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Una lunga vacanza


di elifra36
21.03.2009    |    11.064    |    0 7.9
"Oppure non lo capivano e lei doveva ricacciarli indietro in malo modo..."
UNA LUNGA VACANZA


“Tu mi vuoi scopare.” Disse lei guardandolo fisso con i suoi profondi occhi verdi. Non era una domanda ma un’affermazione. Eccitato da quello sguardo diretto ed esplicito lui fece cenno di sì con il capo.
Lei abbassò lo sguardo sorridendo, “Tutti mi voglio scopare … voglio qualcosa di più” e si alzò allontanandosi da quel piccolo tavolino del bar, senza una parola, ondeggiando i fianchi in quella camminata che lui ben conosceva e che sembrava una promessa.
Claudio rimase di sale, senza saper che dire, ipnotizzato da quel bel culo morbido che si allontanava danzando.
Ci aveva messo tanto per invitare la sua bellissima collega a bere qualcosa, lo faceva arrapare da morire con quei suoi modi sensuali e quel corpo da favola. Gli pareva di avercela fatta quando finalmente lei aveva accettato di passare un po’ di tempo con lui al di fuori dell’orario d’ufficio. Aveva pensato che se avesse giocato bene le sue carte se la sarebbe portata a letto; e poi quella domanda diretta di lei che sembrava aver capito il gioco, quegli occhi nei suoi occhi che lo avevano fatto avvampare di calore ed eccitazione. Ma se n’era andata, e per di più sorridendo ! Lui non capiva … ma cosa avevano le donne al giorno d’oggi ? In fondo non aveva voglia di pensarci, preferiva concentarsi su come procurarsi la prossima scopata (una ragazza lo stava fissando rapita dal bancone del bar). Lui rispose all’ammiccamento….

Emily sorrideva sull’autobus che la stava riportando a casa. Era lusingata da quel bel collega che ci aveva provato, ma allo stesso tempo era amareggiata dalla povertà di certe situazioni.
Claudio era un bell’uomo, capelli neri, carnagione sempre un po’ abbronzata, fisico atletico e bel portamento. Un uomo dal bel viso, dall’espressione vivace, due occhi neri che sembravano due carboni accesi quando era eccitato, bei vestiti, parlantina, un tipo davvero interessante insomma ! Uno di quelli che sanno di essere affascinanti ma che non ne fanno un vanto, uno di quelli che si godono la vita, senza troppi pensieri, senza troppi drammi.
Per questo lei sorrideva. Mai avrebbe pensato di piacere a uno come lui, che di donne ne può avere tante, ma davvero tante !
Sapeva di piacere agli uomini, ma non a tutti.
Non sempre faceva successo e non si riteneva bella, ma sapeva di avere un corpo eccitante, questo sì ! Un agglomerato di curve di rara fattezza ecco cos’era. Gambe non lunghe ma ben tornite, culo rotondo ma non gigante, seno sodo ma non enorme, spalle diritte ma non squadrate, collo lungo e viso da bambola. Una pin-up insomma. Di quelle con le labbra carnose ma non volgari, gli zigomi alti a sottolineare due grandi occhi verdi dalle lunghe ciglia. Portava i capelli lunghi, ondulati o lisci a seconda di come le andava. Qualunque vestito su di lei poteva essere sexy, anzi stava spesso attenta a non indossare abiti troppo scollati o troppo corti per non cadere nella volgarità. Un fisico come il suo, un uomo lo notava. Senza dubbio. Così a lei piaceva, far intravedere, ma non scoprire, lasciar trapelare ciò che attiva l’immaginazione. Niente di più.
Emily era sposata con un uomo che amava profondamente. Un uomo bellissimo alto, biondo, dalle labbra carnose e due meravigliosi occhi blu.
Un uomo intelligente, positivo e caldo, estremamente caldo con lei.
Lei si scioglieva tra le sue braccia e non aveva bisogno di scopate facili o di cercare divertimento altrove. Tutto ciò che voleva poteva trovarlo a casa se solo fosse riuscita a creare la giusta atmosfera.

Sì, perché dopo sei anni di matrimonio, anche la donna più bella diventa normale, lei lo sapeva. Dopo che nel sesso hai esplorato quasi tutto, ogni più piccola insenatura, ogni posizione, dopo che ti sei nutrito della carne del tuo partner cerchi qualcosa di più. Almeno così pensava il marito: Franco.
Franco amava Emily, questo era chiaro, ma si sentiva ancora pieno di voglia di scoprire, voleva esplorare il mondo in ogni sua forma e non si sarebbe fermato mai.
Uno di quegli uomini che anche quando raggiungerà i 60 anni hanno fascino da vendere ed una vitalità che fa invidia ad un bambino.
Lei lo sapeva che il marito l’avrebbe stupita sempre, anche da vecchi, per questo lo amava, perché lui era un mondo da scoprire, ogni giorno.

Franco però era un po’ stanco di essere solo parte della sua donna e cercava con lei nuove avventure per esplorare i mille mondi del sesso.
Più volte erano stati ai club privè senza avere poi esperienze di fatto con altre coppie. Lei non voleva, si bloccava, scappava impaurita come se oltrepassare l’intimità del suo amore avrebbe distrutto l’ultimo esemplare di rarissimo fiore sulla terra.
Forse se Franco avesse saputo di questo collega l’avrebbe incoraggiata a fare qualche nuova esperienza, per condividere con lei una nuova avventura.
Lui viveva con un brivido gli sguardi di eccitazione rivolti alla sua donna e fantasticava su come avrebbero potuto condividere nuove esperienze, certo che la complicità tra di loro si sarebbe rafforzata.

Emily non condivideva questo interesse per il mondo esterno con lui, sapeva di piacere e non aveva bisogno di conferme.
Non aveva neppure bisogno di accondiscendere alle voglie altrui soprattutto perché di voglie si trattava e nulla di più.
L’uomo vuole il sesso. Lei lo sapeva. L’uomo, qualsiasi uomo, voleva il suo corpo e come traguardo finale l’avrebbe posseduta.
Ma lei non si sentiva solo un corpo. Lei era di più. Era l’anima vitale che faceva vibrare quel suo corpo. Era il calore che trasmetteva a rendere il suo corpo così eccitante. Era lo spirito che l’animava a fare di lei quella donna così desiderata. Non i suoi occhi soltanto, non il suo culo, ma il suono della sua voce, il respiro leggero, il profumo e, per ultimo, il pensiero.
Emily insomma era un cuore. Un pulsare di vita, che viaggiava silenzioso nel mondo. Un muscolo che si muove inconsapevole attraverso gli esseri e li influenza istintivamente senza calcolo alcuno.
Viaggiava attraverso il mondo apparentemente cieca, ma ben consapevole dei fremiti che causava.
Il guaio è, che nessuno mai si sarebbe interessato a cambiare il ritmo di quel cuore, a scaldarlo. Tutti vedevano solo un corpo.
Ma che differenza c’è tra me e qualsiasi donna ? Pensava lei. La fica ce l’hanno tutte, basta solo trovare quella che apre le gambe più in fretta !

Dov’era il calore ?
Dov’erano quegli uomini e quelle donne coraggiosi tanto da mettere in gioco anche la propria anima ?
Un corpo ce l’hanno tutti, ma un incontro di anime, un’affinità istintiva non si trova ovunque e non è un fattore fisico.
A lei piaceva il sesso, ma non si sarebbe abbandonata solo a chi l’avesse guardata senza prima averla conosciuta come persona.
Come degli amici che condividono difetti, discussioni, esperienze di vita, senza prendere nulla di più di ciò che l’altro sa dare ma con calore, con affetto.
Quelle esperienze le aveva vissute, quelle tanto criticate dal suo attuale marito.
Niente di profondamente sessuale, era l’adolescenza. Ma era stato bello condividere piccole esperienze.
I baci all’interno delle macchine con quelli che erano stati i suoi amici d’infanzia. Quelli con cui aveva diviso prima le caramelle e poi successivamente le dolcezze delle prime esperienze sessuali.
Sapere di piacere anche fisicamente a chi la trovava simpatica, a chi aveva pianto con lei per un amore perduto, un’ingiusta punizione o un dolore più profondo.
Lei scaldava il cuore, lo sapeva e loro avevano scaldato il suo. Stringere tra le braccia un amico, trovarlo bello, imparare a baciare con lui e poi salutarsi allegramente, certi di non aver fatto male a nessuno ma di essersi scambiati un po’ di affetto, tutto qui, le era sembrato bello.
L’aveva rassicurata il sapere di poter essere desiderata e di essere protetta.
L’aveva divertita condividere i baci ad un ragazzo con la sua amica, solo per giocare.
Erano i suoi amici, ne condivideva la vita ogni giorno, anche le litigate.
Franco lo aveva trovato ripugnante. Aveva detto che lei era una puttana. Che tutti gli uomini volevano solo quello e lei era stupida a pensare che qualche uomo avesse voluto passare un po’ di tempo con lei solo a parlare e darsi qualche bacetto. Eppure nessuno le aveva mai chiesto di più di quanto lei voleva dare. Prima di tutto erano amici e poi compagni di gioco.
Invece aveva visto gli amici di lui andare in discoteca e non tenersi d’occhio, non occuparsi di chi stava male.
Quando uscivano insieme era lei a soccorrere chi aveva bevuto troppo, perché così era stata abituata. Invece gli amici di lui no. Ciascuno pensava a sé prima di tutto. Non si badava a non insultare le ragazze degli altri, soprattutto se erano brutte.
Chiaro che lei aveva ricevuto un ottimo trattamento. Franco era un leader e lei non era brutta. Era diventata semplicemente la ragazza di …. E poi la moglie di … ma chi era interessato a conoscerla ?
Emily aveva bisogno soprattuto di calore umano, ed odiava quando gli uomini fingevano di interessarsi a lei solo per arrivare a scoparla. Lei piacevano gli sguardi, gli ammiccamenti, le battutine. Ma nessuno faceva queste cose senza uno scopo ben preciso.
Gli uomini scherzavano con lei ma quando capivano che non avrebbero ottenuto nulla se non amicizia, smettevano di giocare. Oppure non lo capivano e lei doveva ricacciarli indietro in malo modo.
Franco conosceva questo mondo e forse i suoi erano solo nostalgie di un’adolescenza ormai passata.Chi lo sa.

Pensando e ripensando era arrivata al portone di casa nel grazioso condominio a 3 piani alle porte della grande città.
Era un po’ lontano dal luogo di lavoro, ma la casa era luminosa e tranquilla, così quando rientrava poteva godersi un po’ di quiete.
Il marito sarebbe tornato tardi e lei si rilassò facendo un bagno. Era venerdì e l’indomani sarebbero partiti per una lunga vacanza al mare nel sud italia.
Il caldo era soffocante e non vedeva l’ora di godersi un po’ di brezza marina.
Preparò le valigie con calma, cercando di portare lo stretto necessario e qualcosa di carino per una serata speciale.
L’indomani sarebbe stata una lunga giornata.


Erano le 8:00 di mattina, due giorni prima erano arrivati in quel paesino sul mare della Puglia. La casa, una piccola villetta, in un quartiere un po’ isolato rispetto al paese, era grande e pulita, con una veranda ombreggiata da un vitigno che rendeva ancor più gradevole il panorama del mattino.
Emily spalancò le persiane, il sole la accecò con tutto il suo splendore.
Il mare luccicava in lontananza e ancora il paesino non si era animato delle chiassose voci dei venditori ambulanti o delle donne che si incontravano per recarsi al mare o andare a far la spesa.
Il giorno prima avevano provveduto alle pulizie generali e a fare provviste in modo da non dover avere pensieri per alcuni giorni.
Silenziosa preparò il caffè, spalmò alcune fette di pane con la marmellata e si mise il costume da bagno.
Il bello di quella vacanza era che potevano fare tutto ciò che volevano, senza obblighi di vestiario o di riti collettivi (cene-uscite-gite etc.)
Franco si svegliò con l’odore del caffè nelle narici e la vide affacendata in cucina, indossava un microbikini nero che faceva risaltare le sue curve procaci . Sorrise soddisfatto e si alzò volentieri al suo richiamo.
Serenamente fecero colazione e poi, dopo i riti mattutini, si misero a pensare cosa fare durante la giornata.
“Andiamo al mare – disse lei – ieri siamo passati solo per alcuni minuti – voglio bagnarmi in quell’acqua bellissima”
“Tu sei bellissima”– disse lui attirandola a sé per un bacio appassionato.
Contro il suo corpo lei sentiva il membro di lui duro e diritto, iniziò ad ondeggiare lievemente il bacino per eccitarlo ancora di più – e in una danza di baci, sorrisi e carezze finirono in camera da letto, sdraiati uno sopra l’altra.
Lui iniziò a baciarla lungo tutto il corpo, sfilandole il costume, lei nel frattempo accarezzava il suo uccello facendo scivolare i boxer.
In un attimo lui le fu dentro, irrorandole di calore il ventre. Poi dopo qualche colpo uscì, le prese una gamba e la sollevò fino a portare il piede alla sua bocca, baciò avidamente quel piccolo piede per poi salire piano piano fino alla coscia arrivando a succhiare, improvvisamente e con avidità le piccole labbra bagnate dall’eccitazione.
Lei gemeva accarenzadogli la nuca con passione, scossa da brividi di piacere.
Di colpo lui la lasciò e affondò con vigore il suo cazzo durissimo nella fica madida di saliva e liquido femminile. La riempiva totalmente fino quasi a spaccarla e lei sentiva quel membro di marmo affondare senza pietà nelle sue carni morbide e disciolte in un piacere senza senno.
La prese per i seni stringendoli forte e la fissò con occhi di fuoco, febbricitanti per la passione convulsa che lo aveva preso.
La possedeva mormorando con voce roca e rude frasi oscene e ancora improvvisamente disse “Emy io vengo, non ce la faccio più ora ti spacco e vengoo” e lei “Sì, spaccami spaccami sono la tua troia, spaccami tutta e fammi godere, anch’io godo con te” “godiamo troia , godiamoooo”.
Dopo qualche minuto di estasi cieca aspettarono il lento abbandono della tensione amorosa e appagati, come dopo una bellissima battaglia, si baciarono teneramente.
“Sei un uomo rude e raffinato e ti amo così perché sei tremendamente maschio”
Franco sessualmente era un vulcano, sempre pronto a godere e pieno di inventiva. Sempre attento ad appagarla, traeva piacere anche dal godimento di lei. Generoso nelle azioni, volitivo nei gesti. Un vero uomo nel letto.

Si era fatta la tarda mattinata ed avevano deciso di aspettare il pomeriggio per andare in spiaggia. Uscirono solo per visitare il posto per scovare i negozi locali di specialità alimentari.
Lei aveva un top all’americana aderente di tessuto sottilissimo color lilla ed una gonna a fiori che stretta al ginocchio finiva con due piccoli e svolazzanti volant che rendevano più malizioso il suo ancheggiare sui tacchi a zeppa dei sandali leggeri.
Aveva raccolto i capelli con una fascia lilla e nascondeva gli occhi dietro due civettuoli occhiali di sole a forma di occhi di gatto con piccoli strass ai bordi.
Lui era in completo sportivo Adidas con maglietta senza maniche e bermuda abbinate di tessuto sottile.
Camminavano sereni e tranquilli lungo la via centrale guardando le vetrine di piccoli negozietti.
Quando squillò il cellulare. “Ti prego fa che non sia il lavoro “ pensò lui.
Lei ascoltava incuriosita. “Si oh ! Beh non te la prendere … forse … ma dove sei ? Come ah! ma noi siamo nel paese vicino ! Ma sì, sì, vieni qui, ma no non ti preoccupare ! Ma figurati ! La casa è grande. Ti aspettiamo sul lungo mare, vieni ne parliamo poi !”
In risposta allo sguardo interrogativo della moglie :”Emy, scusa, era Luca, quel mio amico di cui ti ho parlato, è qui nel paese vicino ed è appena stato mollato dalla ragazza, erano qui in vacanza anche loro, se ne stava tornando a casa e gli ho detto prima di passare da noi, sai l’ho sentito un po’ giù”
“Va bene va bene, ma non era quella che già voleva mollare lui ?”
“Sì, in effetti, ma sai fa sempre male essere mollati per primi”
Lei conosceva Luca solo di vista, sapeva che era stato compagno di leva e che avevano condiviso insieme tante esperienze. Sapeva che Franco gli era molto affezionato e soprattutto sapeva che un po’ di compagnia avrebbe fatto bene a suo marito, che di solito finiva per annoiarsi quando erano in vacanza da soli. Si agitò un po’ pensando ad uno sconosciuto che veniva a casa loro, ma la fiducia che lui riponeva in quell’uomo bastava a rassicurarla.

Aspettarono dunque al posto prestabilito e dopo circa mezz’ora arrivò un maggiolone blu guidato da un uomo abbronzato dai capelli lucidi e neri.
“Ehi pistola !” disse Franco accostandosi alla macchina. Subito l’uomo scese e con un sorriso diede una pacca sulla spalla all’amico. Era un bel moro, non tanto alto, corpo snello e viso armonioso.
Dopo i convenevoli si accomodarono ad un tavolo del ristorante vicino al porto per mangiare qualcosa e parlare in pace.”E così ti ha mollato prima lei !” disse Franco che non aveva peli sulla lingua.
“Eh sì, quella stronza ! Non ne potevo proprio più, però avevo deciso di fare questa vacanza per riappacificarmi e ripartire da zero, invece no ! Mi ha fatto fare un viaggio terribile: ho caldo, ho freddo. Una volta arrivati l’hotel era troppo modesto, non c’erano abbastanza asciugamani, la principessa sul pisello insomma !
Per fartela breve le ho parlato francamente e le ho detto che non sarei mai riuscito a mantenere tutti i suoi capricci, se voleva stare con me, lo poteva fare solo per amore e non per convenienza e lei sai cosa mi ha risposto ? – allora non avresti mai dovuto provarci con me se sapevi di non riuscire a darmi ciò che mi spetta – un calcio nel culo le sarebbe spettato – e rivolto a Emily – scusa”
“Però è un gran bella gnocca!” disse Franco
“Sì ma se devo pagarla a peso d’oro ogni volta che la assaggio mi rovino presto !”
E poi fissò il panorama amareggiato.
Intervenne Emily “Non ti preoccupare, non sono tutte così – e poi forse non è solo questo il motivo per cui vi siete lasciati no ? Forse doveva andare così e basta, pensa se te la sposavi”
“Già – disse Luca tristemente – ragazzi un brindisi. Allo scampato pericolo di un rapido fallimento !”
In fondo non l’aveva presa così male
“E così sono rovinate le vacanze “
“NO aspetta, fermati da noi qualche giorno, giusto per riprenderti e goderti il panorama. La nostra casa ha una stanza in più e puoi andare e venire quando vuoi, vero Emy ?”
E Luca “Sicura che non disturbo Emily ? Voi siete quasi in viaggio di nozze ed io non vorrei fare il terzo incomodo”
“Sì in viaggio di nozze dopo sei anni ! Non ti preoccupare non disturbi – al momento sinceramente lei lo sperava – fermati pure”


Era passato qualche giorno e Luca non si era rivelato un ospite difficile, anzi dava sempre una mano in casa, non era invadente e spesso si perdeva in lunghe passeggiate serali per lasciare alla coppia la giusta intimità.
Certo che non era come essere da soli, non si poteva girare nudi per casa, ma l’amicizia di lunga data tra i due uomini e la schiettezza di Franco rendevano gradevoli le conversazioni a tre.
Luca era una persona sincera, dotato di buona educazione e di intuito, sapeva come non creare tensioni.
Spesso i tre passavano divertenti ore di gioco in spiaggia, Franco amava il movimento, così i due uomini giocavano a racchettoni, calcetto, pallavolo divertendosi un mondo, e lasciando Emily a rilassarsi sotto l’ombrellone o a cercare conchiglie con maschera e boccaglio a qualche decina di metri dalla spiaggia, cosa un po’ ridicola, ma che lei amava fare e spesso se ne era privata per non lasciare il marito troppo solo. Inoltre, era piacevole per lei non dover praticare con lui tutti quegli sport che normalmente lui la incitava a fare. Lei di indole era una gatta sonnecchiante e lui uno stallone sempre in movimento.
La sera poi si divertiva a sentir parlare dei disastri che avevano combinato durante il periodo passato insieme i relativi casini con le donne.
Franco non era un tipo molto sentimentale e quando Luca si rattristava per la storia finita, trovava in Emily un conforto materno ed anche un confronto che lo aiutava a capire la situazione anche da un punto di vista femminile.
Finalmente dopo qualche giorno Luca aveva iniziato ad abbandonare l’espressione da incazzoso perenne e l’orgoglio (perché soprattutto quello era stato ferito) aveva ceduto il passo all’ironia.
Una sera dopo le consuete chiacchiere serali, mentre Emily era in cucina, Luca disse all’amico “Certo che sei fortunato tu ! Ma dove l’hai trovata una donna così? Si vede che è pazza di te, ti vizia ed è pure bella” “Si sono fortunato – disse Franco sinceramente – dopo tutti questi anni ancora sto bene con lei come amica e come compagna e a letto mi fa impazzire !”
“Eppure non mi sembri completamente soddisfatto “
“beh lo sai … io vado sempre avanti, non mi accontento mai … ho provato a spingerla a fare qualche nuova esperienza sessuale , tipo club privee etc, ma lei è bloccata non vuole che nessuno entri tra di noi, beh sai io invece vorrei provare … ma senza di lei non mi divertirei“
“Si vede che non ti accontenti mai… però una cosa la devo dire, tua moglie ispira proprio sesso, credo sia naturale pensare a certe cose con lei di fianco”
“Ah qualche pensierino l’hai fatto anche tu !”
“No no ! La donna dell’amico non si tocca e non ci si pensa nemmeno … ma devo dire che è proprio fatta come Dio comanda, e come si muove poi ! Sai è la tua donna, ma non sono cieco”
“Non ti preoccupare, mi fanno piacere i tuoi apprezzamenti”
“e poi devo dire che ha quel modo di parlarti diretto e chiaro, che a volte ti fa pensare di parlare con un uomo, sai di solito le donne sono più contorte e si vergognano a dire certe cose, lei dice quello che deve dire senza peli sulla lingua è un po’ sconcertante”
“E’ sincera perché sei mio amico e ti sta dando molta confidenza, si vede che le piaci come persona, non si fida molto soprattutto degli uomini. Con una come lei ci provano tutti, per il solo fatto che la vedono provocante pensano che sia una zoccola, ma non è vero”

Luca si alzò per aiutare Emily che nel frattempo era tornata con il caffè
“Grazie per l’ospitalità che mi state dando ragazzi.”
“E’ un piacere” rispose lei sinceramente.
Poi si accomodò facendo ondeggiare il leggero abito sottoveste di color caffè con le spalline dorate.
Si erano poi accocolati sulle sdraio della veranda Emily in braccio a Franco ad ascoltare Luca suonare la chitarra.
Franco accarezzava dolcemente cingendole la vita e lei canticchiava insieme a Luca.
Le carezze di Franco poi si fecero più ardite e lei si voltò a guardarlo con aria di divertito rimprovero, vide quello sguardo che ben conosceva. Lo sguardo di fuoco che la accendeva subito. Lui la baciò con passione passandole una mano sul seno sotto la camicia leggera.
Luca si stava eccitando e si sentiva al contempo un po’ in imbarazzo, così finì in fretta la canzone e fece per alzarsi.
“No aspetta – lo fermò Franco – puoi rimanere se vuoi – vero Emy?”
“Scusa se ti abbiamo messo in imbarazzo Luca, mi dispiace, non lo facciamo più vero Franco ?”
Luca guardò il suo amico e ne capì subito le intenzioni e dolcemente rispose
“NO Emily, non ti scusare, siete bellissimi insieme ed è bello guardarvi, è bello guardare l’amore tra due persone. Stai tranquilla vado se vuoi”
Lei non sapeva che dire, capiva solo che anche Luca era eccitato, più che altro affascinato da loro, ma non leggeva nei suoi occhi solo il puro piacere fisico, anche la meraviglia che genera la passione per l’amore.
Restò per un attimo bloccata, poi Franco iniziò a baciarle il collo una dolcezza senza fine sussurandole frasi appassionate “Ti amo tesoro, va tutto bene, rilassati”
Lei ebbe un istante di estrema tensione, voleva scappare via, poi guardò di nuovo negli occhi quel ragazzo moro seduto di fronte a loro e sentì l’alito caldo del marito darle brividi dolci lungo la schiena.
Chiuse gli occhi e si abbandonò.
Franco intanto era sceso accarenzadole le cosce e sollevando ad ogni carezza il vestito leggero, insinuò la mano nelle mutandine e con sapiente tocco iniziò a masturbarla mentre le ricopriva di baci il collo e le labbra dischiuse.
Quel tocco la fece trasalire e sciogliere allo stesso tempo , aprì per un attimo gli occhi e vide Luca fissarli con sguardo rapito e sereno, partecipe di quel che stava succedendo. C’era una dolcezza in quegli occhi, che pareva volesse lui stesso con lo sguardo accarezzarla.
“Vieni Luca aiutami – disse Franco – Emy vuoi che Luca ti aiuti a sfilare le mutandine ?”
Lei aveva perso il controllo e sussurrò un sì senza più pensare.
Luca con esitazione, sfiorandole le cosce le sfilò delicatamente le mutandine nere e rimase a fissare il sesso di lei integralmente depilato tranne un piccolo cespuglio di peli neri sul monte di venere.
“Ti piace mia moglie ? Ti piace com’è fatta? - sussurrava intanto Franco all’amico con voce roca.
“E’ meravigliosa! Eccitante e splendida!” – rispose lui sinceramente ammirato.
Intanto Franco aveva fatto scendere le spalline del vestito scoprendo un seno tondo sodo e pieno; poi tenendolo con la mano disse “Vuoi assaggiare ?”
“Posso ?” – chiese Luca titubante
Lei completamente persa da quella situazione fece un cenno affermativo e sussultò lievemente sentendo piacevoli baci sul suo seno ed il lieve succhiare.
Meravigliata aprì gli occhi e guardò ora lo sguardo infuocato del marito ora quello estasiato dell’amico. Stupita di avere due uomini che la stavano amando – sì amando – non era possesso era un completo dedicarsi al suo piacere.
Poi Franco la prese in braccio dicendo “vieni piccola mettiamoci comodi”
La portò in camera e la adagiò sul letto, togliendole il vestito leggero.
Luca li aveva seguiti tenendosi in disparte e l’amico lo invitò di nuovo a giocare con loro.
Così mentre Franco si denudava velocemente, Luca prese di nuovo ad accarezzare il corpo di lei ed i suoi seni con tocco lieve e sensuale. Lei sorrideva e quando anche le mani esperte del marito si posarono su di lei , impazzì di piacere. Non pensò più a nulla.
Anche Luca si tolse la camicia velocemente e si adagiò sul letto rivolto verso di lei, ed il marito nel frattempo aveva preso a baciarle la fica bagnandola con la lingua calda.
Così mentre uno le leccava la fica, l’altro le leccava e succhiava i seni.
Poi sentiva le mani, non sapeva più di chi erano quelle mani che le davano un piacere immenso.
Presero poi a baciarla sdraiati accanto a lei. Cercò con le mani i loro uccelli e lì trovò duri e ritti che si strusciavano sui suoi fianchi. Li prese accarezzandoli dolcemente.
Poi il marito scostandosi la penetrò facendole emettere un gemito di piacere e chino su di lei “Tesoro vuoi far provare al mio amico la tua specialità ? Vuoi fargli provare i tuoi fantastici pompini ? – e poi rivolto a lui – sai è bravissima!”
Lei lo guidò con le mani a posizionarsi dietro la sua testa in ginocchio in modo da potergli leccare l’uccello, mentre il marito con un movimento ritmico e lento la stava penetrando profondamente.
Nel sentirsi prendere da quelle labbra morbide Luca emise un gemito e mentre lei lo spompinava con passione, leccandolo,prendendolo tutto in bocca, il marito diceva “Brava amore, vedi quanto sei brava, leccalo tutto, fai un bel regalo al mio amico ! Fagli sentire com’è un pompino vero “
Le parole e il movimento del marito la eccitavano sempre di più, inoltre sentirsi scopata ed avere un uccello in bocca la faceva tremendamente impazzire.
Poi la fecero girare alla pecorina mentre Luca si era sdraiato supino sotto di lei.
Franco le prese i fianchi e guindandola con le mani la fece sedere sull’amico in modo che fosse penetrata in fica, poi con decisione ma lentamente entrò piano piano nel suo culo, che già aveva sfondato parecchie volte.
Subito i due uomini cominciarono a parlarsi ed a parlare con lei.
“Amico ma che cazzo duro hai e com’è morbida questa fica”
“anch’io ti sento amico, e questo culo ti assicuro è caldissimo”
“quanto sei bona Emy, quanto sei fica, mamma mia”
Iniziando poi un lento e lieve movimento ondeggiante, senza spostarsi troppo iniziarono a muoversi come onde del mare che arrivavano e indietreggiavano sulla spiaggia.
Le sembrava di impazzire di piacere.
Era talmente piena che si sentiva scoppiare, ma allo stesso tempo sentiva un piacere così intenso da non riuscire più a controllarsi.
Poi si spostarono in modo che Luca avesse la schiena sorretta dalla spalliera del letto e stesse seduto, lei in ginocchio ed il marito dietro lei in ginocchio a penetrarle il culo.
Entrambi la baciavano sulla faccia e sul collo, la accarezzavano febbrili.
Si baciarono anch’essi con la lingua presi da un desiderio senza controllo e questo la fece eccitare ancora di più.
Esplose gridando in un orgarsmo senza controllo fatto di brividi e liquido che colava copioso dalla sua fica e dal suo culo sfondato,
Poi subito dopo un altro ed un altro ancora, incitata dalle grida degli uomini che le dicevano “Dai piccola,godi, godi, piccola!”
Appena si resero conto che lei aveva finito uscirono da lei e facendola sdraiare supina la inondarono di sperma caldo, godendo come i matti.
Poi si adagiarono sfiniti sui cuscini e caddero tutti e tre in un sonno profondo senza coscienza.

(Continua)










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