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Peppr: un'app per il sesso a pagamento


tecnologie 12.06.2014 9   |   Canali: news app escort gigolò prostituzione

Peppr: un'app per il sesso a pagamento

Una start up di Berlino lancia una nuova app per aiutare i potenziali clienti a cercare, scegliere, contattare e fissare un appuntamento con la escort dei desideri. L'app in questione si chiama Peppr; il suo nome è un gioco di parole che allude al verbo Peppen o Poppen che, nel tedesco parlato, è l'equivalente volgare di Scopare.

L'idea viene da Pia Poppenreiter, una ragazza di Berlino che pare abbia avuto l'illuminazione durante una passeggiata per il quartiere a luci rosse nei pressi di Oranienburgerstrasse.
"Mi sono impietosita vedendo quelle povere ragazze attendere al freddo il cliente dal cui arrivo o meno dipende se avranno qualche soldo in tasca o no" - racconta Pia in un'intervista.
Da qui l'idea di un'app a luci rosse unisex, utile per gli uomini ma anche per le donne in cerca di un gigolò. L'app accetta solo annunci online di prostitute o di agenzie, e non ha assolutamente a che fare con il mercato clandestino.
E' gratis per operatrici e operatori del sesso che però, per entrare a far parte del database di contatti, devono sostenere un colloquio preliminare con l'azienda per dimostarre di essere assolutamente libere nell'esercizio della professione. Gli acquirenti dell'applicazione pagano invece un abbonamento tra i 5 e i 10 euro per accedere ai profili dei professionisti in lista.

Al momento l'app è relativa solo alla Germania ma, in generale, si presta a promuovere una nuova immagine del sesso a pagamento. Stimare il numero totale di prostitute tedesche attive è praticamente impossibile ma si sa che è triplicato in 20 anni, soprattutto in seguito all'ingresso in Europa dei Paesi dell'Est. In totale, si contano circa 3.500 bordelli, ed esistono addirittura tour operator che propongono viaggi organizzati (con sosta) nei red district della città.

Nonostante la diffusione e la conseguente legalizzazione della prostituzione, le condizioni di vita delle Sex Worker - secondo le analisi governative - non sono migliorate di molto. Grazie alla legge che ha legalizzato la compravendita di servizi sessuali la situazione è un pò più trasparente ma, come verificato, solo le donne che hanno scelto liberamente di vendere il proprio corpo hanno effettivamente riscontrato un migliramento delle condizioni di vita, sebbene si muovano su un mercato deregolamentato dove la concorrenza su tariffe e servizi è spietata.
Allo stesso tempo, continuano ad esistere storie di miseria, violenza e sfruttamento ma chissà se il parlare pubblicamente di modelli alternativi non possa aiutare a sradicare il fenomeno.

A voi il video che illustra il funzionamento dell'app.


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