invece mi prende per mano conducendomi nella stanza accanto, subito seguiti da alcuni singoli speranzosi, ma entrato nella stanza chiude la porta, pur lasciando aperte le finestre laterali.
Al centro della stanza vi era un enorme e alto materasso rosso. Sulla parete più vicina troneggiava un grande specchio.
Stende li l’asciugamano e baciandomi con passione mi sfila lentamente l’accappatoio lasciandolo scivolare in terra, e continuando a baciarmi mi strizza i capezzoli, poi si china a succhiarli. Questo gesto fu gradito dagli spettatori che vociando l’incitamento a scoparmi cominciarono chiaramente e rumorosamente a segarsi, pregustando lo spettacolo. Io ne fui notevolmente eccitata. La mia passera era allagata di voglia. Ma questa partecipazione attiva del pubblico ebbe su Ric un effetto inaspettato: la sua erezione si sgonfiò rapidamente. In fondo era la prima volta che passavamo dalla fantasia alla realtà.
Allora decisi di intervenire per evitare che la nostra esperienza abortisse sul più bello, così presi l’iniziativa e cominciai a condurre il gioco. Avevo voglia di godere.
Spingo dolcemente Ric sull’asciugamano steso sul materasso e accovacciandomi su di lui comincio a spompinarlo con sapienza, come piace a lui. In breve il mio adorato cazzo riprende vigore e mi accovaccio su di lui penetrandomi con passione. Mi scopai Ric con voglia e vigore e in breve avemmo il nostro orgasmo liberatorio generato dalla eccitazione accumulata nella stanza accanto.
Mentre mi scopavo Ric, richiamata dagli inviti degli spettatori, mi accorgo che in corrispondenza delle finestre, più in basso, vi era un foro e li svettavano degli uccelli di tutto rispetto, e ne vidi uno chiaramente, un uccello molto bello fiottare sperma schizzando verso di me. Terminato il nostro amplesso Ric si diresse alla porta aprendola, ma non per consentire agli spettatori di entrare come in fondo in fondo avevo sperato, ma presami per mano mi condusse fuori con aria soddisfatta.
Sarà per la vista di quegli uccelli duri e tesi verso di me, o perché l’adrenalina era ancora nelle mie vene, ma ero davvero eccitata ed ancora bagnata. La scopata con il mio Amore non mi era bastata, ma Ric apparentemente soddisfatto dell’esperienza mi teneva per mano guidandomi verso lo spogliatoio ormai deciso a considerare conclusa la nostra esperienza trasgressiva dicendomi di voler raggiungere il ristorante già prenotato nel pomeriggio per una cenetta romantica vista lago, dove a suo dire avremmo scambiato le nostre opinioni sull’esperienza trasgressiva vissuta.
Ero ormai mestamente rassegnata ed uscendo dall’area privè attraversammo la sala relax per entrare nel corridoio che portava allo spogliatoio. Ma qui accadde l’imprevisto. Non appena entrati nel corridoio incrociamo un uomo tarchiato e robusto, sui 40-45 anni, vestito di jeans e polo, che trascinando un borsone si recava allo spogliatoio dei singoli con l’atteggiamento di chi frequenta il luogo abitualmente.
Fu un attimo, mentre camminavo affianco al mio Ric mi sentii osservata e divorata con gli occhi, volgo lo sguardo sul viso dell’uomo che passa e che mi scruta intensamente. Non era affatto bello, stempiato con le guance un pò grassocce, ma aveva un viso aperto e molto maschio, e soprattutto mi fissava con uno guardo che mi colpì profondamente, denso di curiosità mista all’evidente desiderio di possedermi. Insomma, stuzzicò la mia vanità di donna regalandomi una sensazione piacevole. Così complici i miei ferormoni gli sorrido apertamente e spudoratamente, visibilmente compiaciuta mentre rallento la marcia, trattenendo per un attimo la mano del mio uomo. Ric se ne accorge e squadra a sua volta il mio spasimante con curiosità ma senza pregiudizi, anzi con il piacere di condividere con un estraneo un momento intrigante che metteva me al centro delle loro attenzioni.
L’uomo allora si ferma, torna indietro e parandosi dinanzi a noi, con fare educato rispettoso e simpatico, con voce calma e profonda, anche piacevole, dice: “No per cortesia non andate via. Non possiamo fare a meno di una coppia così bella”. E dopo una breve pausa con un sorriso aperto e cordiale ci dice: “Non andate via così presto. Più tardi arriveranno belle persone e nella sala relax servono una splendida cena a buffet. La serata deve ancora cominciare”.
Ric lo guardò fra il sorpreso e il divertito, ma più interessato che seccato e mentre stava per rispondere ecco entrare nel corridoio una bella coppia diretta allo spogliatoio; lui elegante 50enne stile professionista di successo in completo blu, lei bionda bella e affascinante quarantenne con scollatura vertiginosa, quasi a dimostrare la veridicità di quanto appena affermato dal nostro interlocutore.
Ric allora si volta verso di me, mi guarda negli occhi e capendo benissimo il mio desiderio di rimanere accennando un sorriso mi dice “ok”.
Dopo circa mezz’ora ci ritroviamo su un lettino nell’angolo più remoto della sala relax, in una luce soffusa e seducente. Io appoggiata allo schienale, semi seduta nella metà destra del lettino con l’accappatoio ben annodato, alla mia sinistra Ric steso al mio fianco che mi abbraccia, mentre con la mano sinistra regge un calice di Franciacorta. Seduto sul bordo destro del nostro lettino di fronte a me Enrico, il nostro nuovo amico, anche lui con un calice di bollicine, mentre la sua mano destra è appoggiata con apparente indifferenza sul lembo del mio accappatoio vicino alla mia coscia destra.
Ric ed Enrico avevano chiaramente fraternizzato. In breve, Enrico ci aveva conquistato con la sua educata e spontanea cordialità, condita dalla ilarità dei suoi racconti. Ci sembrava di conoscerlo da tempo ed in breve fra noi tre si instaurò un clima piacevole ed una atmosfera cordiale e rilassata che vinse rapidamente l’ansia che inizialmente la nuova situazione mi aveva prodotto. Mi rilassai sorridente abbandonandomi sul torace di Ric.
Sempre con indifferenza Enrico allunga la mano destra, apparentemente per raggiungere la ciotolina delle arachidi, facendo scivolare il lembo del mio accappatoio e di conseguenza scoprendomi le cosce e dopo aver portato lentamente la mano con gli arachidi alla bocca sempre mediante movimenti lenti appoggia la mano sulla mia coscia destra con indifferenza ma guardando Ric negli occhi con un sorriso significativo che equivaleva ad una richiesta di via libera. Ciò mi provocò uno stato di allarme che, tuttavia, non mi impedì di provare una forte scossa di eccitazione e un’ondata di umori mi allagarono la passerina. Sorpresa dalla mia stessa reazione non ebbi il tempo di pensare a cosa stesse accadendo che Ric comincia a baciarmi dolcemente le labbra sussurrandomi “Ti Amo”. Rimango di sale e pur avvertendo l’ansia tornare dentro di me, rispondo con la lingua al mio uomo che intanto rendeva il bacio progressivamente più passionale e profondo, incrociando le nostre lingue e infilando la mano sotto l’accappatoio per massaggiarmi il seno, strizzandomi i capezzoli con due dita, cosa che mi fa andare via di testa. Sono eccitatissima. Poi incurante di Enrico, si china su di me scoprendomi i seni e mentre succhia un capezzolo mi strizza l’altro con la mano sinistra: lui sa come farmi impazzire. Ero ormai un lago di umori e di voglia e gemo di desiderio e per la prima volta questo mi accadeva in presenza di un estraneo. Enrico coglie il segnale e comincia a risalire lentamente e cautamente con la mano la mia coscia destra accarezzandomi con sapienza e pazienza. Incredibile, non lo fermo. Giunge lentamente al pube e con le dita alla passerina. Non ci posso credere, stò allargando impercettibilmente le cosce per agevolarlo, mentre continuo a succhiare la lingua del mio uomo. No non ci posso credere, ora gli sto consentendo di titillare il mio clitoride. Ero in estasi di piacere ed eccitazione, stretta fra il mio Amore e il mio spasimante, ma ero ancora tesa ed in ansia per la novità, così quando le sue dita violarono la vagina alla ricerca della sua profondità, strinsi le gambe nervosamente e mi staccai da Ric guardando Enrico con disappunto. Ma il nostro amico di giochi per niente scoraggiato, retrae lentamente la mano, porta le dita verso il viso prima annusandole intensamente e poi assaporandone il gusto con le labbra. Quindi ci sorride complice inducendo in Ric lo stesso sorriso di complicità. Così realizzo che ormai non ho più scampo, stavo finalmente per essere scopata da due stalloni. In quel preciso momento capii che il mio sogno si stava realizzando.
Come sempre, leggendomi nel pensiero, con tempismo perfetto, Ric si alza tendendomi la mano e ci avviamo lentamente verso il privè. Io lo seguo eccitata ma ormai decisa. Dietro di me Enrico con la mano appoggiata ai miei glutei mi palpa indecentemente e ciò mi da grande piacere.
Rientriamo nella atmosfera rossa del privè con una diversa consapevolezza, e dirigendoci verso la stessa stanza di prima passiamo davanti alla stanza dell’orgia ove scorgo di sfuggita il bronzo di Riace steso su un fianco con la testa appoggiata ad una mano a godersi lo spettacolo della sua donna posseduta a sandwich da altri 2 uomini intenti a scoparle contemporaneamente figa e culetto mentre lei continua senza pausa ad emettere gli stessi gemiti di sofferenza. Che tenuta fisica pensai, deve essere una ninfomane.
Tutto ciò non fece che accentuare la mia voglia di essere scopata anch’io contemporaneamente da due maschi, finalmente, e non appena giunta nella nostra stanza mi mossi senza pudore; adagio il mio accappatoio sul materasso e rapidamente mi stendo supina spalancando le cosce oscenamente e ad occhi chiusi comincio a masturbarmi velocemente il clitoride con indice e medio della mano destra. Ormai Ero partita.
Enrico da stallone esperto non perde tempo, afferra un cuscino, si inginocchia su di esso e affonda il viso nella mia passerina allagata di goduria. Comincia a stimolare il clitoride con la lingua lentamente e con sapienza, roteandola dalla base alla punta, senza interferire con le mie dita. Davvero un abile linguista, e contemporaneamente infila le sue dita nella passerina massaggiando il punto G. Dopo alcuni minuti di tale goduria sono persa nel tempo e nello spazio e mi lascio sfuggire un “siiii” pieno di libidine quando Enrico separa l’indice dal medio penetrandomi lentamente la passerina e il culetto contemporaneamente, senza smettere di stimolare il clitoride con la lingua. Ero in estasi e gemevo di goduria ad occhi chiusi, e immaginandomi a breve il suo cazzone dentro di me appoggio la mia mano sulla sua testa invitandolo a continuare. Che goduria!
Poi la lingua scende dal clitoride all’antro del piacere lasciandomi libera la mia mano di stimolarmi il clitoride. Stupendo: mi masturbavo mentre lui mi leccava e contemporaneamente mi penetrava entrambi i buchi con dita esperte.
Ma una voce mi riportò dal Paradiso sulla terra. Ric che mi diceva “Che porca che sei Ro”.
All’improvviso ebbi un flash. Dov’era il mio Amore? Lo avevo trascurato, e aprii gli occhi.
Ruotando di lato la testa lo vedo in piedi davanti a noi che ci guarda sorridendo con le mani sui fianchi ma senza partecipare e con il suo magnifico uccello totalmente a riposo.
Non ci stavo. Enrico non sarebbe stato un regalo per me con lui in disparte. Volevo che partecipasse e godesse con me, volevo la mia doppia penetrazione, ma volevo anche condividere con l’uomo della mia vita quella stupenda esperienza.
Allora allungo la mano sinistra verso di lui implorandolo con lo sguardo e chiamandolo per nome gli chiedo di avvicinarsi a me, ma senza chiudere le gambe per non rinunciare nemmeno per un attimo alla lingua di Enrico e senza nemmeno smettere di masturbarmi con la mano destra. Ric si accosta quasi riluttante, allora afferrandolo per la mano lo tiro verso di me con forza costringendolo a mettersi carponi sul materasso per poterlo baciare, esplorandolo dappertutto con la lingua nella sua bocca sempre rimanendo a cosce oscenamente spalancate.
Mentre lo bacio allungo la mano sinistra sotto di lui ed avverto il suo risveglio potente, così sorridendogli compiaciuta comincio a segarlo lentamente, e: “Mettimelo in bocca tesoro, me lo voglio mangiare tutto”.
Lui mi accosta l’uccello alle labbra, lo afferro sollevandomi sul fianco sinistro, tenendolo stretto in mano lo lecco tutto dalle palle fino alla punta del glande per poi ingoiarlo con ingordigia e spompinarlo con passione, come piace a lui.
Bellissimo, stavo facendo una splendida fellatio al mio uomo mentre un altro appena conosciuto mi baciava e succhiava la passera: Il Paradiso.
Dopo pochi minuti, Ric chiaramente eccitato comincia a scoparmi la bocca con energia cacciandomi l’uccello fino in gola, spingendomi la nuca verso l’uccello, mentre mi succhia e strizza i capezzoli. Ce la avevo fatta, il ghiaccio era rotto, era pienamente coinvolto.
Quindi finalmente prende in mano la regia dell’amplesso trasgressivo con autorità, come sempre è accaduto nelle nostre fantasie.
Invita gentilmente Enrico a rialzarsi, quindi tirandomi per le braccia mi mette seduta sulla sponda del materasso. Davanti a me svettavano due magnifici cazzi, entrambi grossi, tesi duri e pulsanti. Dirigo la mia bocca sul “mio” uccello protagonista di tutti i miei orgasmi ingoiandolo con passione a due mani, ma Ric pur godendosi il pompino separa dolcemente la mia mano destra dal suo uccello e me la spinge delicatamente sul cazzo di Enrico “E’ ora di fare la conoscenza con il nostro amico, tesoro”. Quanto amo le sue attenzioni verso di me. Allora afferro i due cazzi con entrambe le mani vogliosamente alternando una sapiente fellatio con una lenta e magistrale sega, segando lentamente senza guardarlo quello che non succhiavo, ma guardando negli occhi l’uomo che stavo spompinando. La potenza della loro erezione ne dimostrava il gradimento. Ric:” Tesoro succhia bene i tuoi cazzi. Falli diventare grossi e duri cosi ti scopiamo meglio e godi di più”. Divino, altra mia fantasia realizzata.
Successivamente mentre stavo spompinando Enrico, Ric sorreggendomi la testa e spingendomi ad ingoiare profondamente quel magnifico uccello ha afferrato dolcemente la mia mano sinistra, ha cosparso di saliva succhiandole le mie dita e le ha spinte verso il clitoride, inducendomi a masturbarmi mentre spompinavo Enrico. Altra attenzione del mio uomo che con sapiente regia mi stava regalando una goduria immensa.
Enrico:” che grande porca che sei !!!” A questo punto Ric mi si siede accanto e sorreggendomi la testa verso il cazzo di Enrico con la mano destra, con la sinistra prima mi tortura strizzandomi a lungo i capezzoli per poi infilarmi le dita nella passera, penetrandola avanti e dietro domandandomi: ”Sei l’Amore mio? Sei la mia porca? Sei la mia puttana?
Ad ogni domanda rispondo con un mugolio di assenso e di piacere sia per la stimolazione della mia vagina in corso, sia perchè la mano destra di Ric non mi permette di staccarmi dal cazzo di Enrico.
Non ne potevo più. Non avrei resistito a lungo, ma il mio regista se ne accorge e nuovamente mi stacca delicatamente dall’eccitatissimo Enrico mettendomi carponi sul bordo del materasso e con decisione mi penetra la passera allagata di umori nuovamente spingendomi la testa verso Enrico per accogliere il suo cazzo fra le labbra. L’altezza del materasso era perfetta per farlo comodamente ed inoltre lo specchio alla mia sinistra completava il mio piacere mostrandomi il mio amplesso trasgressivo: spompinavo Enrico mentre Ric mi scopava la passera e alcuni estranei si masturbavano incitandomi alla scopata. “Che puttana esibizionista che sono”, pensai.
Ric: “Enrico mi raccomando non venirle in bocca, la nostra principessa desidera finire con una bella doppia penetrazione”. Ero al settimo cielo. Io e Ric come nei nostri sogni stavamo esprimendo un rapporto di generoso Amore attraverso la libidine condivisa con il nostro compagno di giochi.
In quella posizione vedo alle finestrelle una vera folla di maschi. Tutti si menavano l’uccello ed alcuni avendo individuato il regista pregavano Ric di farli entrare.
Stupendo Stavo dando il meglio di me anche da esibizionista, ma il più bello stava per arrivare.
Intanto Ric passa dolcemente dal primo al secondo canale sussurrandomi nell’orecchio:” Tesoro ti preparo il culetto al cazzone di Enrico”, quindi comincia a pomparmi con energia strizzandomi i capezzoli chino sul mio dorso chiedendomi lentamente come fosse un rito ”Sei l’Amore mio? Io staccando la bocca dal cazzo di Enrico e continuando a segarlo “Siii” Sei la mia porca? “Si, sono la tua porca” Sei la mia puttana? “Siiii sono la tua puttana e mi faccio scopare da chi vuoi tu” e visibilmente eccitata riavvolgo con le labbra il cazzo pulsante di Enrico, che gemeva per la goduria; Dopo pochi secondi Ric ricomincia“Di chi è questo bel culetto?” E’ tuo e di chi vuoi tu tesoro”, e gemendo aggiungo, “Scopatemi, scopatemi”.
A questo punto Ric stacca la mia bocca dal cazzo di Enrico e mi bacia appassionatamente con la lingua condividendo con me il sapore del cazzo del nostro compagno di giochi, altra mia fantasia, e mi dice con voce ferma “è arrivato il momento Ro di prendere due cazzi contemporaneamente in figa e in culo”
Il chiaro significato della frase e la piacevole volgarità percepita dalle mie orecchie rinnovarono in me una “violenta” scossa di eccitazione mentre Ric staccatosi dal mio culetto ormai dilatato mi si stende sotto e mi impala la figa con il suo cazzone duro baciandomi teneramente, per poi appoggiare il mio viso alla sua spalla sinistra e allungando le mani afferra i miei glutei divaricandoli e dicendo: ” dai Enrico cosa aspetti, mettiglielo nel culo !!!”.
Enrico non si fa pregare e trovando una strada già spianata, senza tanti complimenti ma con attenzione a non farmi male mi penetra il culetto lentamente e dolcemente ma profondamente fino alle palle.
Non appena il cazzo di Enrico ha raggiunto la massima profondità del mio culetto, i miei due stalloni cominciano a scoparmi a ritmo, con sincronismo perfetto, uno arretra e l’altro affonda profanando ogni angolo del mio perineo, dapprima molto lentamente, gustandosi lo sfregamento reciproco, poi all’ordine di Ric cominciano progressivamente a velocizzare il movimento di và e vieni regalandomi la mia magnifica e agognata doppia penetrazione. Mentre mi scopano con energia, Enrico mi sculaccia con forza i glutei facendomi sentire ancora più puttana e Ric mi sussurra all’orecchio parole dolcissime di Amore eterno. Questo misto di tenerezza e trasgressività mi fa perdere la testa. La parete sottile fra vagina e retto mi rende ipersensibile e non riesco più a distinguerli, potrebbero essere entrambi nel culo o entrambi nella passera, non capisco più niente e gemendo spalanco di goduria la bocca e per giunta non contenta, indecentemente con la mano destra mi masturbo il clitoride. A quel punto Ric mi sussurra ”Che maiala che sei Amore mio. Ti masturbi mentre ti scopiamo culo e figa. Sono certo che ora vorresti avere qui un terzo cazzo da succhiare “.
Era troppo. Questa frase aggiunge una visione fortemente trasgressiva ad una situazione già esplosiva e indecentemente intrisa di goduria, stretta fra un uomo che me lo sbatte nel culo con forza trattandomi come una puttana e Ric che riesce a scoparmi con la stessa carica di erotismo ma sussurrandomi frasi di Amore. Quella frase, immaginare un terzo uomo che me lo infila in bocca in quella situazione, è stata la miccia e così non appena Enrico comincia a rallentare il ritmo affondando più lentamente gli ultimi colpi nel mio culo dicendomi ”Godi troia”, e lo sento schizzare dentro di me, sono esplosa in un orgasmo intensissimo che mi ha scossa tutta, facendomi tremare, mentre urlo di liberazione. Quasi fosse stato un segnale ancestrale anche Ric mi viene nella passera e così i miei uomini entrambi e contemporaneamente hanno abbondantemente sborrato nei miei buchi allagandomi la passera e il culetto.
L’orgasmo scuotente è durato una eternità, esattamente come nei miei sogni e mi sono accasciata esausta sul torace del mio Amore che scorrendo le dita fra i miei capelli mi bacia dolcemente. Enrico con un grugnito di soddisfazione abbandona il mio culo mollandomi l’ultima sculacciata. Me lo sento indecentemente dilatato, sembra diventato un antro tanto ne avverto la dilatazione.
E mentre il nostro amico si stende soddisfatto, Ric mi mette al suo fianco e mi abbraccia teneramente coccolandomi e riempendomi il viso di tenere carezze e baci dolcissimi, la parte più bella di tutta la fantasia trasgressiva che da anni abbiamo coltivato; poi mi dice: “Ti Amo Ro, ti è piaciuto?”. Io “Grazie tesoro, è stato bellissimo”, e lo bacio con passione. Ric mi sussurra all’orecchio: ”E’ solo l’inizio Amore mio”.
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