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INCONTRO AL RISTORANTE ( seconda parte )


di tanganica
30.08.2017    |    6.478    |    4 9.3
"Il socio fu molto bravo, entrava a poco a poco, spingeva piano e si assicurava che non mi procurasse alcun dolore ed alcun danno, anche Luca a quella vista..."
L'idea di essere in tre con due cazzi a mia completa disposizione, mi mandava in visibilio, ricordavo quelle poche volte che l'avevo fatto, la goduria, che avevo provato, per questo non vedevo l'ora di tornare in albergo da Luca.

Il giorno dopo quando salgo in camera oltre a Luca ad accogliermi c' è anche il suo socio, che non potevo mai immaginare di cotanta bellezza, era più giovane di noi molto aitante, capelli chiari, begli occhi scuri e penetranti, sguardo maschio con zigomi ben evidenziati, braccia forti e muscolosi, insomma un gran bel maschione, non c'era altro aggettivo, indossava una camicia bianca aperta sul petto che faceva risaltare i suoi pettorali e i corti peli sul petto, sicuramente faceva molta palestra e curava molto il suo fisico, insomma emanava tanta virilità che ti veniva voglia di saltargli addosso.

Al solo vederlo le gambe mi diventarono di gelatina, ma sorressi bene la situazione, solamente a stare a guardarlo e immaginare tutto quello che ci avrei voluto fare con lui mi avrebbe fatto sborrare nei pantaloni. Ci sedemmo sulle sedie disponibili in camera e cominciammo a parlare prima del più e del meno, poi Luca volle raccontare della serata che avevamo passato insieme elogiando le mie doti di bocca e culo. Anche il suo socio si mise a raccontare di un avventura con un ragazzo che gli era capitata qualche giorno prima. A furia di parlare di sesso l'ambiente sie era riscaldato parecchio, perciò cominciammo a spogliarci rimanendo nudi ed eccitati. Il socio di Luca abbassatosi i pantaloni mise in mostra un cazzo che era una meraviglia solo a guardarlo, non eccessivamente lungo, circa 18/19 cm di lunghezza, ma grosso, tremendamente grosso, non arrivava a stringerlo con il pollice e l'indice, la cappella rosso vivo era rotonda e perfettamente adattata a quel bellissimo esemplare di cazzo. Io rimasi lì incantato a guardarlo e non mi resi conto che lui stava venendo verso di me, solo quando mi fu vicino mi resi conto di essere rimasto imbambolato a guardare solo ed esclusivamente il suo bel cazzo lui, per farmi ritornare con i piedi per terra mi disse: "Guarda che è tutto vero, un cazzo di carne duro come il ferro e più grosso che lungo che arreca piacere a me e a chi lo riceve, prova a prendertelo e te ne accorgerai."

Anche Luca si era avvicinato, cominciò a stringersi dietro di me per farmi sentire la sua eccitazione ed io strinsi voglioso tra le mie mani quel superbo cazzo. Lo presi con entrambe le mani, lo scalpellai, poi lo segai lentamente, più lo stringevo, più lo desideravo, più saliva la mia eccitazione che aumentava anche per il fatto di sentirmi spingere sul culo un altro cazzo duro e che mi aveva già recato tanto piacere. Trascorso un po' di tempo in questa posizione, cominciammo a strofinarci uno contro l'altro, presi entrambi i cazzi uno per mano, li scalpellai e dopo averli umidificati con un po' di saliva, cominciai a segarli decisamente e farli diventare duri come il ferro.

Poi m'inginocchiai e cominciai la cosa che piaceva di più a loro ed anche a me il pompino il primo cazzo che infilai decisamente in bocca, ma anche con tanta difficoltà, fu quello del socio. Era tremendamente grosso, feci fatica a spalancare a bocca e a farlo entrare, ci riuscii e fummo entrambi soddisfatti, ma lui stesso mi disse di non succhiarlo molto perché avrebbe desiderato incularmi. Passai al cazzo di Luca che era di misure più regolari e dopo averlo leccato a lungo, lo infilai in bocca e lo succhiai avidamente. Il socio non si accontentava di guardare e sollevatomi il bacino, m'invitò ad aprire le natiche per permettergli d'incularmi. Era un invito a nozze, perciò salì sul letto mettendomi con il culo a ponte e a gambe larghe, lui si mise dietro, e dopo avermi sbattuto il suo cazzone sulle chiappe per farmi sentire tutta la sua sostanza, lo puntò verso il mio sfintere. Malgrado mi fossi messo nella posizione più agevole per essere penetrato, il mio sfintere sembrava non volesse sapere di allargarsi e farlo entrare, anche perchè di quel diametro non ne aveva ancora sentito passare nessuno. Lui spingeva la sua cappella per farla entrare ma date le misure il mio buco non riusciva a dilatarsi. Tutto questo mi fece ricordare la mia prima volta che sono stato inculato, quanto il mio compagno di classe faticò prima di far entrare il suo cazzo nel mio culo ancora vergine. Per fortuna Luca prese da un cassetto un tubetto di vaselina che il suo socio spalmò sia sul mio buco che sul suo cazzone. Gli chiesi di essere delicato e di spingere piano e far entrare il cazzo a poco a poco onde evitare dolore a me e poco piacere a lui. Così fece infatti, e dopo aver umettato bene il mio buchetto, si spalmò tutto il suo cazzo, mettendone parecchia anche sulla cappella, poi fattomi girare ed appoggiare con i gomiti , mi allargò le natiche puntando decisamente il suo bestione contro il mio buchetto.

Luca l'aiutò in questa fase, tenendo lui le mie natiche aperte e liberando così lo mani del socio che con la mano libera si tenne in mano il cazzo per puntarlo contro il mio culo, mentre con l'altra mano teneva il buco per aperto. Io ero impaziente di sentire il cazzone e l'attesa mi innervosiva, spingevo il mio culo contro il cazzo, ma questo sembrava allontanarsi finalmente appoggiò la cappella contro il mio culo e piano piano la sentii spingere dentro. Che sensazione....... il mio buco si allargava per permettere al cazzone di entrare, ma..... che strana sensazione.... non di vero dolore, ma di allargamento totale delle pareti per permettere il passaggio. Mi sentivo allargare sempre di più, avevo la sensazione dello sfondamento totale, non posso dire che fosse vero piacere, sarei bugiardo a dirlo, ma allo stesso tempo non desideravo per nulla al mondo che lo sfondamento avesse fine. Mentre il socio spingeva il suo cazzone nel culo senza rendermi conto dal mio cazzo partì una copiosa sborrata che si sparse per tutto il letto, che mi lasciò senza fiato per il godimento che stavo provando. Il socio fu molto bravo, entrava a poco a poco, spingeva piano e si assicurava che non mi procurasse alcun dolore ed alcun danno, anche Luca a quella vista si era eccitato a dismisura, infatti fattomi girare un poco verso di lui, mi mise in bocca il suo bel cazzo per farsi fare un bel pompino, cosa che gradii di cuore, poiché mi faceva realizzare ancora una volta il grande sogno di avere due cazzi a disposizione.

Anche se non era la prima esperienza, per me era sempre una cosa nuova e diversa. Il socio spingeva lentamente e si fermava per darmi il tempo di adattare il mio buco al suo cazzone che ormai era entrato per più di metà, quando lo sentii arrivare alla base, il mio sfintere ebbe una sensazione di laceramento, quasi volesse rompersi. Anche se avevo sofferto per la penetrazione adesso, era tutto un susseguirsi di piacere, il cazzo di Luca in bocca, il socio che da dietro mi riempiva e svuotava il buco, un piacere continuo. Succhiavo il cazzo di Luca e da dietro il socio mi stantuffava a meraviglia, era un piacere per loro usare la mia bocca e il culo con i loro cazzi. Facendosi cenno fra di loro si scambiarono i posti, Luca mi fece mettere a pecorina e senza tanti preamboli, ma solo con un po' di saliva sprofondò tutto il suo cazzo dentro al mio culo e cominciò a scoparmi come un forsennato.

Io feci avvicinare a me il socio e glielo presi in bocca, poi glielo leccai tutto facendolo mugugnare dal desiderio. Luca volle farmi girare e facendomi coricare sulla schiena, mi fece alzare le gambe per incularmi di nuovo fino alle palle. In quella posizione avevo difficoltà a prendere in bocca il cazzone del socio, pertanto lo leccai vogliosamente mantenendolo così sempre ben duro. Facemmo altre posizioni fino a quando ripresa la primaria posizione sentii Luca accelerare la sua scopata per finire in una copiosissima sborrata che oltre a numerosi schizzi che mi sentii arrivare dentro il culo altri ne uscirono a bagnare anche le natiche.

Uscito dal mio culo ed ancora aperto per la precedente inculata, il socio mise un po' di vaselina sul mio buco ed altrettanta sulla sua cappella, appoggiò quest'ultima sul buco ancora aperto e spinse, stavolta decisamente il suo cazzone dentro, raggiungendo bel presto la metà della lunghezza del suo cazzo e facendomi sentire quant'era veramente grosso e duro. Stavolta, però, continuò a spingere e non di fermò fino a quando non sentì i suoi grossi coglioni sbattere contro il mio culo. Si fermò qualche attimo, si strinse forte a me cingendomi il petto con le sue braccia poderose, felice d'essere entrato con tutto il suo cazzone dentro il mio culo e facendomi assaporare tutta la lunghezza, ma soprattutto la grossezza del suo cazzone.

Poi, cominciò a scopare prima piano, per poi accelerare e sentirmelo sfilare da dentro tutto d'un colpo, per risentirlo dentro tutto con un solo colpo. Rifece più volte questo esci ed entra in un solo colpo, mostrando a Luca come si era allargato a dismisura il mio buco, era felice di averlo veramente allargato.Poi mi fece fare diverse posizioni, di fianco, di lato, a ponte, supino, sembrava non stancarsi mai, io accettavo di buon grado, godendo come non mai, sentivo solo piacere, partecipavo con goduria, mi sentivo aperto come non mai, desideravo non finisse mai, invece anche il suo cazzone alla fine godette e riversò dentro al mio culo un torrente di calda sborra.

Sazio e soddisfatto mi tenne stretto a lui per lungo tempo gustandosi la scopata quando tirò fuori il suo cazzone umido di sborra glielo leccai avidamente, non sembrava ammosciato per niente tanto che mi disse " Riposati un poco io e Luca abbiamo intenzione di farcene un'altra, uno come te chissà se ci capiterà ancora". Io mi sentivo sfinito i loro cazzi avevano messo a dura prova il mio culo e la bocca, ma come dargli torto, anche per me a trovarne due come loro chissà quando mi capiterà un'altra volta.



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