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La nostra prima volta in tre, io lei e lui


di messy2011
17.03.2011    |    33.207    |    2 7.8
"Anche i capelli, che all’ultimo momento ha cercato di spostare dietro il collo, sistemandoseli con una coda, erano completamente pieni di sperma, insieme..."
Quando Claudia ha saputo che io la cugina siamo stati assieme quel lunedì mattina a casa, è andata in escandescenza… infatti il pomeriggio stesso Antonella, l’ha chiamata al cellulare e non ha saputo trattenersi dal descriverle tutti i particolari del nostro inaspettato incontro.
“naturalmente, non ti ha dato fastidio vero Clà?
”insomma” le risponde lei. ”veramente tutte le storie che ci concediamo le facciamo sempre assieme, per essere complici, è stato uno stronzo! è un porco non ha saputo resistere e tu sei stata molto troia con lui”
”scusa tuo marito è un pazzo mi fa eccitare solo a guardarlo e poi ce l’ha enorme e come mi sbatte, ma soprattutto mi incula sempre, e la cosa mi piace assai! Scusa cercherò di evitarlo la prossima volta”
“ok ma se ci dovesse essere una prossima volta chiamatemi ovunque io sia... voglio sentire tutto anche se non posso essere li di persona,mi raccomando!”
La tenera puttana moretta della cugina, farebbe carte false per infilarsi ogni giorno nelle nostre storie, infatti è anche molto lesbica, oltre a essere una grande troia insaziabile.
In giro fa la single innocente e disinteressata, tutta casa, amiche e lavoro, ma se le capita la giusta occasione!
Non ho mai visto un culo così sodo e piccolo con una dilatazione anale talmente ingorda e profonda; ha una bocca sbrodolante sempre aperta al posto dell’ano e un culo ingordo in bocca, per non parlare della figa, sempre ben rasata dall’estetista e senza fondo, da paura, tutta da penetrare, una vera maialona mascherata da ragazza per bene.
Alcuni giorni dopo.
“comunque, questa cosa ti costerà cara” mi dice Claudia parlando della mia scopata con la cuginetta “è pazza di te, mi ha detto che l’hai nessun ragazzo l’ha mai fatta godere fino al limite come te , e che non sa resisterti.
”a si?” le rispondo io
”e come avresti intenzione di vendicarti?
”mi faccio scopare stanotte davanti a te” stizzita e decisa lei a me “e da chi?” rispondo io. ”Mi ha chiamato Stefano, e mi ha detto che stasera passa a casa a trovarci” ”hai visto? che fortuna” “lo invitiamo a cena, lo facciamo bere un po’ ed è fatta non mi saprà resistere vedrai”
”come vuoi… anzi, la storia mi eccita molto, dai per me è ok”.

Sono le sette e mezza e suona il campanello: è Stefano.
Un nostro vecchio amico e un ex fidanzato di mia moglie, anche un bel ragazzotto di quasi quaranta anni, alto e muscoloso potete immaginare già tutto. Dopo i saluti, si chiacchiera del più e del meno, si beve qualche bicchiere, ma già mi accorgo che i due si scambiano sguardi strani, anzi è proprio lei che prova indirettamente a provocare l’uomo lui è imbarazzatissimo e non sa come comportarsi di fronte alle sue chiare avance e alla sua conturbante bellezza nessuno può resistere a lungo.
Ha delle scarpe con tacchi a spillo e allacciatura alla schiava fino al ginocchio, un vestitino color tabacco di raso e pizzo, che le lascia le cosce appena rasate e dorate in grande evidenza, una bretellina le scivola giù continuamente sulla spalla, e poi sulle braccia, essendo lei sempre senza reggiseno, lascia intravedere parte della quinta, sesta misura di tette, che puntano toste direttamente su Stefano.
Porta i suoi lunghi lisci capelli biondo fulvo continuamente indietro per farsi la coda, in vista le sue ascelle nude e profumate e spingendo spudoratamente il prorompente petto in fuori (segnale indiretto di grande disponibilità sessuale) si riposiziona i tintinnanti bracciali africani dorati, dai gomiti ai polsi. Guarda continuamente il pacco dell’ex fidanzato…fa sempre cenno di affermazione col viso .fissandolo e sorridendo con quegli occhioni verdi tirati e con le calde carnose labbra, che si mordicchia spesso e si umidifica passandoci delicatamente la lingua sorride con i distanti denti incisivi e il nasino piccolo, leggermente aquilino.
Sembrava che lei stesse per chiedergli di leccarle la figa e invece:
“perché non rimani a cena? dai sei nostro ospite” con una voce pietosa, mielosa, convincente lei all’ex.
Secondo me lui aveva già capito tutto.
”perché no dai” dico io.
“ok non avevo proprio voglia di mettermi in machina adesso per tornare a Milano” dice lui.
“Bene!” mi alzo dal divano per pendere una bottiglia di vino e vado in taverna.
Mi trattengo quattro o cinque minuti forse dieci, faccio tutto con calma ma quando mi accingo a rientrare in soggiorno salendo le scale per entrare in sala da pranzo sento degli strani rumorini provenienti da dentro la stanza. Come uno slacciare di cintole frettoloso, parole pronunciate sotto voce, profondi e calorosi respiri , sfilamenti di vestiti, di baci golosi e ansimanti a labbra aperte. Dalla foga buttano anche un sopramobile sul tappeto,ho intuito tutto, ottimo lo sapevo. La cosa mi arrapa incredibilmente, in effetti non mi aspettavo che Claudia prendesse l’iniziativa così in fretta mi fermo e mi accosto senza farmi vedere e sentire dietro la porta della sala molto probabilmente non mi avrebbero sentito neanche se mi fossi messo a cantare!
La scena che si presta ai miei occhi è semplicemente sublime… non resisto, appoggio la bottiglia in terra e lentamente senza fare rumore mi slaccio i pantaloni, mi prendo l’uccello in mano, che non tarda a diventare duro e resto li a guardare, devo per forza scattare qualche foto col cellulare, tanto non mi vedono!
Claudia è ormai di fronte a Stefano, in ginocchio sul divano e si spinge con forza la testa del ragazzo sulle tettone, ormai nude e abbandonate dal vestitino che tiene sfilato ai fianchi. Le comprime i capezzoli enormi rosa scuro sulla faccia e con dei movimenti circolari e laterali alternati, lo obbliga a mangiarglieli. La testa indietro e i lunghi capelli che le scendono fino quasi all’attaccatura del culo …mi lasciano intravvedere lo sguardo perso nel vuoto di quella troia di mia moglie.
“dai leccami, ti piaccio? fammi sentire la tua lingua dura “
sussurra sottovoce la femmina. Stefano se la succhia con forza e afferrandola ai fianchi, la sbava, la lecca lungo il collo e la schiena, le morde la morbida e vellutata pelle abbronzata, poi le stringe con ambedue le mani i grossi seni uno contro l’altro, mettendosi di nuovo a turno i capezzoloni tutti in bocca e spennellandoli con la lingua dura e grande, fino ad avere fatica anche a respirare.
lei ansima “ah si così si dai!”
Ad un certo punto Stefano ci pensa ”dai ma se se… arriva tuo marito come facciamo dai fermiamoci” dice a lei tutto spettinato ed eccitato.
”no dai continua tanto sarà ancora in cantina scegliendo il vino”
Il ragazzone è ormai completamente in preda all’ormone femminile, con i gomiti si punta e fa un gesto per portarsi sui braccioli del divano, lo stesso fa’ con le gambe,
”aspetta allora prendimelo in bocca ”
“che troia che sei, cosi’" le sussurra sottovoce a denti stretti e la tira abbassandola per i capelli e per la nuca trasferendo il suo cazzo duro completamente dentro la sua bocca quasi fino a soffocarla, allora la porca si dimena col cazzo tra le labbra sale e scende ripetutamente piano e poi veloce lo impugna con due mani fa una sega lo guarda lo impugna più saldamente ansima di goduria e voglia poi se lo lecca in tutta la sua lunghezza e lo riprende a bocca piena di buona lena tre, quattro, cinque volte, lasciando un grosso filo lungo e schiumoso di bava, tra le labbra inferiori e la punta del cazzo durante queste manovre di spompinamento.
Poi di colpo si ferma un rigurgito le sale all’improvviso dallo stomaco, stringe gli occhi e sta quasi per vomitare, forse un pelo del cazzo di Stefano le è sceso in gola e le ha provocato un conato. Delicatamente si gira di lato e si infila il pollice e l’indice in bocca, sento il tintinnio dei braccialetti che ha al polso, infatti vedo che estrae un grosso pelo nero riccio di pube maschile fa un respiro e riprende fiato io faccio decine di foto col telefonino. Allora, ripresasi più che bene dal piccolo incidente, con un gesto un po’ maldestro, se lo mette in mezzo alle tettone, stritolandolo tra le enormi boe di carne quasi per bloccargli la circolazione, avvicina più che può la faccia al cantiere di “spagnolettona” che ha appena allestito e fa cadere copiosa e molto liquida la propria saliva sul cazzo dell’amante…e sulle sue tette.
”sputami sopra dai sputami forte su, anche tu sputami il seno che scivola meglio” sotto voce dice. Salendo e scendendo ripetutamente lungo l’uccellone tosto e nodoso con le vene ormai gonfie come quelle dei muscoli di un cavallo da corsa facendolo scomparire tra le tette, per poi riproiettarlo fuori, gli fa una spagnola incredibile. Stefano obbedisce, con copiosi sputi lubrifica per bene il lavoro della vacca,anche se qualche sputo, dalla foga del ragazzone, prende in pieno il collo e il viso truccato di Claudia, che non si preoccupa per niente, anzi raccoglie ciò che può dal viso con le lunghe dita e se le porta in bocca , leccandosi tutte le mani. Questo lavoro non dura molto , ma lascia sicuramente un odore sul corpo di Claudia che avrei voluto sentire.
Cosi’ continua a fargli una gran sega fissandolo negli occhi
”dimmi che sono troia, dimmi che sono la tua troia, dai dimmelo”
le sussurra piano ma con tono deciso, poi se lo riprende in bocca e riscende di colpo ingoiandolo fino alle palle che ora tiene strette tra le mani.
”Claudia mi fai morire“ risponde il ragazzo con le mani in testa “ succhiamelo ancora dai puttana!!! fatti scopare la bocca, dai”.
Così per qualche minuto, cinque, forse di più. Stefano a pancia in su,’ una gamba distesa in terra e l’altra divaricata sul divano e lei insaziabile spompinandolo fino al limite, ingorda, quasi glielo volesse consumare con le labbra e con la gola profonda, ansimando come avesse un limone in bocca (e uno in culo).
Io, nascosto, vedevo dal corridoio, da dietro, quel culo dorato, tondo, nudo, alto, rispetto ai fianchi e alla testa…col perizoma ingoiato dalle chiappe, le tettone pendenti adagiate sulla pancia del ragazzo sdraiato, semi nuda col vestitino piegato sui fianchi, talvolta si ficcava fino alle nocche il dito anulare e l’indice della elegante mano con ricchi anelli d’oro in culo per aggiungere anche un orgasmo anale, mentre con l’altra mano assecondava il pompino per far godere di piu’ il suo amante. Con un aggraziato ma deciso gesto, Claudia sale su di lui, a cavalcioni, le appoggia una mano sulle mutande e si infila subito dentro, trova il cazzone lungo, duro, grosso, nervoso sempre con delicatezza, Claudia lo estrae fuori dalle mutande.
Il grosso membro sbalza fuori come fosse azionato da una molla e lei lo stringe adesso a due mani . Lui si adagia sulla schiena lungo il sofà, Claudia si butta su di lui il petto del ragazzo con la camicia tutta sbottonata è schiacciato dal prorompente seno nudo e sodo di lei. Le due lingue si intrecciano mescolandosi le bave che gocciolano dalle bocche imporrate…
Senza staccarsi, anzi affondando ancora di più la lingua dentro la bocca del ragazzo, lei si alza il vestitino sulla pancia e si sposta il perizoma su una parte del culo…lasciando in evidenza il segno bianco delle mini mutandine di quando fa la lampada. Con la stessa mano va a prendere di nuovo il cazzone di Stefano, pronto, che si punta in piena erezione appena sotto l’ingresso della figa rasata e già allagata di umore vaginale. Lei sottovoce le sussurra all’orecchio
”…mettimelo dentro adesso…scopami …..fammi sentire il cazzo dentro…dai …..non ce la faccio piu’..ho voglia “
allora monta su di lui meglio cercando di aggiustarsi e di puntare meglio con la mano il cazzo del ragazzo verso la sua calda e sbrodolante apertura vaginale, tutti i fini braccialetti le scivolano giù fino al polso e io li sento tintinnare. All’improvviso, con un colpo secco e deciso di fianchi di lui, dal basso verso l’alto, assecondato in senso opposto dal bacino della donna, in un istante, gli oltre ventidue centimetri di carne dura del maschio sprofondano dentro la figa della puttana fino a schiacciargli i coglioni tra l’orefizio anale e la figa , lei si tiene forte le carnose chiappe con ambedue le mani come per aprirle al cazzo di Stefano.
”aahhaaaaaaaaaaaaah! siiiiiiii cosiiiiiiii..”
un lunghissimo gemito di donna appena sfondata, stridulo e rauco invade tutta la stanza. A seguire una cavalcata di lei su di lui, prima al trotto poi al galoppo,il tutto accompagnato da un effetto sonoro ritmico, simile ad un lento e caldo applauso con grandi mani bagnate. Claudia mentre viene trapanata dal basso verso l’alto da Stefano, ha anche il tempo di farsi una coda, togliendo le mani dalle spalle del suo stallone e legandosi i lisci capelli biondi dietro la nuca. Con calma si sfila il cazzo dalla vagina ormai completamente liquefatta e si adagia sul divano alla pecorina come piace a lei, con le coscie leggermente divaricate.
“ dammelo da dietro dai sbattimi le chiappe dai fottimi” Con quella sua voce da bambina dal timbro rauco naturale.
Io ero scioccato, paralizzato,non sapevo che cazzo fare se intervenire e chiavarmela insieme a lui se mettergli il cazzo in bocca, incularla direttamente o scoparmela in quella posizione lasciando che spompinasse ancora un po’ l’ex ragazzo. Invece semplicemente continuai a farmi una sega guardandoli. La prende come deve fare un buon stallone, per la coda a due mani e la penetra da dietro senza pietà fino a schiacciarsi le palle sui suoi glutei e con movimenti lenti e potenti se la fotte così per un altro po’.
”oohh scopami porco dimmi puttana, sei un porco” lei guardando all’indietro verso Stefano, con aria di sfida. Lui zitto, sudato, concentrato nel fotterla con la giusta violenza per farla godere, la vena sulla fronte sembrava scoppiargli.

Improvvisamente i due si distaccano di colpo.
Stefano smette di sbatterla e in fretta si mette in piedi davanti a lei prendendosi il cazzo con una mano, con l’altra mano le avvicina la testa fino ad appoggiargli la punta dell’uccello che sembrava esplodere sulle calde labbra, lei si fa fare tutto.
”oooaaaagghhh” si scarica sudato, l’animale.
E fa’ esplodere una delle sborrate più impressionanti che io abbia mai visto.
Travolta in pieno dalla sborrata di Stefano, la bocca di Claudia non riusciva a trattenere tutto il caldo liquido bianco dentro ”agh aagh aagh” era un continuo deglutire a bocca spalancata, ma neanche impegnandosi con cura a ingoiarne la maggior quantità possibile, conteneva quel fiume in piena, dato che era stata presa completamente alla sprovvista. Lo sperma fluiva caldo denso e abbondante dalle labbra superiori e inferiori di lei e dai fianchi della sua bocca, da una parte e dall’altra, ma aveva ripreso lo stesso a succhiare e spompinare ingordamente.
Si era accorta da un bel pò che ero li a guardare e ogni tanto mi fissava soddisfatta con i suoi occhioni verdi.
Le guance gonfie di liquido seminale sembravano scoppiare, fluida dal collo, la sborra colava in fretta sulle clavicole ed accumulandosi calda e abbondante sull’attaccatura dei grossi seni, sdraripava poi velocemente giu’ verso l’ombelico. Un fiume di sborra anzi una cascata secondo me almeno mezzo litro. Anche i capelli, che all’ultimo momento ha cercato di spostare dietro il collo, sistemandoseli con una coda, erano completamente pieni di sperma, insieme alle bellissime mani.
Passano pochi istanti …la sborrata finalmente si placa, il cazzo di Stefano si ammoscia, i due si ricompongono, si asciugano con dello scottex che c’era sul tavolino, lui si riabbottona i calzoni e la camicia.
Claudia va nel bagnetto di servizio e si sistema il vestito, i capelli e si ripulisce la bocca, mette di nuovo il rossetto rosso, lava il petto e il viso da quello tsunami di sborra che l’aveva appena travolta all’improvviso.
Senza dire niente si risiedono sul divano una, sul tavolino l’altro, e con calma Stefano raccoglie il sopramobile da terra e lo riposiziona al suo posto, aggiustandosi il colletto della camicia.
A questo punto, facendo finta di niente, entro con il vino.
”finalmente ho trovato questa bottiglia, non mi ricordavo dove l’avevo messa e ho tardato un po’ tutto ok?” faccio ai due ”si si certo" dice calmissima Claudia.
Che puttana inguaribile e sofisticata, la adoro questa vacca insaziabile di sborra, penso tra me e me.
Intanto ho sbriciolato a loro insaputa cinque pastiglie di viagra nella bottiglia. Dopo un po’ di preparativi ci sediamo a cena e incominciamo a mangiare. Siamo seduti in un tavolo tondo a cinque posti e stiamo comodi in tre, riusciamo a guardarci bene quasi di fronte. Antipasti, il primo un bicchiere, due,tre, sorrisi battutine tutto normale. Lei sembra molto accaldata, prende in mano un tovagliolo si asciuga la bocca, delicatamente si sporge in avanti e portando la sedia indietro appoggia quasi quasi il seno sul tavolo, verso di me.
Il suo profumo è il solito Dolce Gabbana che mi fa impazzire, ma umori corporei di maschio, divampano dalla sua pelle come muove l’esagerato decolté, per alzarsi. Certamente residui del bagno di sperma e saliva, lavati troppo di fretta poco prima avevano lasciato un certo gustoso e acre odore sulle sue poppe. Dall’attaccatura dei due enormi seni infatti, proviene un accentuato odore di burro si proprio burro, il burro da cucina per intenderci quello casereccio, fatto con latte di vacca, e Claudia di vacca ha molto credetemi. Il tutto sfumato con dolce profumo di femmina e il selvatico odore del cazzo di Stefano appunto.
Questa cosa insieme a tutta la situazione mi provoca un’erezione incontrollabile non riesco neanche a stare seduto, probabilmente le pastigliette azzurre stanno entrando in circolo, mi muovo mi aggiusto, ma niente ormai è metà dentro e metà fuori dagli slip.Resto seduto e me lo aggiusto con le mani , lo sento quasi anestetizzato, enorme nodoso duro come la pietra. Claudia si alza , e sculettando leggiadra va in bagno, che si trova in fondo al corridoio, proprio di fronte a noi…l ascia la scia di quegli odori che ho appena descritto. Stefano, parlando con me, segue con gli occhi il culo dentro la gonnella stretta e corta della sua amante, fino a quando entra in bagno”
"È sempre in forma Claudia però” dico io
“certo è sempre stata molto bella”risponde lui, con calma.
È turbato dalla donna e sicuramente anche lui, a causa del viagra, ha il cazzo talmente tosto che non sa come fare. Claudia sembra non arrivare più, ormai tutto gira intorno a lei, sposto la sedia mi aggiusto l’uccello come posso, mi alzo ”Scusa Stè, vado un attimo in bagno anche io”; ”ok ok vai tranquillo” mi risponde.
Con passi lunghi percorro il corridoio in tre secondi, ed entro in bagno lasciando la porta aperta a metà. Ora dal corridoio, ma soprattutto dal soggiorno, si vede bene solo il grande specchio del bagno e di conseguenza, la panoramica di tutto ciò che succede dentro è proiettata nella sala dove si trova seduto Stefano appunto.
Claudia si sta sistemando il decolté , spingendosi le coppe delle tettone verso l’alto, si guarda di profilo aggiustandosi i capelli e tirandoseli indietro prima e legandoseli di nuovo in una coda fa delle strane smorfie stringendo le labbra e mordicchiandosele aggressivamente.
“mi sento strana ho un caldo da morire sono tutta sudata e sento un’ansia strana, ma bella ” mi dice con voce lenta mlto rauca e vellutata.
Ogni volta che pronuncia la “a” sembra che le stiano leccando la figa.
Mi avvicino piano a lei, e da dietro le alzo il vestitino, poi le adagio le mie labbra sul collo, sento di nuovo quell’odore di burro caldo e panna cotta che sale dal seno, infilo le braccia sotto le sue ascelle e le prendo con forza con le mani aperte i grossi meloni, appoggio il cazzo in piena erezione tra le due chiappe e le cerco un buco, non mi interessa o il culo o la fregna.
”vi ho visto poco fa!” le sussurro all’orecchio
faccio una breve pausa e di nuovo
”troia mi hai sentito?” le dico con calma sempre sottovoce”
“ti sei vendicata? Vero?”
“si!“ mi risponde e si appoggia con le mani al placcaggio in ceramica del bagno, tenendosi alla giusta distanza dal vetro per potersi vedere meglio.
”dai dobbiamo rientrare a cena, non sta bene lasciare Stefano da solo “
“aspetta dai non dire cazzate!” le faccio io sottovoce.
mi appoggio con una mano anche io allo specchio ma con l’altra mi prendo il cazzo e lo metto sulla sua fessura vaginale. sempre col la bocca sul suo orecchio, lei divarica leggermente le gambe e mette un po’ il culo in fuori, come per invitarmi a penetrarla.
”caspita ma cos’hai” mi fa la vacca ormai sbrodolata nella figa.
Lascio l’uccello, le sposto bene il perizoma su un gluteo col bacino e le punte dei piedi spingo forte il cazzo durissimo e la sfondo fino a toccare con la punta dell’uccello la fine dell’utero carnoso caldo e nodoso e mi schiaccio i coglioni sulle chiappe morbide. Come sprofondo nella porca, occupo tutto lo spazio disponibile , l’aria esce fuori insieme agli abbondanti umori vaginali, le labbra della figa vibrano e fanno uscire un rumore molto simile a un potente pernacchione. Due, tre volte quasi contemporaneamente, Claudia sbigottita emette un urlo di piacere io le metto la mano in bocca per tappare l’urlo ma si sente bene anche se smorzato, sicuramente fino alla sala da pranzo. Me ne fotto di tutto e me la chiavo da dietro come un animale, sbattendola sul lavandino e sul mobile con forza , le tettone ballano a ritmo di scopata sbattendosi ai rubinetti e urtandosi tra di loro, il mio cazzo è un pistone idraulico che stantuffa la femmina violentemente per circa un minuto. ”Ti ricorderai di oggi” le dico dolcemente all’orecchio poi spingo di nuovo l’arnese dentro, lentamente e profondamente, piano fuori e poi con tutta la forza che ho, di nuovo avanti tutto dentro, alzandola da terra con la forza del mio bacino e delle mie gambe,tutti i prodotti cosmetici cadono per terra e fanno un casinoma non ci preoccupiamo e continuiamo a scopare.
Stefano non si perde nulla, dalla sala da pranzo allunga il collo per vedere meglio tramite lo specchio,me ne accorgo, lo sussurro all’orecchio di Claudia che si gira, lo fissa per un po’ come per invitarlo a godersi lo spettacolo. Lui da dentro poteva ammirare il corpo di Claudia, tutto riverso in avanti con le braccia lunghe appoggiate al muro , la testa in mezzo ai gomiti e i lisci capelli lunghi per gravità sul caldo decolté. Avanti e indietro spinta e ritirata, come la risacca del mare, dalle mie decise bordate sul suo morbido fondo schiena
Finalmente l’egocentrismo molto accentuato di mia moglie, trovava soddisfazione, era l’oggetto del desiderio dell’amico e allo stesso tempo la mia fonte di eccitamento perverso. Pensare a tutta questa situazione e a ciò che lei e lui avevano appena fatto sul divano, mentre io li guardavo, mi faceva impazzire, riuscivo a scoparla profondamente e a pensare a tutte queste cose. Ma di venirmene dentro o sopra di lei neanche a parlarne così ci stacchiamo, e ci riprendiamo dal fulmineo raptus. Prima lei, e dopo mezzo minuto io, riprendiamo posto a tavola, quasi subito li lascio soli un po’. facendo finta di ricevere una telefonata al cellulare e mi sposto in un’altra stanza.
“mi sono accorta che mi stavi guardando, vero? non ti è bastato poco fa ?”
“si ho sentito del movimento, e tuo marito ha lasciato la porta socchiusa, così riuscivo a vedere metà del tuo corpo muoversi”
dice eccitato Stefano controllando con lo sguardo nel corridoio , per vedere se io stavo rientrando.Poi le prende il polso e si appoggia la mano di lei sul pacco.
”mi sta facendo male da quanto me lo sento duro e grande sto morendo dalla voglia di scoparti ancora” le dice sottovoce, sempre controllando che io non arrivassi all’improvviso

“dai smettila che ora arriva e se ci vede succede un casino magari più tardi” dice la mia complice con tono casto e rassicurante.
Così Stefano si convince che io sono ignaro di tutto e che lei è veramente, ma veramente troia.
Comunque la cena si consuma con calma, infatti, al mio ritorno finiamo e decidiamo tutti insieme che, vista l’ora tarda, se vuole, il nostro amico può trattenersi a dormire casa nostra. Dopo che Claudia mette in ordine e sistemato la cucina, faccio vedere a Stefano la casa e in fine la sua stanza è quasi l’una di notte e domani si lavora così decidiamo di spegnere le luci e di ritirarci nelle rispettive camere da letto.
Io sono già sotto le lenzuola, Claudia è bellissima, si spoglia lentamente guardandosi allo specchio come sempre. Rimane nuda in tacchi a spillo e perizoma è molto abbronzata , anzi dorata, ma i grossi seni hanno il bianchissimo segno del minuscolo bichini che indossa quando andiamo al mare poi si gira verso di me si avvicina al letto, punta un ginocchio su e gattonando come una pantera verso di me, si avvicina e mi mette i capezzoli in bocca e mi stringe le palle.
“ caspita che toste!! Scommetto che le me le vorresti svuotare sulle tette o magari in bocca!” mi sussurra con tono pietoso quell’inguaribile troiona.
Sono quasi soffocato dall’acre vampata di calore corporeo che emana l’ingombrante seno ancora sudato e odorante di sperma. Stringendo le tette con ambo le mani, le prendo le mammellone a bocca piena e le succhio fino a farle diventare livide e coniche, lei guarda giù e i suoi capelli mi cadono in faccia. Dopo un po’ sale più in su sempre lentamente sempre più in su e tenendosi ben salda alla testata in ferro battuto del letto schiaccia la figa sulla mia bocca , comprimendo forte e compiendo dei lenti movimenti rotatori col bacino, me la sfrega sulla barba e sulla lingua, ansima di godimento. Con la testa tutta riversa in dietro, con un braccio molla un appoggio e dopo aversi avvicinato la mano sulle labbra si mette l’indice e l’anulare in bocca, se li succhia e se li lecca con avidità e aggiunge molta bava al lavoro, porta il braccio dietro la schiena e si infila le due dita dentro il culo fino in fondo, emettendo un respiro intenso. Ora la sua maialaggine è infinita, la femmina si dimena sempre più insistentemente e velocemente su di me, lamentandosi a voce alta. Potete immaginare nel totale silenzio della notte questi lamenti di godimento femminile che si diffondono nell’appartamento.I suoi umori vaginali mi colano in gola copiosi io li bevo.
Lei insiste e guarda giù verso di me.
“dai dai dai daaii” gridando nella penombra della stanza, dai movimenti pelvici della ragazza , il letto antico in ferro battuto si sbatte ritmicamente al muro facendo un casino nero,io afferro le sue chiappe, affondo la mia bocca ancora di più sulla sua fregna poi le allargo per liberare meglio il foro anale e le infilo tutti e due i pollici dentro insieme ai suoi fino a dove arrivano e anche di più non vi dico il gemito di goduria che ha tirato a denti stretti.
Così lei scende col pube verso la mia erezione e mi impugna il cazzo mettendo la mia cappella gonfia nell’apertura labbrosa della sua figa.
Ho le poppe odorose di nuovo sulla lingua, lasciando i miei pollici nel suo culo, anzi prendendomi il polso e spingendoli ancora più in dentro, con dei movimenti ondulatori permette al mio duro e nerboruto pennellone di scivolare e affondare tutto dentro il suo sesso non sento nessun atrito gode e mi cavalca come una troia per qualche minuto, anche io incomincio a sentire un orgasmo che mi proviene implacabile dalla radice della ghiandola prostatica, ma per ora riesco a contenerlo. Prendo qualche secondo e mi metto in ginocchio sul letto matrimoniale, dopo aver sfilato mio il cazzo da dentro di lei la metto alla pecorina e glielo sbatto tutto dentro.
Sprofondo dentro il suo utero senza fondo e mi tengo ai suoi fianchi stretti e sfilati, prendendola quasi fino alle ossa del bacino, lei spinge col culo in senso opposto alle mie spinte di chiavata e mi guarda girandosi all’indietro su un lato, con i capelli tutti da una parte, mordendosi le labbra e portando gli occhi socchiusi dietro le orbite quasi a farli diventare bianchi.
Il letto riprende a toccare il muro dal nostro scopare energico ma mi devo fermare di nuovo, perché mi stà risalendo una sborrata.
“non fermarti daaii sbattimi” preoccupata lei
“continuaaa continuaa” mi fa, eccitata fino all’inverosimile…
”ho voglia di prenderlo anche in culo quando mi scopi”
”lo voglio anche in bocca, voglio due cazzi voglio essere presa da due cazzoni”mordendosi le lunghissime dita.
Il desiderio di essere perforata da due cazzi pervade la giovane puledra in calore che incomincia a fantasticare e a gridarmi le sue perversioni più scabrose a voce alta nella stanza.
Quell’idea eccitava anche me e con un’altro l’avevamo mai fatto, mi rompe un po’ i coglioni doverla dividere, ma molto probabilmente mi ci dovrò abituare ben presto.
Non la lascio neanche finire di elencarmi le sue voglie che un brivido di adrenalina mi sale dalla nuca e mi fa tremare il cervello a denti stretti, non posso frenare questa volta, l’orgasmo è troppo incontenibile. Le prime sborrate le eiaculo a pressione dentro la figa poi me lo prendo in mano e le lascio sulla schiena sudata lunghe strisce di bianco e denso, liquido maschile. Si gira su un fianco, i seni enormi si adagiano sul letto come due sacche di gomma morbida piene di latte, gli sborro anche sui fianchi sul collo e su gran parte delle tette. Immediatamente dopo la sborrata il cazzo un pò mi si ammorbidisce, ma l’idea che fra qualche minuto, me l’avrei potuta chiavare insieme a Stefano, mi fa riempire di nuovo i corpi cavernosi del pene, che mi si tira su tosto e grande più di prima.
Mi distendo sul letto a pancia in su per rilassarmi un po’ vicino a lei.
La guardo, le metto la mano nella figa e le passo l’anulare e il medio sul clitoride e sul pelo corto ancora intriso del mio sperma.
“dai vai a chiamare Stefano” libidinosamente le ordino, incominciando a farmi una sega!
“adesso ti accontento insieme a lui”.
Claudia ha un brivido lussurioso, e arrossisce in viso.

continua [email protected]



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