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Tre puttane godono


di StefanieSalope
20.01.2023    |    1.131    |    3 9.7
"Per festeggiare direi di berci un bell’aperitivo, o preferite fare un bel bagno in piscina?” “Spero vadano bene..."
Lavoro ormai da un paio d’anni in una piccola azienda vinicola, a conduzione familiare, in cui sono entrata grazie ad una cliente di mia moglie, la Signora Serena. Lei è una bella donna di 55 anni con una solarità ed una gioia di vivere contagiosa, oltre ad una sensualità dirompente pur nella sua eleganza ed infinita gentilezza. Mia moglie Eleonora me ne parlava spesso ed era palese come Serena la eccitasse con le sue forme, con il suo corpo tonico e proporzionato, con la sua eleganza e soprattutto quel suo essere sempre a suo agio in quei momenti in cui, il più delle donne, era in imbarazzo come, per fare un esempio, denudarsi completamente prima di un massaggio, indipendentemente si trovasse di fronte ad Eleonora o a Riccardo, il massaggiatore shiatsu suo dipendente. Ormai avevo capito che mia moglie avrebbe voluto assaggiarla, farla sua sessualmente ma, stranamente, sembrava bloccata, come se la sua avvenenza e la sua personalità fosse troppa per lei. Incuriosita oltre modo decisi di scoprire Serena e, sbirciando l’agenda del centro estetico, capitai “per caso” poco prima dell’appuntamento e, con la scusa di farmi preparare il bagno di fieno, mi ritrovai da sola, nella mia versione maschile, alla reception.

Alle 10:30, puntualissima, arriva Serena e rimango a bocca aperta davanti a questa donna: capelli castani con dei boccoli ben al di sotto delle spalle ed un sorriso esaltato da dei denti bianchissimi incastonati tra due labbra carnose da baciare; gli occhi profondi, grandi, espressivi e con ciglia lunghissime; un naso che sembra irreale da quanto è perfetto e proporzionato.
Non riesco a trattenermi e la squadro dalla testa ai piedi notando un seno prosperoso sotto una camicetta verde smeraldo sbottonata a sufficienza da mostrarlo, ma senza alcuna volgarità. Ha un paio di jeans bianchi ed è impossibile non notare i suoi fianchi strettissimi ed un sedere largo e proporzionato alla sua figura. Le gambe sembrano perfette e si muove con elegante leggerezza su quel paio di scarpe meravigliosamente eleganti perfette nel completare il look casual-chic.
“Salve, sono Serena e … immagino lei sia il marito di Eleonora”.
Ancora imbambolato osservo la mano che mi sta porgendo e non posso che notare quelle dita affusolate, le unghie perfette con quello smalto trasparente, leggermente perlato, un anello di diamanti che brilla come mai avevo visto fino a quel momento …
“Buongiorno signora Serena …”
“Sua moglie mi parla spessissimo di lei e adesso capisco molte cose”
Ancora ammaliato, ora anche dalla sua voce calda, riesco solo a rispondere … “Anche a me di lei e … anch’io capisco moltissimo”.
Mentre ci stringiamo la mano in modo deciso ma delicato, sorridiamo a vicenda e finalmente riesco a riprendermi.
“Deve scusarmi se sono stato inopportuno nell’osservarla così … intensamente, ma mi ricorda una donna che è stata importantissima nel mio passato”. Ero veramente impressionato da come quella donna mi ricordasse la mia Signora, Stefania.
“Beh, è sempre piacevole essere osservate, se poi si stimolano pensieri positivi, diventa anche appagante”.
Ero totalmente rapita, affascinata, abbagliata da tanta eleganza e sensualità.
“Posso avere il piacere di accompagnarla?”
Non attesi la risposta e le aprii la porta per portarla nella zona sauna.
“Devo dire che Eleonora la descrive perfettamente anche se sarei curiosa … di vederla anche …”
Sentivo le mie guance divampare ma non di vergogna, ma di serena eccitazione e, invece di fingere stupore o giocare con le parole, risposi semplicemente … “Potrebbe venire a cena da noi questa sera, è sempre bello passare una serata … tra amiche”. Il mio sguardo sono certo tradisse una certa dose di malizia ma Serena, totalmente priva di imbarazzo mi rispose semplicemente … “e se fossi io ad invitarmi a casa mia per il fine settimana? In questi mesi sono sempre sola dal venerdì alla domenica e sarei felice di avervi con me”.
Non mi preoccupai di chiedere a Eleonora e accettai senza alcuna esitazione.

Circa a metà pomeriggio del venerdì siamo arrivate al casale di Serena, una bel rustico circondato dalle vigne dell’azienda vinicola di famiglia. Ha un enorme giardino che conferisce grande privacy, sopratutto nella zona posteriore dove c’è un grande gazebo in legno bianco a lato di una piscina molto grande. Serena ci ha accolto con un bikini decisamente sensuale ed un pareo bianco che permetteva di ammirare le sue forme stupende. Mentre ci faceva strada all’interno del casale, potevo ammirare il suo sedere bellissimo, che non mostrava alcuna concessione alla forza di gravità e soprattutto la sua schiena caratterizzata da due fossette poco sopra le natiche che invidiavo in modo lussurioso. Fantasticavo di essere presa da Serena ed Eleonora, ma non come giocattolo per il loro piacere, ma come parte integrante del gioco.

“Questa è la vostra camera, mettevi comode, rilassatevi e se avete voglia scendete in piscina che ci facciamo un bell' aperitivo, altrimenti la cena sarà pronta verso le 21:00”.
Appena uscita ho preso tra le braccia Eleonora per baciarla ma lei mi ha messo un dito sulla bocca ...
“Amore mio non è che devo preoccuparmi? Quando hai deciso di accettare l’invito di Serena senza chiedermi nulla ero tranquilla, ma ho visto che ti sei eccitata guardandole il culo!” . Il suo viso falsamente imbronciato era incantevole … “A dir la verità stavo immaginando come sarebbe giocare tutte e tre insieme” e questa volta si lasciò baciare.
“E allora prepariamoci che … stavo pensando la stessa cosa ma se rimaniamo qui altri 5 minuti …”

Eleonora indossa un micro bikini azzurro cielo che aveva un tanga con un piccolo triangolino di stoffa a coprire la sua vulvetta depilata e altri due che coprivano a malapena i suoi capezzoli, mentre io ho un costume intero super sfiancato per esaltare il mio culetto ed allo stesso tempo nascondere il mio uccellino e il seno di silicone. Ha anche una particolare apertura che lascia scoperto il mio ombelico impreziosito da un piercing con un piccolo diamante, dono della Signora Stefania quando venne per l’inaugurazione del centro estetico di Eleonora.

Serena stava nuotando e mentre usciva dall’acqua sia io che Eleonora eravamo incantate dalla sua fisicità, dal riflesso del sole sulle gocce che solcavano il suo corpo dalla pelle ambrata, da quell’eleganza d’altri tempi in ogni sua movenza, anche la più semplice come passare l’asciugamano per asciugarsi.
Mentre ci veniva incontro, con i capelli bagnati e completamente all’indietro, sembrava una diva del cinema … “finalmente ho della bella compagnia in questa enorme casa. Per festeggiare direi di berci un bell’aperitivo, o preferite fare un bel bagno in piscina?”
“Spero vadano bene. Dubito ne troviate fatti bene qui da noi, e comunque nulla a che vedere con quanto siete abituate in Veneto” e ci porge degli spritz fatti alla perfezione.


La conversazione era amabile, rilassata, ogni tanto gli sguardi di Serena erano maliziosi, ma mai lascivi, sempre spontanei. Anche nel complimentarsi per la mia femminilità era sempre sincera e naturale tanto che, in poco tempo, siamo passate dai classici convenevoli a raccontarci cose più personali fino a scoprire che l’azienda agricola era stata creata dai bisnonni e che ora era gestita principalmente dai figli del fratello più giovane, che però viveva in Argentina dove avevano grandi allevamenti di bestiame, e da Luigi, il fratello più vecchio , che però aveva ormai demandato tutto ai nipoti per godersi la vita. Lei invece si occupava della parte relativa alle pubbliche relazioni, come organizzare feste nella tenuta, eventi promozionali o alcune fiere in giro per l’Europa.
Ben presto, scoperto della mia esperienza nella gestione amministrativa e commerciale, senza però parlare del … mio Padrone, mi propose subito di passare il lunedì presso la tenuta, dove mi avrebbe presentato i nipoti per coprire un vuoto negli uffici amministrativi.

La serata scorre veloce, rilassata e spontaneamente complice, mangiando molto intimamente sedute al tavolo della cucina, senza che gli animi si facciano prendere dall’erotismo, proprio come delle semplici amiche, anche mentre le raccontavamo di come ci siamo conosciute, del mio Padrone e del perché ci siamo trasferite nella provincia Torinese.
Una volta in camera la passione è arrivata improvvisa tra me ed Eleonora mentre nude sul letto, in un 69 che ci sta regalando grande eccitazione, sento la sua figa fradicia della mia saliva e dei suoi umori caldi sul mio viso; il mio uccello è tra le sue labbra, e la mia rosellina apertissima dallo strapon che usa per penetrarmi. In un attimo di eccitazione in cui ho inarcato la schiena, ho notato la porta socchiusa, ma ero certa di averla chiusa. Un flebile luccichio mi è bastato per capire che Serena ci stava guardando e la mia voglia di lei è esplosa in un invito … “vieni anche tu Serena… ti pregooo”. Eleonora, per quanto in preda al godimento prossimo all’orgasmo aveva già capito e, senza esitazione … “Serena vieni a giocare con noi, rendici ancora più felici”.
La porta si è aperta lentamente mostrando Serena in tutta la sua bellezza eterea, completamente nuda su un paio di sandali tacco 12 che la rendevano ancora più sensuale. Il suo sguardo, però, non aveva la solita serenità ed allegria, sembrava piuttosto imbarazzato ed intimidito mentre camminava verso Eleonora, che è in ginocchio sul letto con le braccia protese … “Non temere amica mia, come tu non hai giudicato noi e ci hai accolte così come siamo, fatti accogliere senza timore tra di noi e godiamo insieme”.
Anche lei si mette in ginocchio tra di noi mentre la accarezziamo dolcemente; con delicatezza le sfioro i fianchi risalendo verso i seni, verso i capezzoli già turgidi, mentre bacio quel suo collo lungo e liscio fino a succhiarle il lobo. Il suo corpo freme mentre il respiro si fa sempre più affannoso, le nostre mani si muovono sempre più avidamente e quando raggiungo la sua vulva la scopro già tutta bagnata… “E’ bello sentire che ti piace” le sussurro mentre continuo a baciarla delicatamente … “Per favore, fate piano, è tanto tempo che non sono tra le braccia di qualcuno” mi risponde lasciando andare la testa all’indietro e cominciando a muovere il bacino per sentire la mia mano sempre più audace.
“Mia dolce Serena, con noi sei al sicuro … lasciati andare … gioca con noi e non temere di sbagliare” … mentre Eleonora la rassicura Serena comincia a sfiorare il mio uccello che reagisce all’istante e, con l’altra mano, tocca Eleonora … “Senti come piace anche a noi?”

Probabilmente è stato il click che l’ha liberata dalle sue paure perché ci ha spinto a coricarci sul letto per cominciare a baciare i nostri corpi, per posare le sue morbide labbra sulla mia bocca e farmi sentire la sua calda lingua avvinghiarsi alla mia. Le sue mani, sempre più frenetiche e mentre baciava Eleonora, masturbavano entrambe con sempre più foga. Eleonora, sempre più eccitata, l’ha stretta a se, sopra di lei e con un abile movimento è riuscita ad allargare le gambe di entrambe ... “Lascia che il mio dolce amore ci faccia godere con la sua lingua di seta e le mani di velluto”. Il bacio con cui Serena ha risposto ad Eleonora è il mio lasciapassare per iniziare a leccarle, prima delicatamente e poi con sempre più energia, passando dal clitoride alle grandi labbra, per poi raggiungere le loro roselline attraversando con la lingua il perineo.

Erano sempre più eccitate ed i loro baci sempre più passionali, lascivi e io mi eccitavo guardandole, vedendo le loro mani stringersi i seni, seviziare i capezzoli mentre le mie cominciavano a penetrare la rosellina di Elonora con due dita e la fighetta incredibilmente stretta di Serena. Prima ho infilato un dito e poi un secondo mentre con il pollice stimolavo il suo orifizio, senza però penetrarlo. Ho cominciato a muovermi sempre più intensamente e vedevo chiaramente come Serena fosse sul punto di godere ma volevo darle il massimo del piacere e così, con grande decisione, l’ho presa per metterla a pancia in su e penetrarla di nuovo, questa volta con tre dita, mentre con l’altra mano comprimevo il monte di venere. Eleonora, capite le mie intenzioni ha cominciato a succhiarle i capezzoli per poi baciarla intensamente. L’orgasmo è arrivato in un attimo, intenso, devastante, accompagnato da urla di puro piacere e schizzi copiosi come una fontana. Sembrava in preda alle convulsioni tanto inarcava la schiena e gridava, fino a quando le forze cominciarono a mancarle si abbandonò completamente esausta su letto.

“Credetemi, non pensavo si potesse raggiungere un piacere così grande” e mentre lo diceva, ci mostrava un sorriso dolcissimo, sincero e pieno di gratitudine tanto che non sono riuscita a trattenermi ed ho baciato quelle sue morbide labbra, delicatamente.
“Tesoro mio, questo è solo l’inizio! Vedrai che stanotte proverai un piacere ancora più grande” e subito Eleonora è tornata ad avventarsi sulla figa ancora fradicia di Serena che sembrava già pronta a godere di nuovo. Il piacere la rendeva sempre più audace tanto da stringere la testa di mia moglie tra le mani per guidare la sua lingua che affondava avida in quella vulva calda e accogliente. Anch’io partecipavo al quel gioco lussurioso leccando e masturbando il culetto e la vulva di mia moglie... “Oh si, sto per godere di nuovo ma vi prego, prendetemi, fate di me ciò che volete”. Le parole di Serena, anche se poco più di un sussurrò, riuscirono a scatenare un uragano di sesso e lussuria.

Eleonora ha portato la mia testa fino alla bocca di Serena … “E adesso scopala, falla sentire come fai sentire me, diglielo che è solo una puttanella vogliosa” … “si, sono solo una puttana, scopami, fammi godere, ancoraaaa”
Mi muovevo dentro di lei mentre Eleonora mi guidava spingendomi sempre più dentro di lei, ascoltando i suoi gemiti mentre la scopavo, osservando le sue mani che si conficcavano nella mia schiena provocandomi un eccitante dolore. Finalmente sentivo Eleonora che, indossato lo strapon, si appoggiava al mio culetto fino a sfondarlo, spingendo con foga, obbligandomi a muovermi dentro Serena secondo il suo volere … “Mi senti puttana? Senti che ti sto scopando anch’io? Senti il mio cazzo di gomma che passa dal culo di questa dea?” … “Si ti prego, continua … siii …. siiiiii, lo voglio tutto”.
Eleonora si muoveva sempre più velocemente e io godevo come una pazza insieme a Serena che ormai urlava in un nuovo orgasmo, ancora più intenso.
“Adesso che la nostra nuova puttanella ha goduto di nuovo, tocca a me, e voglio che mi scopate tutte e due!”
Serena stava guardando Eleonora che sfilava lo strapon … “indossalo e scopami, fammi sentire la tua di puttana, fammi godere mentre Stefanie si prende il mio culetto”
Serena, con il suo sguardo adorante, era stesa sul letto, con lo strapon puntato verso il cielo mentre Eleonora era sopra di lei, e si muoveva su e giù, avanti e indietro, sfondandosi la sua figa vogliosa e stimolando il clitoride di Serena. Più le guardavo e più mi eccitavo e le volevo; entrare nel culetto di mia moglie e sentirla mia era sempre meraviglioso, ma in quel momento il piacere sembrava ancora più grande, più intenso.
“Siii inculami, fai vedere a questa puttana come si fa godere una donna, falle sentire come mi sai sfondare che dopo tocca a lei”.
Io mi muovevo con impeto, con tutta la forza che avevo pur sapendo di dover controllare il mio orgasmo perché Elonora voleva che inculassi anche Serena; in quel momento ho capito che mia moglie era in preda alla lussuria più sfrenata e che, allo stesso tempo, si fidava di Serena, infatti era molto raro che mi lasciasse prendere analmente un’altra donna, quello era un piacere che quasi sempre teneva solo per se.
L’orgasmo di Eleonora è arrivato in un crescendo di piacere, di urla, di capezzoli strizzati, di mani che palpavano avidamente seni e glutei, fino ad esplodere dirompente e incontrollato, come non succedeva da molto tempo, fino a farla crollare.
Serena la stava baciando amorevolmente, mentre con la mano le accarezzava la vulva che ancora colava umori e lentamente, baciandole tutto il corpo, era arrivata a gustarli avidamente, sollevando il suo sedere invitante e liscio; avevo quella piccola rosellina davanti a me e non potevo aspettare, dovevo farla mia.
La mia lingua, umida ed impertinente, stava già provando a penetrarla e a preparare quel buchetto per essere violato … “ti prego fai piano Stefanie … è la prima volta … te lo giuro”; quelle poche parole sussurrate, portarono la mia eccitazione al massimo e non potevo aspettare un attimo di più.

Mentre sto per appoggiarmi a quella rosellina inviolata, Eleonora si è spostata in un 69 lascivo e lussurioso per leccare furiosamente quella vulva sempre più fradicia mentre con le mani spalanca le tonde natiche di Serena che si sta abbandonando in una magistrale fellatio allo strapon ... “Inculala come farebbe il tuo Padrone! Sfondala! Falle capire come il dolore renderà il suo piacere ancora più grande”
Pensare al mio Padrone mi rende audace e in un attimo penetro Serena con decisione, anche se non con la stessa violenza con cui amo sentirmi sfondare; la sua schiena si inarca seguita da un gridolino di dolore che dopo pochi istanti è sostituito da gemiti di piacere, mentre mi muovo in quel culetto strettissimo e caldo, lo sento cedere e diventare sempre più umido e il piacere che provo e almeno pari a quello di Serena … “Oh siii …. siii … lo sento tutto … godo … come una puttana … sfondami … sono solo una puttanaaaa” … l’orgasmo è arrivato con un impeto incredibile, tanto da inondare la bocca di Eleonora che godeva insieme a Serena.
Adesso toccava a me, finalmente potevo lasciarmi andare, ma riempire le sue viscere non mi bastava, volevo sentirmi piena e godere tra le labbra di mia moglie.

Serena era di nuovo stesa sul letto mentre con la mano guidavo quel cazzo di gomma, ancora pieno della sua saliva, nel mio culo fino a farlo affondare, in un solo movimento, tutto dentro di me, sentendomi sfondare e riempire con dolore e piacere.

Mentre mi muovo quel palo che mi dilata, mi da piacere, mi provoca brividi di puro godimento perché mi sento sfondata, mi sento una sgualdrina serva della lussuria; Eleonora, con le sue bellissime tette sul viso di Serena, lecca il mio cazzo, la mia cappella e poi se la infila in gola facendomi sentire tutta la sua passione, facendomi sentire infinitamente uomo ed infinitamente donna allo stesso tempo. Il calore della sua bocca, la sua lingua audace e le sue labbra morbide … mi fanno raggiungere l’orgasmo in maniera talmente dirompente, che neppure lei riesce a trattenere tutto il mio seme, che cola dalle sue labbra mentre, in preda al piacere, mi alzo facendo scivolare lo strapon fuori dal mio culetto. Serena è rapida nel portare la sua bocca vicino a quella di Eleonora, con la lingua fuori in attesa di un po' della mia sborra che puntualmente le viene riversata con un bacio profondo. Osservo quelle due meravigliose donne che si scambiano il mio sperma, golose come cagnette in calore e in quel momento penso al mio Padrone che di certo prenderebbe entrambe per i capelli per farsi succhiare le ultime gocce di sborra … e lo imito. Mi basta appoggiare le mani sulle loro teste che entrambe ingoiano il mio sperma e ne cercano ancora, alternandosi nel succhiare come ossesse, con quelle guance oscenamente infossate, il mio uccello … “brave puttanelle, succhiate tutto”.

Esauste e completamente appagate, ci scambiamo tanti piccoli baci e dolci carezze … “Vorrei tenervi qui per sempre, ma mi basta sapere che, prima o poi, ritornerete da me …” la sua voce tradiva un po’ di malinconia, aveva un fondo di tristezza … “ma dolce tesoro, noi speriamo di poter venire da te molto spesso … vero amore?”. Mentre lo diceva Eleonora mi fissava, speranzosa e trepidante … “Certo che torneremo, e quando si sentirà pronta, potrà ospitare anche qualcuno dei nostri amici …”. La tristezza scompariva dal suo volto lasciando il posto alla maliziosa curiosità … “Dopo questa notte potrete chiedermi qualsiasi cosa, so che posso fidarmi ma … se volessi conoscere il tuo Padrone?”
Quella richiesta, che arrivava improvvisa ma non del tutto inaspettata, mi riempiva di gioia … “Se lui vorrà … ne sarò felice”.
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