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LA MUCCA E IL TORO SECONDA PARTE


di tanganica
03.11.2019    |    11.344    |    9 9.4
"  Tutto questo mi stava estasiando e il cazzo mi ero tornato di nuovo duro e guardandolo in faccia  mi misi a segarlo..."
Per capire meglio questo racconto bisogna leggere anche quello precedente.



Dopo quella prima scopata nella stalla sono ancora tornato nella fattoria di Marco facendo a volte anche del piacevole sesso insieme. Un giorno dopo avergli fatto un pompino molto intenso Marco mi dice -Sai Luca l'altro giorno ho parlato di te con mio figlio, lui adesso ha 25 anni ed è fidanzato con una brava ragazza, durante il liceo ha avuto l'occasione di inculare alcuni  dei suoi compagni di scuola e sentendo raccontare  quello che noi due facevano dopo tanti anni vorrebbe scopare nuovamente con un maschio. Te la sentiresti di farlo  con me e lui ?-  La proposta mi avevi colto di sorpresa ci pensai un attimo  e risposi - Certamente facciamo domenica prossima. Domenica quando arrivai alla fattoria Marco e suo figlio erano già lì che mi stavano aspettando. Marco mi presenta il figlio Carlo, guardandolo lo trovo un bel ragazzo molto somigliante al padre,  stessa statura e stesso corpo muscoloso ma i suoi muscoli secondo me erano dovuti più allo sport e alla palestra che al lavoro nei campi. Come per le altre volte che l'avevo fatto soltanto con lui Marco decide di farlo nella stalla. Entrati dentro Marco butta a terra la solita coperta e iniziamo a spogliarci, lancio una veloce occhiata al cazzo di Carlo per vederne le dimensioni, non essendo ancora in erezione mi è sembrato delle stesse dimensioni di quello di suo padre, l'unica differenza che saltava ai miei occhi era il colore dei peli del pube, brizzolati per il padre e neri per il figlio. Marco ridendo mi dice - Dai Luca fai vedere a Carlo quando sei bravo con la bocca- . Mi inginocchia sulla coperta e prendo in mano i loro cazzi,  li sego un pò e  porto le  cappelle in bocca. L'effetto si fa ben presto sentire perchè  non riesco più a farle entrare insieme in bocca, allora Marco si scosta e lascia che mi dedichi solo al cazzo di Carlo. Cominciai così il mio lento lavoro di lingua e di bocca. Passo la lingua attorno alla cappella fermandomi sulla punta per picchiettarci sopra con la punta, ingoi e raccolgo i liquidi densi e trasparenti che  escono dai forellini, scendo lungo tutta l'asta per poi risalire per ingoiarla tutto fino in fondo alla gola. La saliva comincia a ricoprire tutta la sua asta che guardandola adesso in erezione è dritta come un chiodo e non leggermente incurvata verso l'alto come quella del padre. Scendo fine ai coglioni che metto in bocca una alla volta come volessi mangiare due ciliegie.- Papà, Luca con la sua bocca mi sta facendo impazzire, neanche Paola è capace di fare tutto questo così bene. Me lo dovevi dire prima di come è bravo il tuo amico.- Lo so che è bravo - rispose Marco ma adesso lascialo lavorare che il seguito sarà ancora più bello. - Il cazzo di Carlo mi stava veramente piacendo tantissimo, aveva un buon sapore lo assaporavo come fosse un buon cannolo siciliano, per questo ci stavo mettendo il massimo impegno. Alzando gli occhi vedo che se lo sta godendo tutto il mio pompino e io non ho intenzione di lasciargli tregua, lo continuo a leccare in modo da toccare i suoi punti più sensibili i forellini e il frenulo girandoci intorno la lingua e dando baci con le labbra. Nella bocca il suo cazzo era diventato duro come il marmo la sua rigidità mi sta indicando che stava per venire. Di colpo tira fuori il cazzo dalla bocca e con un lunghissimo grido di piacere - Vengooooooo..............- mi schizza addosso la sua sborra che restando con la bocca aperta cerco di raccogliere. I primi schizzi mi arrivano in faccia gli altri li faccio entrare nella bocca. - Cazzo, Luca mi hai fatto uscire tutta la sborra che avevo nei coglioni, una sborrata così intensa ancora non me la ricordo.- Marco rivolgendosi al figlio - Te lo avevo detto che era bravo, ma ora voglio godere anch'io. Luca possiamo farlo adesso io e te ?- Risposi che anch'io volevo godere ancora e che il mio culo desiderava che ci entrasse qualcosa dentro. Quindi mi mise a pecora aspettando Marco che si mise dietro, mi apri le natiche per leccarmi il culo, la lingua girava attorno al mio fiorellino lasciandoci la saliva che lo bagnava e dopo averlo bagnato per bene lentamente la sua cappella si fece strada nel mio culo. Ormai mi ero abituato al suo cazzo e sentirmelo muovere dentro  mi aveva fatto indurire l'uccello Marco se ne accorse e per darmi piacere lo prese in mano e continuando a incularmi mi segò. La mia sborra si sparse sulla coperta aggiungendo altre macchie di sperma a quelle che già c'erano. Mi rimisi in posizione e anche Marco  lasciò il suo posto a Carlo. Marco si mise di lato e tenendomi larghe le natiche lasciò che il figlio mi penetrasse. Anche se  il mio culo era già stato dilatato dal padre Carlo spinse lentamente per farlo entrare e cominciò subito a pomparmi. Mi piace prenderlo a pecora specie quando mi massaggiano il cazzo, ma avevo voglia di farlo in un'altra posizione perciò dissi a Carlo di stendersi  e passai dalla posizione a pecora  a quella a smorzacandela. Questa posizione mi piace molto perché mi consente di a decidere come far muovere il cazzo nel culo. Dopo essermi sistemato per bene cominciai un dolce  su e giù lungo tutta la sua asta. Mi alzavo quel tanto per farla uscire per  provare di nuovo il piacere della penetrazione e abbassandomi allargavo le natiche per farlo entrare il più possibile. Se mi stancavo Carlo prontamente con le mani sorreggendomi le natiche mi aiutava nell'esercizio.  Tutto questo mi stava estasiando e il cazzo mi ero tornato di nuovo duro e guardandolo in faccia  mi misi a segarlo. Carlo tolse la mia mano e continuò lui la sega, in breve una bella sborrata si riversò sul suo petto villoso, mi volli abbassare per leccarla e nel farlo mi fermai per succhiarne i capezzoli. Sento allora dei piacevoli sussulti nel culo che diventano presto scosse che con la forza di un terremoto scuotono  il mio culo. Con violenti colpi di reni mi solleva facendomi sobbalzare sul suo cazzo e alla stesso tempo inonda di fiumi di sborra  il culo. Carlo è ancora più esausto di prima ed anche io lo sono,  lo sfintere adesso mi brucia per i suoi colpi dati durante l'orgasmo e dal buco aperto  sento colare tanta sborra. Marco aveva semplicemente assistito a questa scopata con il figlio e  vederci non aveva fatto altro che eccitarlo tantissimo,  era rimasto fermo con il cazzo in mano pronto sborrare. Vedendolo mi rimisi nuovamente a pecora  e con un cenno dissi - Dai Marco vienimi dentro anche tu.-  Lui si mise dietro, il suo cazzo mi entrò dentro nel culo come un coltello nel burro e dopo solo due affondi  partirono insieme il suo Luca......... godooooo............. e tante raffiche di sborra che si mischiano con quella del figlio. Quando me ne sono andato Carlo mi ringrazia ancora per la bella scopata. Poi si rivolgei al padre dicendole - Papà perché non diciamo a Luca di tornare anche la prossima domenica ?- 

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