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L'arbitro


di valderice74
11.12.2007    |    23.470    |    0 7.4
"Entrammo dentro, lei mi disse, io vado un attimo in bagno, se vuoi preparati un drink!! Mi avvicinai verso il banco con i liquori e vidi una bottiglia di..."
La storia che vi racconto e successa un anno fa, mi stavo preparando la valigia perché poi la mattina dovevo partire per arbitrare una partita di basket, allora pensai di chiamare il mio collega per vedere se dovevamo prendere un taxi oppure si lasciava l’auto di uno di noi in aeroporto.
Mi ricordo che il telefonino lo avevo sotto carica e presi un altro telefonino, non avendo il numero in memoria lo lessi dal biglietto da visita.
Il telefono chiamava, passarono pochi squilli e mi senti rispondere una voce di donna molto calda e sensuale, la cosa all’inizio mi stupii sapendo che il collega e un single, allora gli domandai con molta gentilezza se c’era Vincenzo, lei mi rispose che non conosceva nessun Vincenzo e mi disse, guarda hai sbagliato numero, rimasi stregato dalla voce, allora gli chiesi se gli andava di parlare un po’, per lei non creava problema, mi disse di abitare a Venezia ed era una libera professionista nel settore commerciale e di avere 27 anni, bionda, rimassimo al telefono per altri 20 minuti, poi le dissi che facevo l’arbitro di basket e se mi avrebbero assegnato una gara nella zona di Venezia, ci potevamo incontrare, a lei le faceva piacere.
Passarono 20giorni e la commissione mi assegnò una partita in Lombardia, io chiesi se la potevo cambiare con quella di Venezia, un mio amico in commissione mi aiutò in questo variando le designazioni.
Con me fu assegnato il mio collega che conosco ormai da tanto tempo.
La domenica mattina arrivai a Venezia, il sabato sera l’avevo avvertita della mia presenza a Venezia ed eravamo rimasti di vederci la sera davanti l’albergo, la partita si giocava il pomeriggio, cosi si poteva andare al ristorante.
La partita andò benissimo, l’arbitraggio era stato giudicato ottimo.
Ritornati in albergo mi andai a fare una doccia tonificante, poi mi distesi sul letto per riposarmi un po’.
Verso le 19:00 mi suono la sveglia del telefonino, era l’ora di prepararsi, l’appuntamento era alle 20:00.
Ormai pronto, chiesi al mio collega di scendere per prima e vedere se c’era la ragazza davanti all’albergo, eventualmente se c’era e le chiedeva se era lui la persona che aspettava, gli doveva riferire a secondo del target, se era bona, il mio amico sta scendendo, tra poco sarà qui, se invece era un cesso di non esser la persona che sta cercando e poi di chiamarmi per dirmi cosa mi aspettava.
Il mio amico scese, giunse giù e se la trovo davanti.
Dopo pochissimi minuti mi chiamo: Michele e un pezzo di figa da paura , non aspettavo altro scesi subito giù davanti l’entrata dell’albergo, non credevo hai miei occhi, una creatura bellissima, bionda con delle curve da moto gp.
Gli andai incontro, gli chiesi se era Vanessa, lei mi disse di si, io mi presentai, dopo le presentazioni, le dissi, tu qui sei della zona, conosci un buon ristorante dove si mangia bene, ho una fame che non ci vedo più.
Andammo con la sua auto, chiamiamola auto, un suv impressionante un MERCEDES ML.
Durante il tragitto abbiamo fatto conversazione per conoscerci un po’ meglio.
Arrivati al ristorante, una vecchia villa molto bella, l’interno raffinato .
Il cameriere ci porto il menu, dopo aver ordinato comincia a fare qualche domanda, mi disse di esser fidanzata da due anni e di aver accettato questo invito al buio perchè gli piace molto l’avventura in tutti tipi di gusti.
Finita la cena mi portò a casa, una piccola villetta a schiera in una zona credo residenziale.
Entrammo dentro, lei mi disse, io vado un attimo in bagno, se vuoi preparati un drink!!
Mi avvicinai verso il banco con i liquori e vidi una bottiglia di vecchia romagna, ne versai un po’ nel bicchiere , mentre sorseggiavo li liquore mi senti abbracciare da dietro, le sue mani mi abbassarono la zip dei pantaloni ed entrarono dentro, con la bocca invece mi lecco il lobo dell’orecchio, per poi mordicchiarlo, la cosa mi eccito tantissimo, in fatti il fedele amico si eccito di colpo, lei lo stava afferrando in mano e se lo trovo duro in pochissimi secondi.
A quel punto mi slaccio la cintura abbassandomi i pantaloni, io mi girai verso di lei trovandola gia chinata pronta a slinguazzare il glande ormai turgido. Mentre mi leccava il glande con un movimento rotatorio e sentendomi la lingua quasi se volesse entrare nel canale dell’uretra contemporaneamente mi masturbava l’asta lentamente provocandomi dopo pochi minuti un orgasmo maestoso, le venni in bocca scaricandogli una mega dose di succo bollente.
Ingoiò tutto il gran quantitativo di sperma scaricato in bocca, lasciandomi il glande pulito e lucido.
Lei si andò a sedere sulla poltrona le alzai la minigonna e le spostai il micro perizoma, aveva la figa bagnatissima, le grandi labbra erano completamente impiastricciate dalle secrezioni vaginali.
Con la lingua cominciai a cercare di aprire le grandi labbra, avevano un sapore particolare quasi animalesco.
La mia lingua ormai si era infilata fra le grandi labbra, continuava ad uscire succo di vulva, il clitoride si era indurito ergendosi fra la base delle grandi labbra, lo mordicchiai con le labbra infine infilai due dita dentro la vagina, era un lago, la trastullavo fin quando nella parte superiore le dita si incrociarono con una parte dura quasi callosa, nello sfiorare varie volte tale parte sentii le pareti vaginali contrarsi come in un orgasmo, infatti passarono pochi secondi e sentii Vanessa mugolare di piacere per l’orgasmo, credo di aver trovato il punto G.
Il mio fedele amico si era eretto di nuovo ed adesso era pronto per penetrare quella figa ormai piena di umori vaginali.
Vanessa rimase nella stessa posizione, aprì ancor di più le gambe per facilitare la penetrazione, io le appoggiai il glande davanti la fessura semi aperta della vagina, penetrai lentamente per poi aumentare il ritmo, per poi fermarmi totalmente dentro e la baciai, le nostre lingue si attaccarono come due ballerini di tango.
Ripresi di nuovo il ritmo, mi sentivo ormai giunto all’apice dell’orgasmo infatti le iniettai un’altra dose di sperma caldo riempiendole la figa, rimasi qualche minuto ancor dentro di lei continuando a baciarci, poi mi alzai , stranamente il fedele amico era ancora eretto, mi andai a sedere su un’altra poltrona, lei mi venne incontro, gli umori e lo sperma le scendevano fin a metà delle cosce, Vanessa si chinò davanti a me, prese il pene masturbandolo poi con la lingua comincio a leccare l’asta ormai ritornata di marmo per poi ingoiarsi il glande fin a metà dell’asta per poi risalire e fermarsi sul glande, me lo ripulì come aveva fatto la prima volta poi si alzo e si giro sedendosi sopra di me, sentii il glande forzare l’entrata, lei questa volta non mi stava dando la figa ma il culo.
Il cazzo entrò pian piano, era veramente stretto pur essendo bagnato dalle sue stesse secrezioni vaginali e dallo sperma.
Riusci a farlo entrare tutto, questa volta era lei che dettava il ritmo, mi dava le spalle, con le mani mi aggrappai hai suoi maestosi seni con i capezzoli turgidi, lei capì dal mio respiro che stavo giungendo all’orgasmo, si alzo e si giro verso di me chinandosi di nuovo ma questa volta non mi fece un pompino ma una sega spagnola, le tette erano fantastiche, il cazzo in mezzo a quella abbondanza non resistette più spruzzandole un’altra dose di sperma sulle fantastiche tette.
Mi lasciai andare su quella poltrona, non avevo più energia, mi aveva prosciugato.
Mi stavo rilassando un attimo, Vanessa era andata in bagno, quando squillo il mio telefonino, era il mio collega che mi chiamava per sapere dove mi trovavo per passarmi a prendere con il taxi per andare in aeroporto, cacchio erano gia le 3 del mattino e alle 5 dovevamo essere in aeroporto.
Mi andai a vestire e ringraziando della bellissima serata ci baciammo aspettando una nuova partita a Venezia.
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