Una normale sorpresa di Compleanno

Le parole, se ben cadenzate, usate e non abusate, hanno un potere evocativo eterno, fissano le emozioni con tutte le loro sfumature, le descrivono e le trasmettono, molto meglio di una foto, o di un video.
Il fascino della parola scritta è ancora più attraente se l'argomento è tabù, è erotismo, è seduzione.
Le foto svelano, le parole ingannano, trattengono, giocano, e scoprono lentamente una trama che, se ben delineata, ti trascina e coinvolge.

Quanto è raccontato nel seguito è una trama disegnata, voluta, ricercata e tessuta perché lei ne cadesse piacevolmente vittima inconsapevole.
Quanto e raccontato nel seguito è realmente accaduto, vissuto come un'emozione valevole di essere scolpita nelle nostre menti, ma al contempo vissuto come il più naturale soddisfacimento della nostra complicità, con una serenità e consapevolezza al limite del disarmante.
Nel leggerlo pertanto non create nelle vostre menti l'immagine di una coppia da copertina, e nemmeno di un evento straordinario, perché gli attori di questa storia sono persone normalissime e comuni, e proprio in questo sta l'unicità del racconto.

Mercoledì.
Ricevo un tuo messaggio, stranamente imperativo; è raro che tu voglia fare il dominante con me, di solito guido io i nostri giochi, ma ultimamente ti ho confessato quanto mi piaccia di tanto in tanto essere presa, comandata e lasciarmi andare.
Il messaggio riporta un decalogo di regole:
"Cominciamo ad impostare le regole per la serata di domani:
1) dovrai obbedire a Tutto
2) dovrai essere perfetta, come lo sei sempre in fondo
3) dovrai essere pronta a prenderlo nel culo
4) non dovrai fare domande
5) dovrai indossare un abito sexy e sotto lingerie con perizoma e reggicalze, con le calze che ti ho regalato
6) all'uscita dal ristorante, per tornare a casa, ti metterai sul sedile posteriore dell'auto, mentre guido
7) ti sfilerai il perizoma (ricordati come lo devi indossare quando hai il reggicalze)
8) ti infilerai il plug nel culo
9) ti farai bendare e nel tragitto verso casa ti masturberai per me che ti osserveró dallo specchietto
10) infine, cosa più importante, non farai domande e non ti toglierai la benda qualunque cosa dovesse accadere"

Lo leggo, e la curiosità mi accende, ma voglio lasciarti "appeso", non cedere prona immediatamente alle tue regole.
Faccio la sostenuta, ma segretamente già so che farò esattamente tutto ciò che chiedi.

Giovedì.
Al lavoro la fantasia corre verso la serata insieme, non mi hai più detto nulla, cerco di immaginare cosa tu abbia in mente per me, per noi. L'abito verde corto, la guepierre, le calze che mi hai regalato, le scarpe, tutto è pronto a casa per questa sera.
Al termine della giornata mi precipito a casa e ti trovo già pronto, un languido bacio e mi tuffo in doccia lasciando che tu mi veda scorrazzare per casa nuda, e poi mentre compio quel gesto che tanto adori di indossare le calze, quelle che mi hai regalato proprio per stasera.
Sono bellissime e morbide e già le immagino mentre faccio scorrere i mie piedi sul tuo corpo, sul tuo sesso.
Ti preoccupi per la lunghezza del vestito, in effetti è davvero corto e basta una lieve inclinazione del busto per mettere bene in risalto la balza delle calze e la guepierre, ma è esattamente ciò che desidero: voglio provocarti, farti mio, e poco importa se qualche cameriere al ristorante vedrà qualcosa, anzi.
Il ristorante è uno dei più in a Milano, la serata non può che iniziare meglio. Mi sento desiderata, sexy ed eccitata perché quel decalogo gira ancora nella mia testa e ancora non so se sarai davvero imperativo e cosa tu abbia in programma per me.
Ma all'uscita del ristorante, dirigendoci verso l'auto, capisco che eri serio: mi fai accomodare dietro, mi passi una benda ed il plug anale che prontamente inserisco con un sussulto di piacere dopo averlo inumidito in bocca. Il perizoma è un lontano ricordo e ora sono davvero eccitata ed impaziente, curiosa.
Nella mia testa si forma la convinzione che tu voglia portarmi in un Motel a tema, di lusso, quindi inizio a toccarmi provocandoti, sicura che tra un semaforo e l'altro tu mi scruti e desideri.
Ora sono bagnata, la benda mi costringe a concentrarmi sugli altri sensi ed il polpastrello sul clitoride mi sta facendo accaldare.
Ma cosa succede?!? Improvvisamente fermi l'auto, non vedo nulla, non so dove siamo, ma so solo che sono a gambe aperte, con un plug anale a diamante bene in vista, e tremendamente bagnata in mezzo al traffico di Milano.
Mi dici che devi scendere un istante dall'auto e mi ricordi il decalogo di regole dicendomi di fidarmi di te.
Così faccio, rimango disciplinata, bendata, esposta seminuda sul sedile posteriore.
30 secondi dopo apri la portiera posteriore, mi accarezzi, ti avvicini. Eppure qualcosa non va; sento la portiera anteriore aprirsi e l'auto ripartire, e realizzo solo in quell'istante che le mani che corrono sulle mie gambe non sono le tue!

La voce dell'uomo che ho accanto è suadente e calda, la tua dal posto di guida mi tranquillizza ancora. L'uomo che ho accanto ha un buon profumo, è delicato, sa come esplorarmi e scoprirmi lentamente, mentre la macchina avanza altrettanto lentamente nelle strade di Milano.
Il tempo si dilata nel buio regalatomi dalla benda che potrei togliermi in qualsiasi momento, se solo lo volessi. Ma se la togliessi parte di questa magia ed eccitazione che mi hai regalato svanirebbe, e tu sapevi che per questo ti avrei obbedito.
Mi lascio andare, apro le gambe per farmi toccare da quelle mani sconosciute, di tanto in tanto sento la tua sulle gambe, come a volermi tranquillizzare circa il fatto che non sono sola, sei lì con me e per me.
Inizio a baciare lo sconosciuto, mi piace, esploro con le mani il suo corpo ed il tatto mi rivela un fisico scolpito. La mia fantasia corre nell'inseguire i sensi rimanenti per associare un aspetto a questo sconosciuto.
E l'eccitazione inizia a diventare incontrollabile a mano a mano che prendo confidenza con la situazione, con il suo corpo; divarico le gambe, mi sento troia, voglio sentirmi tale, appoggio una gamba sul sedile anteriore e con piacere sento la tua mano sostenerla e i tuoi baci sui piedi velati ad ogni semaforo.
Non resisto, voglio sentire il sesso di questo sconosciuto, lo voglio sentire mio, voglio farti vedere ciò che sicuramente avevi previsto e pianificato.
È possente, mi piace, quindi dopo due svolte dell'auto è già nella mia bocca.
Non penso più; se mi fermassi a pensare realizzerei che sto facendo un pompino ad un perfetto sconosciuto salito accanto a me 10 minuti fa e che nemmeno vedo, sul sedile posteriore della nostra auto mentre tu guidi nel traffico di Milano e osservi tutto dallo specchietto retrovisore.
Invece mi sento desiderata, troia, libera e mi lascio andare a tutto quello che hai previsto per me. Sono caduta nella tua ragnatela di piacere e lo rifarei mille volte ancora.

Più tardi vi ho gustati entrambi insieme, dapprima bendata, e poi finalmente riacquistando anche la vista: ho riscoperto allora il tuo sguardo compiaciuto e ho conosciuto quello di colui di cui ti sei fidato ed è stato bello scoprire che i miei sensi non mi avevano ingannata e confermare ancora una volta che tu mi conosci meglio di chiunque altro al Mondo.