Lui & Lei

Angela


di Membro VIP di Annunci69.it Mcgyver
17.12.2023    |    145    |    0 6.0
"Entrai con un dito, la sua figa era caldissima e accogliente, le pareti inglobavano il dito come una bocca, con delicatezza entrai anche con il secondo dito..."
Presi i dovuti accordi contattandola in un sito di escort, un po' impacciato essendo la prima volta.
Le sue risposte alle varie domande sempre garbate e gentili smorzarono il mio imbarazzo incuriosendomi terribilmente.
L'incontro in una via della città, la voglia tremenda di poterla avere alle mie condizioni, pagando il giusto compenso mi esaltava da morire anche se allo stesso tempo mi sentivo un po' sfigato a dover pagare una donna per fare sesso.

Ma era passato abbastanza tempo dalle ultime prodezze a letto e ne sentivo una necessità asfissiante.

Mani sudate e tachicardia accompagnarono il mio viaggio mentre mentalmente immaginavo cosa mi avrebbe lasciato fare.

Parcheggiato l'auto mi guardai attorno na nulla, non c'era nessuno.
Sì per carità ero in anticipo di dieci minuti buoni, però non stavo più nella pelle.
Un breve messaggio con foto che mi disse sono qui.

Mi avvicinai e la vidi, una ragazza alta, slanciata, giovane, una minigonna in jeans e una maglia nera corta che lasciava il ventre scoperto, capelli lunghi lisci e mori.

Ci presentammo e per rompere il ghiaccio più per me che per lei, andammo a bere un aperitivo prima di dedicarci allo scopo del nostro incontro.

Pur essendo giovane era molto matura mentalmente, parlare venne naturale e spontaneo, seguivo i suoi lineamenti cercando di immaginarla nuda: di sicuro non indossava il reggiseno dato i capezzoli che sembravano bucare la t-shirt nera.
Dopo una bella oretta di chiacchierare arrivò il momento di andare a fare quello che bramavo.

Mi indicò un parcheggio tranquillo, lontano da occhi indiscreti.

Ci sistemammo dietro, per stare più comodi. L'imbarazzo iniziale mi bloccò per qualche istante, così lei mi prese la mano e la portò al ventre.
Il calore della sua pelle mi accese all'istante, mi avvicinai e la baciai, mentre la mano prese a salire incontrando il seno.
Non era enorme, ma scoprire lentamente quel corpo a me sconisciuto mi eccitava da morire, lei ricambiò il mio bacio cercando la mia lingua che incontrò subito.

Strinsi il seno, per poi prendere il capezzolo e stringerlo tra le dita, già turgido dall'eccitazione mentre le nostre bocche non accennavano a staccarsi.

le tolsi la maglia liberandola, mi avventai prima su un capezzolo e poi sull'altro, divorandoli letteralmente tanto era la voglia di sentirli in bocca, ruvidi e vellutati, caldi e gommosi.
Avrei tanto voluto bere il suo latte, dissetarmi e riempirmi della sua essenza, succhiandoli come fossi un tiralatte, facendola gemere a volte di piacere e a volte di dolore.
Cercai di prendere i seni completamente in bocca, mentre ne succhiavo uno palpavo l'altro, avrei voluto avere due bocche per succhiarli contemporaneamente.

Poi scesi con la mano, scivolando tra le gambe che mi allargò per favorire la mia esplorazione, incontrai gli slip in pizzo, il clitoride già gonfio per l'eccitazione.

Succhiavo e facevo scivolare il dito sopra gli slip sentendo chiaramente le grandi labbra e il clitoride, il calore di quel paradiso e la sua umidità consistente.
Scostai gli slip il tanto per sfiorare la pelle, perfettamente liscia e scivolosa,
il clitoride turgido come i capezzoli, presi i suoi umori e me li portai alla bocca e li assaggiai senza mollare il capezzolo.
Il gusto era straordinariamente buono, fu un'iniezione di ormoni, tornai giù e iniziai a sfiorare il clitoride girando attorno col dito e facendo una lieve pressione, scivolando con facilità data la copiosità dei suoi umori.
Non si aspettava tanta abilità da parte mia, era abituata a rapporti puramente penetrativi senza tanti preliminari.
Gemeva,. ansimava, si mordeva il labbro mentre tirava indietro la testa, occhi socchiusi e girato indietro.
Entrai con un dito, la sua figa era caldissima e accogliente, le pareti inglobavano il dito come una bocca, con delicatezza entrai anche con il secondo dito ed iniziai a penetrarla baciandola e respirando il suo respiro eccitato.

Era mia in quel momento e la cosa che più mi eccitava era sentirla venire nelle mie dita.

La penetrai seguendo il suo ritmo, il suo tremore, le gambe che non stavano ferme, facendola urlare di piacere fino a sentire le pulsazioni del suo orgasmo proprio nelle mie dita.

Incredula e col fiatone cercò di ricomporsi, ma non le diedi tregua e riniziai subito a toccarla.

La feci venire 4 volte.

Poi arrivò il mio turno ma questa è un'altra storia.
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