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Lui & Lei

Agriturismo


di BlackBlade
24.04.2015    |    1.032    |    0 6.0
"Invitami la settimana prossima per un altro aperitivo..."
L'appuntamento era in un parcheggio piuttosto noto perché tipico posto dove di sera si appartano coppiette.
Ovviamente la mia parte più morbosa aveva subito pensato che il luogo non fosse stato scelto a caso, ma quando sono arrivato mi resi conto che le cose erano cambiate parecchio da quando,da ragazzo, venivo in questo posto con le mie fidanzatine dell'epoca.
Adesso infatti era un parcheggio di un ristorante, quindi ben poco incline ad essere appartato.
Mentre ripassavo mentalmente i nomi delle ragazze con cui ero stato li, e naufragava l'idea di poter ripetere quelle esperienze con Sandra suonò il telefono.
- ehi... Ciao dove sei??
- qui al parcheggio come mi avevi detto... Tu dove sei?
- ah! Vieni sono dentro al ristorante...
- arrivo...
Peccato pensai
Appena entrato la vidi subito, seduta a un tavolino di ferro battuto, con la sua chioma riccia biondo scuro che le incorniciava il viso magro.
Vestita molto semplice con una blusa scollata a V e un paio di jeans.
Gli occhiali da sole le nascondevano i suoi occhi verdi, ma il suo sorriso era quello di sempre.
- ciaooo... Come staii?? Madonna quanto tempo..
- ciao... Tutto bene, grazie... E tu?? Sei sempre bellissima!
- ma smettilaaaa... Non mi sento per niente bella, anzi...
In effetti qualche ruga era leggermente più evidente, ma rimaneva sempre una donna molto sensuale.
Non era mai stata formosa, anzi, piuttosto magra e spigolosa, non molto seno, ma lo ricordavo bello pieno e sodo, quando in ufficio veniva spessissimo senza reggiseno.
Il suo punto forte è sempre stato il culo e a quanto pareva... Lo era tutt'ora.
- che piacere mi fa rivederti, e mi ha sorpreso il tuo messaggio dopo tutto questo tempo..
- fa molto piacere rivederti anche a me, credimi... Quanto sarà passato dall'ultima volta... Almeno 5 anni
- eh si..
- beh... Colpa tua... Ti ho invitato più di alche volta a pranzo..
- si hai ragione, ma sai con le bimbe piccole, sempre di corsa...
- si si... Capisco. Finalmente ci siamo riusciti, almeno per mezzoretta..
- perché?? Hai tanta fretta di andar via??
- no, figurati, anzi... Pensavo che fossi tu a non aver molto tempo..
- oggi mi sono organizzata e fino all'una sono libera... Ma se sei occupato tu...
- io?? Ma che scherzi!... Avrei un appuntamento con un cliente... Ma lo posso chiamare e dirgli che passo più tardi.
Nel frattempo avevamo ordinato un aperitivo.
Ci siamo messi a chiacchierare del più e del meno, di cosa facevamo nella vita, dei tempi dell'ufficio, insomma chiacchiere piuttosto banali e di circostanza.
A un certo punto si è alzata scusandosi ed è andata incontro a un altra ragazza.
Molto bella, alta, bel sorriso, magra anche lei...
La fa accomodare e me la presenta.
Simpatica e piuttosto espansiva, ma era li di passaggio e non aveva molto tempo, perciò ci saluta e si congeda.
Mentre stava andando, Sandra le ha chiesto
- posso fargli vedere il posto...
- Si... Certo... Ci mancherebbe... Hai le chiavi giusto?
- Si si.. Grazie
Non mi era sfuggito l'occhiolino fatto dall'amica, ma al momento non ci feci particolarmente caso.
- che dici... Andiamo?
- dove??
- vieni, fidati ti porto in un bel posto... Prendiamo la mia macchina, lascia la tua in parcheggio, ti riporto io dopo.
E così, mentre in macchina ci addentravamo per i colli mi aggiornava sulla sua vita, sul fatto che qualche problema col marito c'era, e che stava cercando un modo di avere un minimo di indipendenza economica, ecco perché stava collaborando con la sua amica per promuovere questo posto...
Io mi limitavo ad ascoltare e a godermi il panorama sia esternamente, sia internamente, visto che continuavo a sbirciare la scollatura scoprendo che come sua abitudine non c'èra reggiseno.
L'idea di stare solo con lei dopo molto tempo, la piccola gita sui colli, il tepore primaverile, il fatto che mi stava portando in un posto "misterioso" mi stava provocando un certo eccitamento, ma cercavo di controllarmi.
Dopo circa un quarto d'ora ci siamo ritrovati davanti a un cancello in ferro alto e senza neanche una feritoia, che magicamente si spalancava davanti a noi, rivelando una strada bianca che inizialmente scendeva per poi risalire verso un casolare.
A destra e a sinistra c'erano due coppie di cavalli che pascolavano nei loro recinti. Io ero rimasto senza parole.
Fermata la macchina di fronte all'ingresso siamo scesi e mentre mi accompagnava all'interno dell'abitazione mi spiegava il suo ruolo.
In pratica il casolare era della sua amica e lo stavano promuovendo come fattoria didattica/agriturismo. Lei aveva questo compito, farlo conoscere e promuoverlo per eventi vari. Lo si poteva affittare, volendo, anche per feste private.
Mentre mi spiegava tutto questo, mi accompagnava per le varie stanze.
Un posto magnifico. Ristrutturato perfettamente con ambienti ampi e molto accoglienti.
Io continuavo a rimanere a bocca aperta e a magnificare il posto.
- vieni... Usciamo, ci sediamo sotto il portico... Oggi è una giornata fantastica... Prendo qualcosa da bere.
Prendendomi per mano, mi ha accompagnato fuori. Il tocco delle sue dita mi eccitava...
Fuori, sotto il portico c'era una brezza calda, un silenzio irreale, era perfetto...
A un certo punto mentre lei mi stava passando dietro per andare ad appoggiare i bicchieri sul grande tavolo di legno massiccio che ci stava davanti, non so mosso da cosa, mi sono girato e l'ho afferrata per i fianchi. Mi aspettavo tutt'altra reazione, invece, con i bicchieri in mano, guardandomi negli occhi ha sussurrato
- mi chiedevo cosa stessi aspettando..
Al che l'ho stretta con forza verso di me e cercato le sue labbra. Le ho trovate pronte, schiuse, calde, umide, avide delle mie.
Le nostre lingue si incontrarono e iniziarono la loro danza.
Le mie mani si stavano già infilando sotto la sua blusa alla ricerca dei suoi seni, ma giustamente mi ha interrotto.
- aspetta... Fammi almeno appoggiare i bicchieri.
Il tempo strettamente necessario per l'operazione ed eravamo nuovamente con le lingue intrecciate. Le mie mani le accarezzavano la schiena nuda. Le sue cercavano di sbottonare la mia camicia. Sono sceso lungo la colonna vertebrale, sfiorandole la pelle, fino ad infilare entrambe le mani dentro i suoi jeans a catturare il suo splendido çulo.
Le sue avevano ormai aperto la mia camicia e mi accarezzavano il petto.
I nostri inguini si spingevano uno verso l'altro con forza, si strusciavano mentre io la tenevo forte e le accompagnavo il movimento.
Dopo poco, si è staccata per sfilarmi prima la giacca e poi la camicia.
Stava per abbassarsi verso il mio ventre, ma l'ho bloccata, girata e appoggiata al tavolo.
Le stavo dietro. Mi sono appoggiato a lei... L'ho abbracciata ... Sono risalito con le mani sotto la sua maglia fino a afferrare i suoi seni. Erano come me li aspettavo, piccoli, ma ancora pieni e sodi. Mi hanno sorpreso i suoi capezzoli, che stimolati dalle mie dita che li strizzavano, si sono allungati e irrigiditi.
Lei mi ha afferrato la testa, ha girato la sua e mi ha baciato nuovamente con una foga incontrollata.
Mi mordeva le labbra, mi succhiava la lingua, mentre io, lasciati si suoi seni, le stavo sbottonando i jeans.
A operazione conclusa mi sono infilato dentro per arrivare direttamente alle sue labbra, coperte dal pizzo del perizoma ormai fradicio. Ho iniziato a strofinarla con due dita, poi con tutta la mano. La tiravo verso di me, verso il mio cazzo duro che spingeva dai pantaloni ma che ben si faceva sentire sul suo culo.
L'altra mano di nuovo al seno, al suo capezzolo così sensibile e reattivo, e le nostre lingue ancora in lotta.
Si dimenava...
Ansimava..
Mi stava facendo godere solo sfregando il suo splendido culo sul mio cazzo ancora rinchiuso..
L'ho mollata...
Le ho sfilato la maglia, ormai inutile e l'ho piegata a pancia in giù sul grande tavolo.
I suoi capezzoli sfregavano contro il legno ruvido e la sentivo rabbrividire di piacere...
Mi sono abbassato dietro di lei e con un sol gesto le ho sfilato jeans e perizoma.
Ed eccolo... Li davanti a me... Nella sua pienezza...il suo magnifico culo.
D'istinto si è sfilata le scarpe e mi ha detto
- spogliami... Toglimi tutto... Voglio essere libera.
L'ho ascoltata e accontentata. L'ho aiutata a liberarsi di quegli inutili indumenti.
Stesa col busto sul tavolo ha divaricato le gambe... Tese, dritte. Ha girato la testa guardandomi...
- leccami!
Non serviva certo il comando, ma questo mi ha eccitato ulteriormente.
Ho affondato la mia faccia nel suo solco che mantenevo aperto con le mani.
Mi sono abbassato a cercare le sue labbra. Le ho trovate schiuse, sporgenti, stillanti nettare..
L'ho raccolto con la punta della lingua a cucchiaio.
Mi sono infilato tra di esse a lappare, prima a lingua dura poi a lingua larga...
Abbassandomi ancora di più cercavo il suo clitoride che... come i sui capezzoli, svettava turgido.
L'ho stuzzicato con la lingua e la sentivo vibrare, mentre spingeva il suo bacino affinché io potessi arrivarci meglio. Si dimenava e sfregava i seni sul tavolo mentre ansimava sempre più forte.
Ho ripreso poi a leccare la sua fessura a lingua larga risalendo sempre più su, fino a fermarmi a stuzzicare il suo buchino. A un certo punto ha portato le sue mani sul culo per tenerselo aperto.
Mollata io la presa, ho infilato due dita in lei. Leccavo il suo buchetto e la scopavo con due dita...
Che presto son diventate tre... anche il suo sfintere iniziava a cedere e ammorbidirsi mentre a lingua rigida cercavo di penetrarla. Intanto le mie dita in lei aumentavano di velocità.
L'ho sentita tremare... Contrarsi... E finalmente esplodere con un urlo di godimento mentre io continuavo in lei.
Ansimando mi ha chiesto di fermarmi... L'ho accontentata
- vieni, adesso tocca a te...
E così dicendomi si è girata e accucciata davanti al mio cazzo recluso.
Con abilità ha slacciato cintura, bottone, zip, abbassato i boxer, l'ha afferrato e l'ha ingoiato in un unico movimento fluido che mi ha tolto il fiato.
Per poco non mi sono cedute le ginocchia...
Abbassando la testa ho visto la sua morbida chioma che andava avanti e indietro... Istintivamente l'ho afferrata a due mani e l'accompagnavo nel movimento accentuandolo.
Sentivo la sua lingua scorrere lungo l'asta... Le sue labbra serrarsi sulla cappella... La sentivo succhiarmi mentre con una mano accarezzava le mie palle...
L'orgasmo mi stava salendo velocemente non potevo resistere a lungo...
E come se l'avesse capito, d'un tratto si è bloccata
Si è alzata...
Mentre io rifiatavo...
Mi ha guardato...
Mi ha baciato...
Sapeva di me...
Mi ha eccitato ancora di più...
Con un movimento lento e studiato senza distogliere lo sguardo si è seduta sul tavolo...
Si è stesa...
Ha portato i piedi sopra di esso e piegato le ginocchia...
Ha divaricato le cosce per mostrarmi il suo centro pregno di umori.
Continuava a guardarmi, mentre io restavo immobile paralizzato a contemplarla e a riprendere fiato.
Lentamente si è leccata un dito...
L'ha portato su un capezzolo...
Lo ha fatto scendere lungo il suo ventre piatto..
Fino al clitoride..
Ha iniziato a sfregarlo...
Prima lentamente...
Poi con maggior vigore..
Ha chiuso gli occhi mentre un brivido la percorreva....
Ha continuato a toccarsi e senza aprire gli occhi, con una voce caldissima, mi ha detto
- continua tu... Prendi il mio posto... Con la tua lingua...
Per poco non gli sono esploso addosso...
Mi sono abbassato tra le sue cosce...
Con la lingua la leccavo, risalendo dal perineo al suo clitoride dritto, duro...
Gli giravo attorno...
Lo avvolgevo...
Per poi prenderlo tra le mie labbra...
Lo succhiavo...
Mi sono sentito afferrare per i capelli e trattenere forte...
L'ho trattenuto tra i denti...
Mentre lo succhiavo e lo leccavo avidamente.
Mi stringeva da farmi male...
Si dimenava...
Godeva...
Alzava e abbassava il bacino assecondando i miei movimenti...
L'ho sentita irrigidirsi...
Tirarmi i capelli...
E di nuovo un urlo liberatorio mentre mi colava addosso.
Mi sono alzato, appena mi ha liberato mentre lei ansimava forte, e con la coda dell'occhio ho colto un movimento e per istante mi sono spaventato.
Mi sono girato di scatto e ho visto una figura che si muoveva dietro la siepe a pochi metri.
- mah... C'è qualcuno...
Ho detto un po' allarmato...
- si è il fattore... Non ti preoccupare...
- scusaaaa???
- si è il fattore che si occupa della fattoria... Non smettere continua... Non ti preoccupare.
Queste parole dette lei non me le sarei mai aspettate...
- dai scopami, adesso...
Non avrei mai immaginato fosse così ... ..
L'ho presa per le cosce e l'ho tirata al bordo del tavolo...
Mi sono afferrato il cazzo e l'ho puntato alla sua apertura...
L'ho spinto dentro con un unico colpo...
Le è scappato un piccolo grido di sorpresa...
Ho iniziato a muovermi dentro di lei tenendole una gamba appoggiata al mio petto.
Intravedevo dietro la siepe movimenti che non lasciavano grossi dubbi a cosa stesse succedendo...
Mi sono abbassato su di lei e avventato su un capezzolo.
Gliel'ho preso tra i denti e l'ho morso delicatamente e tirato...
Una mano sull'altro seno...
L'altra ad accarezzare e impastare il suo çul0.
L'idea di scopare questa donna che avevo sempre desiderato, all'aperto con qualcuno che ci stava anche guardando mi mandava il sangue in ebollizione.
Spingevo forte... Con ampi movimenti del bacino quasi ad uscire...
Ansimavo forte eccitato dalla situazione e da quel corpo che godeva e mi assecondava...
Ancora poche spinte...
E, anticipato di qualche istante dal suo ennesimo grido di godimento, sono esploso sul suo ventre e sui suoi seni con lunghi fiotti bianchi e un urlo soffocato...
Mi sono poi accasciato su di lei a rifiatare.
Dopo qualche secondo entrambi ci siamo ripresi.
Mi sono alzato.
Lei si è messa a sedere sul tavolo... Mi ha afferrato la testa e mi ha baciato di nuovo.
Ho guardato la siepe... Non c'era nessun movimento..
Lei l'ha capito e mi ha detto
- non ti preoccupare, non si farà vedere...
-ma...
Ho tentato di dire, ma mi ha baciato di nuovo. Ok era chiaro, niente domande.
Ci siamo sistemati e nel rivestirci le ho passato il perizoma.
- no, questo no, non mi serve...
L'ho guardata curioso e con un sorriso malizioso...
Stavo per dirle "grazie" ma le mi ha anticipato
- questo è per il fattore.... Diciamo un pegno per non "aver visto nulla"...
- aahhh!!!!
Una solare risata ci ha colto entrambi, mentre lasciava il perizoma in bella vista sul tavolo.
- andiamo è tardi e tu hai un appuntamento...
- ormai...
- beh io devo comunque tornare a casa... Ma se ti va... Invitami la settimana prossima per un altro aperitivo...
- visto questo bel posto.... Non mancherò certamente.
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